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Autore: SSONGMAR    31/01/2015    1 recensioni
L’emozione è un’intensa reazione affettiva di breve durata. E’ determinata da uno stimolo ambientale e si manifesta all’improvviso. Essenzialmente è un impulso ad agire.
Basta riflettere un po’ per capire che il mondo che ci circonda non è tanto diverso da quello che ci portiamo dentro, proprio com’è capitato al nostro protagonista.
Una piccola riflessione sui propri sentimenti, scaturita da una meravigliosa notte avvolta da un manto stellato.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Coricato nella mia stanza, osservo il soffitto sul quale ho applicato delle piccole stelle fluorescenti in grado di illuminarsi al buio.
Sono immerso nel completo silenzio; a farmi compagnia il flebile ticchettio delle lancette che odo in lontananza e forse il suono di qualche pensiero che, di tanto in tanto, decide di fare capolino nella mia mente.
Anche oggi mi sento vuoto; come il tronco di un albero a cui è stata tolta la linfa.
Sento il cuore battere ma non mi sento vivo, mi aggrappo alla sopravvivenza come un bugiardo si arrampica agli specchi. Non l’ho mai sentito aumentare per una qualche emozione.. “emozione” –sorrido- che stramba parola.
Qualcuno mi ha detto che si tratta semplicemente di un’intensa reazione affettiva di breve durata, che si manifesta all’improvviso ed è determinata da uno stimolo ambientale. Chissà se è davvero così..
Riluttante decido di alzarmi e lentamente mi avvicino alla finestra. Appoggio il volto al vetro che si appanna a contatto con il mio respiro. Lo osservo ed inizio a tracciare segni e lettere a caso che, messe assieme, probabilmente non avranno alcun significato, o forse ancora non lo so. Alzo lo sguardo e lo rivolgo al cielo, dove la luna sorride felice circondata dalle sue stelle. La notte l’avvolge gelosa poiché si tratta della sua sposa e lei se ne sta lì, pallida e luminosa, ad abbagliare il volto di chi la guarda.
C’è stato un tempo in cui la stessa luna viveva separatamente dalla notte, nella piena e frustrante solitudine. Ma il fato volle la loro unione che comportò la nascita delle stelle, corpi celesti dotati di un grande fascino ma con un piccolo difetto: taciturne, sebbene fossero delle grandi ascoltatrici.
«Allora!» esclamo battendo le ciglia, allontanandomi da quel vetro ormai divenuto opaco «allora cosa sono quelle voci che richiamano la mia attenzione ogni volta che mi fermo a guardarle?» E una voragine portatrice di curiosità si fa spazio nel mio stomaco, la stessa curiosità insaziabile che viene a trovarmi in diverse occasioni. E proprio in quell’istante mi fermo ad osservare quella scia luminosa che penetra furtiva dallo squarcio della finestra. Una stella pare avvicinarsi tanto da sembrare ad un passo da me. Qualcosa mi pervade, una strana sensazione di calore confortevole. Sono in occasioni come questa che perdo il controllo di me stesso e non mi riconosco.
A quel punto sento la pressione alterarsi e il ritmo respiratorio farsi irregolare e con stupore mi chiedo cosa stia succedendo al mio corpo...
E’ forse la prova che anch’io sono in grado di provare emozioni? Un’emozione spontanea –ripeto a me stesso- scaturita da uno stimolo ambientale: in questo caso le stelle.
E’ un’esperienza di fondamentale importanza che mi porta a sorridere sincero e a cogliere il significato della vita, finora a me ignaro, ricco di contenuti interessanti.
Diffidente, freddo, distaccato, sono gli aggettivi che per meglio descrivono il mio rapporto con le emozioni ed i sentimenti, o almeno a detta di ciò che ho sempre sentito. Ma questa sera sento che qualcosa dentro me è cambiato, si è mutato.
Sono finalmente vivo, all’apice del mio scopo raggiunto, in grado di percepire quella sensibilità che mi permetterà –da oggi in poi- di cogliere gli impulsi nascosti dell’animo altrui e farà nascere in me quel coraggio di lasciar parlare il mio inconscio. E così farò di voi stelle la mia passione, in modo che tale emozione si muti in qualcosa di particolarmente intenso e duraturo e grazie a voi riuscirò ad amare e, forse, essere amato.
Mi accascio al suolo illuminato ancora da quel bagliore e con decisione porto una mano al petto, battendo lievemente sul punto interessato, il cuore, e poi ancora sorrido..lieto della mia grande scoperta.
Imparerò i meccanismi della proiezione e troverò degli occhi dalla stessa luminosità e l’intensità del sorriso sarà la medesima, qualcuno che sappia comprendere il mondo che mi porto dentro e che, a quanto pare, non è molto diverso da quello che vedo e ho sempre visto. Rifletterò queste stesse emozioni e a quel punto lo saprò.
Perché quando guardo le stelle io provo delle emozioni e non c’è niente di male in un’emozione spontanea, non è così?


 
  
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