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Autore: Hoon21    31/01/2015    4 recensioni
I Settantaquattresimi Hunger Games dal punto di vista di Mr. Mellark. I suoi pensieri,il suo dolore e lo stupore che nasce nel vedere che nonostante le brutture dei Giochi ci sono due giovani(o forse è solo uno,per ora?)che si amano e sfidano le regole di Capitol City.
"Sono fermo. Immobile. Nessuno si muove intorno a me o forse e' la mia immaginazione. Sento un lancinante dolore al petto che mi fa piegare in due. Mia moglie e' una statua. Il suo viso non esprime nessuna emozione.
No,ti prego,no. Mio figlio no...lui no. Peeta no..."
LA LONG PRECEDENTEMENTE ERA INTITOLATA "MIO FIGLIO"
Grazie a tutti voi!
Hoon21 :)
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Katniss Everdeen, Mr. Mellark, Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I will always love you'
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Ad Haruma che riesce sempre a farmi sorridere

grazie alle sue recensioni.

Grazie davvero per essere l'unica che mi sostiene in

questo periodo difficile.


Capitolo nono.


Sembra che tutto il mondo si sia fermato. Continuo a fissare lo schermo senza vederlo realmente. E' come se la mia identita' si fosse staccata dal corpo e adesso vedesse la scena dall'alto. Come se non fosse coinvolta. Ma in realta' lo e'. Io sono coinvolto. Mio figlio non e' mai stato cosi' vicino alla morte come ora.

I ragazzi iniziano a correre, inseguiti da quegli strani ibridi. Cato ha gia' raggiunto la Cornucopia da un po' mentre Peeta fatica ad arrivare a causa della ferita alla gamba non ancora guarita. Katniss e' corsa via senza voltarsi indietro ma non gliene faccio una colpa. E' difficile continuare a fingere di amare una persona se si e' in pericolo di vita. Per questo rimango sorpreso (una strana sensazione visto il mio stato catatonico)quando dopo un attimo di esitazione si volta per aiutare Peeta ma lui la allontana. Potra' aiutarlo meglio dall'alto per via dell'arco.

Cato e' troppo stanco, ferito e scosso per tentare di ucciderli quando entrambi salgono sulla Cornucopia. Non e' un problema, per il momento. Gli ibridi invece si. Stanno iniziando a radunarsi e si alzano sulle zampe posteriori, rendendosi piu' umani di quello che in realta' sono. Prim urla terrorizzata e io faccio di tutto per non imitarla.

Non ora, mi dico. Se mollassi in questo momento, la bambina non avrebbe nessuno a cui aggrapparsi. Entrambi i miei figli sono pallidi e tremano, mia moglie e Marlene piangono l'una attaccata all'altra. Le stringo una mano per tentare di tranquillizzarla ma non c'e' niente che io possa fare adesso. Come posso consolarla se sto per mettermi a piangere come un bambino e urlare terrorizzato?

Katniss urla e tutti sobbalziamo. Nessuno l'ha ferita, perche' urla?

-Katniss?- la chiama Peeta.

-E' lei!- risponde terrorizzata. Peeta e' confuso quanto noi.

-Lei chi?-

-Sono loro. Ci sono tutti. Gli altri. Rue e Faccia di Volpe e...tutti gli altri tributi-

Gli Hunger Games l'hanno fatta impazzire fino a questo punto? Crede di vedere i tributi morti al posto degli ibridi?

-Cosa gli hanno fatto? Pensi che...quelli sono i loro veri occhi?-

Oddio, anche mio figlio e' impazzito!

-Hanno ragione, Mr. Mellark!- dice Prim- Gli ibridi hanno i colori di ogni tributo. Guardi quello a destra..ha il pelo rosso e gli occhi d'ambra, proprio come Marshali! L'ibrido piu' piccolo con il pelo e gli occhi marroni deve essere Rue! Devono aver trapiantato i loro occhi o qualcosa del genere a quegli animali o forse hanno trasformato i loro corpi in ib-b-bridi...- e scoppia di nuovo in lacrime e non per paura ma per orrore e ribrezzo. Finira' mai la crudelta' umana? Li hanno gia' uccisi una volta, perche' devono farlo anche una seconda volta?

Ma non e' il tempo per i pensieri filosofici perche' gli ibridi stanno attaccando i lati della Cornucopia. Peeta viene trascinato giu' da un ibrido ma grazie al braccio di Katniss non finisce a terra e riesce ad ucciderlo. Si rimettono entrambi in piedi, sospirando per essere scampati alla morte per poco. Anche io sto per tirare un sospiro di sollievo pensando che Peeta non e' morto neanche questa volta quando Cato li attacca. Gli urlo di stare attento ma ovviamente lui non puo' sentirmi. Mi do mentalmente dello stupido.

Cato ha un braccio intorno alla gola di Peeta e Katniss non puo' colpirlo altrimenti cadrebbero entrambi. Ho i muscoli tesi, il respiro corto e i battiti del cuore accelerati. Cato e' piuttosto ferito e non intendo solo fisicamente. Subito dopo la morte di Clove, qualcosa in lui e' cambiato e le parole di Thresh l'altro giorno, l'hanno colpito profondamente. Sembra piu' consapevole del gioco. Del fatto che in realta' Capitol City gioca con le vite dei tributi e adesso che l'ha capito, e' disposto a tutto perche' non ha piu' niente da perdere. Gli hanno portato via la sua identita', la sua anima e anche il suo cuore. I suoi occhi mi dicono -Guarda cosa sono diventato e tutto per la gloria del mio distretto! Perche' non dovrei uccidere tuo figlio? E' solo uno stupido gioco e noi solo stupide pedine.- e io vorrei rispondergli che possiamo cambiare se solo vogliamo e che possiamo essere perdonati per cio' che abbiamo fatto, chiedendo perdono. Ma non posso farlo perche' non mi sentirebbe e perche' Katniss l'ha gia colpito alla mano in modo che lasciasse libero Peeta.

Cato atterra sul terreno e gli ibridi lo attaccano. Prim seppellisce il viso nella mia camicia singhiozzando mentre Cato viene dilaniato e fatto a pezzi. Inizialmente cerca di difendersi dai loro attacchi con una spada ma non ha piu' speranze.

Affonda la lama nella carne uccidendo ma piu' ibridi uccide e piu' ce ne sono. Sono stati creati per uccidere e non si fermeranno finche' la loro vittima non morira'.

E cosi' Cato da predatore, diventa preda. Per tutta la notte urla dimenandosi ma alla fine si arrende. Gli ibridi lo portano dentro la Cornucopia ma lui non muore. Resta per tutto il tempo vigile e lucido, soffrendo e invocando il nome di Clove.

Dentro di me urla una voce che chiede pieta'.

Ha gia' sofferto abbastanza. Capitol City ha avuto lo spettacolo che voleva ma ora uccidetelo. Non fatelo soffrire ancora. Non lo merita.

Ma nessuno interviene.

Per molto tempo non succede niente. Hanno intenzione di continuare cosi' per tutta la notte. A questo punto tutti gli spettatori di Capitol City saranno incollati allo schermo, assorbendo ogni dettaglio e gioiendo della morte atroce del loro Favorito.

Jane si schiarisce la gola.

-Dovremmo tornare a casa. Abbiamo gia' disturbato abbastanza e tra poco quel ragazzo morira' quindi Katniss e Peeta potranno tornare a casa-

Prim annuisce. Credo che si sia calmata quando ha capito che sua sorella potra' tornare a casa.

-Rimanete. Per favore.- ribatte Marlene. Mi giro verso di lei sorpreso.

-Sara' una notte molto lunga e sara' piu' facile affrontarla se siamo tutti insieme. E' quello che ci hanno insegnato Katniss e Peeta, no?- continua.

-Sei sicura che non siamo un peso?- chiede timidamente Jane.

-No. Vado a prendere le coperte-

In poco tempo ci sistemiamo nel salotto sotto le coperte a fissare lo schermo. Siamo tutti vicini per timore di spezzare quello strano incantesimo che si e' instaurato tra di noi.

Marlene appoggia la testa sulla mia spalla e io la stringo a me.

Ho tanta paura amore mio, e tu?

Kevin e Josh sono accanto alla madre in silenzio. Non dimenticheranno mai questa esperienza, ne sono sicuro. Pur non essendo particolarmente legati a Peeta, sono stati toccati profondamente dallo spettacolo. Jane e Prim sono sdraiate alla mia destra, abbracciate.

I nostri sguardi si incrociano. Mi sorride leggermente e indica Prim che si e' addormentata tra le sue braccia, completamente esausta a causa di tutte le emozioni della giornata. Mi vuole ringraziare per essere stato accanto alla figlia.

Io sorriso di rimando e alzo le spalle. Farei di tutto per questa bambina.

Katniss e Peeta sono meno fortunati di noi. Affrontano la notte gelida, riscaldandosi con il calore dei loro corpi ma Peeta sta rischiando di nuovo la vita. Un ibrido l'ha ferito al polpaccio quando ha cercato di tirarlo giu' e adesso sanguina molto. Katniss fascia la ferita come meglio puo' con la sua camicia e mi salgono le lacrime agli occhi.

Allora non sei completamente indifferente...gli vuoi bene...non vuoi che muoia...

-Cato fa ancora in tempo a vincere questa cosa- sussurra. In effetti potrebbero morire entrambi congelati e la ferita di Peeta e' molto grave. Non potra' resistere per tanto tempo se non viene curato in fretta.

-Non crederci- le sussurra stringendola a se. Ma neanche lui ne e' convinto. Passo il resto della notte abbracciato a mia moglie, ascoltando i gemiti di Cato e le urla di Katniss che chiede al mio ragazzo di non addormentarsi. Se adesso si addormentasse, morirebbe e Katniss impazzirebbe. Stanno perdendo i pezzi eppure si sostengono a vicenda. Katniss non lascia Peeta e Peeta fa di tutto per non addormentarsi e cadere nell'oblio che lo porterebbe lontano da questa ragazza.

Finalmente l'alba inizia a sorgere e Peeta sta morendo. Il suo viso e' esangue, non gli rimane molto tempo. Vi prego.

Katniss si alza in silenzio e usa la penultima freccia per colpire Cato. Sospiro. Ha finito di soffrire, mi dico.

Hanno vinto e adesso Peeta potra' essere curato a Capitol City. Hanno vinto.

Prim sorride timidamente e tutti noi iniziano a respirare normalmente, sentendo quel macigno nel cuore allontanarsi.

-Allora abbiamo vinto, Katniss- sussurra Peeta esprimendo ad alta voce quella frase che ho disperatamente desiderato sentire da quando sono iniziati questi maledetti Giochi.

Nessun hovercraft scende a prenderli pero'.

-Cosa succede?- urla Katniss.

-Forse e' il cadavere. Forse dobbiamo allontanarci-

Lentamente scendono dalla Cornucopia e arrivano al lago. Una ghiandaia imitatrice annuncia l'arrivo dell'hovercraft e Katniss e Peeta si guardano sorridendo, pensando di avercela fatta. Di aver vinto e di tornare a casa. Ma l'hovercraft recupera solo il corpo smembrato di Cato.

-Cosa stanno aspettando?- chiede Peeta.

Hanno vinto! Fate scendere quel dannato hovercraft e portatemeli a casa!

E sento l'ansia rimontare. Mi volto e vedo che tutti hanno la stessa espressione preoccupata. Nello schermo compare Claudius con un'espressione di finto dispiacere e dolore.

-Un saluto ai concorrenti finali dei settantaquattresimi Hunger Games. La modifica precendente e' stata revocata. Un esame piu' accurato del regolamento ha rivelato che ci puo' esere solo un vincitore. Possa la buona sorte essere a vostro favore-

Urlo. Urlo. Urlo. C'e' solo il sapore delle mie urla nella bocca.

In fondo lo sapevo. Ho sempre creduto che questo cambiamento delle regole nascondesse qualcosa e adesso so perche'. Hanno voluto assicurarsi uno spettacolo con i fiocchi sugli sfortunati amanti del Distretto 12. Aspettavano il momento giusto per ucciderli e ricordarci che niente puo' vincere contro Capitol City . Neanche l'amore.

Sento alle mie spalle il rumore delle lacrime e della disperazione ma sono troppo a pezzi per girarmi e vedere dipinta sul viso di mia moglie o di Prim il mio stesso dolore. Mi manderebbe in frantumi.

-Se ci pensi, non e' poi tanto sorprendente- dice Peeta tristemente. Gli hanno appena portato la possibilita' di tornare a casa dalla sua famiglia, di stare con la ragazza che ama...di vivere.

Perche' io sono vivo e lui sta morendo? Ci sarei dovuto essere io al suo posto.

Si dirige verso Katniss estraendo il coltello ma so gia' che non lo usero' contro di lei, infatti lo butta di lato mentre Katniss alza l'arco per proteggersi. Come se non sapesse che Peeta darebbe la vita per lei.

Lo lascia cadere subito vergognandosi del suo dubbio.

-No. Fallo-

No Peeta, ti prego no...

-Non posso. Non lo faro'- ribatte.

-Fallo. Prima che rimandino indietro quegli ibridi o qualcos'altro. Non voglio morire come Cato- Perche' Peeta?Perche'?

-Allora uccidimi! Mi uccidi, vai a casa e te ne fai una ragione!- urla Katniss disperata.

-Sai che non posso. Bene, me ne andro' comunque per primo- e slaccia il laccio emostatico che Katniss aveva creato per la ferita al polpaccio. Il sangue inizia a scorrere velocemente lungo la gamba fino al terreno.

Katniss e' terrorizzata.

-No, non puoi ucciderti-

Peeta la alza.

-Senti. Sappiamo entrambi che devono avere un vincitore. Puo' essere soltanto uno di noi. Ti prego, accettalo. Per me.- e le dice che la ama. Piu' della sua stessa vita.

Katniss prende un sacchetto ma non capisco cosa ci sia ma deve essere qualcosa di mortale perche' Peeta le afferra il polso, bloccandola. Versa qualcosa sul palmo di Peeta e dopo sul suo.

Si alzano, con le schiene premute l'una contro l'altra e le mani libere intrecciate.

-Al tre?-

-Al tre. Mostrale. Voglio che tutti vedano- le chiede Peeta con le lacrime agli occhi.

Le fanno vedere. Sono i morsi della notte. Le bacche velenose. Si vogliono suicidare in modo che non ci sia un vincitore dei Settantaquattresimi Hunger Games. In modo tale che questa volta Capitol City non vinca. Prim grida invocando il nome della sorella che sta per abbandonarla e io piango il figlio che mi sta lasciando.

-Uno-

Provo una fitta di dolore.

-Due-

Provo una fitta di rimorso.

-Tre-

Non provo piu' niente.

Appoggiano le bacche alle labbra ma la voce di Claudius Templesmith li interrompe:-Fermi! Fermi! Signore e signori, sono lieto si presentarvi i vincitori dei Settantaquattresimi Hunger Games. Katniss Everdeen e Peeta Mellark! Ecco a voi...i tributi del Distretto 12!-



Angolo dell'autrice.

Ciao a tutti! Questa volta sono stata puntuale. Ringrazio tutti quelli che hanno recensito e chi ha inserito questa fanfiction nelle preferite/seguite/ricordate. Vi ringrazio tutti!

Non vi tratterro' a lungo, giusto il tempo per qualche avviso. Si, siamo arrivati alla fine della storia. Il prossimo capitolo sara' l'ultimo e mi dispiace da morire, lasciare questa fanfiction e tutti voi che mi siete stati vicino per questo...vi faro' sapere cosa ha partorito la mia mente la prossima volta.

Quindi, alla prossima!

Hoon21 <3

  
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