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Autore: Koa__    31/01/2015    1 recensioni
Noi eterni e fugaci Storia vincitrice dei premi: Best of Best - storia che mi è piaciuta di più e Best Romance - miglior storia romantica, dolce e fluff, nel contest indetto da Chappy_ "Kissing Booth - Il chiosco dei baci"
Sense and Sensibility - Mystrade
Balance - Mystrade
Bacio alla fragola - Mystrade
Falling Down - Mystrade
Steso sotto un albero di ciliegio, ad aspettare l'estate - Mystrade
Till the next time - Mystrade
Tenere il mondo in una stanza - Mystrade
Espiazione - Johnlock
Salvation - Johnlock
Touch me - Johnlock
Solitude - ombrello/ciambella
Début - Young!Sherlock
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altro personaggio, John Watson, Lestrade, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Partecipante al Drabble Weekend, indetto dal gruppo facebook: "We are out of prompt". Prompt Di Damn Jawn, recita: Mycroft/Lestrade. Per il loro anniversario, Greg si prende un giorno di ferie e cucina una crostata. Gli effetti che quel dolce ha su Mycroft (e in particolare il pensiero che sia stato proprio Gregory a farlo) sono… inaspettati.




 
Bacio alla fragola
 


Respira a fatica, Mycroft Holmes, annaspa e boccheggia premendosi contro lo stipite della porta dietro la quale si nasconde tentando, forse invano, di celare il proprio turbamento. Perché al di là dell’uscio semi dischiuso, agghindato con un grembiule a fiorellini e tutto impiastricciato di farina e succo di fragola, c’è il suo Gregory. E lui ne è sconvolto. Poche cose lo sorprendono davvero, un Holmes arriva sempre dove in molti nemmeno riescono a vedere. Prima del sorriso di Lestrade, per esempio, nulla era mai riuscito a scalfire la sua impenetrabile corazza di pietra. Adesso invece lui per primo è tanto diverso, che spesso stenta a riconoscersi. Per fortuna le sue abilità deduttive non sono venute meno, un’occhiata e ha capito tutto. Anniversario, serata, insieme e uno yarder che per la prima volta in anni di servizio si dà malato senza che esista una motivazione valida. Sa che quell’uomo di là in cucina è innamorato di lui, gliel’ha detto tante volte, però non credeva, non pensava che insomma, potesse spingersi a tanto. Il fatto è che nessuno ha mai cucinato per lui, tranne mamma (anche se lei non fa testo). Il punto è che anima viva si è mai premurata di cucinare per Mycroft Holmes, di prendersi cura di un uomo che viene rinominato da tutti come Iceman. Perché un frigido genio non lo si coccola e non lo si ama, quel poliziotto è il primo a regalargli la sensazione di contare un qualcosa. Il solo ad essersi spinto tanto in là, l’unico che abbia speso del tempo nel tentativo di farlo stare bene. Già perché c’è una torta alle fragole che è appena uscita dal forno e Gregory Lestrade che l’ha preparata per lui. Il pensiero lo disorienta. Lo sconvolge. Gli mozza il respiro. Ed è proprio il concetto di sentirsi amato fino a questo punto, a renderlo molto poco sé stesso e a ridurlo in uno stato così pessimo, da far boccheggiare proprio lui, Mr Holmes, sulla porta di casa.
«Cavolo, ma sei in anticipo» sbotta il suo compagno, uscendo dalla cucina a grandi passi per poi colpirlo bonariamente con uno straccio. Ed è bellissimo, si dice mentre di lui deduce tutto quanto.
«Mi devo preparare per la serata a teatro che abbiamo programmato» sibila, mantenendo un certo rigoroso contengo.
«Ho chiesto un giorno di permesso al lavoro» si giustifica invece il suo poliziotto «volevo… Sì insomma avevi detto che ti piacciono le torte e che ami le fragole e quindi… lo so che una crostata non è molto come regalo per un anniversario, il nostro secondo insieme tra l’altro. Specie perché l’anno scorso tu mi hai portato in Francia per un pic-nic, ma di certo sai che le mie finanze non sono come le tue.» Mycroft è intenerito e profondamente lusingato, pertanto sorride, ma distoglie immediatamente lo sguardo come se volesse nascondersi, tentando pateticamente di celare il rossore che gli dipinge le guance.
«È la cosa più bella che qualcuno abbia fatto per me» ammette. E Greg, in tutta risposta, spalanca la bocca e stira le labbra in un sorriso forzato, è sorpreso e stupito dalla portata di quella confessione. Mycroft però non ha tempo di bearsi di lui e della sua sfacciata bellezza perché già si vergogna e, di ciò che ha detto, vorrebbe rimangiarsi tutto quanto. Lui odia mostrarsi vulnerabile, al punto che nemmeno con il suo Gregory riesce a parlare apertamente di sé. Mostrare al primo (ed ultimo) uomo della sua vita un altro pezzettino di sé (l’ennesimo) è sempre la cosa più difficile di tutte. E adesso si sente così esposto, che il suo istinto gli urla di fuggire. Però non lo fa. Anzi, trova chissà dove il coraggio necessario e solleva il volto. Incrociare i suoi occhi è quasi troppo, contenere l’emozione dietro un velo sottilissimo fatto di perbenismo inglese e foderato di una fanciullesca timidezza è addirittura doloroso da sopportare.
«Nessuno con me è mai stato come te» confessa ed il peso della rivelazione è tanto grande, che dopo che pronuncia quelle parole si sente assurdamente leggero. Libero.
«Ho fatto dannata un torta, non ti ho mica portato a New York come hai fatto tu per il mio compleanno.»
«Quelli sono solo soldi spesi bene, risorse del governo ottimamente utilizzate. Qualunque idiota sa prenotare un volo privato e dello champagne, basta avere i mezzi per farlo. Questo invece è…»
«Un dolce!»
«No» nega, con un lieve cenno del capo «questo sei tu che mi dai tutto e sono io che mi convinco di non meritarlo. Ecco che cos’è.» Non aggiunge altro, Mycroft Holmes: non ha intenzione di scoprirsi ancora, ora vuole solo baciarlo. E quando lo fa, sente che le sue labbra hanno un sapore strano, diverso e no, non è gusto di fragole e crema pasticcera, ma sa di consapevolezza. Può questa avere un sapore? Mycroft non si è mai posto un problema simile prima d’ora, non ha idea di quale potrebbe essere la risposta più giusta, perché è un concetto troppo irrazionale per una mente logica e preparata come la sua. Eppure continua baciarlo dicendosi che sì, quella che sente sulle labbra è l’assurda consapevolezza di essere amato. È il timore che un giorno tutto finisca, è la paura di restare di nuovo solo.
 
C’è profumo di crostata alle fragole, al numero 10 di Pall Mall. C’è odore di latte e tè nero nella cucina, lì, al primo piano. C’è Mycroft che, in piedi sulla porta, sorride ad un Lestrade che si muove tra i fornelli perché non vuole smettere di coccolarlo e lui, ottuso di un Holmes, deve solo tacere. E c’è anche tutto un mondo al di fuori di quelle quattro mura, ma questo, adesso, per loro, non è importante.
 
 
Fine


*Il titolo prende ispirazione da una battuta del film “L’amore non va in vacanza”.
   
 
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