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Autore: Minako_86    28/11/2008    6 recensioni
Altro missing moment di "Hanno rapito i JoBros!" anche se ormai è finita... Temperance ha difficoltà con uno dei suoi esercizi di recitazione. Chissà che la sua regista non trovi un modo particolare per aiutarla. Complici Joe e un certo cappello... Richiesta dalla socia e a lei dedicata, come sempre!<3
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Joe Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cylinder

Altra fic per la Socia, che da semplice drabble è diventata una vera e propria shot. Altro missing moment di "Hanno rapito i JoBros!". Sempre Joe e Temperance, sull'ennesima idea malsana nata durante una delle nostre conversazioni Jonas-centriche. Della serie: come da una parola detta per caso nasce una fic. E questa va a fare tris con "Double Shower" e "Let it Snow!".x3

 

Dedicata alla mia bestiaccia preferita, ovviamente, con infinito affetto.<3

 

(anche perchè dopo l'ultima follia che ha fatto per me, se la merita tutta!=*)

 

 

Cylinder

 

 

 

{ E si porta via tutti i miei pensieri che già non vedo piu',

ma è solo il tuo cappello, in mezzo al blu... }

Adattamento di: Il Cappello - Riccardo Cocciante

 

 

 

- No, no, no. - Rose irruppe sul palco, separando Temperance dall'ennesimo partner con un gesto sconsolato. - Non ci siamo proprio. -

 

La ragazza sospirò, sciogliendo la presa dal collo del malcapitato ragazzo. Quel giorno non le riusciva proprio di dare fondo alle sue capacità interpretative.

Scese dal palcoscenico con un salto, dirigendosi con un sonoro grugnito verso l'uscita della sala.

 

Aveva bisogno di una pausa di riflessione.

La gente comune se le prendeva dai partner... Lei dal teatro.

Non erano cosa di molto, giusto qualche manciata di minuti ogni tanto.

 

Perchè sapeva bene che il teatro stesso era il solo partner a cui era certa che sarebbe sempre stata fedele, qualunque cosa le fosse successa nella vita.

 

Infilò un paio di monete in un distributore, estraendone una barretta ai cereali che cominciò a sgranocchiare con aria contrita.

 

Doveva riuscire a portare a termine quel maledetto esercizio di improvvisazione.

E superare il blocco.

 

Stava per decidere di tornare in sala, e in scena, quando Rose la raggiunse. Le si sedette accanto, fermandosi una ciocca ramata dietro l'orecchio.

 

- Che cosa c'è che non va, gioia mia? - Le domandò, con fare materno. - Di solito reciti in maniera meravigliosamente naturale, oggi invece sei così rigida che pare tu abbia ingoiato una scopa. -

 

Temperance inghiottì l'ultimo boccone, lasciandosi poi andare in un lamento scoraggiato.

 

- C'è che l'amore non si improvvisa. E non si simula. - Brontolò. - Ho provato a farlo con tutti i ragazzi della compagnia... E loro sono fantastici, credimi, però... Non ci riesco! Io a baciarli non ci riesco... -

 

- Ah... - Sorrise la regista fra sè e sè, mentre una strana luce le passava negli occhi. - Se è per questo, posso dimostrarti che, in effetti, non sempre è necessario fingere. Non nel senso classico del termine, almeno. -

 

***

 

Rose le permise di rientrare in teatro, solo al termine della lezione.

Gli altri ragazzi se ne erano  andati e un silenzio innaturale avvolgeva la distesa di poltroncine rosse addormentate nell'ombra.

 

C'era un'unica luce accesa, un riflettore bianco puntato sul centro del palco.

Temperance attraversò la platea con fare titubante, raggiungendo la familiare sagoma della regista, accoccolata in prima fila.

 

- Vieni, cara. - La richiamò con un sorriso. - Adesso rifacciamo quell'esercizio... Ma lo cambiamo un po'! - Detto questo estrasse un coloratissimo foulard di seta dalla tasca e dopoavero ripiegato accuratamente, lo legò sugli occhi chiusi della ragazza.

 

- Non capisco... perchè la benda? - Domandò, mentre saliva a tentoni sul palcoscenico e si rimetteva in piedi su di esso.

 

- Fidati di me. - La rassicurò Rose. - E ascoltami bene. Impostiamo il canovaccio... Sfruttiamo il tuo costume di scena. - Cominciò, osservando l'abito da cameriera che la ragazza indossava ancora dall'ultima prova. - Sarai... non una banale cameriera, ma un'assistente. L'assistente di un mago, ti va? -

 

Tempe annuì, ancora poco convinta.

Poi sussulto, quando percepì il suono leggero di passi che si muovevano nella sua direzione... scricchiolando sul legno del vecchio palco.

 

- Un mago giovane e affascinante... - Continuò la donna, facendo un cenno silenzioso all'unica persona che poteva vederla.

Temperance avvertì distintamente la misteriosa presenza farsi più vicina.

 

- Mago che, guarda un po', per uno dei suoi numeri ha bisogno che la sua assistente gli schiocchi un sonoro bacio sulle labbra. -

 

- Ma è surreale...! - Si lamentò, voltandosi nella direzione in cui supponeva fosse Rose.

 

- E' solo un bacio a stampo... Fallo e basta. - Fu l'unica, decisa risposta che ottenne.

 

Mosse un passo in avanti, arricciando il naso con l'aria di una che partiva già sconfitta. Qualcosa, però, la colse di sorpresa.

 

Sentì un paio di mani calde scivolarle lentamente intorno ai fianchi e quando il fantomatico "mago" le si avvicinò taanto da solleticarle il viso con il respiro, trovò incredibilmente naturale inclinare leggermente la testa per permettergli di posarle la bocca sulla sua...

 

La regista sorrise soddisfatta, mentre i due ragazzi si staccavano e Tempe faceva scivolare la benda verso il basso, abbandonandola intorno al collo.

 

- Tu! - Esclamò, quando si trovò davanti Joe con tanto di mantello scuro e cappello a cilindro poggiato sui capelli insolitamente ricci.

 

Sul volto di lui si allargò un sorriso sghembo, mentre si scambiava un'occhiata complice con Rose.

 

- Allora, è stato tanto difficile? - Riprese quest'ultima, non curandosi dell'espressione ancora basita della sua attrice.

 

- Tu! - Ripetè come un disco rotto. - Lei... Tu... Voi...!? -

 

- Sì, noi. - Ridacchiò Joe, raddrizzandosi la tesa del cappello.

 

- Vi siete messi d'accordo alle mie spalle? -

 

- Ho semplicemente pensato che l'aiuto di Joseph sarebbe stato prezioso per te. E avevo ragione! - Cinguettò la regista.

 

- Non guardarmi così! Io ero solo passato a prenderti... - Si difese lui, agitando le mani davanti al viso.

 

- Fingere, o simulare? Non sempre... A volte basta rendere il finto più vero del vero. Ingannare gli occhi... - Rose indicò il foulard che penzolava inerme dal collo della ragazza. - Filtrando attraverso il cuore. - Concluse, sorridendole amorevolmente.

 

Temperance rispose al suo sorriso, certa che, da quel momento in poi, sarebbe riuscita perfettamente in quell'esercizio. Chiudendo gli occhi. Pensando solo a Joe.

 

- Possiamo fare un'altra prova? - Domandò improvvisamente lui, sfilandosi il cilindro dalla testa.

 

- A stampo, Joseph. - Lo ammonì la donna. - Stampo...

 

Ma non fece quasi in tempo a dirlo, che lui si avvicinò di nuovo a Temperance, cingendole le spalle con un braccio, mentre con l'altro teneva il cappello all'altezza dei loro visi.

 

Nascondendo un bacio che proprio "a stampo" non era...

 

Lei emise un mugugnio soddisfatto, mentre Joe la spingeva dietro la quinta e la trascinava in una rovinosa caduta su un mucchio di cuscini di scena, provvidenzialmente abbandonati nell'angolo.

 

- Questo non era negli accordi...! - Lo richiamò a vuoto la voce impostata di Rose, che tradiva, però, un certo divertimento.

 

Sorrise sulle labbra di Tempe e riprese a baciarla appassionatamente, mentre il cilindro gli sfuggiva dalle mani, rotolando nel buio...

 

Portandosi via un po' di paure e lasciando al loro posto semplicemente qualcosa di meglio.

  
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