~~L’ultimo Viaggio
Avevano deciso di seguire loro zio, di stare insieme sempre e per sempre, erano partiti tra la gioia di esplorare il mondo e tra le lacrime dell’unica persona a cui importava veramente se fossero tornati a casa, loro madre. Sapevano che avrebbero rischiato la vita, ma non immaginavano sarebbe stata così dura vederla scivolare via da loro.
Non riuscivano nemmeno a capire come si fosse arrivati a tanto. Volevano solo vedere la loro patria, rendere fieri Thorin, tornare vittoriosi altri avevano fallito. Ieri stavano giocando a rincorrere farfalle e adesso invece combattevano per salvarsi la vita.
Nel mezzo della battaglia avevano visto morire tanti uomini, elfi e nani. Continuavano a combattere con rabbia crescente, continuavano a brandire le loro armi senza paura e continuavano a difendere il loro Re. Avevano respinto un altro attacco degli orchi quando il Profanatore arrivò in campo deciso a spezzare la discendenza dei Durin definitivamente.
Fili e Kili lo videro ancora prima di Thorin e, senza parlare, capendo con un solo sguardo le intenzioni che entrambi avevano, partirono all’attacco.
Arrivati al centro della battaglia con non poche difficoltà iniziarono a combattere conto l’Orco Pallido.
Non era facile far cadere nessuna delle due parti. Azoc era animato dall’odio, Fili e Kili dalla determinazione di salvare loro zio. Era un’emozione potente, ed autentica, e pura, molto più forte dell’odio e della vendetta del loro nemico. Ma non bastò.
Azoc sfruttando un momento di stanchezza riuscì ad isolare Fili e questo da solo, stanco e meno esperto dell’orco non riuscì a salvarsi. Così il Profanatore gli conficcò un pugnale nello stomaco.
Il dolore lo immobilizzò, era come se nel suo stomaco ci fosse una enorme voragine. Si portò le mani nel punto in cui la spada lo aveva trafitto e vide il suo sangue, vide l vita che abbandonava il suo corpo. Sapeva che ormai era giunta la fine, era consapevole che stava per lasciare questo mondo per sempre. Non avrebbe mai più rimesso piede nel sicuro focolare domestico. Aveva fatto una promessa a sua madre, sarebbe tornato da lei, quella calda mattina d’estate ci credeva davvero. Adesso invece non avrebbe potuto mantenere né quella, né la promessa che aveva fatto a se stesso prima di partire, quella di proteggere a tutti i costi il suo fratellino… suo fratello.
Ritornò alla battaglia e scorse un nano con il volto famigliare, lo stava guardando e stava gridando qualcosa. Era Kili, e stava urlando il suo nome.
Non sentì più niente, né il dolore, né il rumore della battaglia.                 Non vide più niente, né il suo sangue che bagnava il suolo, né i suoi compagni che continuavano a combattere.
Solo su una cosa concentrava le forze: seguire i movimenti del fratello. Non importava più niente, per lui ormai era finita, contava solo la speranza che suo fratello si sarebbe salvato. Cercò di rialzarsi ma era come incollato al suolo, non poteva fare nulla.
Kili aveva assistito a tutto e in preda all’ira combatté senza più sentimenti, solo con la più cieca rabbia. Ma è appunto questo il problema di questo tipo di rabbia, è cieca.
Nella foga di raggiungere il corpo del fratello, venne colpito da molte frecce alle spalle.
Era strano, pensò, in un momento il dolore lo aveva fatto urlare e cadere a terra. Ma adesso era finito, sene era andato il dolore, la rabbia, il rimpianto. Se ne era andato tutto. Trovò solo la forza di trascinarsi vicino al corpo del fratello.
Lui lo aveva sempre sostenuto, avevano fatto tutto insieme: il primo tentativo di tenere la spada in mano,  la prima volta che sentirono una storia sulla Montagna, il primo viaggio con loro zio.                            
Anche nella morte voleva stare con suo fratello. Perché era questo quello che stava succedendo, stavano morendo.
Fili non era ancora morto, aveva visto piangendo in silenzio le freccie che colpivano il torace del fratello. In silenzio perché non aveva la forza di urlare o solo di singhiozzare.
Si scambiarono uno di quegli sguardi che non necessitano di parole e come sempre insieme chiusero gli occhi per non riaprirli mai più.
Così vennero trovati i due eredi di Durin: stesi in una pozza di sangue, il corpo spezzato, le mani che si sfioravano, e sul viso la triste gioia di essere partiti insieme per il loro Ultimo Viaggio.

ANGOLO AUTRICE:
Salve a tutti. Spero che il mio racconto vi sia piaciuto. Ho immaginato tanto questa scena prima di vedere il film e devo dire che dopo averla vista pensandoci a freddo sono rimasta abbastanza delusa. Questi film sono diversi da quelli delle prima trilogia e questo è giusto perché anche il clima dei due libri e completamente diverso, ma Peter Jackson era riuscito sempre a farmi scendere la lacrimuccia durante la morte di un qualsiasi personaggio, pensiamo alla morte di Boromir o di Theoden. Comunque, la fine di un personaggio sottovalutato e poco approfondito  come Fili non poteva essere che insulsa come infatti è stata e mi è dispiaciuto tantissimo. Kili che doveva morire per vendicare il fratello e morto invece per Tauriel. Adesso niente contro quest’ultima (insomma) ma che cavolo, i legami famigliari credo siano più forti di una infatuazione per una conosciuta dieci minuti fà!!!
Questa parte io l’avevo immaginata così, spero che abbia reso l’idea e spero che si sia capito quello che volevo dire nel mio commento, perché ultimamente nemmeno io mi capisco… 
A presto,
Haydee