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Autore: inulena    01/02/2015    2 recensioni
(IN REVISIONE GRAMMATICALE)
*tratto dalla storia*
-baciami, dannazione, ho detto baciami!- urla, ma io non lo ascolto nemmeno, ormai le sue parole non raggiungeranno mai più il mio cuore.
-hai avuto tutto il tempo per farmi questa richiesta e solo adesso ti decidi? solo adesso che non ne hai più nemmeno il diritto- vedo il dolore sul suo volto e la cosa mi fa piacere. mi allontano da lui e lo sento sussurrare.
- torna da me... Kagome!-
Genere: Azione, Fantasy, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Kikyo, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Inuyasha/Kikyo, Kagome/Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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POV INUYASHA

Alzo gli occhi verso il cielo. Una piccola ventata di vento smuove i miei capelli. Le nuvole bianche risaltano contro il cielo rosso del tramonto. Chiudo gli occhi e vedo Kagome... Kagome, Kagome sempre lei. Non riesco più a pensare a nient'altro. Non riesco a levarmi dalla testa l'immagine di lei che sparge sangue, di lei che sorride mentre lo fa, dei suoi occhi di ghiaccio. Provo ancora più rabbia sapendo che nonostante tutto io la voglio rivedere! La voglio rivedere ancora... ancora una. Mi accorgo solo dopo che i miei artiglio sono entrati dentro il palmo della mano. Alcune gocciole di sangue comincano a cadere sul terreno. Ringhio. Maledizione!
Non ho potuto fare niente per impedirlo, la scena si è svolta sotto i miei occhi con talmente tanta velocità che non ho potuto muovere nemmeno un dito. Kagome ha ucciso Kaede e lo ha fatto nel mondo più crudele possibile.
Non pensavo che fosse già cosi distante da me, non pensavo che ormai ogni parte umana di lei fosse scomparsa. Non potrò più avvicinarmi a lei.
La sua lama che squarcia il petto di Kaede è ancora viva nei miei pensieri. Vedo il riflesso della lama che cala decisa fino a conficcarsi nel petto di Keade. Vedo gli occhi della vecchia sacerdotessa che mi sorridono. Non posso! Non posso salvarla! Non posso scagliarmi contro Kagome, non contro di lei. Scusa Kaede. Non riesco ad essere cosi forte.
È da notti ormai che non mi riesce chiudere occhio, nei miei sogni si svolge sempre la stessa storia; Kagome che esce dalle nubi con in mano la sua spada di ghiaccio. Bellissima e impassibile fa roteare la sua spada cosi squarciando il petto di Kaede. Il ricordo è ancora vivido, tutto cosi dannatamente vivido. L'unica cosa che mi fa sperare è quell'ultimo attimo di esitazione che ha avuto prima di colpire la vecchia sacerdotessa. Quella piccola incertezza mi porta a pensare ad una speranza, forse Kagome non scomparsa del tutto, forse niente è perso, o forse sono solo io che mi aggrappo a tutto pur di riavere la ragazza del futuro. Quella donna non è Kagome, è solo una sua pallida imitazione, un'involucro malvagio che la tiene imprigionata. Non può essere lei.

Un movimento veloce attira la mia attenzione. In mezzo al bosco qualcuno si sta muovendo a passo affrettato. Mi sporgo per vedere meglio. Rischio quasi di cadere dall'albero quando noto Kikyo. È lei che sta correndo in mezzo alla boscaglia. Ma dove sta andando? Dopo la morte di Kaede ha perso la ragione, non fa che parlare di vendetta e che vuole uccidere Kagome anche se non penso che nelle condizioni attuali possa fare tanto. Faccio un salto cosi da poter scendere dall'albero e avvicinarmi a lei. Devo scoprire cosa sta cercando di fare. Gli piombo davanti facendola sussultare.

“cosa stai facendo Kikyo?” gli chiedo storcendo la bocca.
“io? Niente... stavo...stavo solo cercando delle erbe medicinali per medicare la gente del villaggio attaccato” mi dice con il fiatone. Non sono fesso, ho capito che è scappata dal villaggio in tutta fretta per non essere scoperta, è da giorni che cerca di farlo per cercare Kagome e ucciderla. Per fortuna è sempre stata scoperta.
“Kikyo stai cercando di ingannarmi?” gli chiedo in maniera supponente.
“no te lo giuro io... io sto cercando le erbe” delle lacrime si formano ai lati dei suoi occhi.
“anche quando si fece male all'occhio andavo sempre a prendergliele” dice accasciandosi a terra e cominciando a piangere. Me lo ricordo, quando la piccola si fece male, Kikyo si sentiva talmente tanto in colpa che andava avanti e indietro, giorno e notte per avere sempre la scorta di erbe medicinali per curare sua sorella.
Mi accuccio per terra cercando di consolarla abbracciandola, ma come sempre lei cerca da me quel qualcosa che non posso più dargli. Si arrampica sul mio petto incastonando la sua faccia nell'incavo della mia spalla. Io cerco di abbracciarla ma la cosa mi risulta strana e insolita. Continua a piangere e non so cosa fare, non l'ho mai vista in questo stato. Cinquant'anni fa avrei considerato questo momento sacro, non solo la grande sacerdotessa Kikyo era tra le mie braccia, ma stava mostrando anche la sua parte più vulnerabile.
Ma adesso che la stavo vivendo realmente non posso fare a meno di pensare alla tenacia di Kagome, al suo temperamento, al suo modo di tenermi sempre testa. Anche adesso che èdiventata un mostro non posso fare a meno di pensare alla sua eleganza, alla sua perfezione. Sento Kikyo alzare la testa e appoggiare le sue labbra sulle mie. Il bacio all'inizio è casto, un semplice sfiorare di labbra, ma con il passare del tempo lei chiede sempre di più. Non posso cedere anche stavolta, non è giusto nei confronti di Kikyo, non posso baciare lei mentre penso a Kagome.
Prendo le spalle di Kikyo e la sposto da me. La sua faccia all'inizio è perplessa ma poi posso vedere la rabbia montare sul suo volto.
“ci sarà sempre lei con noi?” mi chiede in un sussurro. Io resto zitto, non so cosa rispondere, non so mai rispondere. Kikyo si alza e comincia a camminare avanti e indietro.
“io non so più cosa fare per farti capire che ti amo! Come puoi amare un mostro come lei? Ha ucciso Kaede, si è alleata con tuo fratello, ha ordinato il massacro di donne e bambine e in più è a capo di un orda di demoni? Come puoi ancora amarla?” le lacrime si confondono con le urla che escono dalla sua bocca.
Come posso amarla? Tutto quello che Kikyo ha detto è vero, lei ha fatto delle cose orribile e sembra anche soddisfatta di quello che sta facendo, sembra che ci stai trovando gusto ad usarci come delle semplici pedine per il suo gioco.
“Io non lo so... non lo so come, ma io l'amo e l'amerò sempre, io so che Kagome c'è, io la sento ancora” cerco di spiegarle. Non sono mai stato bravo con le parole, ma sento che Kagome è presente, mi rifiuto di lasciarla andare. Lei si prende la testa fra le mani, scompigliando la sua coda sempre perfetta.
“ma ti ascolti quando parli? Tu preferisci una persona, che non sai nemmeno se esiste, a me che sono qui in carne e ossa e ti sto dicendo che ti amo con tutta me stessa che ridarei la mia seconda vita pur si salvare la tua”
“io non ti ho mai chiesto di morire per me” le parole lasciano la mia bocca senza che io abbia avuto il tempo di pensare. Vedo Kikyo spalancare la bocca e indietreggiare piano piano.
 “ma io l'ho fatto lo stesso” mi dice riacquistando il suo solito atteggiamento freddo. So di averla ferita ma per una volta voglio dire la verità, voglio fargli capire che il “noi” non può più esistere.
“Kikyo non fare cose di cui potresti pentirti” l'avverto, anche se non provo un sentimento per lei, ho dei riguardi nei suoi confronti, non voglio che si faccia del male.
“non ti ho mai chiesto di proteggermi” riprende le mie stesse parole.
“ma io lo faccio lo stesso”. Si ricompone e mi fissa aspettando che faccia qualcosa, ma in realtà non so cosa fare.
“io non posso aspettare un uomo che non mi ama” mi dice continuando a guardarmi. Non posso più, non posso più pensare a lei come la mia donna. Kagome ha sconvolto tutto. 
“in quanto unica sacerdotessa rimasta al villaggio ho dei compiti da assolvere e uno di questi è quello di vendicare la morte della vecchia sacerdotessa” mi dice seria in volto. Faccio un passo allarmato in avanti.
“non farlo Kikyo- il tono della mia voce è supplicante- se lo farai saremo nemici. Voglio fermare Kagome quanto lo vuoi tu, ma non permetterò che gli venga fatto del male” ringhio, nessuna la può toccare.
“allora saremo nemici, perché voglio vederla soffrire, voglio vedere il suo viso pieno di sofferenza, il sangue colare dalla sua gola, nessuno mi può fermare nemmeno tu.” dice indietreggiando. Cerco di afferrarla per la manica ma prima che possa fare un solo passo, delle frecce si conficcano nel mio abito incollandomi ad un albero.
“come la prima volta che ci siamo conosciuti, vero mezzo demone?” mi chiede scomparendo nello scuro del bosco.

POV KAGOME

Paro un colpo laterale, colpendo in faccia il mio aggressore e partendo all'attacco di un altro davanti a me. Sounga illumina l'aria mentre sparge sangue per la stanza. Con un movimento agile taglio la gamba ad un demone e subito dopo scanso il pugno di un altro facendogli perdere l'equilibrio, cosi avendo un colpo pulito sulla schiena. Il petto si muove freneticamente quando sento un paio di mani che applaudono dietro di me, un sorriso compare sulle mie labbra.
“non lasci la speranza a nessuno” mi dice. Mi avvicino ad un piccolo mobile dove sopra è riposto un fazzoletto di seta bianca.
“la speranza è quel motore che fa rigenerare tutto dalle ceneri” rispondo cominciando a pulire con il fazzoletto la lama di Sounga.
“se lasci alle persone speranza allora non avrai mai vinto” mi impegno sul mio lavoro. Dopo che ho preso possesso della spada del dominatore del mondo, la lama di quest'ultima si è trasformata in ghiaccio, un'adattamento alla padrona, la spada ha riflesso la mia anima, ghiaccio.
“appena ho visto la spada ho subito capito che si trattava di Sounga” mi dice Sesshomaru.
“ma non l'ho riconosciuta l'altro giorno” mi sussurra ad un orecchio.Sorrido.
“gli ci è voluto un pò di giorni per adattarsi alla sua nuova padrona” gli dico. 
“per riflettere la sua anima” mi risponde guardandomi. Sorrido. Sesshomaru non è uno stupido. Mi prende una mano tracciando dei piccoli cerchi sulle nocche.
“ghiaccio! Mi piace il ghiaccio”. Un mugolio interrompe i nostri discorsi, uno dei demoni che ho usato per esercitarmi è ancora vivo e sta chiedendo aiuto.
Aiutalo
Dentro di me sento una voce che provoca una lunga scia di brividi. Cerco di ignorarla. Sesshomaru si avvicina al corpo mugolante e posso vedere la freddezza nel suo sguardo e la cosa mi eccita.
È tutto cosi sbagliato
Ancora quella voce! Sesshomaru con un abile colpo dei suoi artigli dà il colpo di grazia al demone. Si gira verso di me e sul suo bellissimo volto si forma una ghigno che fa sorridere anche me. Si avvicina piano piano fissando i miei occhi. 
"vieni qui" mi intima. Sorrido. Non mi piace che mi si diano ordini ma eseguo comunque. Una volta che gli sono vicino poggia una mano sul mio fianco facendomi avvicinare al suo volto.
“vuoi farmi impazzire?” sussurra vicino alla mie labbra.
“è quello che faccio sempre no?” gli chiedo. Lui mi bacia con impeto non permettendomi di pensare e di dire niente. La presa sui miei fianchi si fa sempre più salda. Mi spinge indietro alla ricerca di una superficie ma invece di trovare la fredda pietra, troviamo il piccolo mobile. Con una mossa agile mi alza per i fianchi facendomi salire sopra.
"Generale sei impulsivo” cerco di schernirlo, sul suo viso compare un sorriso. Io sorrido di rimando e ricomincio a baciarlo.
“cos'hai intenzione di fare adesso?” mi chiede Sesshomaru scendendo verso la mascella.
“adesso cercherò di eliminare tutta la combriccola di Inuyasha, loro ostacolano solo i miei piani” gli dico buttando la testa all'indietro e avvolgendo la sua vita con le miei gambe. Lui si ferma un attimo guardandomi negli occhi. Inuyasha è un problema, lo è sempre stato, adesso più che mai. Non posso permettere che mi distragga, non posso cadere di nuovo nella sua trappola. Deve starmi lontano, anzi, lo voglio morto. 
“farai del male anche a Rin?” mi chiede cautamente. Ricambio il suo sguardo.
“no, a lei non farò niente, potrai portarla con te, se ti aggrada” gli dico annuendo cautamente. Il suo sguardo si illumina. Deve tenere veramente tanto a quella ragazzina. Mi ricompongo subito e scendo dal mobiletto mentre lui mi guarda ancora con quegli occhi splendenti. Noto anche che sulla sua faccia si è formato un piccolo sorriso. 
“perché sorridi?” gli chiedo un pò innervosita.
“stai facendo una cosa per me!” dice superandomi e andando ad aprire la porta.
“io non sto facendo un bel niente, ti ho solo detto di fare quello che vuoi della tua bambina” rispondo piccata. Non lo so ma di quella bambina non mi importa tanto, può farci quello che gli pare, basta che...
“basta che non la porti qui nel castello, non sopporto i marmocchi” attraverso la porta e mi avvio verso la sala pranzo seguita da lui.
“non la vuoi nel castello?” mi chiede, stupidamente. Continuo a camminare senza rispondere. Io non faccio la balia. Questo non è un posto per una bambina, poi, la farebbero fuori ancora prima di mettere piede sulla soglia della porta.
“si, hai ragione” conferma alla fine. Mi fermo in mezzo al corridoio e mi volto a guardalo.
“puoi fare tutto quello che vuoi basta che non rechi danno alla mia causa e che tu non mi tradisca, io mi fido di te Sesshomaru” voglio che questo sia chiaro, lui è l'unico, non voglio che pensi che non mi fido di lui. Lui alza lo sguardo stupito e mi guarda. Cerco di abbozzare un sorriso anch'io ma di sicuro mi esce più come una smorfia. Lui si avvicina a sua volta e mi prende le mani.
“sei bellissima quando sorridi” mi dice baciandomi la guancia. Vorrei tanto arrossire in questo momento ma tutto quello che faccio è abbassare lo sguardo, annuire e girarmi per continuare il mio cammino.
“Ho una cosa importante da fare, ci vediamo dopo” mi dice andando dalla parte opposta. Non gli chiedo quello che andrà a fare, come ho già detto mi fido di lui. Continua a camminare nei corridoi del castello.
Il mio vestito è stato sostituito da un paio di pantaloni e da una specie di maglia leggera bianca. Sono riuscita a creare un abbozzo dei vestiti del mio mondo, il risultato è stato penoso ma almeno adesso posso camminare senza una stramaledetta gonna. Spalanco la sala pranzo e vedo tutti i servitori impauriti dalla mia presenza. Gli guardo con sufficienza e mi siedo nel mio posto aspettando che mi venga servita la cena. Il mio occhio cade sulla finestra e sul panorama al di fuori. Sopra il mare il sole sta tramontando cosi facendo comparire in cielo un colore rosso, rosso vivo, rosso sangue, sangue come quello che spargerò se Inuyasha e la sua compagnia di zoticoni proveranno ad ostacolarmi.


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SPAZIO AUTRICE
zalve a tutti! ecco un nuovo capitolo, scusate è di passaggio e non succedono tante cose ma spero che vi piaccia lo stesso! scusate ancora per gli eventuali errori grammaticali e grazie per seguire la mia storia. Recensite ancora che mi fa un piacere immenso sapere quello che pasa per le vostre testoline riguardo alla mia storia. 
Ci risentiamo alla prossima,
baci,
Inulena
   
 
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