Fanfic su artisti musicali > Josh Groban
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Autore: EffieSamadhi    01/02/2015    0 recensioni
I am dreaming tonight of a place I love
even more than I usually do
and although I know it's a long road back
I promise you
I'll be home for Christmas.
{Bing Crosby | I'll be home for Christmas}

Essere un cantante di fama mondiale può non essere una cosa così fantastica, se il prezzo da pagare è restare separato da coloro che si amano proprio nel periodo più importante dell'anno.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caruso {Disclaimer | Questa storia è ispirata a personaggi realmente esistiti, tuttavia le vicende di seguito narrate sono frutto della fantasia dell'autrice. La storia non è stata scritta a scopo di lucro.}

{Note dell'autrice | Joshua Winslow 'Josh' Groban è nato a Los Angeles il 27 febbraio 1981, da una famiglia di origini ebree, russe e norvegesi. Dapprima intenzionato a diventare attore, converge verso il mondo della musica, facendo il suo debutto nel 1999 durante le prove per i Grammy Awards del medesimo anno, quando il produttore David Foster gli chiede di sostituire Andrea Bocelli e cantare al fianco di Celine Dion sulle note di The prayer. Il suo debutto discografico avviene nel 2001, quando esegue, assieme a Lara Fabian, la canzone For always, contenuta nella colonna sonora del film A.I. Intelligenza Artificiale. Il suo album d'esordio, Josh Groban, viene pubblicato nel 2001, raggiungendo prima il Disco d'oro e successivamente il Disco di platino. Contemporaneamente Josh si concede un'incursione del mondo della recitazione, interpretando un piccolo ruolo nella celebre serie tv Ally McBeal, al fianco della protagonista Calista Flockhart. I suoi successivi album (Closer, 2003; Awake, 2006; Noël, 2007; Illuminations, 2010; All that echoes, 2013) consolidano la sua fama, portandolo anche a collaborare con artisti di grande livello, come Barbra Streisand, Mireille Mathieu, Sarah Brightman, Placido Domingo, Charles Aznavour, e a duettare con lo stesso Bocelli durante un evento. Corona ancora il suo sogno di diventare attore recitando in due episodi della serie tv Glee e in un piccolo ruolo nella commedia Crazy, stupid love. Conosciuto per la sua voce di baritono, riesce a spaziare tra diversi generi musicali, che vanno dalla musica classica a quella pop; inoltre è un cantante poliglotta (riesce ad esibirsi in inglese, sua lingua madre, ma anche in francese, italiano, portoghese e spagnolo). Oltre ad essere un cantante di successo, Josh Groban è anche un uomo attivamente impegnato nel sociale e nella beneficenza, spesso collaborando con altri artisti ad incisioni di gruppo con scopi benefici (ad esempio, nel 2010 ha partecipato alla re-incisione della canzone We are the world a sostegno della popolazione haitiana, colpita quell'anno dal terremoto). Ha un cane di nome Sweeney che spesso lo segue in giro per il mondo, e un fratello minore, Chris, nato il giorno del suo quarto compleanno.}

{Personaggi | Josh Groban}






Sarò a casa per Natale






I am dreaming tonight of a place I love

even more than I usually do,

and although I know it's a long road back

I promise you

I'll be home for Christmas.

{I'll be home for Christmas, Bing Crosby, 1943 |

re-incisa da Josh Groban per l'album natalizio Noël (2007)}






    A sei anni erano le luci scintillanti e le mani paffute di Chris che tentavano di afferrare le palline dell'albero a fare il Natale – e il profumo dei biscotti allo zenzero lasciati come tributo a Babbo Natale, e la mamma che saliva in soffitta a cercare le calze da appendere al camino, e il papà che decorava la veranda. Adesso, più di vent'anni dopo, il Natale è spesso fatto di asettici alberghi e schermi a cristalli liquidi che mostrano fuochi che non scaldano, e le sole calze che si vedono in giro sono quelle che dovrebbe mettere in valigia, quelle che partono sempre in coppia e ritornano sempre spaiate.

    A sei anni l'orizzonte era la scuola, al massimo la casa dei nonni – il punto più lontano che fosse concesso vedere. Adesso la sola frontiera è l'immaginazione – di cinque continenti, non ne esiste uno sul quale Josh non sia sbarcato, non uno sul cui suolo non abbia intonato una melodia. A trentatré anni, Josh ha girato il mondo, eppure non ha ancora trovato un luogo simile a casa.

    A sedici anni casa era un modo gentile per dire prigionecasa era un luogo dal quale fuggire, una costrizione, il sistema che tarpa le ali e annulla ogni sogno di gloria. Adesso, finita l'adolescenza, casa non è poi un posto così tremendo in cui tornare, soprattutto quando l'alternativa è vedere film natalizi con la sola compagnia di cibo spazzatura e calde pantofole.

    Mentre sale su un taxi diretto all'aeroporto e si lascia scivolare via nel traffico rallentato dalla nevicata, Josh fissa lo sguardo sui passanti che circondano il suo piccolo mondo di lamiera e plastica – sembrano tutti felici, sembrano tutti realizzati, ciascuno concentrato su una meta o un obiettivo, ognuno a suo modo perso nella magia di una festa che non smette di affascinare, neanche dopo centinaia di repliche.

    Mentre si sottopone al check-in e uno steward lo accompagna al suo posto, Josh non riesce a smettere di sorridere, perché a quasi trentaquattro anni gli riesce ancora difficile non credere che i sogni possano diventare realtà – sa che è impossibile, perché la bufera minaccia di intensificarsi e modificare ogni piano, ma in cuor suo ancora spera di arrivare in tempo per festeggiare il Natale in famiglia – in tempo per guardare suo padre tagliare il tacchino, in tempo per aiutare sua madre a servire la cioccolata calda, in tempo per farsi battere da suo fratello a Monopoli, in tempo per aprire la porta ai coristi di strada e offrire loro una bevanda bollente, in tempo per la messa di mezzanotte nella chiesa che ha visto i suoi sposarsi.

    Mentre allaccia la cintura e chiude gli occhi, aspettando il decollo, Josh sorride e sogna un Natale da trascorrere a casa, insieme alle persone che ama e che lo amano di rimando, pur non vedendolo mai. Josh sorride, e dietro le palpebre chiuse si fa strada un desiderio: essere finalmente a casa per Natale.

   
 
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