28/11/2008
8 recensioniTutti risero, anche io.
“Cosa?”
Pansy Parkinson ghignò, probabilmente voleva vedere se avevo davvero il coraggio di farlo.
“Hai capito bene Blaise, devi baciare Draco. In bocca, ovvio.”
Certi risero ancora, altri semplicemente si prepararono al peggio.
“Scusate, ma la mia opinione non conta?”
“No.”
Questa volta era stato Theodor Nott a parlare, l’unico -oltre a me e a Pansy- che si poteva permettere di rispondergli in quel modo.
Draco alzò le spalle come se niente fosse successo, prima di tornare a pensare solo ed unicamente al suo scopo della serata: non vomitare.
“Allora? Quanto ancora volete farci aspettare?”
“Ma, Pansy, hanno ragione loro,” Sguardi stupiti si posarono su Theo, che subito ghignò “non abbiamo detto loro per quanto e come!”
Anche lei ghignò, sembravano gli unici sobri quella sera.
“E’ vero! Direi, sdraiati sul divano e per… per quanto, tesoro?”
Perché sì, Theo e Pansy erano fidanzati da già quattro mesi, cosa del tutto straordinaria per due Serpeverde. Ma, nonostante gli sguardi contrariati di tutti e i pregiudizi, loro erano andati avanti trovando una felicità che molti invidiavano. Anche io, ad essere sincero.
“Cinque minuti.”
A quelle parole raggelai, Draco per poco non si strozzò con il Whisky Incendiario che stava bevendo e tutti si fecero più attenti, ridacchiando per il troppo alcol, in attesa di una reazione da parte nostra.
“Come, prego?”
Sibilò Draco appena riprese a respirare normalmente, il viso insolitamente rosso. Non so perché: imbarazzo o forse, più probabilmente, il suo stato.
“Altrimenti, Blaise domani dovrai baciare Piton e tu, Draco, la Granger.”
Ridetti come un’idiota, anche se dentro di me ero incazzato nero.
Maledetto gioco babbano che mi avevano imposto di fare! E anche io che mi facevo coinvolgere ogni volta come uno stupido, eppure lo sapevo a cosa andavo incontro!
“Meno cinque, meno quattro, meno tre…”
“E va bene, va bene!”
Era stato Draco a parlare e tutti si girarono sconvolti verso di lui, compreso io, insomma mai mi sarei aspettato una cosa del genere.
Pensavo avrebbe escogitato qualcosa, qualsiasi cosa, per toglierci da quella situazione, ma era troppo andato per arrivare a pensare una cosa del genere, come del resto io stesso… a spingerlo era lo spirito di sopravvivenza.
“Cosa c’è? E’ strano che preferisca lui alla Mezzosangue?!”
Ci fu un fantastico coro di sììì… a cui lui rispose con un criptico stronzi, tra le risate varie.
Ma, fregandosene di tutti, Draco mi prese comunque per mano guardandomi di sottecchi, sicuramente ero viola dalla vergogna, e mi trascinò verso uno dei divani della Sala Comune.
Con gli occhi appannati, non so da che cosa, mi spinse violentemente sul divano e mi si sedette a cavalcioni sopra.
Inutile dire che spalancai gli occhi, sconvolto. Rimasi così anche mentre vedevo il mio migliore amico avvicinarsi, sempre di più, sempre di più…
“Non ce la faccio.”
Pansy guardò Draco, che aveva appena parlato, alzando un sopracciglio.
“La Mezzosangue.” E notando la mia espressione: “Piton.”
Deglutii rumorosamente e, vedendo che non si muoveva, gli misi una mano dietro al collo, spingendolo verso di me. Tanto valeva far finire tutto in fretta.
Le nostre labbra si incontrarono in un boato generale.
Probabilmente nessuno pensava l’avremmo fatto sul serio.
Come sarebbe stato normale che fosse.
Sentii Draco sussultare, subito prima di staccarsi.
“Ma sei rincoglionito?!”
Molti ridacchiarono e io lo guardai negli occhi.
“Scusa tanto se non voglio baciare Piton, almeno tu hai la Granger!”
Mi guardò, guardò gli altri e poi di nuovo me.
Non so cosa gli prese ma, appoggiate le mani vicino alle mie spalle, si decise e mi baciò.
Avrò per sempre la sensazione di quel contatto, sapeva di sale, di buono.
Forse era l’alcol, forse il momento, forse l’aria, ma le nostre lingue s’incontrarono.
Ci fu un coro di uhuuhu, teste di cazzo ubriache, generale, ma non ce ne curammo, come minimo tutti avrebbero dimenticato la mattina seguente, anche noi.
Gli misi una mano nei capelli, aumentando lo stupore generale, e me ne fregai di tutto. Il tempo passò ad una velocità straordinaria e i cinque minuti volarono via.
Ci staccammo e Draco si raddrizzò, rimanendo però seduto su di me. Un applauso generale seguì il nostro gesto.
“Wow!! Però…”
Era stato Theo a parlare, un sorriso stupito e compiaciuto allo stesso tempo sul volto.
Non feci in tempo a guardare gli altri che Draco di nuovo si piegò e mi baciò. Rimasi stupito da quel gesto, come tutti, ma risposi entusiasta.
Non so perché lo feci, a me non piaceva Draco, e nemmeno i maschi, ma in quel momento…
L’attenzione fu su di noi per tutto il tempo, lo so perché sentivo gli sguardi insistenti dei nostri amici che mi perforavano il corpo.
Ci staccammo un secondo per riprendere ossigeno e di nuovo…
Forse la prendemmo come un esperienza nuova da testare, non lo so.
Quando decidemmo che avevamo sconvolto fin troppo i presenti, che si sarebbero aspettati di vederci schifati alla fine di quella penitenza, ci separammo, per poi darci un lieve bacio a fior di labbra.
Sentii Draco ghignare sulle mie labbra e anch’io feci lo stesso.
Semplicemente ci alzammo e tornammo ai nostri posti, intorno alla bottiglia.
Risero tutti come degli assatanati, anche noi, e la bottiglia ricominciò il suo giro.
*****
E’ stato orribile. Sì, assolutamente.
Non sperare che fra noi ci possa essere qualcosa, capito?
Buonanotte.
D.
Forse non così orribile… ma non ti esaltare, adesso.