Anime & Manga > Detective Conan
Segui la storia  |       
Autore: The Land Of Disagio    01/02/2015    10 recensioni
Il caso più duro di tutta la vita si è presentato a Shinichi Kudo, e questa volta due vite, quelle dei suoi migliori amici, sono in serio pericolo.
Deve proteggerli, deve proteggere Ran, ma in questa battaglia non sarà solo.
Il conto alla rovescia è appena cominciato.
(Crossover con Death Note)
-
REVISIONE COMPLETATA (dal cap. 1 al cap. 8)
Genere: Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Heiji Hattori/Kazuha Toyama, Ran Mori/Shinichi Kudo
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO REVISIONATO

L'inizio della partita

Osaka, Casa Toyama. ore 18:45

In casa Toyama regnava il silenzio, finché due ragazzi entrarono nella dimora, carichi di pacchetti e bustine dei negozi della città.
La ragazza, Kazuha Toyama, era raggiante, con grandi occhi verdi e i capelli castani raccolti in una coda di cavallo da un nastro rosa e aveva un'aria soddisfatta sul volto.
Il giovane che l'accompagnava, Heiji Hattori, un diciottenne avvenente dalla pelle olivastra, capelli mori e grandi occhi blu, aveva invece un'aria esausta a causa del pomeriggio di shopping estremo passato proprio con la ragazza.
In quel momento l'avrebbe voluta strozzare, ma per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di vederla sorridere, anche portarla in giro a fare compere e sopportare i suoi continui cambi d'abito.

Aspettava da tempo il momento giusto per rivelarle i suoi sentimenti, stringerla forte a sé, ma niente, era il suo punto debole.

"Kazuha, giuro che questa è l'ultima volta che ti accompagno a fare compere!" sbottò Heiji, gettando malamente le buste sul letto della ragazza, che si difese con un sorriso furbetto "Se tu non mi avessi fatto arrabbiare, non saresti stato costretto a farti perdonare accompagnandomi a fare shopping. Poi hai detto tu stesso che avresti fatto di tutto purché non ti tenessi più il broncio"
Il moro alzò gli occhi al cielo, e ridacchiando ammise "E va bene, questa volta hai vinto tu, ma sappi che non ti porterò mai più al centro commerciale, ho una fame da lupi"
"Ok, signor detective, vado in cucina a preparare uno spuntino, tu intanto sistema le buste " ordinò Kazuha, mentre scendeva dalle scale per accontentare il ragazzo che amava.

Heiji sorrise affettuosamente a quella furia scatenata che aveva come migliore amica. Decise che magari quella era l'occasione giusta per dichiararsi, ma la solita morsa allo stomaco lo attanagliò, timoroso di essere rifiutato, non immaginandosi che la giovane lo ricambiava con tutto il suo cuore.

I pensieri romantici di Heiji furono bruscamente interrotti dal fracasso di piatti rotti proveniente proprio dalla cucina.
Il ragazzo scattò verso la porta gridando "Piccola che succede? Va tutto bene?"
"S-si, v-va tutto bene mi è s-solo scivolato il piatto" rispose la ragazza con tono impaurito.

Heiji capì subito che c'era qualcosa che non andava, la sua coraggiosa Kazuha non si faceva certo spaventare da un piatto rotto, ma qualcosa doveva averla fatta impaurire, quindi scese velocemente le scale per raggiungere la ragazza che, sentendolo arrivare, urlò "NO! Heiji non venire, non c'è n'è bisogno! Torna su!"

Il giovane si affrettò ancora di più verso la cucina, notando subito la figura dell'amica appoggiata al frigorifero con un'espressione sgomenta sul volto e il piatto rotto ancora sul pavimento con i resti dei panini sparsi per terra. La cosa lo insospettì ancora di più: una ragazza pignola come lei si sarebbe affrettata a pulire subito per terra.

"Kazuha cosa c'è? Avanti parla!" gridò esasperato Heiji, scuotendo per le spalle la ragazza, che rimase in assoluto silenzio fissando con occhi sgranati la porta della cucina. Il giovane lo notò, voltandosi scatto e trovando davanti a sé una figura alta e vestita di nero con dei lunghi capelli biondi, quasi bianchi.

‘Gin! Dannazione!’ imprecò mentalmente Heiji, riconoscendo l'uomo dalla descrizione fatta dal suo amico Shinichi.

"Avresti dovuto ascoltare la tua fidanzatina, Hattori. L'imprudenza porta solo guai" lo schernì Gin con un ghigno sulla faccia.
Heiji si infiammò subito, ma continuò a reggere il gioco, e urlando contro l'Uomo in Nero "Chi sei tu? Cosa vuoi da noi?"
"Ragazzino non fare il finto tonto, sai benissimo chi sono e sai anche perché sono qui. Ho bisogno del tuo aiuto, giovanotto" rispose beffardo l'uomo, mantenendo il solito ghigno.

Queste parole fecero impallidire il Detective dell'Ovest, che capì all’istante che L'Organizzazione degli Uomini in Nero avevano trovato Kudo, ma non avrebbe permesso a quei criminali di mettere le mani addosso al suo migliore amico, anche a costo della vita.
"Io non so chi tu sia e cosa tu voglia da me, vattene subito di qui o te la faccio pagare cara!" continuò a gridare, avanzando minacciosamente verso il biondo, che continuava a sorridergli malevolmente.

"HEIJI ATTENTO!" urlò Kazuha, ma il ragazzo non fece in tempo a reagire.
Il lancinante ed improvviso dolore alla testa non gli lasciò nemmeno le forze di gridare e cadde a terra come una marionetta senza fili. Sentiva il sangue caldo colargli copioso sulla fronte e vide di fronte a sé un uomo basso e grasso, un paio di occhialetti neri sul viso e un grosso martello insanguinato tra le mani... ‘Vodka’ realizzò il ragazzo.

Aveva la vista distorta, ma vide Gin afferrare Kazuha, che stava cercando di difendersi come una furia, bloccandola per le braccia mentre Vodka lo trascinava via.
Avrebbe voluto urlare di lasciarla in pace, che lei non c'entrava niente, ma non aveva più la forza di articolare le parole; e improvvisamente davanti a lui divenne tutto buio.

Tokyo, Agenzia Investigativa Mouri. ore 20:00

Conan Edogawa, alias Shinici Kudo, era comodamente steso sul divano guardando la tv mentre il sonno si stava impadronendo di lui: quel giorno era incappato nell'ennesimo caso di omicidio, che aveva prontamente risolto, e quella sera era talmente stanco che non riusciva a tenere i suoi grandi occhioni blu aperti.
Come al solito, la risoluzione del caso era stata attribuita al detective Kogoro Mouri (chiamato anche "il detective in trance"), il padre di Ran, della quale il bambino/ragazzo era profondamente innamorato.

Il bambino stava per cadere nelle braccia di Morfeo quando venne bruscamente riportato alla realtà dall'insistente squillare del telefono.
Ran, che stava finendo di pulire i piatti della cena, rispose al telefono con il solito e gentile "Pronto, Casa Mouri, chi parla?"
Conan sentì dell'altra parte del telefono una voce femminile terrorizzata e preoccupata, mentre la ragazza si faceva sempre più tesa, finché urlò sconvolta "CHE COSA? Certo signora, arriveremo il prima possibile"
Detto questo, Ran riagganciò il telefono.

Goro, che era intento a fumare la sua sigaretta con la solita birra in mano, si preoccupò nel sentire il tono alterato della figlia, domandandole preoccupato "Tesoro cosa è successo?"
"Papà bisogna andare a Osaka, subito!" sbraitò Ran, terrorizzata più che mai.
"E perché mai? Che diamine è accaduto? E chi era al telefono?" chiese perplesso Goro, ancora più insospettito dall'irruenza della ragazza.
"Era la signora Hattori, papà, Heiji e Kazuha sono spariti" spiegò Ran, con voce spaventosamente atona.

Osaka, scena del crimine. ore 11:00

Conan, Ran e Goro entrarono in casa Toyama accompagnati dagli agenti e dai padri dei due ragazzi, entrambi affermati ispettori di polizia.
I due uomini avevano un'aria distrutta, ma ciò non li avrebbe fermati dall'indagare su chi aveva sequestrato i loro bambini.

Mentre Conan ispezionava di nascosto la porta della casa per segnalare eventuali segni di effrazione, sentì Ran cacciare un urlo spaventoso dalla cucina.
Il bambino corse immediatamente da lei, trovandola mentre piangeva disperatamente tra le braccia del padre, che fissava sconcertato il pavimento.
Quando il bambino si avvicinò per guardare il suo cuore smise per qualche secondo di battere: nel pavimento c'era un'enorme chiazza di sangue, ormai divenuto secco.
Gli ispettori Hattori e Toyama guardavano affranti quella maledetta macchia, consapevoli che quel sangue era di uno dei loro figli, se non di entrambi.

Il padre di Kazuha fu il primo a parlare, spiegando con tono gelido "La scientifica ha già preso un campione del sangue ieri sera, entro un'ora sapremo se il sangue è di Heiji o della m-mia Kazuha..." la voce del capitano Toyama si spezzò, ma trovò la forza di continuare "...o-o-oppure di entrambi"
Il coraggioso ispettore scoppiò a piangere, coprendosi il volto con una mano, mentre l’ amico gli dava dei colpetti confortanti sulla spalla, trattenendo in sé le lacrime e le ansie.
Fu proprio quest'ultimo che continuò il discorso, mantenendo una calma impressionante "Ieri abbiamo trovato un piatto rotto e resti di due panini sul pavimento, la scientifica lo sta esaminando...probabilmente troveranno le impronte di Kazuha...c’è la possibilità che gli aggressori fossero già in casa al loro ritorno e l'hanno colta di sorpresa mentre preparava da mangiare e Heiji deve essere intervenuto per difenderla" suppose infine, lasciando Conan sbalordito.
Capiva da chi l'amico aveva eredito il suo talento per l'investigazione.

Però qualcosa non quadrava, ma non capiva cosa ci fosse di anomalo; senza dubbio erano stati colti di sorpresa, ma entrambi i ragazzi erano molto atletici e reattivi, Kazuha soprattutto praticava l'aikido e sapeva come atterrare una persona anche più robusta di lei, e non era facile per un uomo solo neutralizzarli entrambi a meno che...gli aggressori fossero in due, o forse di più.
Ora la dinamica si faceva più chiara: Heiji era nella camera mentre Kazuha preparava la merenda, il ragazzo doveva aver sentito qualcosa ed era sceso nella cucina, trovando la ragazza nei guai. Intervenuto per difenderla, doveva essere stato colpito alle spalle da uno degli assalitori, che avevano bloccato Kazuha con la minaccia di ucciderli entrambi se lei si fosse mossa.

Conan ebbe una morsa allo stomaco, immaginandosi a chi apparteneva il sangue sul pavimento.
Il ragazzino stava per esporre innocentemente la sua teoria quando notò una bottiglia di vetro accanto al frigorifero.
Si avvicinò furtivamente con un fazzoletto prendendo la bottiglia in mano.
Il contenuto era un liquido cristallino, e quando Conan lesse l'etichetta impallidì di colpo: era gin!

Il messaggio era per lui, ed era molto chiaro: la sua copertura era saltata, l'Organizzazione aveva capito che Heiji era coinvolto e avevano mandato Gin per rapirlo per carpirgli informazioni, magari torturandolo, oppure avrebbero torturato Kazuha per spingerlo a parlare...e purtroppo l'ipotesi più probabile era la seconda, visto il rapporto che c'era tra i due.

Conan corse fuori dalla stanza prendendo il telefono in mano, componendo frettolosamente un numero che conosceva fin troppo bene.
Dopo qualche squillo la voce di una bambina rispose, con tono quasi scocciato "Pronto?"
"Ai siamo nei guai, la nostra copertura è saltata!" urlò lapidario Conan contro il telefono.

Essere nei guai era un eufemismo, questa volta ne valeva delle loro stesse vite, e non solo quella di loro due.

La partita era appena iniziata.





Spazio dell'autrice
Ed ecco finito il primo capitolo :) Ok, ammetto di essere stata un pò sadica con i poveri Heiji e Kazuha (la mia coppia preferita *.*) ma volevo mettere un pò di suspence e azione nella mia storia ;)
Spero veramente di poter aggiornare il prima possibile, ho tante idee che mi frullano nella mente.
Alla prossima!!
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Detective Conan / Vai alla pagina dell'autore: The Land Of Disagio