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Autore: Sam Hutcherson    01/02/2015    13 recensioni
Benvenuti nel fantastico mondo delle storie di Sam Hutcherson che vi presenta, in esclusiva e solo per voi il seguito della fanfiction....*rullo di tamburi* Ti amerò oltre l'immaginabile!...che non dovete leggere necessariamente, ansi forse è meglio se non la leggete proprio! Vi accompagnerò nel regno incantato dei drammi familiari dei Mellark! Naturalmente la storia è Evellark! Vade retro babbani! Storia dedicata a Peeta Mellark, che merita tutte le ff di questo mondo!
ATTENZIONE:Questa è una storia felice!Può causare diabete, carie e se vedete unicorni rosa, correte a leggervi un libro di John Green prima che cominciate a saltare spargendo fiori ovunque!
E ora...A ME GLI OCCHI PLEASE!
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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                                            Profumo di pane

                                                                                     Capitolo 1

                                                                                             Bagno di sole

 

 

Il treno procede lento in questo pomeriggio di inizio marzo. Sinceramente non sono mai stata su un treno del genere, è un treno turistico, molto più lento di tutti gli altri suoi coetanei frettolosi su quali ero solita viaggiare.
Questo treno ha un altro stile di vita, più sano, più tranquillo. Il viaggio non è più un mezzo, è un fine. Riscopro il piacere del viaggio, la bellezza del panorama, la luce soffusa del sole che tramonta oltre l'orizzonte anche se sono a malapena le sette e mezza di sera. Prendere le cose con calma, godersi l'aspettativa, di certo non sono delle mie qualità, tuttavia è decisamente rilassante. Certo, sarebbe ancora più rilassante se avessi con me la mia cena, ma visto che ancora quella lumaca bionda che ho sposato ancora non si vede all'orizzonte penso che mi accontenterò di nutrirmi della bellezza e della pace del paesaggio, fino a che questo mi basterà, per molto poco probabilmente, per poi avventarmi su uno dei camerieri che trasportano vassoi e lucenti coperchi che tentano di catturare il delizioso odore racchiuso all'interno, senza riuscirci. Mi concentro su un uomo alquanto buffo che cerca di scrivere una lettera comodamente, ma deve fare i conti con la sua enorme pancia che non gli permette di appoggiarsi al tavolo.
"Ma una dieta no?" mormora la voce nella mia testa che ormai da un anno a questa parte mi perseguita, per chi non lo sapesse.
Credetemi, ho tentato di liberarmi di questa stupida presenza, ma lei non ne vuole sapere. La mia voglia di aprirmi la testa con un ascia ogni volta che si fa sentire è immensa, ma chissà il perchè, non c'è mai un ascia nei paraggi quando serve.
''Chiamami scema''
''Scema''
''Spiritosa'' sillaba con sarcasmo.
Sbuffo, chiedendomi dove porterà questo treno. Non posso fare a meno di essere un pò in ansia, odio non sapere dove sto andando, ma lui è fissato, vuole che sia una sorpresa.
Siamo partiti presto questa mattina, appena il tempo di salutare e mi sono ritrovata su un treno di cui non sapevo la destinazione, ma andava bene perchè lui era con me.
-Uff mamma mia...-sbuffa Peeta sedendosi di fronte a me.
Alzo lo sguardo sorridendo in sua direzione, è sempre così bello, così solare. Così...privo di cibo. Dov'è la mia cena!?
Avrei voluto rimproverarlo per averci messo così tanto ma non posso, sul serio.
Come fai a prendertela co lui?
-Ce ne hai messo di tempo.-mormoro squadradolo.
Peeta sbuffa e si passa una mano tra i capelli.
-Detto tra noi non sono abituato a fare le cose così lentamente.-
-Ma davvero?-chiedo retorica con un sorrisetto ironico.
Peeta mi lancia un occhiataccia facendomi soffocare una risata.-Si davvero, comunque hanno detto che ci vorrà ancora un pò alla nostra cena.-
Okay, chi devo uccidere?

-E se ce la facessimo portare in camera ?-
Peeta spalanca gli occhi-Mia dolce metà lei è un genio.-dice malizioso prendendomi per mano e conducendomi fuori dal vagone ristorante.
Fu così che io e mio marito scoprimmo il servizio in camera.

                                                                                                      ***

Un brusio indistinto penetra insistente nelle mie orecchie, mentre una voce metallica annuncia qualche cosa ai passeggieri del treno.
Socchiudo le palpebre osservando di nascosto i vari personaggi e scenari su questo vagone; sono ancora tutti seduti sulle comode sedie di stoffa rossa, che parlottano eccitati dall'imminente arrivo a destinazione. Muovo leggermente la mia guancia per stare più comoda strofinando la pelle contro il tessuto freddo della camicia di Peeta, il suo profumo mi invade le narici mentre comincio a uscire lentamente dal mio stato di dormiveglia riprendendo contatto con la realtà.

Il braccio di Peeta mi protegge stringendomi teneramente a se. Con un piccolo sbadiglio apro gli occhi abituandomi lentamente alla luce del sole di primo pomeriggio. -Hey siamo arrivati dormigliona.-mormora Peeta baciandomi una tempia e stringendomi un pò di più tra le sue braccia prima di lasciarmi alzare.
Io mi stiro la schiena alla faccia delle buone maniere e quando Peeta si alza lo prendo per mano dirigendomi verso la nostra cabina.
Scendiamo velocemente dal treno e Peeta mi prende subito una mano con un sorriso enorme sul volto. Se solo sapessi dove siamo...
Appena scendo dal treno i miei occhi vengono momentaneamente accecati dalla calda luce del distretto, si sente un profumo familiare e un rumore che vive nei miei ricordi più nascosti.
Oltre al muro di persone che scendono dal treno disperdendosi sul marciapiede lindo della stazione riesco a intravedere un insegna: -Distretto 4-.
Nella mia mente malata una voce metallica annuncia:''Distretto quattro, Finnik Odair.''come se stesse annunciando l'arrivo di un treno alla stazione.
Mi si spezza il respiro quasi, ma Peeta mi tiene.
Inizia a trascinarmi per le strade acciottolate del distretto quattro, le case qui sono tutte di pietra, un pò piccole ma leggermente più alte rispetto a quelle del sistretto dodici. Il sole splende sulle rocce chiare creando un meraviglioso gioco di luce e ombra. Il calore inizia ben presto a farsi sentire, non sono affatto abituata a questi climi. L'odore e il rumore del mare sono ovunque. É un odore buono che punge un pò il naso al primo impatto e mi ricorda qualcuno, o qualche cosa. È l'odore che aveva Finnik, lo aveva nelle ossa e questo calore che mi brucia piacevole sulla pelle è il calore del suo abbraccio. Il sole che brilla sulle pietre bianche e lucide della strada mi riporta al suo sorriso sgembro. Il rumore scrosciante delle onde che si infrangono sulla spiaggia è il rumore della sua risata e il mare...oh il mare è il suo spirito che mi saluta.
Mi lascio trascinare da Peeta per le strette vie del distretto sorridendo sotto i baffi, perchè sembra talmente eccitato per dove mi vuole portare che ricorda un bambino.
La sua mano è salda nella mia e il mio sorriso si allarga, il mio cuore perde un battito quando il metallo fresco della sua fede viene a contatto con la mia mano.
Devo ancora abituarmici.
Finalmente si ferma proprio davanti a un edificio più alto degli altri che ci fa ombra dal sole di primo pomeriggio, come sembra esserne costruito tutto il distretto, è completamente composto da rocce sovrapposte le une sulle altre, che lo fanno assomigliare a una grande montagna luminosa.
Peeta mi conduce dentro trascinando dietro di noi la nostra valigia con una mano, mentre con l'altra mi tiene stretta. Entriamo in quello che si rivela essere un Hotel, gli interni sono molto lussuosi e dal grande lampadario di cristallo che penzola dal soffitto fino al tappeto rosso e spesso che giace per terra qui tutto sembra gridare "Costoso!".
Noto che Peeta non ha più la valigia alla mano e mi ha avvicinato a una grande scrivania da dietro la quale una donna sulla ventina ci guarda con fare professionale. Direi che questo mio continuo estraniarmi dal mondo sta diventando pericoloso.
-Buongiorno, posso aiutarvi?-chiede cordiale a Peeta sbattendo le lunghe ciglia bionde.
I miei occhi che si erano spalancati per tutte quelle sorprese si socchiudono di colpo individuando un altra potenziale nemica, poi mi ricordo che sono sposata. Spo-sa-ta. Ergo non dovrei essere gelosa...non dovrei...se non la smette la strangolo!
Peeta sorride amabilmente e mormora.-Buongiorno ho prenotato al nome "Mellark".-
La ragazza afferra un fascicolo, mentre comincia a battere al compiuter con un nervoso movimento delle dita.-Mellark...Mellark...oh si eccola qui...Mellark.-dice entusiasta...fin troppo entusiasta.
-Il suo nome e il suo indirizzo per favore...suo e della signorina.-mormora accennando a me con un movimento annoiato della mano.
-Peeta e Katniss Mellark, Victor Village n°4 -mormora lui con un sorrisetto soddisfatto e felice di poterlo dire ad alta voce.
Sorrido anche io e dietro le spalle di Peeta, mostrando l'anello a quell'oca bionda che mi squadra con sufficenza.
-Perfetto firmate qui...-dice chinandosi sulla scrivania e mostrando la sua scollatura. Non attacca ciccia ci sono già io qui.
Firma e prende le chiavi dalla ragazza dirigendosi verso la direzione che gli ha indicato.
Troviamo finalmente la nostra camera e Peeta mi spinge dentro chiudendosi la porta alle spalle e guardandomi finalmente da quando siamo usciti dal treno.
-Peeta è...-tento di parlare io ma mi zittisce subito.
-Sh...-dice portandosi un dito alla bocca per farmi segno di tacere.
Prendendomi per mano mi porta davanti a una finestra chiusa e abbracciandomi da dietro spinge le due grandi ante lasciando entrare la luce.
Lo spettacolo che mi appare è meraviglioso, il sole brilla sulle rocce e sulla sabbia dorata del mare, un mare mosso ma anche pacato, come in un tormento interno, mentre spruzza la schiuma bianca contro gli scogli appuntiti che spuntano lontano dalla riva dove giocano i bambini e gli aduti prendono il sole.
Le braccia di Peeta mi circondano la vita, mentre affonda il volto tra i miei capelli e inspira forte il mio profumo.
 Chiudo il nostro abbraccio,  poggiando le mie mani sulle sue e carezzandogliele mentre lui mi bacia il collo.
-è bellissimo Peeta....Grazie.-mormoro in un sussurro che si perde nel rumore delle onde.
-Kat sei così bella...potrei dipingerti fino a morirne, incorniciata da questa luce con questo esatto sorriso e con questo sguardo Kat. Ti amo signora Mellark.-mormora e io non posso fare a meno di voltarmi a quelle parole, perchè nessun panorama al mondo è più bello di Peeta che sorride, sorride a me.

                                                                                                           ***

La mattina dopo quando usciamo dalla camera, più per fame che per vera necessità, dopo una rapida colazione Peeta mi conduce fuori dall' Hotel tenendomi per mano.
Cammino accanto a lui stringendogli forte la mano e evitando di finire addosso a ogni singolo abitante del distretto che continua a camminare velocemente tra la folla.
-Perchè non potevamo restare in camera?Si stava tanto bene!-mi lagno con voce lamentosa sbuffando.
Mi sorride senza girarsi a guardarmi.-Katniss non possiamo rimanere tutta la settimana chiusi in una stanza.-
Gli scocco un occhiata di traverso-Pensavo che fosse proprio questo ciò che si fa ad una luna di miele.-mormoro.
La risata di Peeta si perde nel brusio del distretto al lavoro, riesco a scorgere il mare da qui, è così ribelle e bellissimo e pieno di passione.
 Arriviamo alla spiaggia, ci sono tantissime persone che si fanno il bagno, ridono e scherzano, schizzandosi con la schiuma delle onde. Tantissimi bambini che giocano e forse è anche merito mio.
Peeta prende dallo zaino che aveva portato un telo da mare simile a quelli che hanno tutti gli altri, lo stende a terra e ci si siede sopra facendomi segno di sedermi accato a lui. -Visto che ne valeva la pena di uscire dalla camera?-mormra baciandomi delicatamente un orecchio. Vengo sopraffatta dai brividi che mi provoca la lingua umida d Peeta sulla mia pelle accaldata e per un attimo smetto di respirare.
La sabbia scotta sotto i nostri piedi e il caldo diventa quasi insopportabile, un pò per la vicinanza di Peeta, un pò perche fa veramente caldo, e il mare fresco che si infrange ritmicamente sulla sabbia diventa sempre più invitante.
Mi alzo lasciando Peeta spaesato e frugo nella borsa dove sono sicura Peeta avrà comprato un costume anche per me e infatti lo strovo, un comodo costume rosso.
Quando torno da Peeta lui ha già finito di montare l'ombrellone ed è senza maglietta, ma ha ancora insosso i pantaloni.
-Non fai il bagno?-chiedo innocentemente, ma entrambi sappiamo dove andrà a finire questa conversazione.
Lo sguardo di Peeta mi cerca e mi trova, un pò tormentato, angosciato, con la vergogna negli occhi.-No Katniss sai bene che non so nuotare.-mormora.
-Beh posso sempre insegnarti, e poi non dobbiamo andare al largo possiamo rimanere dove si tocca.-dico avvicinandosi di un passo e prndendogli la mano.
Peeta sospira e mi stringe la mano scuotendo la testa e abbassando lo sguardo. Quest'immagine mi provoca una fitta al petto, mi fa male; non deve essere tiste, Peeta Mellark non dovrà mai più essere triste.
Gli alzo il viso posandogli un dito sotto il mento e portando il suo sguardo a fondersi co il mio. -Sei bellissimo amore, sei bellissimo.-sussurro a un centimetro dalle su labbra carezzandogli i capelli biondi.
-Ma Kat...-mormora in un sussurro spezzato.
-Sh, non vorrai lasciare tua moglie da sola in una spiaggia piena di uomini in mutande vero?-mormoro suadente.
Peeta si rabbuia e lancia uno sguardo attorno a noi quasi ad accorgersi che sono tutti quasi nudi.
-No no...-mormora.
-E allora vieni con me, perchè io ti amo da impazzire così come sei.-mormoro.
Lo sguardo di Peeta si accende e il suo azzurro diventa impavido e irrequieto come le onde del mare.-Okay...-sussurra.
Si toglielentamente i pantaloni abbassando lo sguardo sulla sua protesi, vergogandosi di ciò che gli hanno fatto, ma lo riporto da me, baciandolo ogni volta che il suo sguardo diventa scuro, ripetendogli mille volte che è bellissimo, che sono così fortunata ad averlo sposato, che è solo mio. Lo trascino in acqua, l'acqua fresca ci sa sospirare di solievo quando i raggiunge le caviglie. È diverso dal lago il mare, l'acqua è salata come quella della seconda arena ed è più facile nuotare, riesco a galleggiare con molta facitità.
Peeta si immerge completamente quando l'acqua è rimasta abbastanza alta e mi carezza lentamente le gambe, accendendomi e facendomi sfuggire un gemito.
Sulla spiaggia noto che il sole sta lentamente calando e molti stanno andando via, rimangono solo le coppie e qualche bagnante solitario.
Quando torna in superfice prendendo respiro mi sorride entusiasta.-L'acqua è così bella Kat, dovresti sentirla.-dice accennando al mio corpo ancora per metà asciutto.
Sorrido al suo entusiasmo.-Certo Mellark con calma, mi devo abituare con tranquillità.-mormoro pacata. Peeta mi sorride sghembro e squote la testa liberando i riccioli biondi dall'acqua in eccesso schizzandomi tutta. Emetto un urletto sorpreso facendo ridere Peeta che tenta di avvicinarsi con le braccia aperte, come ad abbracciarmi. Gli appoggio il palmo aperto sul petto tonico cercando di tenerlo lontano.-Peeta no. Peeta...-mormoro cercando di essere convincente e minacciosa.
Peeta ride e ignorandomi mi abbraccia bagnandomi tutta e facendomi cadere in acqua sotto di lui. Il brivido dell'acqua fredda a contatto con la mia pelle accaldata mi fa stringere ancora di più al petto del ragazzo del pane. Spalanco gli occhi sotto l'acqua trovando il suo sguardo divertito e forse un pò preoccupato che mi fissa, il sale mi da fastidio agli occhi ma è sopportabile.
Le labbra di Peeta si poggiano sulle mie in un bacio che sa di mare, di sole e di divertimento, schiudo le labbra lasciando che la sua lingua entri a contatto con la mia e gli stringo forte i riccioli bondi tra le dita. Dopo pochi secondi Peeta mi ritira su ridendo al mio sguardo truce. -Ridi Peeta Mellark, ridi pure la mia vendetta sarà tremenda.-mormoro con sguardo provocatore, abbracciandogli la vita.

                                                                                                                   ***

La vita al 4 prosegue con pacata tranquillità. Io e Peeta ci abbandoniamo al ritmo rilassante di questa vacanza, alternando il nostro tempo tra pigre mattinate all'albergo, gioiose ore passate in spiaggia, tramonti insuperabili e attive nottate all' albergo da brava coppia in luna di miele.
Ben presto anche il caldo sembra meno torrido e impariamo a muoverci per le strade affollate del distretto. Ma il mio momento preferito e la sera, quando il distretto si sfolla, ogniuno ritorna nelle proprie case e io e Peeta abbiamo la spiaggia solo per noi, illuminati salla luce del tramonto e ci abbandoniamo a lunghe passeggiate tornando al nostro albergo via spiaggia, con tranquillità, con un assoluta calma respirando appieno la vita.
La vita vera.
La sabbia dorata comincia a raffreddarsi sotto i nostri piedi nudi, scivola sulla pelle asciutta. Un leggero venticello si alza facendomi rabbrividire e scompigliandomi i capelli ormai asciutti e salati di salsedine, al vento. Indosso solo una maglietta a maniche corte e un paio di pantaloncini rossi. Il braccio di Peeta mi circonda le spalle , proteggiendomi. -Hai freddo Kat?-chiede con voce dolce, melodiosa che sembra della pura essenza del tramonto.
Sorrido accogliendo il suo calore come la mia linfa di vita-Mh...un pò-mormoro girandomi leggermente a guardarlo. Lui non mi guarda, guarda l'orizzonte. Con un leggero sorriso che gli increspa il volto e lo sguardo luminoso.
-Grazie.-sussurro alzandomi sulle punte, mentre continuiamo a camminare e baciandogli una guancia.
-è stata una splendida luna di miele signor Mellark.-mormoro stringendomi a lui.
Il sorriso di Peeta si allarga mentre sussurra.-Non è ancora finita tesoro.-
-Cosa? Oh Peeta...che altro hai fatto?-mormoro sconsolata. Lui è così pieno di attenzioni, così dolce...come farò ad eguagliarlo? A meritarlo? Almeno un pò...
-è una sorpresa Katniss non puoi saperlo.-mormora divertito.
Sbuffo calciando una conchiglia.-Perchè? Perchè non posso saperlo?-mi lamento.
Peeta mi bacia la tempia e mi accorgo che siamo praticamente arrivati al nostro Hotel.-Perchè si Kat, fai la brava.-
Sbuffo incrociando le braccia al petto. A lui viene naturale pensare a cose geniali da regalarmi, o feste da organizzare, a me no.
Un campanellino mi suona nella testa e io mi aggrappo alla vita di Peeta mentre lui spinge la porta conducendomi dentro all' Hotel.
-Andiamo Peeta sii buono...-mi lagno abbracciandogli la vita e affondando il volto sul suo petto. Peeta emette un suono a metà tra una risata e una sbuffata e mi ignora, salutando la ragazza che sta perennemente appollaiata su quella scrivania, squadrandomi dall' alto dei suoi tacchi con aria di sufficenza. Hey tesoro sono la ragazza di fuoco io starei attenta se fossi in te.
Raggiungiamo la camera con me che ancora gli abbraccio la vita e lo spingo dentro, impaziente.

                                                                                                               ***

Passo le poche ore che Peeta mi lascia dormire in un limbo scuro, piacevole, senza sogni ne incubi tanta è la stanchezza che ho quando mi addormento, abbracciata a Peeta, subito dopo aver fatto l'amore. É piacevole, incredibilmente piacevole. Mi risveglio sempre riposata e pronta per un altra giornata. Questa mattina però il pensiero del nostro ritorno al 12 mi turba e mi eccita allo stesso tempo. La vacanza è finita, ma la mia vita con Peeta è appena iniziata e io non vedo l'ora di viverla. Mi rotolo nel letto senza incontrare nessun corpo caldo accanto a me, coperta da un leggero lenzuolo. Mi tiro su nel letto dando una veloce occhiata al comodino dove la sveglia segna le undici e mezza e dove riposa un foglietto bianco appena ripiegato.
Sorrido, scostando le coperte e allungando un braccio a prendere il biglietto di Peeta.
 

                                                                 Buongiorno dormigliona, torno subito con la colazione.
                                                                                                    
 Ti amo
                                                                                                 
     Peeta.

Quasi in contemporanea Peeta entra, reggendo un vassoio colmo di cibo.
-Buongiorno tesoro...dormito bene?-chiede appoggiando il vassoio sulle mie gambe e allungandosi a baciarmi la fronte.
-Benissimo e tu?-chiedo afferrando un cornetto.
-Non c'è male.-sorride prendendo un sorso del mio the.
-Quando scendiamo al mare?-chiedo mentre mastico.
Peeta sorride e mi scocca un bacio sulla fronte.- Ormai è tardi per andare, il sole è troppo caldo ci andremo stasera ti va?-
-
Certo...-
                                                                                           ***

Io e Peeta abbimo passato quasi tutto il pomeriggio tra le bancarelle e il mercato del 4 e siamo tornati all' Hotel solo per cambiarci. È quasi il tramonto e io non capisco perchè Peeta voglia andare al mare così tardi. Ho infilato un vestito arancione che mi arriva a metà coscia, con un ampia scollatura e con le maniche che mi ragiungono a malapena il gomito, che mi ha comprato Peeta questo pomeriggio.
So che ha in mente qualche cosa, è stato agitato tutto il giorno e conoscendolo voglio indossare qualche cosa che andrebbe bene in qualsiasi situazione. Saggia decisione direi dato che Peeta è uscito con una camicia nera e dei Jeans blu scuro , credo che abbia anche tentato di pettinarsi tutti quei riccioli ribelli, senza successo naturalmente, neanche Effie ci è mai riuscita.
Ho lasciato i capelli leggermente umidi sciolti, affinchè si asciugassero con il leggero venticello che soffia sempre tra le strette strade del 4.
Peeta e i suoi malefici piani non mi coglieranno mai più impreparata.
-Pronta dolcezza? Sei bellissima.-dice Peeta uscendo dal bagno e prendendomi per mano.
-Prontissima.-mormoro squadrandolo.
L'aria frizzante della sera, mi punge il naso facendomi starnutire leggermente. Peeta mi abbraccia, con un braccio sulle mie spalle, proteggendomi dalla frescura.
La popolazione del 4 questa sera sembra più allegra del solito, molti sono fuori seduti ai tavoli eterni dei ristoranti sulla strada acciottolata.
Mi stupisco nel notare quante persone sono andate a mangiare fuori oggi, ci sono famiglie con abili marmocchi lanciatori di cibo, coppiette con sguardi languidi e sfioramenti elettrificati e gruppi di uomini e donne sulla mezza età che ridono e chiacchierano sonoramente, tenendosi la pancia.
I tavoli sono talmente tanti che qualche volta qualche cameriere si confonde o qualcuno si siede al tavolo sbagliato causando ilarità generale.
Quando arriviamo in vista del mare, Peeta mi ferma davanti a un ristorante sulla spiaggia, con i tavoli ricolmi di risate e una musica allegra che risuona tutto attorno.
I tavoli esterini sono sulla spiaggia, illuminati dalla luce delle stelle e dal calore delle fiaccole sparse quà e la, un profumo generale di cibo ci avvolge aprendomi definitivamente lo stomaco.
-Buonaserata signori, come posso esservi utile?-chiede cordialmente il maitre all'entrara, da dietro una lucida scrivania in mogano che scatenerrebe l'euforia di Effie se fosse qui, ma grazie al cielo non c'è...al suo posto però trovo la mia preziosa tranquillità.
Peeta gli sorride cordialmente.-Buonasera, abbiamo una prenotazione al nome "Mellark".-dice stringendomi il fianco. L'uomo mi scuadra con un sorriso furbo e sghembo mormorando un: -Ma certo, i Mellark, da questa parte prego.-
Il suo sguardo luminoso mi ricorda Cinna, ha lo stesso fascino. L'uomo schioccando le dita chiama un cameriere che si volatilizza velocemente al suo fianco.
-Accompagna i signori Mellark al tavolo dodici Al.-mormora il meitre.
Al batte un paio di volte le palpebre assimilando le informazioni e poi con un nervoso.-Oh si ma certo signori, seguitemi pure.-balbette Al con una certa frenesia.
Al, ragazzo poco sveglio ma simpatico, ci accompagna al tavolo porgendoci i menu e portando subito da bere.
Quando alla fine si allontana con le nostre ordinazioni getto un occhiata sarcastica allo sguardo furbo di Peeta.
Allungo le dita carezzando il dorso della sua mano poggiata sul tavolo.-Mh...tesoro, non sarà che mi stai facendo un pò troppe sorprese in questi giorni? Sai gradirei molto sapere se casa nostra sarà ancora lì quando torneremo, sto cominciando a preoccuparmi.-mormoro con un sorriso.
Non mi sembra una richiesta tanto folle sapere dove dovrò andare, cosa dovrò fare, cosa mi devo mettere...risolverebbe almeno il 35% dei miei problemi.
-Oh Kat tranquilla, nessuno tocca Sunsety Villa...e in quanto alle sorprese...lo sai quanto mi diverto.-
Alzo gli occhi alla notte scura.-Si lo so quanto ti diverti, ma io non posso sare sempre con il patema d'animo per quello che combinerai nel prossimo  futuro. Insomma potrebbe esserci un orso in camera nostra adesso che fa giocoleria e io non mi stupirei.- Sul serio, non mi stupirei.
-Ma è la luna di miele, io sono obbligato a farti sorprese.- dice Peeta semplicemente.
Il mio sguardo minaccioso lo fa ridere-Va bene Katniss, ridurrò le mie sorprese.-mormora portandosi il bicchiere di vino alla bocca.
-Una all'anno.-esclamo.
Peeta quasi si strozza con il vino.-Così mi uccidi dolcezza.-
-Due.-ribatto.
-Trenta.-
-Cinque.-
-Trentacinque.-
-Che fai invece di diminuire aumenti?-
-Bene, facciamo che ti posso fare sorprese quando voglio basta che non esagero?-
Non è giusto lo so, ma chi può dire di no a quel faccino?
Sbuffo.-Okay.-
Il sorriso di Peeta illumina la notte.
-Okay.-
La notte ci è testimone. La notte ci protegge. Sarà il vino che ho bevuto ma ogni luce sembra ipnotica, ogni persona simpatica e mi ritrovo in un turbine di risate e allegria.Ogni cosa sembra divertente. Un esplosione in cielo mi fa alzare la testa contro la notte scura che viene illuminata da centinaia di esplosioni di colori e fa così paura, ed è così bello contemporaneamente che mi stringo forte a Peeta e rimango a guardare quelle danze di colore tra le stelle. Sorrido al cielo.

 

Buon 1 Febbraio Tributi! Sam Hutcherson's back! Sono tornata, con questa nuova Fanfiction chiamata: Profumo di pane!!!
Vi piace il nome? A me fa venire fame, ma d'altronde io ho sempre fame.
Comunquam ci ho messo un secolo per capire come chiamarla e poi....ILLUMINAZIONE! 
Spero che questa Ff vi intrighi e spero soprattutto che vi diverta!
Il capitolo è lungo, avrei dovuto divderlo in due parti ma sono stata buona perchè sono mancata tanto tempo...
basta che non vi abituiate. Uhm!? Vi garantisco un minimo di 4 pagine ogni volta...okay?
Non vi risparmiate le vostre recensioni, sapete che le recensioni per le FF sono come l'acqua per le piante!
Un bacio a tutti Tribx del mio corazon!
-Sam

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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