Under der linden
An der heide
Da unser zweier bette was
Da muget ir vinden
Schone beide
Gebrochen bluomen unde gras.
Vor dem Walde in einem tal,
tandaradei!
Schone sanc diu nahtgal.


Sotto il tiglio, sulla brughiera
Dove abbiamo avuto il nostro giaciglio
Là si può vedere spezzati dall’amore
Fiori ed erba.
Davanti al bosco cantava l’usignolo.


Renji PDV (Punto di vista).

Principessa…

Sei la mia dolcisssima principessa.

Minuta ed esile, così gracile che il vento potrebbe spazzarti via con un semplice soffio.

Dai capelli setosi e profumati.

Dagli occhi d’un blu profondo, come il mare sconfinato.

E poi sei una principessa di fatto.

Appartenente alla famiglia Kuchiki, sorella minore del mio Capitano.

Se non sapessi che ti hanno adottata, per me sarebbe semplice credere che ci sei nata lì, tra quelle quattro mura eleganti e costose.

Che la tua vita è sempre stata semplice e idilliaca, ogni tuo desiderio esaudito con uno schiocco di dita.

Con l’amore di un uomo di ghiaccio quale è Kuchiki-taichou.

Ma io so che sei cresciuta nel Rukongai.

Con me e gli altri.

Nei disagi che un’area così crea sempre, soprattutto nei bambini, il cui destino è praticamente segnato.

Pensavo già che sarei morto, oppure sarei sopravvissuto, diventando un infimo ladro.

E poi sei arrivata tu.

Bella come quella principessa che ho sempre visto in te.

Gentile come pochi in quel posto.

Solare e positiva al punto giusto.

Hai portato una ventata di felicità in quel deserto di desolazione e morte.

Non ho mai riso tanto.

Eravamo un bel gruppo di amici, noi.

Inizialmente ti vedevo come un’amico.

Non pensavo a te come una femmina.

E poi lentamente siamo cresciuti.

Gli altri ci hanno lasciati.

Mi fanno pena. Purtroppo non hanno mai potuto vedere quanto bella fossi diventata.

Perché col passare degli anni ho iniziato a guardarti con occhi diversi.

Spesso e volentieri mi soffermavo sul tuo bel corpo esile.

Spesso e volentieri avvampavo guardando nei tuoi occhi grandi, non riuscendo a proferire parola per qualche minuto.

Ero innamorato della mia migliore amica.

Rukia… non sai quanto soffrivo.

Corrispondevi i miei sentimenti?

Non volevo rovinare anni di amicizia con una cosa futile come l’amore!

Ma quando quel bacio a fior di labbra è arrivato.

Quando ti sei messa in punta di piedi all’ombra del grande tiglio del Rukongai, sforzandosi infinitamente, per posare quella bocca dolcissima sulla mia.

Quando mi sono reso conto che non avevo niente da temere.

Il mio cuore è scoppiato.

In un gelido pomeriggio autunnale.

Immersi nella nebbia che per poco non ci faceva vedere ad un palmo dal nostro naso.

Sotto il tiglio, schiacciando fiori ed erba.

Schiacciati dal peso del nostro amore dolce ed appena sbocciato.

Amore consumato per la prima volta, con un dolce canto d’un usignolo come sottofondo…

Rukia ti amo.



Ich kam gegangen
Zuo der ouwe:
Do was min vreidel komen e.
Da wart ich empfangen,
here frouwe!
Daz ich bin saelic iemer me.
Kust er mich? Wol tusentstunt!
Tandaradei!
Sehet wie rot mir ist der munt.


Arrivai andando verso il prato.
Là il mio amato era arrivato prima.
Là fui ricevuta.
Santa Vergine!
Che tutto ciò mi rende felice.
Mi ha forse baciata?
Mille volte!
Vedete? La mia bocca è scarlatta.




Rukia PDV

Io una stella e tu un cane randagio?

No, Renji.

Non merito tanti elogi, come tu non hai bisogno di massacrarti come tuo solito.

Darti del cane è troppo meschino.

Sei un principe…

Non sei di famiglia nobile.

Non sei ricco.

Ma il tuo animo supera ogni cifra di denaro.

Sei tanto buono che mi stupisci sempre.

Certo, sei testardo e a volte troppo ironico.

Sei polemico, brontolone e puoi risultare un grande antipatico pieno di sé.

Ma sei di una bontà sconfinata.

Dolce.

Buono.

Tenero.

Bello da morire.

Perché anche l’occhio vuole la sua parte.

Sei muscoloso e con quella tua mole enorme mi fai sentire protetta.

Hai una bocca carnosa ed ogni tuo bacio mi fa volare.

I tuoi capelli sono tanto morbidi che vorrei toccarli all’infinito, di quel caldo colore che mi mette allegria ogni volta che li fisso.

E il tuo sguardo rassicurante è la mia parte preferita.

Di certo i tuoi occhi non sono grandi come i miei, ma non sono anche così belli e in grado di trasmettere una sensazione di felicità così grande.

Quando ho conosciuto te e gli altri è stato un gran giorno.

Non solo perché avete riempito quella mia stupida, vuota, inutile vita.

Ma anche perché stando assieme e trascorrendo momenti favolosi non pensavo al cibo e alla fame.

Alla desolazione del luogo in cui vivevamo.

Perché tu sei stato il mio primo migliore amico.

Quei momenti, quelle lunghe chiacchierate fantasticando su un improbabile futuro all’ombra del tiglio…

In ogni stagione, in ogni momento.

Lì c’eri tu, sempre.

E così anche dopo tanti anni, quando oramai eravamo due anime sole, senza più i nostri amici.

Quando ho capito che tu, Abarai Renji, eri un ragazzo.

Troppo importante nel mio cuore, ma non come amico.

Come molto di più.

Eri al primo posto.

Dopo tutta la confusione con Kaien-dono.

Dopo la mia entrata nella Tredicesima Brigata.

Dopo che tu eri diventato il fuku-taichou del mio niisama.

Ti ho richiesto di venire ancora là.

Sotto il tiglio.

Nel nostro Rukongai, come ai vecchi tempi.

E c’eri tu ad aspettarmi.

Che vampata al cuore, che palpitazioni gioiose!

Renji… ti ho baciato subito, perché faceva più male stare nel dubbio che non provare.

Ma poi sei stato tu a baciarmi ancora, e ancora, e ancora…

Tanto da farmi arrossare le labbra.

Renji, ti amo.