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Autore: iosonolamiagabbia    01/02/2015    2 recensioni
Ciao a tutti. Questa è la quarta storia che scrivo. Parla di una ragazza che si iscrive in una nuova scuola ed ha un unico obiettivo: trovare il suo primo fidanzato e provare l'emozione del primo bacio. Spero di strapparvi qualche sorriso, mi sono impegnata davvero tanto, ahahahah! Le recensioni, come sempre, sono sempre ben accette! Buona lettura!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Dolcetta, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SEMBRI PROPRIO UN ANGELO!

La domenica mattina mi svegliai con un raggio di sole dritto negli occhi. 'Cominciamo bene' pensai imprecando. Mi alzai, mi vestii e scesi a fare colazione. Dovevo fare alcune commissioni, quindi uscii di casa. Controllai più volte di aver chiuso la porta. Abitavo da sola. Ero venuta qualche mese prima del mio trasferimento a vedere la casa con i miei. Loro non si erano trasferiti con me, avevano troppi impegni, tra cui il mio fratellino e il loro lavoro. Non potevano andarsene per così tanto tempo. Mi mancavano tanto e pensavo a loro ogni sera ed ogni mattina.

Fatto sta, che mi incamminai sul marciapiede, per prima cosa dovevo fare la spesa. Entrai nel supermercato e presi velocemente tutto quello che mi serviva: ero già stata lì e ogni sacrosanta volta c'era una marea di gente, 'probabilmente non c'è un supermercato nel raggio di 1500 km' borbottai fra me e me. Riuscii ad evitare la coda grazie ad un anziano signore che mi fece passare. Uscii e ritornai verso casa. Ero quasi arrivata, aspettai pazientemente il semaforo verde ed attraversai. Successe tutto in una frazione di secondo: sentii le gomme di un'auto stridere sulla strada e poi più nulla. Dopo qualche secondo che sembrò un'eternità, sentii l'asfalto freddo sotto la mia guancia e delle urla lontane di qualche passante.

Aprii gli occhi ma non vidi quasi nulla. Riconobbi il mio sacchetto della spesa sparso per tutta la strada. Tentai di alzarmi ma una fitta lancinante partì dalle mie gambe e arrivò fino alla schiena. Mi lasciai cadere di nuovo sulla strada, totalmente bloccata da quel dolore fortissimo. Non sentivo e non vedevo quasi nulla, soltanto suoni e voci ovattati. Tentai di aprire di nuovo gli occhi ma la mia vista annebbiata mi faceva vedere soltanto delle sagome veloci. Mi strofinai gli occhi e quando mi parve di vedere un po' meglio, mi rigirai piano su me stessa, sdraiandomi a pancia insù. Le gambe mi facevano malissimo, così come la schiena. Quel dolore mi toglieva il respiro e mi immobilizzava. I miei occhi e le mie orecchie cominciavano a funzionare normalmente e sentii dei passi veloci avvicinarsi a me. Mi voltai e vidi una chioma chiarissima venirmi contro. La sagoma si inginocchiò vicino a me e vidi la sua testa sopra la mia. Non ero molto lucida, a dire il vero pensavo di essere morta e quella creatura sembrava tutt'altro che terrena. Allungai una mano per toccarla e biascicai: "..un angelo!" Contrariamente a quello che mi aspettavo, la mia mano non passò attraverso quel corpo. La strana creatura mi prese la mano e con voce dolce disse: "Tranquilla, Ivy! Ora chiamo l'ambulanza, andrà tutto bene!" Riconobbi quella voce. La ascoltai e riascoltai nella mia mente. Sbattei le palpebre per vedere meglio e osservai la sagoma che era vicino a me. Mi bastò vedere gli occhi per capire di chi si trattasse e per abbozzare un sorriso. Sussurrai: "Lys..." Due occhi, uno arancione e l'altro verde, mi guardarono felici. Il suo sguardo era pieno di speranza e dolcezza. Lo vidi estrarre il cellulare dalla tasca, comporre veloce un numero e poi allontanarsi un po'. Ma che stava facendo? Non poteva lasciarmi lì! "Non andartene!" urlai cercando di tirarmi su. Fu tutto invano, primo perché quello che a me sembrò un urlo probabilmente era solo un sussurro, secondo per quel dolore tremendo di prima mi costrinse a sdraiarmi di nuovo. Chiusi gli occhi. Possibile che nessuno si fosse fermato ad aiutarmi? Mi avrebbero lasciata lì fino a che non sarei morta? Il mio cuore accelerò, non volevo morire in mezzo ad una strada! Quel maledetto dolore che mi bloccava, non mi permetteva nemmeno di piangere. Sentii qualcuno inginocchiarsi di nuovo accanto a me e aprii gli occhi di colpo. Era tornato! Non mi aveva lasciata lì! D'istinto mi alzai per abbracciarlo ma non appena raggiunsi le sue braccia, il dolore mi fece urlare e dovetti tornare per l'ennesima volta sull'asfalto. Lysandre mi trattenne e mi fece adagiare dolcemente sulla strada.

Il mio cuore batteva all'impazzata, ero terrorizzata. Perché tanto dolore? Perché non riuscivo a muovermi? Cercai lo sguardo di Lys, cercai i suoi occhi. Quando sentii la sua voce, mi calmai un pochino, se lo sentivo voleva dire che ero ancora viva: "Stai buona, non ti muovere! Presto sarà tutto finito, vedrai!" Il suo sguardo correva dalla mia faccia alle mie gambe. Per quanto tentasse di apparire calmo e speranzoso, vedevo nei suoi occhi che era preoccupato. Allungai la mano per afferrare la sua e la strinsi forte. Lys mi guardò e mi accarezzò una guancia cercando di calmarmi. Sentimmo in lontananza le sirene di un'ambulanza. Finalmente qualcuno stava venendo a soccorrermi.  Non sarei morta, perlomeno non sulle strisce pedonali. Strinsi ancora di più la mano di Lysandre che sorridendomi disse: "Ecco, adesso ti portiamo all'ospedale, andrà tutto bene!"
Mentre i volontari mi mettevano sulla barella dissi: "Non te ne andare, non lasciarmi sola!". 'No, non ti lascio!' fu l'ultima cosa che sentii prima di vederlo sparire dietro lo sportellone dell'ambulanza.  
   
 
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