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Autore: stellinasple    01/02/2015    0 recensioni
Non c’è cosa più brutta che essere dipendente da qualcosa. Sapere di non riuscire a sopravvivere senza, non riuscire a pensare ad un futuro se non con lei, la mia unica sola ragione di vita, la mia ossessione, la mia droga.
Esatto, droga! Per quanto possa far male, ti possa prosciugare la vita senza che tu te ne accorga poiché troppo occupato a procurartene altra, quello che è iniziato come uno scherzo, adesso è finito per diventare l’essenza della mia vita.
Ne ero dipendente, dipendente fino al midollo. Ero, perché pian piano quest’ossessione è stata sostituita, inconsapevolmente, da un nome: Liam.
Tratto dalla storia:
La sua voce calda e rassicurante che penetrava la mia anima, rinforzando le mie fragilità, dando vigore alle mie debolezze, colmando i vuoti lasciati dalle incertezze e abbattendo gli ostacoli delle mie paure. Non potevo chiedere di meglio.
Ero io il problema. Lui era perfetto, io un disastro a piede libero capace di provare emozioni solo attraverso le deformate e distorte vie della droga. Sì, era così, ma prima che incontrassi lui. Solo allora realizzai che quello era stato il primo giorno da anni che mi sentivo viva, capace di provare sentimenti ed emozioni senza drogarmi.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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Midnight memories

Liam’s pov
Aprii la porta della casa di Clara con le chiavi che trovai nella sua borsa e la chiusi con il piede, poiché le mani erano occupate a trasportare il suo corpo.
Salii le scale ed entrai nella sua camera.
Prima che partissi mi aveva avvertita che al mio ritorno Mark e la madre sarebbero stati via per un paio di settimane, così potevo star tranquillo di non disturbare. Abbassai le coperte del letto per permetterle di stendersi. Prima di appoggiarla sul letto pronto per ospitarla, le tolsi le scarpe.
Le rimboccai le coperte, le diedi un bacio sulla fronte e mi girai per andarmene.

“Resta qui con me” una voce flebile mi raggiunse all'orecchio.
Non posso negare che speravo in quelle parole, anche se le condizioni di Clara non erano ancora delle migliori.
Mi slacciai anche io le scarpe e mi tolsi la giacca appoggiandola su una sedia.

“Resto finché non ti addormenti” le sussurrai per non farle perdere il sonno.
Erano quelle le mie intenzioni che, però, non furono mantenute, poiché appena mi stesi accanto a Clara, mi addormentai a causa della stanchezza di quella giornata.
Mi svegliai improvvisamente nel cuore della notte, cercai con la mano il corpo della ragazza, che fino a poco prima mi stava affianco, senza trovare alcuna traccia di lei, così controllai l’ora sul telefono che segnava le quattro di notte.
Mi stavo rimettendo le scarpe, quando sentii dei passi avvicinarsi.Era Clara, avvolta in un asciugamano che la copriva fino al ginocchio.
In quel momento le avrei voluto scattare una foto per immortalare per sempre tutta quella bellezza.
Lei non si accorse che la stavo guardando, così si tolse l’asciugamano davanti ai miei occhi  rimanendo solo in intimo.

“Porca miseria!” esclamai alla vista del suo corpo perfetto. Lei si girò di scatto rimettendosi velocemente l’asciugamano addosso.

“S-scusa, non sapevo che fossi sveglio!”esclamò imbarazzata.

“No, scusami tu. Non volevo guardare” dissi distogliendo lo sguardo dal suo corpo, ricambiando l’imbarazzo.
Lei sorrise facendo scomparire la timidezza dalle sue guance che si trasformò subito in uno sguardo sfacciato.
Fece cadere di nuovo l’asciugamano e stavolta voleva che guardassi. Indossava un reggiseno nero merlettato e un paio di mutandine abbinate davvero piccole che lasciavano poco all’immaginazione.
 
Clara’s pov
Cercai di attrarlo in tutti i modi possibili, ma niente. Liam rimase lì a fissarmi, forse in imbarazzo.
Ero stata troppo avventata? Forse voleva spettare ancora un po’?
Stavo rovinando tutto per la seconda volta solo per la voglia di concedermi completamente a lui.
Lo desideravo come i miei polmoni acerbi e intossicati desideravano l’aria pura. Volevo dimostrargli il mio amore e sapevo che un semplice “ti amo” era riduttivo, ma pensavo che anche lui avesse le mie stesse intenzioni. Senza dire una parola, dal suo sguardo mi fece capire che dovevo rivestirmi e così feci.

“Scusami, Clara . . .”.

“No, scusami tu. Sono stata troppo sfacciata” dissi interrompendolo.

“No, tu sei perfetta, credimi, ma non mi va di fare qualcosa con te adesso”.

“Sì, lo so, è troppo presto” dissi cercando di nascondere la delusione nelle mie parole.

“No, anzi, abbiamo aspettato fin troppo” rispose Liam prendendomi la mano.

“Allora che c’è che non va?”. Non riuscivo a capire cosa lo trattenesse ancora.

“E’ solo che vorrei che la nostra prima volta sia speciale, e le tue condizioni non sono ancora delle migliori”.
In quel preciso momento realizzai di amarlo veramente. Più di chiunque altro. Più della mia stessa inutile vita.
Mi avvicinai al ragazzo rimanendo di fronte a lui, i nostri occhi si guardarono intensamente, cercando di scoprire più cose possibili dell’altro.
Mi avvicinai ancora un po’ lasciando toccare i nostri nasi e le nostre labbra sfiorarsi delicatamente.
Liam poggiò le sue possenti mani sui miei fianchi, facendo combaciare perfettamente i nostri corpi ormai stanchi di aspettare.
Ci stringemmo in un bacio passionale e per renderlo ancora più intimo, lo attirai a me legando le mie mani intorno al suo collo.
Mi baciò come se le mie labbra fossero aria e lui non riusciva a respirare.

“Clara, io voglio solo renderti felice” disse il ragazzo dopo esserci staccati per riprendere fiato.

“Sono sicura che ci riuscirai” gli risposi.
Liam interpretò le mie parole nel giusto modo, come se gli avessi dato il permesso di farmi sua.
Mi prese i fianchi e mi alzò da terra. Una volta tra le sue braccia, incrociai le mie gambe all’altezza dei suoi fianchi.
Liam mi sorrise malizioso, prima di appoggiarmi delicatamente sul letto. Lo aiutai a togliersi la maglietta, lasciando che le mie mani vagassero sul suo petto atletico.
Si distese sopra di me e per dargli il via libera, aprii le gambe lasciandolo passare.
Continuammo a baciarci ancora un po’, fin quando le sue labbra abbandonarono le mie scendendo sempre più giù.
Una scia delicata di baci si fece strada lungo il mio corpo, fino ad arrivare all’ombelico.
A quel punto Liam si fermò e rialzò la testa incontrando la mia espressione estasiata. Capii che cercava il mio permesso, così gli feci cenno di continuare.
Lasciò dei dolci baci lungo l’interno della mia gamba destra finché con un gesto deciso non l’aprì del tutto facendomi gemere dal piacere.
Con un movimento deciso, mi sfilò le mutandine rimanendo ad ammirare per qualche secondo la mia nudità.
Poco dopo mi alzai dal letto per togliergli i jeans, lasciandolo solo in boxer, l’unico indumento rimasto  ancora come ostacolo  alla nostra completa unione.
Si riposizionò di nuovo su di me, ma con uno scatto invertì le posizioni.
Sopra di lui agii nel suo stesso modo, iniziai a baciarlo ad ogni angolo del viso fino a scendere sul collo.
Finito di trucidarlo tra baci e morsi violacei, scesi lungo il suo petto fino ad arrivare ai capezzoli, in particolare quello sinistro, oggetto di torture.
Torture che a giudicare dai suoi sospiri di goduria, sembravano piacergli. Continuai a scendere sempre più giù arrivando all’elastico dei suoi boxer neri.
Lo abbassai leggermente continuando  a lasciargli teneri baci che lo fecero sussultare, fino a strappargli completamente l’unico indumento rimastogli.
In quel momento ero vulnerabile, senza barriere e l’unica protezione che avevo era il preservativo che Liam si infilò prima di entrare in me.
Quella non era di certo la mia prima volta e, a giudicare da come si muoveva deciso il ragazzo, non era nemmeno la sua.
Ma c’era qualcosa di nuovo, qualcosa che non avevo mai provato con nessun altro. Con lui non si trattava di banale sesso, con lui per la prima volta nella mia vita stavo facendo l’amore.
Quando Liam entrò in me, inizialmente provai un po’ di dolore che Liam colse cercando così di diminuire l’intensità delle sue spinte.
Apprezzai quel gesto, non ero abituata a tutta quella dolcezza e passionalità. Nuove sensazioni di piacere si fecero spazio dentro di me lasciando che il suo nome risuonasse in tutta la stanza, facendoci arrivare entrambi all’orgasmo più totale. 
   
 
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