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Autore: AstridPurple    01/02/2015    3 recensioni
"Mpf. Se si azzarda a toccare la MIA Maka quel damerino dai capelli blu ha le ore contate. Ci deve solo provare."
Ricordo ancora la prima volta in cui ero ardentemente geloso di qualcuno...
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Ciao a tutti! E-eh... questa è la prima ff che scrivo e diciamo che sono un po' gasata. Da come avrete intuito si tratta di una One Shot che tratta il tema della gelosia! Beh, prima di iniziare volevo avvisarvi che molto probabilmente si dividerà in due parti: La prima -ovvero questa- avrà come protagonisti Soul e Maka, nonché la mia coppia preferita di Soul Eater. La seconda parte invece presenterà una coppietta di OC molto carina, creata da due mie carissime amiche. Detto questo, vi auguro una buona lettura e spero che la mia storiella sia di vostro gradimento!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Maka Albarn, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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~~La gelosia di Soul.

<< Mpf. Se si azzarda a sfiorare la MIA Maka quel damerino dai capelli blu ha le ore contate. Ci deve solo provare. >>

Ricordo ancora la prima volta in cui ero ardentemente geloso di qualcuno, al tal punto da arrivare a ringhiare come un Rottweiler furibondo con tanto di bavetta pendente dalle labbra. E quel qualcuno era una persona per cui non simpatizzavo affatto. Si chiamava Reyr Sigursson. Era un ragazzo islandese alto e “sempreverde” come un pino silvestre, con i capelli di un colore blu notte e la personalità di un folle cavaliere dell’Ottocento. Infatti sembrava vivere perennemente in un mondo tutto suo, poiché il suo linguaggio era aulico e si personificava spesso in un grande eroe capace di affrontare e sconfiggere qualsiasi forma di antagonismo. Quel gelido pomeriggio invernale lo avevo trovato all’uscita della Shibusen assieme alla mia Meister: Maka. Lei era la ragazza a cui più tenevo, nonostante non facessi altro che farla infuriare dandole soprannomi idioti come “senzatette”, oppure “caviglie grosse”. Però diamine, se era bella quando si arrabbiava. Mi lasciavo dare violente librate in testa da lei solo per riuscire a vedere quell’adorabile visino corrucciato, senza dimenticare quegli occhi verdi smeraldo accesi di rabbia e quelle codine biondo cenere tutte raddrizzate. Ma purtroppo quel giorno lei e la sua irascibilità erano altrove, visto che in quel momento si trovava a conversare con quello spilungone che ancora non conoscevo. Ed era palese che io -già incuriosito e accecato dalla gelosia- mi trovassi nascosto dietro ad un muretto con lo scopo di origliare la loro conversazione, farfugliando frasi offensive nei confronti del blu.

<< Orsù, Maka cara! Non angustiarti per via di un piccolissimo abbraccio che Messer Soul ha avuto il coraggio di dare a Bea! Insomma, sono più che convinto che si sia trattato di un semplice malinteso, oppure di un mero gesto d’affetto tra amici. >>

<< Tu dici…? Aaaaah, no, non credo. Conosco da molto tempo Soul, e ormai so per certo che preferirebbe mille volte una ragazza dolce e tranquilla come Bea piuttosto che una furibonda priva di forme come la sottoscritta… >>

Ricordavo; Ricordavo quando quella mattina avevo dato un abbraccio a Bea, ma non pensavo che Maka fosse lì ad aver assistito alla scena. Di conseguenza doveva aver frainteso il motivo di quell’abbraccio: l’avevo abbracciata subito dopo averle rivelato un segreto; Lei mi aveva dichiarato il suo amore per quello Shinigami asimmetrico di Kid, mentre io le avevo confessato di provare qualcosa per Maka. Mi sentivo così maledettamente turbato nel vedere la mia biondina affranta, a chiarire quella questione con un ragazzo che non ero io. Magari era anche gelosa di Bea, quasi quanto lo ero io di Reyr. E la situazione non era migliorata di certo appena avevo udito il blu dare delle parole di conforto alla mia Meister, esibendosi in pose solenni degne di un cavaliere gentiluomo in procinto di salvare la principessa. La MIA principessa.

<< Ooooh, cos’hanno appena udito le mie orecchie?! Ti prego gentilmente di non proferire altre false sentenze di questo genere! Sappiamo entrambi quanto tu sia virtuosa e forte, quindi vedi di non crucciarti per via di un abbraccio. E non devi mai, e ripeto MAI sottovalutarti! Non conosco Bea da lunga fiata, visto che collaboriamo insieme da pochissimo tempo… ma sono riuscito a carpire la nobiltà d’animo, la lealtà, il candore e l’onestà che la caratterizzano. In sostanza, anche lei è una fanciulla dotata di un immenso virtuosismo, e non sarebbe capace di portar via il tuo partner avendo la consapevolezza che provi qualcosa per lui! E poi, non so come sia codesto Messer Soul… ma da come me l’hai descritto non lo trovo molto idoneo per affiancare una nobile fanciulla come te. Ma ciò che è davvero importante è che tu sia felice così, al suo fianco! >>

<< Ti ringrazio infinitamente per l’aiuto, Reyr. Finora sei stato l’unico a dare così tanta importanza alla mia persona, ad aiutarmi dandomi degli ottimi consigli. Forse dovrei cercare Soul per chiarire la questione… >>

<< Ovviamente. Sarebbe la cosa migliore da fare! >>

Le sorrideva cordialmente, sistemandosi la lunga e morbida sciarpa azzurra che era solito portare al collo. Io invece mettevo in mostra i canini per l’ennesima volta, mentre i miei occhi cremisi prendevano a sprizzare rabbia da tutti i pori. Povero Reyr… infondo lui non aveva nessuna colpa della mia folle gelosia.

<< Adesso basta. Lo sistemo io, quel figlio di puttana. >>

A quel punto, arcistufo fino al midollo, avevo deciso di intervenire. Era me che volevano, no? E allora sarei uscito allo scoperto. Ero sbucato da dietro il muretto compiendo dei passi falcati, poi mi ero posizionato di fronte ai due con un’espressione cupa in volto, che mi oscurava lo sguardo. Inutile dire che ero a dir poco ridicolo; Più che far paura facevo ridere.

<< …Ciao, Maka. E ciao anche a te, Grande Puffo. >>

L’espressione che la mia partner aveva assunto in quel momento era epica: un misto di rabbia, per via di quel nome che avevo appioppato al blu, d’imbarazzo per paura che avessi potuto sentire il loro discorso e di felicità perché finalmente mi trovavo lì vicino a lei. Se non ci fosse stato Reyr un bel Maka-chop sarebbe volato al di sopra della mia testa, molto probabilmente.

<< Ciao, Soul… >>

Aveva risposto lei, lanciando un’occhiata fuggiasca al ragazzo come per dirgli di non prenderla troppo sul personale. Dare soprannomi umilianti era oramai diventata la mia arte, poiché credevo di essere il più fico dell’intera scuola. A quanto pare egli aveva compreso, ed essendo un tipo beneducato ricambiò il mio scortese saluto facendo finta di nulla.

<< Buon pomeriggio. Lei deve essere Messer Soul, se non sbaglio! Deve sapere che Maka mi ha parlato molto bene di lei, se non divinamente.  >>

Forse ero leggermente arrossito. Non avevo prestato molta attenzione alle sue parole, visto che non destavo alcun interesse nel conoscerlo; Tuttavia le mie gote avevano preso a pizzicare esageratamente appena avevo sentito uscire dalle sue labbra quel “Maka mi ha parlato molto bene di lei”. La mia gola incominciava a farsi secca, non sapevo più cosa dire. Quella situazione aveva preso una forma imbarazzante. Molto, troppo imbarazzante. Avevo spostato lo sguardo su Maka, notando senza grande stupore che il suo viso era diventato più rosso di un pomodoro e di una mela messi assieme. Mi sarebbe piaciuto sghignazzare, prenderla in giro come al solito… ma come potevo farlo se anche io ero altrettanto rosso? Sarebbe stato troppo incoerente. A quanto pare anche lei era diventata muta, poi dopo qualche minuto aveva alzato il braccio in direzione di Reyr con la pessima idea di presentarmelo.

<< E-eh… comunque Soul, vorrei presentarti Reyr. L’ho conosciuto stamattina nella libreria della scuola, e---! >>

<< Non m’interessa. >>

Avevo risposto con nonchalance, sbuffando sonoramente e spostando lo sguardo altrove. Provate ad immaginare cos’era successo dopo. La faccia di Maka era diventata ancor più rossa di prima, e non per l’imbarazzo stavolta. I suoi occhi avevano assunto un colorito verde acceso, mentre le sue guance si erano gonfiate come due mongolfiere. Ed infine, ciliegina sulla torta, le sue codine biondo cenere si erano raddrizzate come il pelo di Blair quando si spaventava. Quello era il campanello d’allarme che preannunciava un’esplosione di collera, unita all’arrivo di qualche violento Maka-chop.

<< MA… COME NON T’INTERESSA!? SMETTILA DI FARE IL BAMBINETTO E PRESENTATI COME SI DEVE, RAZZA DI IDIOTA! >>

 E ancor prima che potesse estrarre come per magia un libro per darmelo in testa… già l’avevo presa per mano; Così, istintivamente. Un rosso vivo vigeva ancora al di sopra del suo visetto pallido, stavolta nuovamente per l’imbarazzo. Se non ricordo male aveva persino sgranato gli occhi, abbozzando un sorriso da imbecille e ricambiando con la medesima forza la mia stretta. Quella visione aveva lasciato lo spilungone blu a dir poco scioccato e turbato per colpa della mia maleducazione. Ma… non m’interessava, per l’appunto. In quel momento mi bastava essere con lei, senza Reyr e nessun’altro maschio rompipalle nei dintorni. Così avevo deciso di defilarmi con ciò che mi apparteneva, dirigendomi il più lontano possibile dall’edificio, mentre il blu mi aveva gridato contro qualcosa del tipo:

<< MESSER SOUL! MA INSOMMA, LA GELOSIA L’HA DILANIATA AL TAL PUNTO DA FUGGIRE VIA CON MAKA IN UN MODO COSì INEDUCATO!? MA LEI NON è DEGNO DI ESSERE CHIAMATO UOMO! LEI è UN INFANTILE, UN VILE MARRANO! >>

Le sue parole mi entravano da un orecchio e mi uscivano dall’altro, tuttavia avevo preso la saggia decisione di rispondergli lo stesso.

<< NON CAPISCO UNA SOLA PAROLA DELLA TUA STRANA LINGUA, LO VUOI CAPIRE Sì O NO? COMUNQUE ADDIO, CAVALIERE DEI MIEI STIVALI! >>

<< SOUL, C-COSA DIAMINE STAI FACENDO!? >>

<< Nulla. Sto soltanto portando via ciò che è di mia proprietà, Maka. >>

<< A-ah… e di cosa si tratta?! Sentiamo. >>

<< Non si tratta di una cosa, ma di qualcuno. E quel qualcuno sei tu, scemetta mia. >>

 

 

 

 

   
 
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