Serie TV > Il Trono di Spade/Game of Thrones
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Autore: naley3gwain46    01/02/2015    0 recensioni
Gendrya aka AryaxGendry La storia è ambientata 6/7 anni dopo gli avvenimenti del trono di spade quindi in un ipotetico futuro..niente è spoiler è tutto inventato da me...i riferimenti al passato dei due sono nei libri ma sono stati saltati nella serie tv.. Arya torna da Bravos e sbarca a Westeros con una missione, durante la sua missione si imbatte in qualcuno che viene dal suo passato un passato che credeva perduto per sempre.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arya Stark, Gendry Waters
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era scesa dalla galea che l’aveva riportata dopo anni nella sua terra.

Ringraziò gli uomini che l’avevano riportata a casa e si congedò.

Ma quella non era più la sua terra lei non era nessuno.

E nessuno non aveva una terra o una casa.

Non ne aveva bisogno.

Scese sulla spiaggia e si tolse gli stivali.

Abbandonò in un angolo le cose che aveva con se e si diresse a piedi nudi verso la riva.

Il contatto con la sabbia la faceva sentire parte di quel paesaggio che osservava.

La faceva sentire selvaggia.

 Riportava a galla la parte di lei che nessuno era mai riuscito a domare, a imbrigliare,quella parte di lei che nessun allenamento, per quanto duro, avrebbe mai potuto spezzare, l’anima del lupo.

Chiuse gli occhi e resto in ascolto, le onde si rifrangevano sulla riva, il sole scintillava sull’acqua con i suoi raggi e riscaldava la sua pelle ma quel calore non raggiungeva il suo cuore.

Aveva sempre amato sentirsi  parte della natura e così scalza ,con i piedi immersi nell’acqua ghiacciata, si sentiva libera.

Il freddo non la spaventava, il freddo era parte di lei.

Fissando l’orizzonte poteva essere chiunque.

Per un attimo assaporò quella sensazione.

Nessuna limitazione, una linea interminabile che si estendeva all’infinito.

Amava il nord, il freddo e la neve,era  stata forgiata di quello e gli appartenevano , come una gamba o un braccio, ma quello era il suo passato un'altra vita ormai lontana, una vita che doveva dimenticare.

E anche se il gelo del Nord non aveva mai lasciato il suo cuore, in quegli anni passati a Bravos aveva imparato ad amare il mare.

Niente gli dava di più l’idea di libertà che la linea del l’orizzonte, il confine tra cielo e terra.

Quel luogo mistico dove tutto poteva essere possibile.

Fissando quel blu intenso che si perdeva a vista d’occhio, i suoi pensieri vagavano liberi.

Infinite possibilità, infinite vite, infinite scelte.

Ma lei aveva fatto la sua tanto tempo fa in quel tempio.

E non poteva più tornare indietro.

Aveva abbandonato se stessa.

E si era trasformata in uno strumento, in un arma, in un assassina.

Lei era libera di assumere qualunque identità, libera di essere chiunque, eppure era prigioniera.

Prigioniera delle sue idee e della sua anima.

Si sdraiò sulla sabbia, faceva ancora freddo ma l’inverno stava finendo.

Era stato il più rigido inverno che essere umano ricordasse e aveva cambiato il volto del regno in maniera irreversibile.

Gli avvenimenti accaduti gli avevano portato via la sua vendetta ed ora tutto quello che le restava era di eseguire gli ordini del suo dio.

Si girò su un fianco e afferrò una manciata di sabbia asciutta.

Allentò la presa e i granelli iniziarono a scivolare via dalla sua mano e a disperdersi nel vento.

Tutto  quello che era  e tutto quello che amava, le era stato strappato via, le era scivolato tra le dita come quei granelli trasportati dal vento.

Azor  Ahai  e la regina dei draghi avevano pensato a tutto.

Nel regno era tornata la pace e l’inverno stava finendo.

Ma quelle cose non avrebbero dovuto interessarle aveva il suo dio da onorare.

Si alzò di scatto il tempo dei dubbi era finito era ora di agire.

Raccolse la sua sacca e la sua spada e si diresse nella più vicina città di pescatori lungo la costa, Maindenpool.

 

                                                                                    ***

Lavorava lì da un paio di anni ormai, era sempre stato una persona pragmatica,non aveva mai avuto grandi aspirazioni, voleva fare il suo lavoro e essere lasciato in pace, tutto qui.

Perciò non vedeva di buon occhio le novità.

Ogni volta che nella sua vita era accaduto qualcosa di nuovo non  aveva mai portato a niente di buono.

Era riuscito a sopravvivere all’inverno contro ogni aspettativa.

Uno come lui cresciuto sul fondo delle pulci, era sopravvissuto a lord e re.

Quindi non era per niente contento di lasciare la sicurezza della sua fucina per intraprendere questo viaggio.

Certo adesso il mondo era un posto diverso, meno spaventoso e più tranquillo ma la regina dei draghi e Azor Ahai  non potevano essere ovunque, le strade non erano sicure e mercenari e banditi erano sempre pronti a farti la pelle per qualche moneta d’oro.

Ma il vecchio era deciso ad andare e lui sapeva che non avrebbe sopportato le fatiche del viaggio.

Così si sentiva obbligato ad andare al suo posto, del resto lui lo aveva aiutato quando era mezzo morto dalla fame e lo aveva preso con se.

Non aveva mai avuto una famiglia e quell’uomo, quel vecchio fabbro scorbutico, era la cosa che più gli ci si avvicinava.

Non che fosse un tipo sentimentale, ma il vecchio non aveva figli e gli aveva promesso che avrebbe lasciato la sua fucina, pertanto che altro avrebbe potuto fare?

Il lavoro di Tom era famoso e ben pagato, in realtà ormai era il suo lavoro, ma questo a lui non importava, non era la gloria che stava cercando.

Le richieste giungevano un po’ dappertutto, solitamente erano i clienti ad arrivare alla sua fucina, ma stavolta Tom, per il doppio del prezzo, si era dichiarato disposto ad affrontare i pericoli di una consegna a domicilio, del resto l’inverno e la guerra avevano prosciugato le tasche di chiunque, quindi non ci si poteva permettere di essere schizzinosi.

Perciò non  aveva  avuto alternative e cosi era partito all’alba, da Lannisport, al posto del vecchio Tom, per il torneo che si stava per svolgere, con destinazione Harrenal  e con alcune spade e un armatura nuove fiammanti  al seguito.

Tornare in quel luogo non sarebbe stato piacevole ma che scelta aveva? 

“Questa era la sua vita adesso ” si disse “quindi in marcia”.

 

  
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