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Autore: Persej Combe    01/02/2015    1 recensioni
Negli ultimi mesi Sinnoh è stata colpita da un'anomala perturbazione che nel corso del tempo sembra continui a peggiorare sempre di più, mettendo a rischio l'intera popolazione della regione. In seguito, tuttavia, si scoprirà che la causa che ha generato il cataclisma sono in realtà i Pokémon Leggendari, il cui ordine è stato violato dal Team Galassia nel progetto di creazione di un nuovo universo.
Il Professor Platan, presa coscienza della pericolosità degli eventi, si precipiterà a Sabbiafine in cerca del suo mentore, il Professor Rowan, nella speranza di poterlo aiutare a sistemare le cose. Ad accompagnarlo ci sarà Elisio, diventato ormai una presenza costante, che nonostante le prime resistenze dell'uomo si ostinerà a volerlo seguire, per mantenere fede ad una richiesta fattagli dallo stesso Rowan.
Tra ricordi del passato, conoscenze abbandonate e ora ritrovate, incertezze e dubbi, riusciranno ad afferrare l'impalpabile ombra del vecchio Professore?
[Perfectworldshipping]
[Midquel della storia "Risplenderemo insieme nell'eternità di un mondo perfetto"]
Genere: Avventura, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Elisio, Professor Platan, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterna ricerca'
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.Prologo.
 

«Sei impazzito?!» gli gridava cercando di trattenerlo, ma quello non ne voleva sapere e ogni volta che lui cercava di bloccarlo per guardarlo in faccia e farlo ragionare si strattonava dalla sua presa «Vuoi veramente andare laggiù da solo?! Per favore, fermati!»
E lo rincorreva per il corridoio di casa ripetendogli di aspettarlo, che ciò che stava per fare poteva essere pericoloso, e gli chiedeva perché non lo avesse avvisato prima e perché avesse aspettato l’ultimo minuto per metterlo al corrente. Nel momento in cui lo vide chinarsi di fronte alla porta di casa e avvolgere le dita intorno al manico della valigia - quella valigia che per tutto il tempo che era stato ospite lì da lui quella mattina si era domandato a che cosa servisse - in una presa severa, sentì il cuore cominciargli a battere più forte e salirgli alla gola.
«Ti prego, ripensaci! Non è sicuro andare a Sinnoh con quello che sta succedendo!» urlò, sperando inutilmente di riuscire a convincerlo a non partire. Lo rincorse giù per le scale, piano dopo piano, non si era neanche rimesso le scarpe e ora correva scalzo, coi calzini ai piedi. L’altro raggiunse il portone e si fermò un istante per girarsi e guardarlo. Poi con forza aprì la porta e uscì fuori a passo spedito, lungo il ciottolato del cortile, fino al cancello. Ma quello sguardo inespressivo – sì, quello sguardo che era sempre così luminoso ed entusiasta adesso pareva vuoto -  che gli aveva rivolto non era bastato ad acquietare il suo inseguitore, anzi, questo adesso stava correndo ancora più veloce con i piedi che gli facevano male a calpestare i sassi bitorzoluti. Bloccò con una mano il cancello di ferro che si stava per richiudere alle spalle dell’amico e gridò il suo nome.
Ma non lo ascoltava. Frugò con le dita nella tasca del pantalone in cerca delle chiavi della macchina. Le tirò fuori con un tintinnio secco.
Lo slancio con cui si era messo a rincorrerlo lo aveva sorpreso. Doveva essere seriamente preoccupato per lui, e molto anche.
L’uomo lo chiamò di nuovo, e di nuovo, e di nuovo ancora, ripeté il suo nome finché non sentì un brivido lungo la schiena nel fronteggiare i suoi occhi, spenti eppure così accesi di rabbia, di disperazione, di rancore, di tutte quelle emozioni invalicabili che gli tormentavano la testa.
«Non andare.» gli disse, come a volerlo proteggere, riconoscendo nella remissività a quelle sensazioni il suo carattere fragile.
«Non posso non andare.» si allontanò da lui di un passo «A Sinnoh sta per succedere l’inferno, e il Professor Rowan è lì... Ero il suo assistente, non posso stare fermo a non fare nulla! Devo sapere come sta, devo capire che sta succedendo, devo aiutarlo!»
Si girò dall’altra parte e infilò la chiave nella serratura, più che deciso a non pronunciare altro. Era certo che avesse capito, non c’era bisogno di sprecare altre parole.
Elisio lo guardò in silenzio aprire lo sportello posteriore della macchina. Capiva le sue intenzioni, ma non aveva alcuna voglia di lasciarlo partire. Si spinse in avanti e gli afferrò una mano.
«Allora io vengo con te.» dichiarò senza peli sulla lingua.
Quegli occhi grigi si voltarono di scatto verso di lui e lo scrutarono a lungo.
«Hai bisogno di qualcuno che ti sostenga. E io ho promesso al Professor Rowan che lo avrei fatto.» aggiunse, aspettando che l’altro gli desse un cenno di qualsiasi tipo in risposta. E invece nulla. Si limitò a scostarsi da lui e a togliere mollemente le dita dalla sua presa. Poi buttò la valigia sul sedile posteriore, chiuse la portiera, aprì l’altra e salì in macchina. Abbassò il finestrino per far passare un po’ d’aria, infilò la chiave, mise in moto, strinse il volante tra le mani. Fece per guardarsi intorno per uscire dal parcheggio. In realtà cercava di prendere tempo per fare una decisione. Portarlo con sé o no?
“Dannazione, che se dovesse succedere qualcosa anche a te, non me lo perdonerei mai... Qui a Kalos saresti al sicuro...” pensò stringendo i denti. Gli rivolse un’occhiata di sfuggita e vide che stava per appoggiarsi con una mano al tetto della macchina per chinarsi e dirgli qualcosa. Sapeva che quando Elisio si metteva in testa un’idea, difficilmente la lasciava andare. Anche stavolta non avrebbe cambiato posizione, e avrebbe insistito finché non avesse acconsentito a farlo andare con lui. Il rosso aprì bocca, ma Platan, rassegnato, parlò prima che potesse farlo lui: «Vai a preparare una valigia. Chiudi bene casa, poi scendi e monta su. Ti do cinque minuti, non di più.»


 



Ciao a tutti! 
Era da un po' di tempo che avevo questa storia in mente e finalmente sono riuscita a trovare la motivazione per scriverla! È collegata alla long che ho iniziato quest'estate ("Risplenderemo insieme nell'eternità di un mondo perfetto") e di preciso si colloca tra i capitoli 7 e 8. Ma nonostante questo spero che piaccia anche a coloro che non la stanno seguendo ^^
Grazie per essere passati, ci vediamo al primo capitolo!
~
Persej Combe
 
 
  
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