[Akuma no Riddle/ Riddle Story of Devil] Kenmochi si risveglia molto confusa in un ospedale, ricorda di dover fare qualcosa di importante ma Cosa? Sarà ancora in Tempo?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Perché si era risvegliata in quella stanza? Era la camera di
un ospedale ma come era finita lì? Il suo ultimo ricordo
era… niente da fare, non se lo ricorda, aveva
l’impressione di dover fare qualcosa ma anche in quel caso la
memoria non l’aiutava, doveva essere qualcosa di importante,
da fare entro un certo limite di tempo ma cosa? Cominciava a ricordarsi
l’ultima cosa che aveva visto, era Kirigaya, era stata lei a
farla finire in ospedale? Ma perché? L’obbiettivo
di tutte le assassine della classe nera era Haru Ichinose, non lei.
Ecco cosa doveva fare, uccidere Ichinose, era ancora in tempo?
-Buon giorno, spero di non disturbare. Emh… allora Kenmochi
come va? L’infermiera mi aveva detto che stavi ancora
dormendo, ti sei ripresa ora? Sei ancora un po’ stordita?-
Ichinose era entrata nella stanza, portava in mano un sacchetto da cui
fuoriuscivano un foglio arrotolato ed un mazzo di cardi viola.
Finalmente arrivava un po’ di fortuna, la vittima era venuta
a trovarla ed era da sola, non avrebbe potuto ucciderla
all’interno dell’ospedale perché non
doveva coinvolgere persone esterne alla classe nera però
poteva sempre convincerla a seguirla in un luogo dove nessuno le
avrebbe viste. In fondo le dispiaceva, Haru le faceva simpatia ma aveva
un obbiettivo da perseguire quindi... -Figurati, non provochi alcun
disturbo, ansi mi fa molto piacere vederti.- Ichinose sembrava molto
contenta della reazione, tirò fuori della busta il foglio e
il mazzo di cardi e li porse a Kenmochi. -Tieni questo è il
tuo diploma.- Kenmochi prese il foglio in mano e lo guardò
attentamente, diploma? Era già finito l’anno
scolastico e lei non aveva potuto uccidere Ichinose e guadagnare la
ricompensa? Ma non aveva nemmeno potuto provarci! Questo non era
giusto. Ichinose tirò fuori dalla busta altri due
oggetti, un DVD ed un piccolo lettore DVD. -Io ed il professore abbiamo
pensato di registrare la recita e fartela vedere dato che ti eri
impegnata tanto.- a Kenmochi non andava di accettare
quell’ingiusta sconfitta ma ormai anche uccidendola non
avrebbe ottenuto niente, intanto tanto valeva vedere la recita, in
fondo Ichinose ed il professore avevano avuto un pensiero gentile e
forse così si sarebbe distratta un po’. -Va bene,
vediamo la recita, spero sia venuta bene.- Ichinose si sedette accanto
a Kenmochi e fece partire il disco. -Tranquilla è stata un
successo.- disse Ichinose fiduciosa.
Finito il filmato Kenmochi non poteva credere a ciò che
aveva visto. -Ma questo non è Romeo e Giulietta. Da quando
Romeo uccide Giulietta, se l’avesse strangolata sarebbe
sembrato il finale di Otello inoltre non ha fatto capire nemmeno il
motivo per cui l’ha fatto e Tebaldo e Romeo non dovevano
entrare in scena in quel momento ma in un altro, perlomeno Nio ha
cercato di spiegare cosa stesse succedendo ma la sua recitazione era
poco credibile, però era abbastanza buona nella parte finale
ma il prete non si doveva trovare in quella scena. Cosa è
successo? Kirigaya voleva ucciderti e nel tentativo ha rovinato la
recita? Io avrei voluto ucciderti il prima possibile per non intaccare
la recita. Ti avrei eliminato anche prima di quel giorno ma ero troppo
impegnata con l’organizzazione della sceneggiatura .-
Ichinose cercò di calmare l’agitatissima ragazza e
le spiegò quello che era successo durante la recita e
sentendosi in colpa anche il vero motivo per cui era diventata
l’obbiettivo della classe nera riuscendo ad essere anche
abbastanza chiara. -Capito, quindi Kirigaya e Namatame sono morte sul
serio, almeno.- Ichinose sorrise pensando di dare alla ragazza una
buona notizia. -No, tranquilla, stanno bene anche se Namatame ci ha
messo un po’ per riprendersi.- Kenmochi si tolse il pigiama,
si mise i vestiti e disse nervosamente a Ichinose -A questo punto
uccidendoti non concluderei niente, peccato, avevo un nobile progetto:
in caso di riuscita avrei aiutato l’associazione per le
vittime di bullismo di cui faccio parte. Ciao scusa ma ho molta
fretta.- e se ne andò mentre Ichinose cercava di fermarla
-Ferma, ti sei svegliata solo oggi, dovresti stare qui ancora un
po’.- alla fine la ragazza uscì
dall’ospedale e riuscì a seminare Ichinose.
Kenmochi in qualche modo voleva vendicarsi, si era fatta mettere i
piedi in testa per gran parte della sua infanzia e non voleva farlo
anche in quel momento ma come poteva vendicarsi e di chi voleva
vendicarsi? Di Kirigaya che non aveva rispettato la sua precedenza nel
tentativo di uccidere Ichinose, l’aveva quasi uccisa con il
veleno e aveva rovinato la recita? No, comunque anche lei era li per
uccidere Ichinose, anche se la piccola ipocrita era stata davvero
scortese, le regole non le impedivano di sbarazzarsi di una rivale,
regole stabilite dall’accademia, la stessa accademia che
aveva incaricato dodici assassine di uccidere una ragazza senza nemmeno
spiegarne il motivo. Alla fine il gioco non era facile come sembrava,
Ichinose non era una ragazza qualunque, era dotata di un grande potere,
lei era il primer e alla fine quante possibilità
c’erano che qualcuno al di fuori di Ichinose vincesse, il
vero obbiettivo della classe non era ucciderla ma testarne le
capacità, praticamente erano state tutte
fregate.
Arrivata in un internet caffè la ragazza si
appartò con un computer e cominciò ad hackerare
il sistema della Myojo Academy per metterne i segreti su Internet, per
il clan sarebbe stato un grosso problema inoltre così
imparavano fregarla, questo era una specie di lieto fine giusto?
Nessuno era veramente morto e lei poteva finalmente dimostrare che le
ex vittime di bullismo non erano deboli. Ma essersi messa insieme ad
altre undici assassine per attaccare una ragazza che non lo era non
poteva essere considerato come bullismo? Va beh. In fondo Ichinose non
era debole come sembrava in più era protetta da Azuma quindi
con la coscienza tutto a posto.
La ricompensa di Kenmochi sarebbe stata decisa dalla
“destituzione collettiva” associazione costituita
da vittime di bullismo di cui lei fa parte. Grazie della
lettura.