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Autore: Tisyid    02/02/2015    0 recensioni
Il liceo si sa non è mai facile, un tipo come Sherlock come potrebbe affrontare i compagni, i progetti, le feste...Moriarty? , si lui è ovunque ma ovviamente anche John dà il suo grande contributo,
Dal testo:
John
Io e Sherlock arriviamo a tavola ad accoglierci un sorriso esagerato da parte di sua madre, mi guarda come un perito d'arte guarderebbe uno dei tanti quadri importanti sistemati sul salotto della donna.
- Allora John parlaci un pó di te.
- Non c'è molto da dire.
Guardo in basso imbarazzato.
- Sei di queste parti?
- Sì in effetti abito qui vicino.
Bevo un sorso d'acqua.
- Hai una ragazza?
Sputo l'acqua sorpreso dalla domanda, il padre di Sherlock mi guarda con compassione. Ma tutti gli Holmes sono così delicati nel parlare?.
- No non ho una ragazza.
Guardo Sherlock che sembra alzare gli occhi al cielo scocciato.
Genere: Comico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Harriet Watson, Jim Moriarty, John Watson, Mycroft Holmes, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Mycroft 

Sono passate ore e l'intera classe inizia a risentirne. Non ho ancora ricevuto notizie di mio fratello, non che la cosa mi preoccupi, ho molti seguaci, però è meglio essere sempre pronti quando si ha a che fare con Sherlock.Rivolgo il mio sguardo all'esterno dove la tranquillità incomincia a darmi sui nervi. Riporto lo sguardo ai libri di scuola, in particolare a quello di letteratura che ormai credo di conoscere più della mia stessa stanza.

-Mycroft Holmes, le dispiace stare attento alla lezione 

Alzo lo sguardo incontrando quello della prof, una donna sulla sessantina dai capelli bianchi,e sbuffando do un'occhiata alla lavagna  "La Divina Commedia il Purgatorio", l'ho letto a sei anni non c'è neppure bisogno che lo ripassi. Volgo un ultimo sguardo alla porta ancora socchiusa, il corridoio sembra deserto. Alla ricrezione dovrei essere raggiunto da qualche mio conoscente per ricevere informazioni su Sherlock. Pochi minuti dopo finalmente suona quella benedetta campanella. 

Mi precipito fuori, ignorando l'espressione scocciata della prof, quando ecco che si avvicina uno dei miei migliori informatori. 

-Cosa vuole sapere capo? 

-Tutto 

Chissà come se la passa. 

-È seduto vicino a un ragazzo di nome John Watson, non sembra che abbia fatto nulla di eccessivamente preoccupante almeno  fino ad adesso, a parte insultare una prof per poi finire dal pres... 

Fa per continuare quando lo blocco all'istante 

-Non è seduto da solo? 

Questa notizia mi ha leggermente scosso, Sherlock ha sempre avuto problemi con i rapporti umani, questo deriva dal fatto che è un sociopatico. Fino all'anno scorso infatti si è sempre, in ogni occasione,  SEDUTO DA SOLO. All'inizio la cosa mi preoccupava, nonostante non lo sopportarsi, chiunque meritava un amico almeno durante le noiose ore scolastiche ma più tardi mi sono reso conto che era la sua natura, insomma non avrebbe mai fatto sedere nessuno vicino a lui, l'ultima volta che era successo Sherlock, dopo pochi minuti di osservazione del nuovo arrivato, aveva reclamato alla prof, poi alla preside, poi al sindaco per poi ci crediate o meno al presidente, ed aveva solo sette anni. Quel povero ragazzo aveva scelto un posto a caso in mezzo alla mischia per poco non si trasferiva dopo lo shock che Sherlock gli aveva procurato. A questo punto le possibilità sono due o il mio fratellino stava combinando qualcosa di troppo grosso per occuparsi del suo compagno di banco o il ragazzo accanto a lui, John, doveva aver attirato in qualche modo la sua attenzione, ma in fondo Sherlock è Sherlock non si può dedurre su di lui, passerò hai fatti come ho sempre fatto. 

Sherlock 

Un'ora è passata un'ora non so quanto ancora posso resistere a sentire le presentazione di perfetti sconosciuti che purtroppo ho per compagni, non mi importa chi sono, cosa fanno o perché, mi basterebbe guardarli per saperlo, le loro parole non fanno altro che aggiungere informazioni INUTILI alla mia mente. Sembra che John abbia notato la mia irritazione visto che mi guarda con l'aria  leggermente preoccupata e confusa. 

-Tutto ok Sherlock? 

Si ovviamente, escludendo il fatto che la mia mente sta lavorando il quadruplo a causa di INUTILI adolescenti che danno INUTILI informazioni (per giunta dicono tutti la medesima cosa "io sono stato al mare" "io sono partito" "io sono stato sbranato da un orso durante un'inondazione mentre venivo inseguito da uno sciame di api in Groenlandia insieme alla mia famiglia" no forse questo non lo hanno ancora detto anche se la speranza è l'ultima a morire) nonostante la stupida domanda, John mi sembra un tipo interessante, è più intelligente rispetto all'intera classe anche se ovviamente non ha neanche un terzo del mio quoziente intellettivo, ma non gliene faccio una colpa (almeno in parte) sarebbe interessante stare con lui, potrebbe essere un ottimo confronto per sapere come la pensano le persone comuni.  

-Certamente. 

-Ah, sembravi un po’ pallido. 

-Irrilevante 

In effetti la mia carnagione è molto spesso pallida, mentre mi volto verso la finestra lo intravedo alzare gli occhi al cielo, non mi sembra di aver detto nulla di sbagliato. 

-Sherlock Holmes 

Sento pronunciare il mio nome dall'altra parte dell'aula, mi volto, molto probabilmente tocca a me presentarmi. Non ne ho per niente voglia, se volete conoscermi leggete il mio blog, mi volto di nuovo verso John per ritornare alla discussione. 

-Sherlock Holmes vuoi presentarti? 

Di nuovo quella voce. 

-No 

Rispondo secco, avrei preferito ignorarla, ma so benissimo che non mi avrebbe portato a nulla quindi meglio accelerare le cose. Noto gli occhi di John dilatarsi e la sua espressione, come quella dell'intera classe, guardarmi stupito, vedo un ragazzo dai capelli scuri sogghignare infondo all'aula non capisco per la gente si stupisce per cose così futili, ecco di nuovo la prof, leggermente più irritata rivolgersi a me a distanza di pochi minuti. 

-Come scusa? 

-Non voglio presentarmi, il concetto mi sembra abbastanza chiaro anche per menti inferiori come le vostre. 

-Quale sarebbe il motivo per cui non vuole presentarsi allora? 

L'irritazione nella sua voce adesso  più che evidente, trasmetteva rabbia, l'intera classe sembrava terrorizzata a parte John che sembra non controllarsi cambiando espressione ogni 4 secondi. Sospiro annoiato mentre la prof mi lancia occhiate minacciose, che non mi scalfiscano minimamente, decido di rispondere, prima finisce questa storia meglio è per tutti, visto che sto iniziando ad irritarmi della stupidità che mi circonda. 

-Mi sembra ovvio , quale sarebbe il motivo che mi spinge a presentarmi a un classe di ragazzini stupidi che non hanno ascoltato e non ascolteranno nessuno, la loro attenzione sarà sempre rivolta a loro stessi, osservi anziché guardare, due terzi dei ragazzi rivolgono attenzione alla ragazza in prima fila, il restante è agitato, nervoso e non ha la minima idea di cosa fare senza mettersi nei guai ,due quarti delle ragazze inoltre rivolge l'attenzione al proprio cellulare e hai ragazzi degli ultimi banchi, l'altra metà si limita scarabocchiare e mangiarsi le unghie alzando la testa ogni tanto. Non ci sarebbe neppure bisogno di una presentazione, se voi massa di stupidi idioti... 

Mi blocco osservando le facce ormai spaventate dei compagni e John che al contrario adesso sembra trattenersi dal ridere, per poi continuare a parlare. 

-Perché mi guardate così infondo lo siete tutti, ma continuando.

Riprendo l'intonazione precedente con lo stesso sguardo gelido.   

-Non ci sarebbe neppure bisogno di una presentazione, se voi massa di stupidi idioti prestaste attenzione hai comportamenti e hai movimenti. 

Mi blocco un attimo guardandomi attorno per poi indicare un ragazzo. 

-Lui per esempio. 

Tutti si voltano a guardarlo finché non diventa rosso in viso 

-È palesemente gay, unghie perfette, vestito impeccabile, deve averlo scelto il giorno prima. Per l'intera ora non ha fatto altro che guardare il ragazzo sedutogli accanto, non ha ancora detto ha nessuno della sua orientazione visto che la cosa lo imbarazza, non ne capisco il motivo, inoltre tenta di nasco- 

-Adesso basta dal preside!! 

-Come scusi? 

Inizio davvero a annoiarmi, non accetta chi è più intelligente di lei a quanto pare, mi accorgo che John ha cambiato completamente espressione, e lo guardo alzando un sopracciglio, lui accenna con il volto l'altra parte della classe dove si trovava il ragazzo. Mi volto è noto che non c'è più, deve essere scappato mentre parlavo, non gli ho dato molta attenzione. 

-Hai capito signorino, vai dritto dal preside 

Le sorrido, con uno sguardo gelido che evidentemente le fa gelare il sangue, così come il resto della classe tranne John, per poi alzarmi dirigendomi verso l'uscita. 

   
 
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