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Autore: Notteinfinita    02/02/2015    3 recensioni
Stavo rileggendo Harry Potter ed il prigioniero di Azkaban e mi è saltata agli occhi quella frase riferita ad Oliver nei confronti di di Hermione "Avrebbe voluto baciarla"...bé, questa è la mia versione dell'accaduto.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Oliver Wood/Baston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Un Impervius al bacio

 

La pioggia si abbatteva senza pietà sul campo di Quidditch.

Per quanto si sforzasse per Harry era impossibile distinguere i suoi compagni di squadra dagli avversari ed impensabile cercare di acchiappare il Boccino.

Il fischio di Madama Bumb che segnalava il time out venne accolto con sollievo da tutti i giocatori.

Schizzandosi di fango tutti raggiunsero terra.

«Ragazzi, so che le condizioni sono pessime ma dobbiamo farcela. È necessario prendere il Boccino, al più presto.» disse Baston, cercando d'incoraggiare la squadra.

«Lo so ma con questa pioggia non vedo nulla!» esclamò Harry, togliendosi gli occhiali con rabbia.

In quel momento, accanto a lui comparve Hermione; aveva il mantello

sulla testa e inesplicabilmente sorrideva.

«Ho un'idea, Harry! Dammi i tuoi occhiali, svelto!»

Lui glieli tese, e mentre la squadra assisteva stupita, Hermione li colpì

con la sua bacchetta magica esclamando: «Impervius!»

«Ecco!» disse restituendoli a Harry. «Respingeranno la pioggia!»

(Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban pag. 150)

Harry reinforcò gli occhiali e sorrise, adesso ci vedeva.

«Fantastico, grazie!» urlò Baston, abbracciandola di getto per poi lasciarla andare.

Per un attimo aveva avuto la tentazione di baciarla.

«Ok, squadra, avanti!» esclamò subito dopo.

Un po' sbigottita Hermione tornò sugli spalti a fare il tifo.

«Ma dov'eri finita?» chiese Ron, vedendola ritornare.

«Ho fatto un Impervius agli occhiali di Harry perché potesse vederci nonostante il maltempo.» spiegò la ragazza, arrossendo leggermente per poi volgere lo sguardo al campo dove la partita era appena ripresa.

Ben presto le urla d'incitamento si tramutarono in grida di paura quando, a causa dei Dissennatori, Harry perse la presa sulla sua scopa cadendo nel vuoto.

 

 

«Harry, come stai?» chiese Hermione al ragazzo che stava faticosamente riaprendo gli occhi.

«Ammaccato.» ammise Harry, mettendosi a sedere e rendendosi conto di essere in infermeria. «Ma cosa è successo?»

Non fu piacevole dovergli spiegare che i Dissennatori erano entrati in campo, che lui era caduto da quindici metri e, sopratutto, che la sua Ninbus 2000 era finita sul Platano Picchiatore.

«Dov'è Baston?» chiese Harry, notando che era l'unico assente tra i giocatori del Grifondoro.

«È alle docce» disse Fred «Crediamo che stia tentando di annegarsi.»

(Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban pag. 153)

A quelle parole Hermione lanciò uno sguardo veloce in direzione del gemello per poi tornare a guardare Harry, in pensiero.

I ragazzi passarono la successiva mezz'ora a tentare di consolare l'amico e di fargli capire che non era colpa sua se avevano perso la partita.

L'arrivo di Madama Chips, infuriata per il caos e il fango portato in infermeria pose fine alla loro visita.

I Grifondoro si diressero verso la loro torre ma, ad un tratto, Hermione si fermò.

«Che succede?» chiese Ron.

«Nulla, devo andare a guardare una cosa in biblioteca.» mentì, ben sapendo che così l'amico non l'avrebbe seguita.

Come previsto Ron proseguì per raggiungere la Sala Comune mentre lei, non vista, uscì dal castello per raggiungere lo stadio.

«Baston?» chiamò, fermandosi davanti all'ingresso dello spogliatoio.

«Capitano, sono io, Hermione, sto entrando.» riprovò, non ricevendo risposta.

Preoccupata, la ragazza varcò la soglia e lo vide.

Si era fatto la doccia e aveva indossato la divisa scolastica.

I capelli, bagnati, gli gocciolavano sul viso.

Con sguardo basso se ne stava seduto su una delle panchine con i gomiti appoggiati alle gambe.

«Oliver!» urlò, correndo da lui e accovacciandoglisi davanti.

«Il mio ultimo anno, la mia ultima occasione.» mormorò, scuotendo la testa.

«Non abbatterti, non tutto è perduto!» lo incitò.

Preso un asciugamano glielo poggiò sulla testa rimanendo in piedi davanti a lui.

«Asciugati o ti verrà il raffreddore.» gli consigliò.

Sorridendo debolmente si sfregò con forza i capelli per liberarli dell'acqua residua.

«Tu invece sei stata fantastica.» le disse. «Dovrai insegnare quell'incantesimo ad Harry, è molto utile.»

Hermione sorrise, imbarazzata dal complimento.

«Ma sei zuppa!» esclamò, alzando finalmente lo sguardo su di lei.

«Non ti preoccupare.» minimizzò Hermione.

«Non saresti dovuta venire a cercarmi con questo maltempo.» la rimproverò, scostandole un ricciolo che le si era attaccato alla guancia.

Hermione avrebbe voluto rispondergli ma improvvisamente si ritrovò senza parole.

Lui era vicinissimo, poteva sentire il profumo muschiato del suo bagnoschiuma.

Senza sapere come, Oliver si ritrovò a osservare le gocce di pioggia che le scivolavano giù dai capelli lungo il collo ed il viso e a seguirne una con un dito ed un attimo dopo aveva incollato le labbra alle sue.

Mai avrebbe pensato che la pioggia fosse dolce.

Quando si staccarono erano entrambi stupidi ed imbarazzati.

«Io, ecco...» cercò di giustificarsi Oliver, senza riuscirci.

Hermione gli sorrise e lui seppe che non c'era bisogno di giustificazioni.

«Forse è il caso di tornare al castello.» propose.

«Già, si saranno chiesti dove sia finita, avevo detto che sarei andata in biblioteca.»

«Quando ti vedranno credo che ti chiederanno qualche spiegazione.» le fece notare, indicando i suoi vestiti bagnati.

«Basterà un buon Incantesimo Asciugante.» lo rassicurò.

«Lo sapevo, sei la migliore!» esclamò Oliver, ridendo.

Presala per mano la trascinò fuori in direzione del castello.

Nonostante la pioggia, nonostante le spettrali figure dei Dissennatori di guardia in lontananza per loro era un giorno splendido.

 

Fine.

 

 

 

  
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