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Autore: _Yozora_    03/02/2015    2 recensioni
Shinichi prese la parola puntando lo sguardo sulla bambina ancora appoggiata al muro e intenta a guardarlo come se volesse ucciderlo lentamente.
- Ti stanno cercando - disse solenne
- è te che vogliono -
Genere: Azione, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ai Haibara/Shiho Miyano, Heiji Hattori, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Ran Mori/Shinichi Kudo, Shiho Miyano/Shinichi Kudo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quella notte Shinichi si ritrovò a pensare che Ai aveva ragione.

Aveva agito stupidamente d'impulso, quando si trattava dell'organizzazione perdeva la testa.

Rifletteva, mentre fissava il soffito della sua camera, a casa sua.

Aveva chiamato Ran usando la voce di Conan per dirle che avrebbe passato la notte dal dottor Agasa e, probabilmente a causa di quello che era successo quel pomeriggio, lei aveva acconsentito senza fare domande.

Sospirò.

Sapeva il male che le aveva fatto dicendogli quelle parole, ma non poteva più evitarlo.

Se avessero continuato in quel modo sarebbe solo stato peggio, per entrambi.

Tornò a pensare ad Ai.

Le aveva detto che era lei che cercavano e se ne era pentito l'attimo dopo, quando aveva visto il suo sguardo cambiare.

Nonostante ogni tanto per lui fosse ancora indecifrabile, la maggior parte delle volte riusciva a capirla benissimo senza che avesse bisogno di parlare.

Glielo aveva detto perchè aveva ritenuto giusto che lei stesse all'erta e fosse preparata ad un eventuale incontro, visto che erano così vicini.

Troppo vicini, in effetti.

Ancora non si spiegava come avessero fatto a collegare il sé adolescente alla lei bambina.

Qualcosa non quadrava.

In quel momento però, la cosa a preoccuparlo di più, era stato il terrore negli occhi di Ai.

Era quel tipo di paura che portava le persone a scappare lontano e conoscendola sarebbe stata benissimo in grado di farlo.

Quello era il motivo per cui si era pentito di averglielo detto.

Per quel che lei ne dicesse, loro due erano simili.

Anche lei, quando si trattava di cose che la riguardavano da molto vicino, diventava impulsiva.

Temeva che sparisse senza dire una parola per andare chissà dove, da sola, allontanandosi da tutti.

Se c'era una cosa che sapeva di quella donna che era diventata bambina per scelta pur di fuggire ad un'organizzazione della quale faceva parte, era che completamente sola non se la sarebbe cavata per troppo tempo.

Doveva assicurarsi che non si allontanasse da loro.

Non importava come.

 

 

Ai se ne stava seduta sul bordo della fontana nel parco.

La luna era talmente luminosa che quasi non servivano i lampioni per far luce nel punto in cui si trovava.

Era andata lì per riflettere e cercare di affievolire il panico che l'aveva assalita nel momento in cui aveva sentito le parole di Shinichi

 

Shinichi

 

Com'era possibile che l'organizzazione avesse scoperto del loro legame?

Era stata attenta.

Da quando era scappata aveva fatto molta attenzione a non lasciare tracce che potessero ricondurre a lei.

Sapeva di non aver fatto errori.

Era stara estremamente meticolosa in quello.

Quindi come?

L'unica spiegazione possibile era che avevano una spia all'interno.

Ma chi?

Di sicuro qualcuno vicino a lei e Shinichi.

Il solo pensiero che anche solo uno dei loro amici potesse fare il doppio gioco per l'organizzazione le faceva venire i brividi.

Lei che era sempre così fredda e distaccata.

Tutta apparenza.

Da quando aveva incontrato Shinichi tutti i suoi muri si stavano infrangendo uno ad uno.

Non sapeva perchè, ma aveva sentito che di lui si poteva fidare fin dal primo che lo aveva incontrato anche se l'impressione che aveva dato era tutt'altra.

Credeva in quel ragazzo più di quanto avesse mai creduto in qualcuno e sapeva benissimo che quello era un errore.

Una debolezza.

E che tale debolezza avrebbe potuto ucciderla, o peggio, avrebbe potuto uccidere Shinichi stesso.

Doveva andarsene, quella notte stessa.

Per il bene del giovane detective doveva allontanarsi da lui il più possibile ed in fretta.

Sentì una leggera stretta al cuore che le mozzò appena il vestito.

Sorrise con amarezza.

Non voleva andarsene, ma non aveva altra scelta.

Aveva deciso.

Percorse il tragitto verso casa del professor Nagasa sperando che i due uomini si fossero addormentati così che lei potesse fare ciò che doveva senza essere notata.

Senza addii.

 


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Spazio autrice: Salve a tutti! ecco un altro capitolo, lo so lo so i tempi sono estremamente lunghi ultimamente, ma non posso fare di meglio mi dispiace tra università e l'ispirazione che va e viene comunque spero che mi perdonerete e che questo capitolo vi piaccia =)

B Beky: sono contenta la storia ti piaccia, grazie ^^
shinichi e ran amore:  anche questo capitolo è piuttosto corto XP tutta colpa delle sgocciolanti idee...prima o poi torneranno...spero T.T comunque grazie per continuare a seguirmi nonostante i miei catastrofici ritardi.

Alla prossima ( anche se non so quando sarà T.T )
_ Yozora_
  
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