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Autore: martamatta    03/02/2015    0 recensioni
Rapidamente posò la fiala e si aggiustò i capelli, odiava quel’uomo, era l’unico che la faceva comportare così; facendola sentire come una Lady che vuole fare colpo sul Lord di turno. E per l’ennesima volta si chiese se non fosse qualcosa di più se non un desiderio carnale.
[Melisandre x Davos]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Davos Seaworth, Melisandre di Asshai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C’era qualcosa in Davos Seaworth che affascinava la sacerdotessa rossa, la infastidiva il fatto che l’ex contrabbandiere non aveva fiducia in lei e nel suo dio, ma dall’altra parte ammirava molto la fedeltà e l’onestà che lo contraddistingueva dal resto della massa che seguiva Stannis Baratheon. Ser Davos sembrava l’unico che osava contrapporsi al Re affinché facesse la cosa giusta.
Melisandre lo osservava spesso e poteva vedere in lui una fiamma che ardeva più forte del sole, a volte persino più forte di quella del suo re. Di come fra tutti, lui resisteva al suo fascino e al suo corpo, cosa che aveva sempre più affascinato la sacerdotessa rossa.
Quando Davos venne imprigionato per aver tentato di ucciderla lei gli andò a fare visita e fra le mille parole un discorso era emerso:
 
“In questo momento i fuochi del re ardono talmente deboli che non oso nutrirmene per generare un altro figlio. Lo sforzo potrebbe ucciderlo. Ma con un altro uomo... un uomo la cui fiamma arde torrida, e alta… se tu veramente desideri servire la causa del tuo re, vieni delle mie stanze una notte. Potrei darti piacere quale mai hai conosciuto. E per mezzo del tuo fuoco vitale, potrei generare…”.
“…un orrore” aveva concluso la frase Davos “Io non voglio nessuna parte di te, né del tuo Dio. Possano i Sette proteggermi”.
                       [citazione presa dal libro “Tempesta di spade” delle Cronache del ghiaccio e del fuoco]
 
Quelle parole avevano ferito molto Melisandre e non capiva come poteva essere possibile, lei serviva solo R’hllor e Stannis eppure quell’uomo aveva il potere di confonderla. Mantenere una certa freddezza nei suoi confronti stava diventando sempre più difficile. Soprattutto quando il Cavaliere delle cipolle aveva portato quella pergamena al re proveniente dai Guardiani della Notte. Ancora una volta Ser Davos aveva mostrato la via a Stannis e anche se non credeva nel Signore della Luce, R’hllor sembrava guidare quell’uomo senza che se ne rendesse conto. Il suo dio glielo aveva detto fra le fiamme, l’onestà e la saggezza di quel uomo avrebbero cambiato le cose.
 
Ora Melisandre era lì nelle sue stanze mentre i servi erano intenti a preparare un bagno caldo, presto sarebbero partiti dalla Roccia del Drago per la Barriera. Stava esaminando le fiale, la teatralità aveva un certo peso; “trucchi per guidare gli uomini verso la verità”. Pensava la sacerdotessa rossa passando la mano tra una fiala all’altra, fino a soffermarsi su una.
La pozione che aveva il potere di accendere il desiderio negli uomini, i suoi pensieri andarono al Cavaliere delle cipolle “è solo carne” pensava mentre si passava la pozione fra una mano e l’altra contemplando quel liquido rosso scuro.
In quell’istante un servo le portò una brocca di vino con due bicchieri, la donna si guardò intorno. Il bagno era pronto lei era in vestaglia , fra le mani aveva una pozione molto pericolosa e un servo le aveva portato del vino con due bicchieri. Che in realtà fosse il volere del suo Dio? O il volere di lei, del suo stesso desiderio, della sua carne?
-è solo carne va trattata per ciò che è- disse a bassa voce, poi si rivolse al servo che aveva portato il vino –Poggia lì sul tavolo e va a chiamare Ser Davos. Digli che gli devo parlare con urgenza…- il ragazzo annuì e la sacerdotessa rossa si rivolse agli altri servi -Potete andare tutti-.
Melisandre rimase sola e decisa stappò la pozione versandone una singola goccia in uno dei duo calici vuoti e rapidamente si guardò allo specchio aprendo la vestaglia. Il suo corpo nudo era snello e aveva seni rotondi, grandi e morbidi. Come faceva quell’uomo a resistergli? Era una domanda che si poneva sempre più spesso. Forse era proprio questa resistenza che aveva fatto aumentare il desiderio carnale in lei oppure era qualcosa di più?
Rapidamente posò la fiala e si aggiustò i capelli, odiava quel’uomo, era l’unico che la faceva comportare così; facendola sentire come una Lady che vuole fare colpo sul Lord di turno. E per l’ennesima volta si chiese se non fosse qualcosa di più se non un desiderio carnale.
 
Bussarono alla porta; Melisandre si chiuse la vestaglia e disse –Avanti-, il Cavaliere delle cipolle entrò chiudendo la porta dietro di sé –Un tuo servitore mi ha fatto chiamare dicendomi che dovevi parlarmi con urgenza-, la donna annuì e versò il vino in entrambi i bicchieri –Si, volevo congratularmi con te per il fatto della lettera-.
Prese i bicchieri e andò verso Davos con passo lento e aggraziato, il cavaliere la squadrò –Cos’è un tentativo di avvelenamento?-, Melisandre scosse la testa –Diciamo solo un atto di tregua tra noi due. Vedi Ser Davos per quanto i nostri modi e i nostri credi siamo diversi, abbiamo a cuore il nostro re e questo è l’importante. Io non sono un tuo nemico e come Primo Cavaliere del re sei più valido tu di tutti gli uomini di questa roccia-. L’uomo esitò ma poi prese il bicchiere che la sacerdotessa rossa gli offriva –L’ultima volta che hai fatto un brindisi un uomo è morto… anche se non sei stata tu a mettere il veleno ma neanche a perire…-.
Melisandre sorrise leggermente questo lato di lui non la infastidiva come credeva ansi quasi la compiaceva, ma poi si ricompose rendendosi conto di avere perso per un attimo la solita maschera di freddezza nei confronti di Ser Davos Seaworth.
Sollevò il calice dicendo –Al nostro re, Stannis Baratheon. Che possa guidarci in un domani di luce-, Davos la imitò –A Stannis, l’unico re dei Sette regni-.
Melisandre bevve, era più impaziente di quanto credeva e in un sorso svuotò la coppa per poi osservare Davos. L’uomo esitò ancora una volta, ma poi a sua volta bevve svuotando il bicchiere in un sorso.
La sacerdotessa prese a fissarlo, all’inizio l’uomo non si scompose ma poi parve sul punto di cadere e si sorresse grazie agli scaffali presenti nella stanza. La coppa cadde e rotolò via, sul volto del Cavaliere delle cipolle si dipinse un espressione di spavento.
-Cosa hai fatto?- disse l’uomo, la donna si tolse la vestaglia rimanendo nuda –Il punto non è cosa ho fatto, ma cosa stiamo per fare-, gli cinse il petto e lo baciò sul collo. Pian piano le mani calde della donna gli tolsero la cappa e poi la camicia scoprendo un petto muscoloso, nonostante l’età, e una pancia snella priva di grasso.
Davos rimase rigido incapace di opporsi, la pozione cominciava a fare effetto, e pian piano mentre Melisandre lo spogliava, sentiva i muscoli del Cavaliere delle cipolle rilassarsi sotto le sue dita. L’uomo era completamente nudo quando  spinse la donna rossa a terra attanagliandogli il collo con le mani.
Fu sorpresa da quella reazione pensando che la pozione avesse fallito, mentre osservava l’espressione di Davos; era confuso cercava di trattenersi, ma poi le mani sciolsero la presa e le labbra si posarono su quelle di lei. La sensazione che scatenò quel bacio nella sacerdotessa rossa fu qualcosa di incredibile mentre il suo cuore batteva sembrava tramutarsi in fuoco. Con le mani accarezzò il petto dell’uomo per poi abbracciarlo a lei completamente –Non era solo carne..- mormorò mentre lo guardava negli occhi.
-Aiutami a fare il bagno Ser Davos- gli sussurrò Melisandre –Si mia signora- gli rispose lui.
 
Si immersero nell’acqua calda senza staccarsi l’uno dall’altra e la donna cominciava a capire che non era solo curiosità o un semplice bisogno carnale quello che provava nei confronti di Davos Seaworth. Lei rimaneva sempre fedele a Stannis e al suo dio ma in quel momento era solo uno il fuoco che voleva dentro di sé, il fuoco di un uomo umile che ardeva più forte di quello di un re.
Adesso lei capiva che aveva fatto ciò che aveva fatto con quella pozione perché non avrebbe più avuto occasione di avere quel cavaliere per sé. Presto sarebbero partiti per la Barriera e questa poteva essere l’ultima notte che passavano insieme. L’ultima notte che poteva averlo, anche se contro la sua volontà, ma la donna non si pentiva della sua azione meschina ansi si convinceva che Davos dopo quella notte avrebbe avuto le idee più chiare riguardo lei.
 
Ciò che fecero dentro quella vasca di acqua calda non era per lo più un azione carnale guidata solo dal desiderio umano. Ma qualcosa di più delicato, di più gentile ed infinitamente più dolce.
Alla fine erano appoggiati ad un lato della vasca; Melisandre stretta nell’abbraccio di Davos con la testa appoggiata al suo petto intenta ad ascoltare il battito del suo cuore. Non sapeva dire per quanto tempo avevano fatto l’amore, valutando che l’acqua della vasca era diventata gelida.
La donna rossa lo baciò per l’ennesima volta sulle labbra e lui a sua volta la baciò sul collo. Melisandre non riusciva a staccarsi da lui stavano riprendendo a fare l’amore quando la porta della stanza si aprì all’improvviso e la regina Selyse Florent fece il suo ingresso in scena.
 
Nota dell’autrice:
alla vostra immaginazione ciò che può succedere dopo. Mi scuso se i personaggi possono essere risultati OOC.
 Era da tanto che volevo scrivere questa fan fiction tra Davos e Melisandre, può sembrare una strana coppia ma ce li ho sempre visti insieme. Inoltre come personaggi mi piacciono molto entrambi, forse Davos è il mio personaggio preferito di tutta la serie. Alcune citazioni sono prese dal libro, ma la storia si svolge nella quarta stagione della serie tv.
Spero che la regina Selyse non sia troppo dura con loro due ;)
 Vi ringrazio per aver letto e un altro ringraziamento anticipato a chi scriverà una recensione.
Baci, martamatta
  
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