Fanfic su attori > Youtubers
Segui la storia  |       
Autore: UnGattoNelCappello    03/02/2015    0 recensioni
TRADUZIONE
La quindicenne Melanie Ruso non intendeva fare alcun danno; voleva solo che Dan e Phil fossero felici. E' per questo che ha scritto 83 fanfiction su di loro. Ma cosa succede quando, grazie a magiche circostanze, involontariamente forza i suoi idoli a vivere secondo le sue fantasie? Tenetevi forte gente, sarà un folle disastro!
(Rating giallo per il linguaggio)
Genere: Comico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dan Howell, Phil Lester, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ATTENZIONE: Non ho scritto io questa Fanfiction, la sto solo traducendo con il permesso di JustGoogleIt, l'autrice. Potete trovare la storia originale qui: https://www.fanfiction.net/s/9168073/1/When-You-Wish-Upon-a-Star-A-Phanfiction-Parody
 


 

13
Piove, Piove, la Gatta Non si Muove


 

La mattina dopo Dan e Phil si sedettero sul divano, sgranocchiando Maltesers e Mikado. La loro maratona di Doctor Who era appena finita, e Phil stava saltando da un canale all'altro senza meta.

“Aspetta! Torna indietro!” esclamò Dan. “E' quello il palazzo!”

Phil tornò indietro sul canale del telegiornale, che stava mostrando filmati tremolanti di un complesso di appartamenti in fiamme, ripreso ovviamente con un cellulare.

“... Sebbene la causa dell'incendio sia ancora sconosciuta, la buona notizia è che, sorprendentemente, nessuno è rimasto gravemente ferito, in parte grazie alle eroiche azioni di Mr. Dan Howell. Testimoni affermano che avendo sentito le grida, Howdell é corso dentro l'edificio per salvare una ragazza tredicenne che era rimasta intrappolata al quarto piano. Adesso sentiamo uno dei nostri testimoni.”

Il reportage tagliò sul passante controlla-polsi, che salutò eccitato alla telecamera. “Ciao, mamma!” chiamò.

“Signore, cosa può dirci sulle eroiche azioni di Mr. Howsel?” chiese una reporter all'uomo.

“Chi?”

“Il giovane uomo che ha salvato Oceana Carter poco fa,” chiarì lei.

“Oh, vuole dire il ragazzino. Come ha detto che si chiama?”

“Howson.”

“Giusto! Beh, è stato pazzesco! Cioè, neanche i vigili del fuoco volevano entrare perché dicevano che l'edificio era troppo instabile, e poi questo ragazzino, Howlton, corre dentro e abbiamo tutti pensato che era spacciato. Poi corre fuori dall'edificio, passando attraverso una cavolo di parete di fuoco! È stato incredibile. Ovviamente, non credo che né Howkins né l'altra ragazza sarebbero ancora vivi se non fosse stato per il mio intervento medico d'emergenza...” disse tutto d'un fiato.

La camera tagliò di nuovo sul reporter in studio, che emise una risata forzata. “Ah! Grazie, Mary, per la tua intervista ai testimoni. Sì, è vero che Mr. Howland è realmente un eroe. Ovviamente, se fosse morto nel suo tentativo, sarebbe considerato un idiota reale. Ah!”

Dan alzò gli occhi al cielo, e il reporter continuò.

“...Howort ha anche un popolare canale sul nuovo sito di condivisioni, 'YouCube' sotto il nome di 'stanisincombustible'. Ieri il suo username si è rivelato profetico.”

“Oh andiamo! Riuscirai ad azzeccare qualcosa?” si lamentò Dan.

“Non so, Stan, io penso che fosse abbastanza accurato,” ridacchiò Phil.

“...Howette è meglio conosciuto per includere un leone di peluche nello sfondo dei suoi video, su cui mette annotazioni per fare commenti beffardi...” continuò il servizio.

“Hey!” gridò Phil. “Quella è la mia cosa!”

“E adesso è la cosa di stanisincombustibile,” lo prese in giro Dan.

Phil stava per spegnere la TV quando iniziò il servizio seguente.

“...Cambiando argomento, non meno di undici ragazze tra l'età di dodici e diciannove anni sono state trovate senza sensi ieri in un raggio di tre miglia tra di loro. Nel corso di due ore, i paramedici hanno ricevuto più di venti diverse chiamate da preoccupati cittadini che riportavano il ritrovamento di queste ragazze sul terreno di luoghi pubblici. Alcuni testimoni affermano anche di aver osservato un personaggio maschile dai capelli marroni o neri gridare qualcosa del tipo, 'oh cielo, sembra che questa ragazza sia svenuta!' prima di uscire repentinamente di scena...”

Dan e Phil si scambiarono un sogghigno.

“...Sebbene gli esami tossicologici di tutte e undici le ragazze siano risultati puliti, gli ufficiali sanitari sono preoccupati dal fatto che potrebbero essere state drogate con una nuova sostanza non ancora inclusa nei test tossicologici standard...”

“Hey! Io non ho drogato nessuno!” esclamò Phil alla TV. “Sono solo... cadute.”

“Oh, è chiaramente colpa tua, Phil,” disse Dan sensualmente. “Sei così fico, che fai svenire le signore.”

“Chiudi la bocca,” rise Phil, dandogli un leggero pugno sul braccio.

“Ai!” gridò Dan. Si tirò su la manica della maglietta per rivelare un segno verde-violaceo della forma di un pugno. “Non il sinistro – Oracle me lo ha già disintegrato.”

“Scusa, mi ero scordato che ti sei fatto picchiare da una ragazzina.” disse Phil con un sorrisetto.

“Quella non era una ragazzina!” ribatté Dan. “Era posseduta, te lo dico io.”

Dan e Phil passarono il resto della giornata dentro casa, giocando a video giochi, navigando su internet, mangiando dalla loro molto limitata varietà di cibi, e cercando in generale di riprendersi dalle loro avventure. Alla fine, fu relativamente tranquillo. Perfino la frequenza delle loro dichiarazioni diminuì da diverse volte all'ora a solo una ogni qualche ora, permettendogli quasi di far finta che tutto fosse normale.

Verso le 11 di sera, il cielo, che era stato nuvoloso tutto il giorno, sembrò eruttare, e cominciò a rovesciare secchiate di pioggia.

Phil fissò lo sguardo fuori la finestra sul magnifico temporale. “In una sensazionale svolta di eventi‒” cominciò nella sua migliore imitazione di John Green.

“‒Sta piovendo in Inghilterra,” finì Dan senza perdere colpi. Ma Phil notò che sembrava un po' inquieto.

Per quando Phil si trascinò a letto, fuori si stava preparando una vera e propria tempesta, con lampi di luce e tuoni rimbombanti. Aveva appena iniziato ad appisolarsi quando un tuono eccezionalmente rumoroso lo strappò di nuovo dal sonno. Leggermente irritato, si girò dall'altra parte e sussultò nel vedere una figura in ombra in piedi sulla soglia della sua porta.

“Chi c'è?” gridò ansiosamente, cercando a tentoni la lampada.

“Solo io,” arrivò la tremolante risposta.

“Dan?” chiese Phil, trovando l'interruttore e accendendo la luce. Il suo coinquilino era in piedi tremante sulla soglia, uno strano miscuglio di paura e determinazione nei suoi occhi. “Che succede?”

“Niente. Come stai?” rispose Dan con più naturalezza possibile, considerando il fatto che stava ancora tremando.

Phil lo guardò con curiosità. “Sto bene... ti serviva qualcosa?”

“Oh, non proprio. Ho solo pensato di dire buonanotte.”

“Lo abbiamo già fatto.”

“Oh davvero?” Dan rise nervosamente. “Devo essermene dimenticato. Oh beh, di nuovo buonanotte allora,” disse prima di filare via dalla stanza.

“Buonanotte, Dan,” gli gridò dietro Phil cautamente.

Scuotendo la testa, Phil risalì sul letto e stava per sdraiarsi di nuovo quando il cielo si illuminò e risuonò un altro mostruoso rombo. Udì il suono di piedi che correvano per il corridoio e, un momento dopo, Dan era di nuovo sulla sua soglia.

“Hey.” salutò Dan imbarazzato.

“Tanto tempo che non ci vediamo.” lo prese in giro Phil. “Che cosa vuoi?”

“Uh...” Dan lanciò un'occhiata alla stanza nervosamente. “La mia maglietta. Credo di averti prestato la mia maglietta e volevo solo essere sicuro di ricordarti di ridarmela.”

“Adesso?”

“Oh no, quando vuoi,” disse Dan velocemente. “Ho solo pensato di... ricordartelo. Quindi... buonanotte!”

Phil lo guardò negli occhi. “Sei sicuro di stare bene?”

“Assolutamente. Perché non dovrei?”

Proprio allora, la tempesta produsse un altro tuono assordante, e prima che Phil sapesse cosa stava succedendo, Dan era balzato sul suo letto.

“Uh, Dan?” chiese Phil. “Perché sei nel mio letto?”

“Non lo so,” rispose Dan, tremando di nuovo.

“Hai paura della tempesta?”

“No!” disse Dan indignato. “Ho ventuno anni. Non ho decisamente paura di una stupida tempesta.”

Altri tuoni rimbombarono all'esterno e Dan affondò il suo viso nelle coperte.

“Io non giudico.” disse Phil con un sorrisetto, chiaramente giudicando.

“E va bene,” ammise Dan mentre rimuoveva la sua testa dalle lenzuola attorcigliate. “Io non ho paura delle tempeste... eccetto questa, adesso.”

Phil mascherò una risatina con un finto colpo di tosse. Dan gli lanciò un'occhiataccia.

“Scusa,” disse Phil, sforzandosi di restare serio.

La stanza fu illuminata da un altro lampo di luce, seguito dal familiare tuono. Dan si serrò le mani sulle orecchie e chiuse saldamente gli occhi, facendo venire in mente a Phil un bambino.

“Va tutto bene, Dan,” lo confortò Phil. “I tuoni non possono farti del male.”

Dan aprì gli occhi abbastanza a lungo per rotearli. “Quello lo so!” gemette. “Non sono un bambino!”

“ALLORA ESCI DAL MIO LETTO!” esclamò Phil.

“Fammi riformulare. Il mio cervello lo sa‒ il resto di me se la sta facendo sotto.”

“Non puoi andare ad avere paura nella tua stanza?”

“Non posso. Fidati, ci ho provato. Ma non posso davvero. È come se fossi fisicamente trasportato qui.”

“Già.”

Dopo qualche altro tuono e le successive reazioni, Dan chiese, “Quindi... posso dormire qui stanotte?”

Phil sospirò. “Non sembra esserci una grande scelta, no?”

“No, mi dispiace. Grazie.”

“Non si sbava, non si scalcia, non si abbraccia, non si tirano le coperte, non si parla nel sonno, e dormiamo tutti e due completamente vestiti,” aggiunse Phil velocemente, “e ti amo e sono gay!”

Dan sorrise. “Sei un vero amico.”

 


 

A/N: Salve gentile lettore!

Questo è stato probabilmente il capitolo più divertente da scrivere!

Per favore sentitevi liberi di farmi sapere nelle recensioni se considerate me, voi stessi, il vostro amico, il vicino della dog-sitter del cugino dell'amico del vostro amico, il vostro compagno di laboratorio di chimica, o qualunque dei personaggi della storia fin ora essere:

“Il più notevole codardo, un infinito bugiardo senza fine, un infrangitore di promesse, il possieditore di nessuna qualità meritevole del divertimento di Vossignoria” (Shakespeare, William. All's well That Ends Well. Atto II, Scena VI, 1623).

Saluti,

- Bethany

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Youtubers / Vai alla pagina dell'autore: UnGattoNelCappello