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Autore: aaaeiamalive    03/02/2015    0 recensioni
Jennifer Grace Herondale è un'infermiera della marina, il cui cuore è legato da tutta la vita al pilota dell'areonautica Harry Edward Styles.
Ma tutto cambia con la seconda guerra mondiale.
Genere: Guerra, Romantico, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
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Jennifer's POV

Non ebbi più nessuna notizia ne da parte di Harry ne tantomeno da parte del tenente Horan per un mese.
Nel frattempo, Caroline aveva conquistato  il tenente Liam Payne.
Avevano una relazione stabile da un mese e Liam mi piaceva molto come persona.
Rendeva Caroline felice come non mai e lei non faceva altro che parlarmi di lui!
Erano molto romantici, a parer mio.
Liam però era tornato alla scuola di addestramento due settimane prima e aveva invitato Caroline, me e tutte le nostre amiche a festeggiare l'ultimo sabato sera di quel freddo Febbraio nello stato di Washington, a New York.
Ovviamente avevamo accettato tutte.
Quel sabato quando ci trovavamo in viaggio da quasi due ore, Veronica domandò a Caroline come lei e Liam si fossero conosciuti.
Trovavo la loro storia molto buffa.
Liam aveva subito adocchiato la mia amica, la quale si trovava nel settimo reparto a fare le iniezioni.
Lui l'aveva già fatta, ma pur di andarle a parlare ne fece un'altra.
Diventava sempre più sfacciato mentre flirtava e Caroline affondò in modo poco delicato l'ago ogni volta che diceva qualcosa.
-Tu sei stata perfida!- esclamai.
-Quando controllai la sua scheda e vidi che non era la sua, ma quella di un altro soldato, dovevate vedermi! Ero sconvolta!- ci raccontò Caroline ridendo.
-Be' ma che ti ha detto dopo?- le domandò Katie.
-Ha iniziato a parlare in modo strano, dovuto all'iniezione. Mi chiese se avevo intenzione di accettare un invito ad un appuntamento e io rifiutai.- continuò.
-Ma come?!- domandò Margaret.
-Era praticamente drogato Maggie! Confidavo nel fatto che si sarebbe dimenticato delle sue parole una volta finito l'effetto del medicinale.- spiegò Caroline.
-Invece?- le chiese Isabelle.
Caroline le guardò tutte prima di sorridere compiaciuta.
-Invece la sera dopo è venuto ad offrirmi dello champagne per scusarsi della sua pessima figura sulle scale dell'ospedale.- iniziò, -Quando aprii la bottiglia, però si colpi il setto nasale ed iniziò a sanguinare!- ci raccontò.
Iniziammo tutte a ridere.
Caroline me l'aveva raccontato almeno cento volte da quando era successo, ma non riuscivo a non ridacchiare al pensiero di un Liam così sbadato.
-Oh mio dio! Poverino!- esclamò Katie.
-Be' l'ho fatto sdraiare sulle mie gambe  e gli ho messo della neve sul naso per fermare il sangue.-
La voce di Caroline era candida mentre raccontava il finale amoroso.
-Liam mi disse " La sua bellezza, signorina, sta allietando i miei occhi in questo istante"... E a quel punto l'ho baciato.- terminò sorridendo felice.
-Caroline... È la cosa più romantica che io abbia mai sentito!- esclamò Veronica.
Io sorrisi a Caroline quando mi guardò.
-Questo è il mese più romantico di tutta la mia vita!- ci disse sorridendo.
-Ti aspetta una vita romantica!- replicò Maggie.
Una vita... Non potevamo sapere.

Harry'POV
Io e Niall ci ritrovavamo seduti nell'ufficio del maggiore Doolittle per aver disubbidito agli ordini ed aver dato una prova di esibizionismo agli altri tenenti... O almeno, questo era quello che aveva detto lui per aver quasi fatto scontrare due aerei prima di virare prontamente.
Dopo il discorso che era sempre solito farci quando combinavamo azioni di quel tipo, anzi che lasciarci andare con una punizione ci disse di sederci.
Era una cosa strana.
-Devo darvi una notizia.- iniziò.
Pregai con tutto il cuore che si trattasse di una notizia dall'Inghilterra.
Non fremevo all'idea di farmi ammazzare, ma era il mio sogno pilotare un caccia da combattimento.
-Gli inglesi vi hanno accettato nella squadriglia Eagle.- ci disse.
Io e Niall ci guardammo.
Aveva una strana espressione, quasi come se disapprovasse...
-Partite domani,- il maggiore guardò Niall,- sempre se non avete cambiato idea.- terminò.
Mi guardò.
-Sono pronto a partire signore.- gli dissi.
Niall si appoggiò allo schienale della sedia sospirando rumorosamente.
-Io ho cambiato idea signore.- disse dopo  un po'.
Il maggiore lo guardò con comprensione.
-Posso chiederti il perché?- gli disse.
Niall si alzò.
-Volenti o meno presto saremo costretti a giocare un ruolo importante in questa maledetta guerra signore. E se ho la possibilità di scegliere... Scelgo di morire combattendo per l'America.- gli spiegò.
Il maggiore alzò un angolo della bocca in un sorriso annuendo.
-Con permesso.- replicò il mio amico congedandosi.
Quando Niall si chiuse la porta alle spalle il maggiore parlò.
-Non essere deluso dal suo ragionamento.- 
-Come potrei non esserlo?- gli domandai.
-Fai in tempo a decidere anche tu di non partire.- replicò alzandosi ed infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloni.
Sospirai.
Come sarebbe stata la guerra? Soprattutto, sarei sopravvissuto senza Niall?
-Lei cosa farebbe?- domandai al maggiore.
-Per esperienza Styles, la guerra non è una bella avventura.- iniziò voltandosi verso la finestra che dava sulla pista di decollo del campo di addestramento.
-Ma io andrei. Andrei perché vorrei essere qualcuno in questa guerra mondiale.- continuò.
-Per essere formale, però devo chiederti di restare per ciò che ha detto il tuo amico. Presto saremo in guerra e gli Stati Uniti avranno bisogno dei loro piloti migliori.- terminò voltandosi di nuovo per guardarmi.
Non sapevo cosa fare, cosa pensare... Volevo diventare qualcuno, volevo guidare uno di quei dannati aerei con tutto me stesso... Ma avevo anche paura.
Paura di morire per niente, per un mio sogno mascherato da catastrofico incubo.
Volevo dire al maggiore che non sarei andato in Inghilterra. Che avrei fatto come Niall e sarei andato a Pearl Harbor... Ma le parole non facevano altro che morirmi in gola, perciò decisi di dirgli le uniche cose che ero in grado di rispondergli.
-Andrò a combattere in Inghilterra.-
~.~.~
-Perchè non mi hai detto niente?-  gli domandai.
-Perchè ho preso la decisione sul momento.- mi rispose continuando a guidare.
Stavamo andando alla stazione ferroviaria di Manhattan a prendere le infermiere che venivano dallo stato di Washington.
Tra quelle ragazze si trovava la fidanzata di Liam e in angolo remoto del mio subconscio speravo che sarebbe venuta anche Jennifer.
-Perché hai deciso di andare a combattere?- mi chiese Niall in modo cauto.
-Perché non mi ci vedo a fare l'istruttore di volo alle nuove reclute.- gli risposi.
Niall scosse il capo con disappunto.
-Consideralo un addestramento per quando NOI saremo in guerra!- gli dissi alzando il tono di voce.
-ADDESTRAMENTO?! HARRY, LÀ C'È LA GUERRA!- Mi urlò addosso arrabbiato.
-Per l'amor di Dio, Niall! Voglio pilotare un caccia da combattimento, non andare ad abbronzarmi a Pearl Harbor!- replicai.
La nostra squadra sarebbe stata trasferita a Pearl Harbor, nel Pacifico.
Non che l'idea di andare alle Hawaii facesse così schifo, ma non faceva per me.
-Pensala come ti sembra più giusta, ma è a Pearl Harbor che c'è il vero addestramento, non in Inghilterra!- replicò parcheggiando e uscendo di fretta dall'auto.
Eravamo proprio di fronte alla stazione.
Raggiungemmo Liam, Luke e Michael che  scesero assieme ad altri tenenti dalle loro auto.
Ci dirigemmo verso l'edificio.
Fuori era già buio e la stazione era illuminata solamente dai lampioni posti ai lati dei binari.
Seguivamo tutti Liam, io e Niall in prima fila dietro di lui.
-È lei.- ci disse prima di iniziare a camminare verso la sua fidanzata.
Una donna, molto bella dai capelli biondi e una corporatura minuta ma desiderabile stava camminando verso di lui.
Era la scena da film più romantica a cui avessi mai assistito dopo il mio primo bacio.
Il fumo della locomotiva ce li lasciava intravedere mentre parlavano sorridenti.
Non potevo vedere Liam, ma ero convinto che quella donna riflettesse sulle sue labbra il sorriso del mio amico.
Dopo un attimo lei gli gettò le braccia al collo prima di baciarlo.
Le infermiere dietro di loro, dalla parte di lei, esplosero in un coro di versetti esaltati... Tutti tranne una che invece si fermò solo a sorridere e a guardarli con un'espressione dolce sul viso.
Era Jennifer.

Jennifer's POV
"Com'era possibile che i suoi occhi fossero così brillanti anche da quella distanza?
Com'era possibile che non riuscissi a smettere di guardarli?
E com'era possibile che fossi così sicura che lui del stesse pensando la stessa cosa dei miei?
Come potevano gli occhi essere incatenati ad altri occhi e non capirsi?"
Quel tipo di domande mi ronzava in testa da tutta la sera.
Eravamo in un locale jazz e nonostante i miei pensieri, mi stavo divertendo.
Stavo ballando con Katie e Veronica da una decina di minuti quando entrambe mi vennero portate via da due piloti amici di Liam.
Stavo per voltarmi e tornare al nostro tavolo, ma Harry si manifestò davanti a me.
-Permetti?- mi domandò allungandomi la mano.
Mi stava davvero chiedendo di ballare?
-Con molto piacere.- gli risposi prendendo la sua mano.
Harry mi attirò più vicina al suo corpo.
Mi circondò la vita con il braccio sinistro.
Io non ero piccola e minuta come Caroline, anzi avevo un fisico abbastanza formoso rispetto al suo, ma a differenza di Harry sembravo molto molto piccola.
Iniziammo a ballare a ritmo di musica.
Appoggiai la mia testa sulla sua spalla e Harry mi avvicinò ancora di più a lui.
Abbassò la testa.
La sua bocca era vicino al mio orecchio e potevo sentire il respiro caldo che emanava sulla mia pelle e tra i miei capelli.
-Non so cosa dire Jenny.- mi disse ridacchiando.
Sorrisi, anche se non poteva vedermi.
-Io nemmeno, ma è un bel momento... Non abbiamo bisogno di parole.- gli risposi in un sussurro.
-Hai ragione, ma mi sento in dovere di trovare qualcosa da dire.- replicò ridacchiando.
-Dovere, dovere, dovere... Dov'è finito l'Harry di una volta?- gli domandai allontanandomi più lontano per guardarlo.
-Oh, non credere, sono sempre io.- replicò lui sorridendomi.
Mi soffermai ad osservare le sue fossette.
Erano cresciute con lui, più profonde.
-Dio quanto sei bella...-
Abbassai lo sguardo lusingata.
-Grazie.- sussurrai.
-È bello vedere che arrossisci ancora.- commentò.
Gli sorrisi e portai un braccio a circondargli il collo.
-È bello vederti di nuovo.- replicai contenta.
Mi sorrise.
-Ti ricordi di quel giorno sull'ala dell'aereo di mio padre? Quando eravamo dei dodicenni?- mi chiese sorridendo.
Annuii.
-Come potrei dimenticare quel giorno?- gli domandai a mia volta.
-Non mi hai mai detto cosa pensasti di quel bacio.- mi disse accennando un sorriso malandrino.
-Non me l'hai mai chiesto.- gli risposi mordendomi appena il labbro inferiore.
-L'ho appena fatto.- ribadii.
Ridacchiai. In effetti non era cambiato molto nei suoi comportamenti sfacciati dall'ultima volta che l'avevo visto.
-Era il mio primo bacio.- iniziai.
Harry alzò un angolo della bocca in un sorrisetto misto al compiacimento e misto alla felicità.
-E non ne ho nessun altro con cui poterlo confrontare, perciò... È stato molto bello e anche romantico.- gli risposi.
Piegò la testa di alto e un cipiglio comparve evidente sulla sua fronte.
-Sono l'unico uomo che tu abbia mai baciato?- mi chiese quasi incredulo.
Annuii.
-È sbagliato che mi piaccia questo fatto?- mi domandò sorridendo appena, senza fossette.
Sorrisi timidamente.
-Non lo so.- gli risposi scuotendo il capo.
-Immagino di no se per te sono importante.- gli dissi a voce bassa, come se sperassi non fosse in grado di sentire le mie parole.
-Sei importante per me Jenny. Lo sei sempre stata.- mi rispose serio guardandomi negli occhi.
Gli occhi smeraldini di Harry erano sempre stati molto luminosi, ma quando mi guardava sembravano brillare.
Forse era solo una mia impressione, ma erano davvero bellissimi.
-Tu non sei da meno.- replicai appoggiandomi di nuovo sulla sua spalla.
Lo sentii ridacchiare.
Passarono istanti che a me sembrarono infiniti e avrei voluto continuassero con la loro infinità, ma Harry mi sussurrò le parole più preoccupanti che una donna potesse mai sentirsi dire.
-Ho bisogno di parlarti.-
Alzai la testa dalla sua spalla e lo guardai in attesa.
-Non qui. Usciamo?- mi chiese.
-Va bene.- gli risposi voltandomi.
Harry venne al mio fianco e mi prese per mano prima di farci strada attraverso le persone che si trovavano in pista.
Prese il mio soprabito prima di uscire e me lo mise sulle spalle.
Lo ringraziai mentre apriva la porta.
-Prego.- mi rispose accennando un sorriso, senza fossette.
Mi sedetti sul muretto di fianco all'entrata del locale imitandolo.
-Deve essere una cosa preoccupante se ci metti tanto a dirmela...- commentai per rompere il silenzio che si sarebbe creato ulteriormente se non avessi detto nulla.
Sospirò prima di guardarmi dritta negli occhi.
In quel momento più che mai i suoi occhi erano indecifrabili.
-Parto volontario.-
Quelle parole, assieme alla sua occhiata furono la pugnalata dritta al cuore più forte che avessi mai preso.
Aprii la bocca per dire qualcosa, ma non sapendo cosa dire la richiusi e guardai in basso.
Mi morsi il labbro inferiore scuotendo leggermente il capo.
Sentivo gli occhi inumidirsi ma piangere davanti a lui era l'ultima cosa che ero intenzionata a fare.
-Jenny di qualcosa.- mi chiese in un'affermazione dopo un po'.
Alzai il mio sguardo.
Una lacrima mi rigò il viso mentre i suoi occhi si riempivano di tristezza guardandomi.
-Perchè continui ad andartene da me?- gli chiesi con voce spezzata.
   
 
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