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Autore: escawinchester    03/02/2015    8 recensioni
Dal testo: « Oliver Queen, ho sempre e solo amato lui, credendo che fosse l'uomo perfetto per me, poi ho tentato di rubare la tua baby e tutto è cambiato. »
[ AU FanFiction ]
Felicity Smoak ha deciso di cambiare, di essere più forte, segnata da un fatto che le ha cambiato la vita; un'incontro con i fratelli Winchester porterà dubbi ed incertezze su tutto quello in cui ha sempre creduto.
Riuscirà a scopire la verità su ciò che è accaduto quella notte? Riuscirà a capire per chi batte il suo cuore e soprattutto riuscirà ad essere abbastanza forte per affrontare tutte le sfide che le si pongono di fronte?
Genere: Angst, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Altri, Felicity Smoak, Oliver Queen, Roy Harper
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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It's time to be S T R O N G 

Keep Going



❝ Si diventa forti nei momenti di debolezza.

 

« Signorina, stiamo chiudendo, non le consiglio di rimanere ancora qui, puó essere pericoloso con il buio. »

La voce del custode era calma e gentile, non la stava cacciando, le stava semplicemenre dando un consiglio, Felicity sarebbe rimasta lí accucciata accanto alla lapide tutta la notte, ma rimanere nel cimitero da sola le dava i brividi, soprattutto con il freddo che faceva; annuì appena, volgendosi verso l' anziano signore e sorridendogli debolmente, poi si alzó, spazzolandosi i pantaloni dalle foglie secche che si erano attaccate sopra, fece scorrere le dita sulle lettere in rilievo del nome scritto su quella roccia fredda, sospiró scacciando via con la mano libera una lacrima che scendeva prepotente lungo la sua guancia, era passato un mese dalla sua morte, ma ancora non riusciva a capacitarsene.

Era successo tutto così velocemente che non aveva avuto il tempo di accorgersi di ció che stava avvenendo, di quella notte non ricordava nulla, solo la voce di lui che urlava il suo nome, un eco distante chilometri, che in realtà era a qualche centimetro da lei, gli stava gridando di scappare, di correre il più lontano possibile, di mettersi in salvo, ma lei era rimasta pietrificata dalla paura, immobile al centro del capannone in cui tutto si era fermato; aveva sentito un gran fracasso subito dopo, il sibilo di una freccia che veniva scoccata e si andava ad infilzare nella carne, un tonfo e poi un esplosione di luce, troppo accecante per occhi umani come quelli di Felicity, si era accucciata su se stessa ed un onda d'urto l'aveva sbalzata via, quando si era risvegliata, Roy la stava scuotendo, tirandole delle leggere pacche sul viso, era ancora viva, almeno fisicamente, perché di li a qualche minuto avrebbe scoperto che nella sua vita non era più rimasto nulla per cui valesse la pena vivere.

I movimenti di Felicity erano meccanici, era persa nei suoi pensieri che quasi non si accorse del telefono che stava squillando da ormai un eternitá nella sua borsa, si bloccò a pochi metri di distanza dalla sua macchina, intenta a recuperare il telefono, ma quando riuscì a trovarlo, dopo aver cercato in mezzo a memorie sd e incarti vuoti di caramelle, quello non squillava più; sbuffo, controllando chi era, sul display la foto del suo blocca schermo la fece sussultare, non ava ancora avuto il coraggio di cambiarlo, farlo voleva dire ammettere che ciò e era accaduto fosse vero e lei non era ancora pronta, avrebbe rimandato l'inevitabile il piú a lungo possibile, ignorò quella foto che sembrava essere stata scattata anni prima, visto che la ritraeva sorridente e felice, cosa che ora decisamente non era e lesse chi l'aveva chiamata: Caitlin Snow.
Lo sguardo di Felicity si accese di speranza, forse aveva trovato le informazioni che gli aveva chiesto la settimana prima, schiacciò di fretta il tasto della richiamata e attese di sentire la voce dell'amica dall altra parte della cornetta.

« Felicity! Ti ho disturbato con la chiamata, pensavo stessi cenando a quest'ora. »

La voce di Caitlin era sempre dolce e squillante, come era sempre stata, loro due si assomigliavano parecchio, sia per il carattere, sia per le storie in comune; entrambe avevano amato un eroe.

« No, tranquilla, ero al cimitero. »

Disse tentando di usare il suo stesso tono, ma le riuscì un po' meno energico, dall'altra parte si udì un "Oh" sospirato, tutti le ripetevano che andare lì ogni giorno era inutile, ma lei aveva bisogno di un modo per sentirlo più vicino e quella era l'unica maniera che gli era rimasta per farlo.
Oliver, il suo Oliver, l'uomo che aveva amato e che continuava ad amare, era morto, ma come poteva crederci? Lei conosceva la verità su di lui, sapeva il suo segreto, aveva conosciuto l'Oliver Queen, quello che nessuno mai aveva visto e non si riferiva solo alla persona, all` eroe che si nascondeva sotto un cappuccio verde che la gente di Starling City chiamava "Freccia Verde", lei aveva conosciuto il suo io più profondo e l'aveva amato per quello e era; adesso gli era stato portato via, la sua felicità distrutta e non sapeva neanche come era potuto accadere, tutto quello che voleva era scoprire la veritá su quella notte.
Una settimana dopo l'accaduto era tornata sul luogo in cui tutto si era consumato, lei ricordava solo poco, gli unici presenti erano stati Oliver, Roy e lei, oltre alla cosa che aveva ucciso l'amore della sua vita, quella che doveva essere una semplice missione si era trasformato nell'inferno in terra e a Felicity Smoak non andava bene, Oliver non era stupido, aveva affrontato pericoli ben più temibili, di uno spacciatore di vertigo da quattro soldi, ma non era sto lui ad ucciderlo, lo sapeva perché aveva interrogato il ragazzo lei stessa e aveva eseguito l'autopsia sul corpo di Oliver con le sue stesse mani, l'avevano pugnalato al cuore alle spalle, il foro era abbastanza grande da far pensare ad una Katana, ma non avevano ritrovato l'arma e poi c'era di mezzo quella luce che aveva visto prima di essere sbalzata via a metri di distanza, cosa poteva provocare un'esplosione del genere? Era quello che voleva scoprire Fel, per questo era tornata li, ma non ava trovato nulla che le potesse essere d'aiuto, quello che prima era un capannone abbandonato che le Queen Consolidated un tempo usava come magazzino di stoccaggio, ora era ridotto ad uno scheletro di travi smezzate e cavi elettrici che pendevano, l'unica cosa che aveva trovato erano delle macchie giallastre che puzzavano di zolfo, le stesse che aveva trovato sul corpo di Oliver, non aveva idea di cosa potesse essere per questo avevach iesto aiuto alla sua amica.

« Ho esaminato la provetta di materiale che mi hai mandato, ma i risultati sono inconcludenti, forse con una quantità maggiore potrei ricavare qualcosa di meglio dal nulla. »

Felicity annuì, poi si ricordò che le stava parlando al telefono e non avrebbe potuto vederla; una strana sensazione le diceva che quella sostanza poteva essere la chiave per iniziare a scoprire qualcosa, sapeva che la strada che aveva di fronte era lunga e tortuosa, ma era abbastanza sicura di volerla percorrere a testa alta, era giunto il momento per lei di essere forte e prendere in mano la sua vita, ava una missione da compiere e non si sarebbe voltata indietro per nulla al mondo.

« Va benissimo, posso andarci anche ora e spedirti la provetta domani mattina. »
« Oppure posso, mandare Barry a prenderla, sono sicura che ci metterebbe molto meno tempo. »

Quell' ultima affermazione riusci a strappare una risata, non era da tutti avere un amico che poteva correre fino a raggiungere la velocità del suono, alle volte tornava molto utile.

« Grazie mille Caitlin. »
« Figurati e sta attenta. »

Riattaccò il telefono e guardò l'orario, erano le dieci di sera passate e si stava alzando un forte vento gelido, anche se ormai l'inverno era agli sgoccioli faceva ancora abbastanza freddo, buttò il cellulare nella borsa e ripescò le chiavi, il buon senso le diceva che non era consigliabile andare al capanno a quell'ora e con quelle condizioni meteorologiche, ma l'altra parte, quella che aveva deciso di essere forte e che in quel periodo vinceva sempre su tutto, la spinse a prendere la direzione della periferia di Starling; ci mise circa dieci minu ad arrivare, le strade erano pressoché poco trafficate e di tanto in tanto si sentiva la sirena di una macchina della polizia, ora che l'eroe mascherato non c'era più avevano molte più cose da fare; Oliver non mancava solo a lei.

Parcheggiò la macchina poco distante dal buco e costituiva l'ingresso del capanno, ma subito notò che qualcosa non andava, quel luogo era stato sempre deserto, lo era ancor prima che avvenisse l'esplosione, era solo meta di ragazzini che organizzavano piccole festicciole per sentirsi adulti, la cosa era testimoniata dalle lattine vuote che venivano ammassate negli angoli, ma dopo quello che era successo, nessuno, a parte lei, vi ava messo piede; ora invece c'era addirittura una macchina, si avvicinò facendo attenzione a non fare troppo rumore, l'automobile che riconobbe essere una Chevrolet Impala del 1967, era vuota all'interno, ma poteva ancora sentire il calore del radiatore appena spento, tentò di forzare la sicura ma una voce alle sue spalle la fece sussultare.

« Hey Hey biondina, leva subito le mani dalla mia baby »

La voce apparteneva senza alcun dubbio ad un uomo, Felicity deglutì e si girò lentamente, quando fu faccia a faccia con quello che presumeva essere il proprietario dell'Impala, emise un urlo e sgranò gli occhi, in mano l'uomo stringeva un fucile puntato dritto alla sua testa, non fiatò, aveva troppo paura per poter dire qualcosa e non voleva uscirsene con qualche scemata delle sue, sicura che avrebbe peggiorato le cose, il ragazzo fece qualche passo in avanti, entrando nel fascio di luce di un vecchio lampione mezzo rotto la cui lampadina sfarfallava, l'effetto proiettava delle ombre inquietanti sul suo volto, illuminandogli gli occhi color smeraldo e accentuando i tratti del suo volto, duri e determinati ma al contempo dolci e pressoché perfetti.

« Mi spiace ma quella macchina non fa per te, ma se vuoi farci un giro... beh non mi tiro di certo indietro. »

Disse l'uomo avvicinandosi ancora di più a lei, lentamente la stava squadrando e esaminando, aveva serrato un labbro con i denti, fissandola in modo molto eloquente, accompagnando la frase con un'occhiolino. Felicity era un tantino disgustata, anche ora che lo osservava meglio, non poteva fare a meno di pensare che fosse bellissimo.

« Fratello si può sapere che stai comb- »

La frase, proveniente da una seconda voce, fu interrotta da qualcosa, Felicity pensò e probabilmente era stata lei ad ammutolire il ragazzo, si affiancò a quello che ancora gli puntava l'arma contro, era altissimo e con i capelli castani che gli arrivavano alle spalle, alcuni tratti somatici erano simili tra i due e capì che quel "Fratello" era inteso proprio come legame di sangue.

« Stava per rubare la mia Baby! »

Disse il suo primo incontro, indicandola con la canna del fucile, a Fel venne un colpo, sicura che stesse per morire, era terrorizzata, ma doveva trovare un modo per andarsene - viva - da li, non le interessava neanche sapere i fossero e cosa ci facessero li quei due.
« Non stavo rubando questo rottame di macchina! Sono venuta a controllare questo capannone di mia proprietà, piuttosto voi che ci fate qui. »
Menti, cercando di usare il tono di voce più duro che riusciva ad ottenere dalle sue corde vocali tremanti, come il resto del corpo d'altronde.
Il ragazzo più alto, abbassò la canna del fucile del fratello, di certo se su due piedi avesse dovuto scegliere il suo preferito, avrebbe detto sicuramente lui, visto che l'altro l'aveva guardata come se fosse una lebbrosa quando ava dato del "rottame" alla sua impala.

« Non sapevamo fosse proprietà privata, io sono Sam Winchester e lui é il mio fratellone Dean, mi scuso con lui se ti ha spaventata con il suo fucile, é suscettibile quando si parla della sua auto. »

Disse il fratello simpatico che aveva un nome altrettanto simpatico, le allungò la mano e la strinse volentieri, il fratello si limitò a fare un cenno con il capo e a borbottare qualcosa sulle donne e motori.

« Ho notato... beh io sono Felicity Smoak. »

Le sue labbra si piegarono in un sorriso sincero, ma la sua fronte era aggrottata in un'espressione preoccupata, chi erano quei fratelli e soprattutto perché giravano armati da quelle parti?







❀ ╰ Angolo di Esca ╮ ❀

Prima di tutto: Grazie per aver letto fin qui e non esservi annoiati sbattendo la faccia sul Pc/Tablet/Cellulare! 
Era da un po' di tempo che mi frullava questa idea di creare un crossover tra le due serie tv che più amo: Supernatural & Arrow; per questo eccomi qui con questa FF dove vedremo una Felicity leggermente diversa, come già possiamo notare dal primo capitolo :3
L'idea mi è venuta per il semplice motivo che, forse sarò l'unica, ma shippo da morire questa improbabile coppia che formano Felicity & Dean; forse qualcuno già sa del perché sono in fissa con questa crackship, ma non importa, anche se sono una super fan Olicity [ Non sono due cutie pie? *^* ] in questa FF potrei farvi cambiare idea :P

Il resto è leggenda! Lasciate pure commenti pieni di insulti vari, sono sicura che saranno più che costruttivi! 

❥ Bacioni, Esca. 
 
 
   
 
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