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Autore: they_are_not_only_books    03/02/2015    2 recensioni
[Clato] dal punto di vista della loro mentore Enobaria. [...] "Fu allora che capì, vedendo Cato inginocchiato accanto a Clove che pregava la ragazza di rimanere con lui."
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Brutus, Cato, Clove, Enobaria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Enobaria era felice, in mezzo a quelle mezze cartucce di studenti che si era ritrovata loro due erano indescrivibili. Perfetti. Magici. Fantastici. C'era il ragazzo ben piantato dai capelli biondi che sapeva spezzare una testa con una mano, aveva coraggio e sfacciatezza più che a suficcienza. Poi c'era la ragazzina, la "ragazza dai coltelli" come la chiamavano all'Accademia, chiunque avesse avuto la fortuna di vederla tirare coltelli restando vivo ne sarebbe certo rimasto ammaliato dalla bravura e dalla maestria con la quale si destreggiava. Cato e Clove. Enobaria aveva deciso: ai settantaquattresimi Hunger Games avrebbero partecipato loro, le sue star. Riunì un'assemblea speciale per annunciarlo a tutti. "Sono qui per darvi una notizia: ho deciso chi saranno i tributi che si offriranno quest'anno." esordì la mentore, sentendo l'emozione correre tra le sedie dei giovani. "Il tributo maschio sarà..." cominciò leccandosi le labbra "Cato Hadley." Non appena disse quel nome la stanza esplose in un clamore di applausi e congratulazion. Enobaria sorrise soddisfatta guardando il giovane abbracciare i compagni. "Il tributo femmina è invece...Clove Kentwell." disse applaudendo. Clove accennò un mezzo sorriso ma incrociò lo sguardo di Cato che come il suo era pieno di sorpresa e spavento. Enobaria aggrottò le sopricciglia: cosa stavano nascondendo? Vide i due ragazzi scomparire mentre i compagni tornavano alle postazioni di combattimento. Qualche giorno dopo, sul treno per Capitol City scorse per un attimo, la porta semichiusa, Clove che piangeva silenziosamente avvolta tra le braccia di Cato che aveva la faccia più pallida di un fantasma e tratteneva a stento le lacrime. Enobaria restò colpita da quel comportamento, insomma di solito i tributi non avevano tutto quel contatto "fisico" tra loro, nemmeno quelli dello stesso distretto. Un altro episodio che sembrò turbare la vincitrice fu il giorno prima dell'arena: verso le due e mezza circa, vide Cato sgattaiolare nella camera di Clove, stando attento a non essere scoperto. Lo seguì con lo sguardo, pensando che avesse dimenticato qualcosa, ma quando non lo vide più uscire aprì silenziosamente la porta. Quello che vide la scioccò non poco: Cato si era infilato nel letto della ragazza, schiacciata contro il suo petto, in un abbraccio possessivo e pieno di malinconia. Enobaria uscì chiedendosi cosa significasse quel comportamento da parte dei tributi. Fu solo giorni dopo, nell'arena, che capì. Aveva già intuito qualcosa dagli sguardi che Clove riservava appositamente per la pupilla di Cashmere, Glimmer, sguardi non certo amichevoli. Ma ora tutto si faceva più chiaro mentre vedeva la sua tributa per terra, il fiato corto, sul punto di morte e Cato inginocchiato al suo fianco che la pregava di restare con lui. Erano innamorati. Enobaria rimase per un attimo spaesata quando il cannone sparò. Innamorati. Morte. Li aveva condannati a morte. Si voltò verso Brutus che commentò "Peccato, era una ragazzina di grande talento." La vincitrice trattenne a stento le lacrime mentre sussurrava "Non erano gli unici innamorati sventurati." Il suo compagno la fissò stranito "Chi? Cosa? Chi non erano gli unici innamorati sventurati?" chiese confuso. "Il ragazzo e la ragazza del 12 non erano gli unici innamorati sventurati." ripetè guardando Cato sullo schermo che urlava il nome di Clove. Brutus rimase interdetto per un attimo "Vuoi dire che...? Cato e Clove...?!" Enobaria si lasciò sfuggire un singhiozzo strozzato annuendo. Per qualche minuto stettero in silenzio, poi il vincitore posò una mano sulla spalla della donna. Enobaria alzò lo sguardo "Morti. Ne abbiamo viste così tante da questo schermo ma mai, mai, mi sono sentita così responsabile. Mai. Li abbiamo condannati, si amavano. Amore. Che buffo, proprio il contrario della morte, non credi? Un amore distrutto dalla morte."
   
 
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