Il fatto è questo: sono col morale a terra senza un motivo, mi viene da piangere, non riesco a pensare a qualcosa che mi faccia distrarre, perché se lo facessi ne troverei immediatamente l'aspetto negativo. O almeno sono io che lo credo, e mi illudo soltanto per evitare di soffrire inutilmente. Le mani si muovono a malapena, gli occhi sono fiacchi e spossati, se qualcuno mi guardasse in viso in questo momento direbbe: "Mamma mia, che depresso che sei. Sorridi un po'!". E forse avrebbe ragione,e magari dovrei davvero sorridere di più. Dovrei essere un tantino più tollerante, accettare le critiche, i consigli, e dovrei capire quando sbaglio.
E invece... tutto quello che riesco a fare è starmene qui impalato a versare lacrime di amarezza, alimentate dall'autocommiserazione e dalla voglia di vivere che è quasi nulla. La solitudine è mia compagna di viaggio, l'unica che non mi ha mai abbandonato, ed il freddo pungente alimenta i sensi di colpa che si accumulano man mano che i secondi passano. È un turbinio di sensazioni negative, che contribuiscono alla demolizione di quello a cui stavo lavorando duramente... la ricostruzione della mia autostima, incrinata e lenita dalle avversità che ho dovuto affrontare. Sto cadendo nel baratro della disperazione, e non trovo una mano che possa ricondurmi sulla retta via. Mi sento perso, smarrito, come se stessi camminando senza una luce che mi faccia da guida, con la costante paura di cadere oppure di ferirmi con qualcosa, o qualcuno... Ogni giorno che passa è come se venissi risucchiato dentro un vortice pieno di nulla. Vuoto, panico, delusione, rassegnazione. Questi sono i sentimenti che provo.