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Autore: piumetta8    04/02/2015    1 recensioni
E se? E se la vita dei Brown ad Everwood avesse avuto inizio molto prima della morte di Julia? E se, durante quel terribile incidente, la donna non fosse stata sola? E se Andy Brown si trovasse costretto a prendere decisioni difficilissime per salvaguardare la sua famiglia?
E se, oltre a Delia, Ephram fosse cresciuto anche con un fratello?
Un universo decisamente alternativo dove ho rimescolato le carte e cercato di far interagire i miei personaggi preferiti...
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Ciabattando in cucina, quella mattina, Ephram aveva il dente avvelenato di una mantide religiosa. Non riusciva proprio a capire perché non lo lasciassero tornare a New York, a stare con i suoi nonni.

Da quando si erano trasferiti ad Everwood si sentiva un pesce fuor d'acqua, la piccola cittadina montanara gli stava stretta e non capiva proprio l'entusiasmo che avevano per quella distesa di ghiacci perenni suo fratello maggiore e la sua sorellina.

Certo convincere Delia a trasferirsi in Colorado era stato semplice e il tutto era avvenuto in maniera decisamente subdola e antidemocratica: suo padre aveva promesso alla piccola un pony tutto per sé.

Già suo padre! Per lui si sarebbero anche potuti trasferire sui Carpazi o sulle rovine di Machu Picchu perché, in sostanza, nulla sarebbe cambiato per il grande dottor Brown sempre in giro per l'America: oggi a Denver, domani a Boston, tra un mese a New York...Da un ospedale ad un altro, da una conferenza ad uno studio all'avanguardia.

Gli bastò guardare sua madre, intenta a versare il succo di frutta nei bicchieri e indaffarata ad ultimare la colazione per tutti, perché il malumore di Ephram svanisse. Julia era questa donna eccezionale, con un giro di perle attorno al collo e sempre impeccabile, ma sempre pronta a farsi in quattro per tenere unita la sua famiglia.

"Buon giorno tesoro. Dormito bene?"

Julia gli si avvicinò, stampandogli due baci sulle guance e lasciandogli due vistosi segni del suo rossetto. Tracce che fecero ridere Delia.

""Ehi Lang Lang hai sentito di quel ragazzo cinese che suona il pianoforte con i piedi?"

Alla domanda di Colin, Ephram alzò gli occhi al cielo. Certo voleva bene a suo fratello ma il primogenito del Dottor Brown sembrava avere la sensibilità di un elefante quando c'era la musica di mezzo.

Non c'era quindi da stupirsi se facesse sempre comunella e fosse il miglior amico di quel troglodita di Bright Abbott!

"Io non ho iniziato a suonare il piano dopo aver guardato una puntata di Tom e Jerry!"

"Beh io invece ho iniziato a giocare a basket dopo aver letto Slam Dunk. Uno dei pochi manga decenti che ho trovato nella tua collezione."

"Oh i Miners sarebbero spacciati senza un campione come te in squadra!"

"Ragazzi non litigate e sbrigatevi se non volete arrivare tardi a scuola!"

Si intromise Julia prima che le battute tra i figli degenerassero in una vera litigata.

"Io da grande non farò né la pianista, né la cestista. Farò la ballerina di tiptap!"

Asserì Delia, con le labbra sporche del suo latte e cacao.

"Avremmo tre figli famosi, eh Julia?"

A quella voce, Ephram si sentì a disagio. Andy Brown, impeccabile nel suo cappotto di panno nero, nel suo viso profumato di dopobarba e con la valigia in una mano, fece il suo ingresso sorridente.

"Siamo dei genitori fortunati, che ne dici Andy?"

Rispose Julia, salutando il marito con un bacio a fior di labbra.

"Come mai da queste parti? Non hai nessuna stella dello showbiz o nessun caso disperato a cui lavorare oggi?"

Lo punzecchiò Ephram che, tra i suoi figli, era quello che soffriva maggiormente la lontananza dal padre.

"Ephram!"

Lo richiamò Julia.

"Senti Ephram lo so che ce l'hai ancora con me perché non ti permetto di tornartene a New York e di crescere assieme ai tuoi nonni. Hai quindici anni e non sei abbastanza maturo per andartene di casa e giocare a fare l'uomo vissuto. E poi siamo una famiglia e le famiglie restano sempre unite."

"Non sono io quello che ha dimenticato il concetto di famiglia!"

Rispose a tono il ragazzo, districandosi del tovagliolo e alzandosi da tavola.

"Potremmo andare a trovare i nonni quest'estate e magari porteremo a Delia un cappello degli Knicks!"

Fece Colin per alleggerire la tensione. Delia lo guardò sorniona.

"Certo ti ci vedo proprio a stare lontano da Amy per un'estate intera!"

Suo malgrado anche Ephram si mise a ridere alla battuta della sorellina perché era un evento più unico che raro vedere in imbarazzo suo fratello.

"Andiamo Boogie, ti do un passaggio fino a scuola!"

Colin fece cenno a Delia e l'aiutò ad infilarsi la cartella. Quindi salutò i genitori e si avviò fuori.

"Ehi Mozart se vuoi venire con noi..."

"Vengo in bici. La giornata è bella e salto volentieri la fase di sbaciucchiamenti tra te e la tua fidanzata!"

Colin scosse la testa e si avviò insieme a Delia.

"Che significa Boogie?"

Chiese un frastornato Andy Brown a sua moglie quando restarono da soli.

"Sai tuo figlio e le sue fisse per il basket. Ho paura che inizi a contagiare anche Delia con questa passione sportiva. Piuttosto vedi di non farti trattenere al Denver Hospital più del previsto: il recital pianistico di Ephram è domani sera alle otto in punto. Non deludermi Andy. E non deludere tuo figlio!"

Andy finse di spulciare la sua agenda alla ricerca di uno spazio vuoto, poi rispose allo sguardo serio di Julia.

"Te lo prometto. Dirò alla mia infermiera di ricordarmelo ogni ora e alle sette e trenta sarò seduto in prima fila accanto a te, a Colin e a Delia. Ci spelleremo tutti le mani innanzi al talento del nostro piccolo pianista."

Julia si lasciò baciare e aspettò che anche Andy andasse incontro alla sua giornata.

"Se n'è andato?"

Chiese Ephram tornando dal bagno.

"Non hai proprio un bel rapporto con tuo padre, vero? D'altronde a quest'età e un classico essere in contrasto con i genitori."

Ephram si lasciò cadere sul divano in pelle del soggiorno.

"Noi non abbiamo proprio un rapporto mamma. Si è perso quindici anni della mia vita, sedici di quella di Colin e sta facendo gli stessi errori con Delia. Delia è troppo piccola per capire e Colin, beh sai lui è questo spirito indipendente a cui non dispiace cavarsela da solo. Ma io, per quanto detesti ammetterlo, avrei bisogno anche di un padre. Per quanto tu sia una mamma fantastica, intendiamoci..."

Julia gli fece una carezza sulla gota.

"Hai lezioni importanti oggi a scuola?"

"No."

"Compiti in classe?"

"Assolutamente no!"

"Allora che dici di fare una giornata di assenza. Potremmo andarcene a Denver io e te a fare shopping: voglio comprarti un vestito adatto per il recital di domani. Allora?"

Ephram le si buttò al collo, facendola cadere sul divano accanto a lui e facendola ridere di cuore.

"Ti voglio bene, mamma!"

   
 
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