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Autore: white_chaos_dragon    04/02/2015    2 recensioni
vi presento questa mia storia che parla di un futuro lontano nel mondo di Minecraft in cui i Player sono molto peggio dei mob e hanno fatto esperimenti su di loro e su altri Player dando vita ad una ritorsione che li porterà all'estinsione
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Herobrine, Notch, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Normality and everyday

Qual è la differenza tra i player e i mob? La risposta varia a seconda di a chi lo chiedi.

I player sicuramente ti risponderanno che i mob non sono altro che pericolosi mostri che vogliono soltanto versare il sangue dei player per puro divertimento.

Ma qual è la verità?

Semplice, la verità altro non è che la versione dei mob, esseri che popolavano il pianeta ancora prima dei player.

Già popolavano perché a causa dei player i mob si sono quasi estinti.

Volete sapere la verità, beh queste sono le loro testuali parole:

“E così volete sapere la nostra verità? Ahahahahah. La verità che tutti hanno taciuto? D’accordo. Volete sapere la differenza tra noi e voi? E’ molto semplice. Voi siete dei parassiti, un cancro per la natura. I figli della luna e i figli del fuoco si occupano di mantenere l’equilibrio tra la natura e i Player, mentre i figli delle tenebre si occupano di tenere sotto controllo l’Ender Dragon che a sua volta è la chiave di volta che permette l’esistenza della connessione tra l’Overworld e l’End. Senza di lui i passaggi fra i 2 mondi sono praticamente impossibili e solo gli Endermen possono trasportarsi tra i mondi. Ecco la verità”

Cos è successo per rendere i Player abbastanza forti da dominare in modo incontrastato sull’intero mondo? Semplice il progresso.

C’è stato un processo in campo tecnologico e riguardo al numero dei Player.

I Player sono progrediti a tal punto da riuscire a costruire delle città che sostavano alte nei cieli in continuo movimento e hanno condotto degli esperimenti sui mob tali da potenziare a dismisura i loro cavalli, i loro lupi e i loro gatti.

Ora i cavalli andavano ad altissima velocità, avevano bisogno di meno cibo e potevano portare pesi maggiori.

I cani erano diventati vere e proprie macchine da guerra che potevano stare a digiuno per mesi.

Stessa cosa per i gatti che erano molto più veloci anche se facevano meno danni rispetto ai lupi.

Tuttavia i Player non si erano fermati a questo, avevano fatto esperimenti sugli stessi mob per renderli più controllabili.

Ovviamente avevano fallito, i mob erano troppo ancestrali per essere controllati dai Player.

Come conseguenza avevano fatto degli esperimenti per rendere più forti i Player e regalargli le caratteristiche dei mob.

Abominio.

La parola che può sintetizzare tutto, abominio.

Ecco da cosa fu causato il decadimento dei Player.

 

 

Un ragazzo stava tranquillamente camminando per il corridoio poco illuminato.

Si chiamava Omega e presentava dei capelli neri come la notte più buia, un fisico abbastanza slanciato, una carnagione pallida e dei luminosi occhi viola, un colore più unico che raro.

Si stava dirigendo verso la sala di allenamento riservata agli “ospiti” come li chiamavano i Player che si aggiravano per quel luogo.

Certo dalla descrizione sembrerebbe un tipo alquanto bizzarro, ma lì dentro non esisteva nulla che rasentasse la normalità.

Infatti come per dimostrare la veridicità di questa affermazione una ragazza dai corti capelli verdi e con 2 occhi neri gli andò addosso buttandolo per terra.

-Scusa capo- disse alzandosi.

-Green lo sai che non sono il capo-replicò Omega.

-Invece sì e sei stato scelto per unanimità-rispose la ragazza.

-Lasciamo perdere-affermò il ragazzo ricominciando a camminare verso il suo obbiettivo.

-Dove vai, capo? –chiese Green.

-Ad allenarmi, mentre tu vai a far esplodere qualcosa, immagino-rispose solamente.

Lei annui imbarazzata.

A quel punto i 2 si separarono.

Sulla soglia della palestra, la porta si aprì mostrando un ragazzo dai capelli marroni con delle ciocche grigie, alto, con un fisico muscoloso e possente.

Non era alto quanto i poco meno di 2 blocchi di Omega, ma era lo stesso molto alto.

-Ciao Om-disse il colosso.

-Non chiamarmi Om-rispose il ragazzo.

-Come ti dovrei chiamare? Capo? Neanche morto-affermò il ragazzo.

-Lasciamo perdere. Com’è andato il tuo incontro contro Death, Titan? –chiese Omega con una nota di ironia.

-Ho perso, ma soltanto perché ha barato-rispose Titan amareggiato.

A quel punto il colosso se ne andò trasportando il suo elevato peso.

Omega entrò nella sala d’allenamento, trovandoci un ragazzo alto quanto lui, occhi neri, capelli neri, slanciato e con una pesante Iron Sword.

Il giovane si avvicinò all’altro ragazzo.

-Che ne dici di una sfida come ai vecchi tempi? –chiese Omega.

-Con molto piacere-rispose il ragazzo mettendosi sulla difensiva.

Omega sfoderò la sua Ender Steel Sword e si preparò ad attaccare.

La spada era molto simile ad una Iron Sword, ma era nera con qualche venatura viola e verde.

Il ragazzo si lanciò sull’avversario e le loro spade cozzarono.

Mentre Death si proteggeva dalla spada dell’avversario e Omega attaccava, qualcuno li osservava ammirato da tanta capacità combattiva, si trattava di Snow.

Il ragazzo aveva dei capelli arancioni e due occhi neri, indossava costantemente delle giacche, una sciarpa e dei guanti molto spessi.

Non aveva molta capacità in combattimento, ma era astuto, non il più furbo, ma astuto.

Accanto a lui c’era una ragazza, non molto alta, con dei capelli bianchi, carnagione pallida, non molto formosa con 2 occhi rossi che guardava il combattimento, ma ogni tanto rifilava qualche sguardo al ragazzo vicino a lei.

Si trattava di Soul.

-Secondo te chi vince? –le chiese l’amico.

-Non lo so-rispose la ragazza.

-Io credo Death, Omega è un po’ distratto-affermò Snow.

-In effetti hai ragione, dopotutto è il suo sedicesimo compleanno-disse Soul.

Infatti Death aveva messo a segno un paio di colpi anche se non avevano sortito molti danni a parte alcune ferite che non erano le prime, mentre Omega non aveva ancora messo a segno un colpo con la spade.

Era soltanto questione di tempo prima che Death vincesse.

Omega non aveva usato la sua seconda arma, infatti la Ender Steel Sickle, una gigantesca falce dello stesso materiale della spada, era un arma alquanto difficile da controllare.

Il combattimento era quasi finito e ormai la vittoria di Death era a portata di mano.

-Cosa ti turba? –chiese il ragazzo.

-Nulla d’importante-rispose l’altro.

-Non è vero. Rispondi-esclamò il primo.

-Mi sento bruciare il braccio, nulla di più-rispose il secondo.

-Spiegati meglio-affermò Death.

-Sento come se il mio braccio fosse nella lava-affermò infine Omega.

Lentamente Death avvicinò sempre di più Omega al confine del campo di battaglia, infatti gli bastò un ultimo colpo per spedirlo fuori dal campo di battaglia aggiudicandosi la vittoria.

Death si avvicinò e porse la mano a Omega aiutandolo ad alzarsi.

-Lo sai vero che ti ucciderà per esserti ferito, di nuovo-disse Death.

-No, non mi ucciderà, altrimenti chi le farebbe saltare i nervi-esclamò ghignando Omega.

Death si aprì in un lieve sorriso.

-Ammettilo te ne approfitti-disse malizioso Death.

-Ricorda che io non sono un pervertito a differenza di Magma-rispose atono Omega.

-Però ammettilo lei ti piace-disse Death.

-Mi puoi anche torturare, io non ammetto un bel niente-rispose secco Omega.

-Tanto lo hai già ammesso, ricordi un paio di settimane fa, il siero della verità sperimentale. Ti viene in mente nulla? –chiese ironico.

A questa rivelazione Omega sgranò gli occhi e Death si mise a ridere.

-Dai vai dalla tua bella prima che si arrabbi-disse malizioso Death.

Lentamente si avvicinò all’infermeria dove sapeva si trovasse Flame.

Infatti appena aprì la porta si ritrovò con una ragazza dalla pelle vagamente olivastra, con dei capelli biondi con qualche ciocca rosso fuoco, magra, proporzionata, un po’ più bassa di lui e con 2 occhi blu scuro intenta a mostrare una faccia arrabbiata rivolta solo ed esclusivamente per lui.

-Che ho fatto ora? –domandò il ragazzo.

-Un giorno o l’altro ti farai ammazzare-rispose acida la ragazza.

-Dai Flame calmati, che sarà mai per un paio di combattimenti con armi da taglio-disse Omega leggermente intimorito.

-Siediti sul lettino e levati la maglia, ti devo disinfettare le ferite-disse la ragazza con tono calmo.

A quel punto il ragazzo fece come gli era stato ordinato, era stato ordinato con un tono gentile, ma era sempre un ordine.

Lei vide i muscoli del ragazzo che erano scolpiti nonostante fossero pieni di ferite e cicatrici e si costrinse a non arrossire o, almeno non così tanto.

A quel punto gli pulì le ferite con un panno bagnato e gliele bendò, oltre a rinnovare la bendatura anche ad altre ferite, perché lui presentava più ferite di tutte le altre persone in quel edificio messe insieme.

Una volta finito Omega si alzò e si diresse verso la porta, bloccandosi un attimo prima di aprire la porta.

-Grazie, di tutto. Come mi posso sdebitare per tutto ciò che hai fatto per me? –chiese il ragazzo.

-Uscire con me? No, scusa stavo solo scherzando-rispose imbarazzata la ragazza.

-Peccato, mi sarebbe piaciuto-disse il ragazzo uscendo prima di sentire come aveva risposto Flame.

-Allora, com’è andata Romeo? –chiese Magma.

Era un ragazzo bassino, con dei capelli marrone-rosso, degli occhi gialli con carnagione scura.

-Di cosa stai parlando? –chiese calmo Omega.

-Sai com’è, tu e lei, soli soletti, lei ti piace, tu le piaci, molto spesso, uno può pensare che facciate cose non tanto caste-disse malizioso Magma.

-Smettila di fare il solito pervertito. Io vado-rispose Omega.

-Dove? –chiese curioso Magma.

-In “giardino” –rispose Omega.

-L’ammasso di erba finta contornato da filo spinato elettrificato sarebbe un giardino-affermò confuso Magma.

Tuttavia qualcosa quel giorno stava per cambiare.

Un mezzo di trasporto blindato e molto grande si stava avvicinando non visto al laboratorio.

Intanto in sala computer un ragazzo stava tranquillamente armeggiando con uno di essi immettendo un virus nel programma per raccogliere delle informazioni.

Aveva dei capelli grigi, degli occhi neri, carnagione media e basso, si trattava di Silver.

-Questo lo devo far vedere agli altri-disse copiando tutto il file in una chiavetta artigianale.

A quel punto chiamò tutti a raccolta e mostrò cosa aveva trovato.

L’avviso che gli “ospiti” sarebbero stati trasferiti in una specie di carcere di massima sicurezza e sarebbero stati studiati come cavie da laboratorio.

Erano presenti Arrow, un ragazzo dai capelli grigi, occhi neri, altezza e carnagione normale, Green, Flame, Titan, Magma, Bubble, una ragazza con occhi e capelli verdi, un po’ bassa e con una carnagione normale, Omega, Snow, Soul, Guard, un ragazzo con carnagione normale, occhi arancioni, altezza nella media e capelli grigio scuro, Spidey una ragazza con capelli blu scuro, occhi rossi, altezza e carnagione normale, Silver e Death.

Questa notizia fece imbestialire Titan che preso il suo enorme Iron War Hammer, lo fece schiantare contro un muro lasciando un segno nel muro.

Ovviamente anche gli altri non erano rimasti calmi e tranquilli a quella nuova informazione, chi lo sarebbe stato dopotutto?

-C’è una sola cosa da fare, prendere questo posto-disse Titan.

-No, ce ne dobbiamo andare di qua e poi rifugiarci in un posto sicuro-disse perentorio Omega.

-Perché grande capo? –chiese Titan.

-Prima cosa mi avete eletto voi capo, secondo non credo che se prenderemo questo posto loro ci lasceranno vivere-rispose Omega con un tono che non ammetteva repliche.

-Cosa proponi? –chiese Flame.

-Silver procurati le planimetrie dell’edificio, Titan, Death e io ci prepareremo per lo scontro diretto, Arrow prendi più frecce possibili, Flame tutti i medicinali a portata di mano, Soul e Snow prendete un po’ di tutto, Spidey, Magma e Bubble prendete gli oggetti per le pozioni, Green prendi più TNT che puoi e Guard prendi più cibo possibile-spiegò Omega.

-D’accordo-dissero tutti.

A quel punto tutti andarono a cercare ciò che gli era stato ordinato.

Appena si furono ritrovati progettarono un piano per la fuga, ma appena tentarono la fuga un gigantesco mezzo blindato arrivò lasciando uscire decine di Player.

Senza farsi troppe domande cominciò uno scontro tra i 2 schieramenti.

Omega utilizzava la sua Ender Steel Sword per colpire in modo preciso i Player in punti vitali.

Titan dava martellate col suo martello senza un minimo di contegno.

Death tagliava di netto le teste dei Player.

Arrow lottava a distanza col suo arco.

Green combatteva facendo esplodere i nemici.

Snow distraeva i nemici permettendo colpi mortali più facili.

Flame indicava dove colpire ad Arrow per una morte istantanea.

Una volta che i nemici erano allo stremo Omega si decise di dare un taglio netto alla situazione sfoderando la sua Ender Steel Sickle e con questa attaccò direttamente i nemici arrivando a decimarne il numero in pochi secondi.

Ogni volta che la falce colpiva un nemico, le venature si illuminavano leggermente.

Quando i nemici furono a terra dal mezzo uscì una Player, ma aveva qualcosa di strano.

Lentamente il braccio diventò di legno di Birch fino a ricoprire tutto il suo corpo di uno strato di legno.

A quel punto dal terreno cominciarono ad apparire diverse colonne di Birch che vennero schivate dai giovani.

-Cosa sei? –chiese Magma.

-Un esperimento, mentre voi siete dei mostri-rispose la Player.

-Che intendi dire? –chiese Flame.

-Semplice, voi siete degli ibridi tra i mob e i Player e meritate di morire-rispose.

A quel punto intorno a lei si sviluppò un cubo di legna di Birch di lunghezza, larghezza e altezza di 5 da cui partirono dei tronchi di legno che andarono verso i giovani.

Quest’ultimi schivarono i tronchi di legno e Green lanciava delle TNT che distruggevano parti del cubo che si ricostruivano quasi subito.

-Arrow, aspetta per usare le tue frecce a quando il muro viene fatto esplodere hai circa un secondo per colpire-disse Flame ad Arrow.

-Sarà fatto-rispose quest’ultimo.

Appena Green fece saltare un pezzo di muro e la freccia venne scoccata da Arrow andandosi a conficcare in un muro eretto sul momento dalla Player.

La Player abbassò il muro di legno e creò una spessa armatura di legno caricando i nemici con una Steel Sword.

Utilizzò il suo potere e fece cadere Omega e gli puntò la spada alla gola per poi abbassarla sul Player.

Quando la spada stava per colpirlo scomparve in delle particelle viola e ricomparve alle spalle della Player, finendola con un colpo della falce che oltrepassò la spessa armatura.

A quel punto i 13 salirono nel mezzo blindato con molte domande in testa e si diressero via da li.

CONTINUA…

Angolo dell’Autore

Buon giorno/sera/notte a tutti, io sono white_chaos_dragon e questa è una mia storia, per cui vi chiederei di recensire se mi volete far sapere qualcosa o se ho fatto qualche errore e a presto col secondo capitolo …

   
 
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