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Autore: Miss_MaD    04/02/2015    2 recensioni
[Notre-Dame de Paris (musical)]
io non ho più padre nè madre, è qui a Parigi il mio paese.[...] Piedi nudi,lontana infanzia, sopra i monti laggiù in Provenza, con gli zingari in capo al mondo,in capo al mondo...
Esmeralda,lo sai, è finita l' infanzia, io ti guardo con l' ansia di non avere occhi abbastanza...
Genere: Malinconico, Poesia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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《 Esmeralda?》
La chiamò dolcemente, scostando quel lembo di stoffa che era l' entrata della tenda della giovane, colorata in modo vivace, ampia e spaziosa, grande quasi il doppio di una tenda normale, lì nel sottosuolo della taverna che nascondeva la Corte dei Miracoli. 
Ma d' altro canto, la Regina si meritava questo e altro.

《si, Clopin? 》 rispose lei, alzando la testa dalle trecce che stava facendo alla capretta Djali.

《 Bimba mia, devo parlarti... 》quella frase non prometteva niente di buono, perciò la ragazza lo seguì senza fare storie.

Uscirono in quello che poteva definirsi un piccolo cortile, buio e lastricato di mattoni consunti, e si sedettero su dei barili vuoti che trovarono accantonati in un angolo.

L' uomo non aveva la minima idea di dove cominciare, il fatto era che da qualche tempo aveva notato che Esmeralda si comportava diversamente dal solito: usciva presto la mattina, e quando rientrava alla sera, allegra e sovrappensiero, non passava più, come prima, la notte a ridere e scherzare con la grande famiglia alle porte di Parigi, preferiva restare fuori, a interrogare la Luna, la stessa che ora brillava sulle loro teste come mai aveva fatto prima.

Anzi, si, un giorno in cui era stata così brillante, forse anche di più, c' era stato, e Clopin se lo ricordava bene.

Era stato la notte in cui aveva veramente conosciuto Esmeralda, la notte in cui la madre l' aveva affidata alle sue cure, prima di morire nel letto che, ormai, occupava da quando la bambina era venuta al mondo.

《Esmeralda, voglio raccontarti una storia 》 a quelle parole, la ragazza aveva sbuffato, ma prontamente l' uomo l' aveva interrotta: 《So che pensi di essere troppo grande per le storie, ma è proprio di questo che devo parlarti... 》

Lei non capì, e si limitò ad ascoltare:

《 Una volta c' era una ragazza. Era bellissima, aveva i capelli neri come il carbone, gli occhi verdi, la pelle di ebano, e un cuore più grande di lei. Sul serio, amava incondizionatamente chiunque gli si presentasse davanti, non le importava che fosse un bambino, un uomo, una vedova, uno storpio o solo un esiliato: se aveva bisogno lei lo abbracciava, lo ascoltava, lo consolava, gli guardava nel cuore e leggeva la sua anima. In questo modo si era fatta tanti amici, tutti le volevano bene, era la donna più amata alla Corte, tanto che non passò molto che venne nominata Regina.

《Un giorno la carovana fece tappa a Nantes, a qualche chilometro da Parigi, e lì quella ragazza ebbe la sfortuna di innamorarsi.

Si innamorò della persona sbagliata, una persona che non si risparmiò dal farle del male quando ne ebbe l' occasione. 》

L' uomo si fermò per un istante, inspirando l' aria piuttosto fredda della sera.

《 Lei si era fidata di lui, aveva visto del buono nel suo cuore, come lo vedeva in chiunque altro, ma purtroppo si sbagliava. Quell' uomo non aveva esitato a usare la sua forza, il suo potere e la sua spada per sottometterla al suo volere. Quando era tornata alla Corte era piena di graffi, lividi e dolore. 》

《Clopin ?》 domandò la giovane 《 Perchè...Perchè mi stai raccontando questa storia? 》
La ragazza tremava, stringendosi nel suo vestito verde.

L' uomo la guardò, accarezzandole una guancia:

《Tu nascesti al tramonto, e per ore tua madre ti cantò una delle sue ninna nanne. Qualcosa deve essere andato storto, perchè più passavano i giorni, più lei si indeboliva, e l' ultima notte mi chiamò accanto a se. Mi disse di prendermi cura di te, di proteggerti e di amarti come una figlia, e questa fu la cosa più facile di tutte. 》

《Mia...Madre?! Tu la conoscevi? 》
Esmeralda era incredula, e l' uomo annuì in risposta.

《Era bella, Esmeralda, e dolce. Aveva la tua età quando ci siamo incontrati per la pri
 volta, io ne avevo due o tre in più. Mi leggeva nell' anima e nel pensiero, non c' era cosa che dicessimo che l' altro non aveva pensato. Quando mi aveva raccontato di quell' uomo non potevo crederci, avevo provato ad avvertirla, ma lei non mi aveva ascoltato. 》 Clopin distolse gli occhi dalla Luna, e quando li puntò in quelli di Esmeralda, erano velati di tristezza e pieni di lacrime.

《La vita da zingari è la più bella che ci sia, e lo so bene: non ci sono regole, si vive seguendo il cuore e non la testa, si fa l' amore con la musica e con la danza, si sogna con la scienza e ci si narra la tradizione.

《Ma occhio al sentiero che percorri, piccola mia, nell' uomo si nasconde un demonio, e l' età dell' amore è così...Così fragile che a volte dimentichi la differenza tra amare ed essere invaghito di qualcuno, e una volta che inizi a correre, non è sempre facile fermarsi. 》
Le prese il mento tra due dita:
《Mi hai capito, Esmeralda? 》
lei annuì, e lui continuò: 《 Non potrei sopportarlo, se ti succedesse qualcosa. Non di nuovo. 》
Non riuscì a terminare la frase perchè gli si formò un grande nodo in gola.

Abbracciò Esmeralda, respirando il profumo dei suoi capelli colorati, e promise nuovamente alla Luna – e a se stesso- che avrebbe fatto tutto quanto in suo potere per difendere quella bambina, che ora non lo era più.



 Ciao a tutti! L' altro giorno stavo rileggendo le mie vecchie storie qui su EFP e, che spavento!
Quindi ho deciso di revisionare al più possibile le storie con un po' di potenziale (tipo questa che, a parer mio, è venuta piuttosto bene, no? ) e di lasciare nell' angolo trash le storie senza speranza.
Fatemi sapere cosa ne pensate, ci terrei molto.
Vi mando un abbraccio virtuale, ciao!
MaD
   
 
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