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Autore: MadGirl in a MadWorld    04/02/2015    3 recensioni
Sono Krystal Parker,ho 22 anni frequento il quarto e ultimo anno dell'university of California -Los Angeles (UCLA). Sono una ragazza normale,capelli mori,occhi blu notte,labbra carnose ma non troppo e curve al posto giusto.
tratto dal capitolo I:
Poco dopo sentii qualcosa sulla coscia,abbassai lo sguardo e vidi la mano di quel verme sopra di essa,rialzai lo sguardo ed incrociai lo sguardo perennemente malizioso del moro,stizzita scansai la sua mano,cercando di prestare più attenzione alla lezione. Poi sentii nuovamente qualcosa sulla mia schiena e vidi la sua mano che pian piano scendeva fino ad arrivare all'inizio del sedere..
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Aprii gli occhi infastidita dalla luce che trapassava la finestra ed illuminava la stanza. Di malavoglia mi alzai e subito mi invase una fortissima voglia di ributtarmi tra le coperte,ma riuscii a battere questa mia voglia. Misi i piedi nelle pantofole pelose e strisciai letteralmente nel bagno. Appena entrai sussultai trovandomi l'immagine riflessa allo specchio. Sembravo uno zombie:un nido di capelli mori,occhiaia profonde e pelle pallida. Controllai sull'orologio l'ora: 7:30. Avevo ancora mezz'ora per fare una doccia cambiarmi e mangiare. Potevo farcela! Entrai nella box della doccia e ne uscii dopo 10 minuti,corsi in camera con l'asciugamano ancora al petto,vivevo da sola quindi potevo anche andare in giro nuda, aprii le ante del mio armadio e dopo 5 minuti decisi di prendere dei jeans stretti a vita alta,maglietta blu con su scritto You&Me infilata nei jeans e delle converse basse intonati con la maglietta. Presi la giacchetta di pelle che arriva a metà vita e il mio zaino della eastpack blu,avrete sicuramente capito quanto io adori il blu. Uscii di casa e mi diressi verso il bar vicino all'università. Entrai ed ordinai il mio solito caffé nero e dopo 5 minuti uscii dal bar. Guardai di nuovo sul cellulare,mancavano ancora 10 minuti,avevo tutto il tempo del mondo per arrivare. Mi fermai di colpo davanti alla mia prigione comunemente chiamata scuola,andavo all'ultimo anno di università chiamata University of California-Los Angeles,abbreviata semplicemente in UCLA. Una scuola molto prestigiosa,sono riuscita ad entrarci grazie alla mia borsa di studio guadagnata con le mie mani e con enorme impegno. Appena varcato il cancello vidi persone che si abbracciavano o baciavano,mi misi in punta di piedi cercando la mia miglior amica,ma fu lei a trovare me,perchè subito dopo vidi una ragazza con un ammasso di capelli viola raccolti in un fiocco e che si sbracciava e mi saltó letteralmente addosso facendomi perdere l'equilibrio e cadere rovinosamente a terra. Ecco,questa è Candice, una ragazza della mia età molto solare e stravagante, cambia il colore dei suoi capelli praticamente ogni mese. Dal suo bellissimo castano chiaro passò al blu,verde,biondo platino,rosa e infine viola. É sempre con un sorriso stampato in faccia e indossa solo ed esclusivamente capi e tema floreale. È molto dolce e i suoi occhioni verdi farebbero tenerezza pure ad un bisonte imbufalito. La conosco sin da quando eravamo ancora nel fasciatoio. Candice si alzó da me e mi aiutó a fare lo stesso porgendomi una mano,subito l'afferrai e saltai in piedi. Inizió a ridere ed io contagiata dalla sua risata mi unii a lei,fregandocene dello sguardo stranito e divertito dei presenti. La campanella suonó e dovemmo dividerci visto che lei frequentava un corso differente dal mio. Andai in classe e mi sedetti all'ultimo banco vicino alla finestra,vicino a me non c'era quasi mai nessuno,non che io sia la solita ragazza sfigata senza amici,ma avevo sempre preferito avere pochi amici ma veri al posto di milioni di persone che neanche sapevo della loro esistenza,insomma sono una da: meglio soli che mal accompagnati. Poggiai lo zaino sulla sedia ormai vuota da quasi 1 anno e mi sedetti sulla mia di sedia. Tirai fuori dallo zaino i libri della materia e un quaderno per gli appunti. Il tempo di sistemare le cose sul banco e subito arrivó la prof. Era una donna sulla quarantina d'anni sempre severa e professionale,occhi freddi capaci di far zittire la classe con un solo sguardo,insomma,la classica prof stronza che tutti odiano. Posò le sue cose sulla cattedra e si sistemó composta sulla sedia e con voce ferma ma glaciale disse:" Aprite il libro a pagina 375,in questa lezione spiegherem..." la prof non riuscì a terminare la frase che subito la porta si spalancó e ve ne uscii un bellissimo ragazzo dai capelli neri e occhi nocciola,sarebbe potuto risultare il mio ragazzo ideale,ma il sorrisetto malizioso rovinò ogni mia aspettativa:" classico ragazzo puttaniere..." pensai tra me e me. Vidi la prof portarsi gli occhiali al naso scrutando severamente il ragazzo e disse:" Henderson,in ritardo! Iniziamo male come tuo primo giorno. Va a sederti vicino a Parker" aspetta! Aspetta! Ma Parker sono io! Quindi vorrà dire avere un compagno di banco,cosa che odio profondamente. In tutti i miei hanno passati alle superiori ebbi vicino a me qualsiasi tipo di persona,dal punk alla troia,dal puzzolente alla snob... Ma in cima a tutte le persone peggiori avute vicino al mio banco c'è il puttaniere. Sempre pronto a lanciarti qualche battuta a sconcia o cercare qualche scusa per toccarti. Infatti passando tra i banchi lanció qualche sguardo provocatorio alle ragazze sedute che lanciarono gridolini di eccitazione subito interrotte dallo sguardo glaciale della prof. Alzai gli occhi al cielo, e sgomberai le mie cose dal banco. Il ragazzo mi lasció uno sguardo malizioso,cosa naturale dei puttanieri,sbuffai e prestai attenzione alle parole scritte alla lavagna. Poco dopo sentii qualcosa sulla coscia,abbassai lo sguardo e vidi la mano di quel verme sopra di essa,rialzai lo sguardo ed incrociai lo sguardo perennemente malizioso del moro,stizzita scansai la sua mano,cercando di prestare più attenzione alla lezione. Poi sentii nuovamente qualcosa sulla mia schiena e vidi la sua mano che pian piano scendeva fino ad arrivare all'inizio del sedere. Io frustrata alzai la mano attirando l'attenzione della prof e dissi:" prof,posso andare ai servizi?" la prof annuì e mi alzai dalla mia sedia e mi diressi verso la porta. Andai in bagno e sospirai frustrata. Come faró a sopportarlo per un anno intero? Come? Presi il mio cellulare e guardai l'ora,mancava ancora mezz'ora al primo intervallo,e per temporeggiare mi risistemai il trucco poi ritornai in classe. Lo vidi ancora lì con il suo dannato sorriso malizioso,lo incenerì con lo sguardo e lui mi fece l'occhiolino. Sospirai nuovamente e mi sedetti,aspettando impazientemente il suono della campanella dell'intervallo -------------------------------------------------- angolo dell'autrice: lo so Lo so! Sto facendo un altra storia quando ancora ne sto continuando un altra! Scusate,quest'idea mi è entrata in testa e dovevo obbligarmi da sola a postarla. Mi raccomando! Ditemi se continuare questa storia o finirla qui! Fatemi sapere um bacione rusher43v3r
   
 
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