Questa fic doveva essere solo per Ainsel ma alla fine mi ritrovo costretta a dedicarla anche a Ballerinaclassica perchè ho problemi con la linea internet e non so se resisterà abbastanza per permettermi di scrivere la HidanTema per Bry ù.ù

In ogni caso per il momento c'è questa e spero che piaccia a entrambe poi - promesso - posterò anche la HidanTemari >.< e spero di riuscirci entro stanotte linea permettendo >.<

Buona lettura

I personaggi non mi appartengono e la canzone o meglio la strofa appartiene all’ARC~EN~CIEL e si intitola Jiyuu e no Shoutai.

.: Nel Traffico :.

Bousou e no yuuwaku juutai nite saiaku
Osoeteru joutai jiyuu e no shoutai
Ashidori wa osoku nakayubi wa hayaku
Fukigen na hyoujou te ni oenai shoujou

(Tentazione di correre follemente, il peggio è negli ingorghi
Condizione immobile, invito alla libertà
L'andatura è lenta, il dito medio è veloce
Un'espressione imbronciata, sintomi insopportabili)

{Jiyuu e no shoutai, L'ARC~EN~CIEL}

Lo osservava stringere le dita sul volante - spasmodico e impaziente.

Il traffico fermo.

Il gas dei tubi di scarico.

I clacson degli altri automobilisti.

Tutto questo aveva il potere di fargli perdere la pazienza.

Suigetsu era sempre stata una persona istintiva e anche un po’ pazza e quell’immobilità forzata lo rendeva irritabile.

Conosceva il suo amico e sapeva che amava la velocità.

Amava sfrecciare per le strade e sentirsi libero.

“ Maledizione.”, imprecò premendo la mano nel clacson.

“ Calmati. Facendo così non concludi niente.”

“ Tu che ne diresti di andare a vendere il culo, eh Sasuke?”, ribatté Suigetsu lanciando un’occhiataccia all’Uchiha che sospirò: sapeva anche abbastanza bene che era inutile cercare di farlo ragionare.

“ Odio gli ingorghi.”, concluse l’Hozuki seccato, riuscendo a fare qualche lento metro in avanti nella lunga fila di macchine.

“ È domenica e siamo nel periodo festivo.”, decretò Sasuke secco.

“ Ma chi se ne frega!”, esclamò ancora Suigetsu uscendo la testa fuori dal finestrino per urlare un: “ Ma vi volete muovere, cazzo!”

Nel mentre la fila accanto iniziò a muoversi.

“ Ma... ma...”, balbettò Suigetsu guardando le macchine che si muovevano. “ Noi eravamo in quella corsia.”

“ Come si dice sempre: l’erba del vicino è sempre più verde.”, rispose l’Uchiha senza mostrare interesse.

“ Bastardi!”, gridò l’Hozuki uscendo di nuovo fuori la testa dal finestrino e in risposta un ragazzino della fila di macchine accanto, che aveva sentito quell’urlo rabbioso e pieno di frustrazione,  gli donò un poco simpatico gesto con la mano.

“ ... Sasuke...”

“ Sì?”

Guardò l’amico che gli rivolse un leggero broncio.

“ Un ragazzino mi ha fatto il dito medio.”, si lamentò con un’espressione piagnucolosa.

L’Uchiha sospirò.

“ Suigetsu. Sei insopportabile quando fai così.”

“ Ma mi ha mancato di rispetto!”

“ E tu smettila di insultare chiunque, no?”

“ Umpf...”, calò per un attimo il silenzio ma per Sasuke era abbastanza chiaro che non sarebbe durato molto.

Con Suigetsu non esisteva la parola pace né tantomeno quella silenzio.

Lo conosceva fin troppo bene e sapeva che di lì a poco avrebbe iniziato di nuovo a suonare il clacson e a imprecare, ma era anche per quello che all’Uchiha piaceva viaggiare con lui.

Era impossibile annoiarsi per quanto fosse insopportabile.