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Autore: NeroNoctis    05/02/2015    1 recensioni
In un conflitto millenario, tra Elisiani, Asmodiani e Balaur, qualcuno ha atteso la libertà. Il Dragon Lord esiliato dai suoi simili, il temibile Nergal, è pronto per tornare in guerra e distruggere tutto ciò che gli si para davanti, che siano Daeva o Balaur. In un Atreia devastata e senza magia, dove i maghi perdono il loro potere e le scorte di etere iniziano ad esaurirsi, indebolendo notevolmente tutti, riusciranno i Daeva a coalizzarsi contro un nemico comune che rischia di distruggere l'intero mondo?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'War of Gods'
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Era una giornata abbastanza tranquilla, il sole era ormai alto nel cielo di Elian e gli Elisiani erano ormai in giro per Atreia a svolgere chissà quale missione o semplicemente a caccia di Asmodiani. Tutti tranne uno, che era ancora intento a riposare nel suo letto. Indossava una tunica bianca, palesemente un set abyss, capelli castani con qualche sfumatura che si avvicinava al rosso scuro e occhi chiari. Teneva una mano poggiata sul viso, cercando di convincersi che era arrivato il tempo di alzarsi.
– Sei sempre lo stesso, eh? – disse una voce proveniente da fuori, ma quell'affermazione fece sorridere il ragazzo che scattò in piedi, e guardò verso l'altro ragazzo fermo sulla porta.
– Riku, per favore, noi spiritmaster abbiamo bisogno di riposare. Voi sorcerer, no.
Riku alzò un sopracciglio. Erano circa della stessa altezza, Riku indossava un Beritra nero e aveva i capelli castani, ed era... più abbronzato. Facevano parte della stessa legione, di cui Riku era un deputy.
– Noct, posso insultarti?
– Sono il tuo generale. – rispose quest'ultimo.
– Come se la cosa mi abbia mai fermato! Risero. – Neronoctis, è pronto per il duello?
Neronoctis, era questo il nome completo. Ma tutti lo chiamavano Nero, Noctis, o semplicemente Noct. Noctis annuì e i due uscirono fuori in strada. Avevano la fortuna di essere vicini, anche se in realtà tutta la legione aveva le case accanto, come ripeteva sempre Noctis, "abbiamo colonizzato un villaggio!" I due si misero di fronte, attivarono i rispettivi scudi e Noctis evocò Kaze, il suo spirito del vento, anche se tutti gli ricordassero quanto fosse stupido dare dei nomi ai suoi spiriti, ma lui in fondo si era affezionato a loro. – Pronto? – chiese Noctis con fare molto sicuro, e l'altro rispose ovviamente di si. Il duello iniziò e i due iniziarono a muoversi nel campo di battaglia improvvisato, scudi che si infrangevano o venivano semplicemente dispellati. Kaze che assaltava il nemico e lo stordiva, mentre Riku trasformava Noctis in un albero. Solita routine insomma. Il duello era ormai più un fare scherzoso per iniziare la giornata, non era strano vedere quei due che perdevano tempo in un "duello a turni" Arrivati allo stremo delle forze, decisero di usare entrambi il loro colpo migliore. Il Glacial Shard di Riku vs il Wilderness Rage di Noctis. Il più veloce avrebbe vinto. Un aura viola avvolse lo spiritmaster mentre un blocco di ghiaccio si creava sopra di lui. Era il momento: attaccare! Non successe nulla. Noctis si guardò le mani, confuso. Com'era possibile che il colpo non fosse partito? Si voltò verso Kaze, notando che si stava lentamente dissolvendo. Non era stato congedato, ed erano accanto... guardò Riku, che aveva lo sguardo confuso anche lui.
– Anche tu non sei riuscito...
Prima che potesse finire la frase, un enorme luce si vide in cielo, come uno scoppio di colori, rosso, bianco, arancione. Seguito da quella visione, si sentì un'enorme boato, e la terra iniziò a tremare, costringendo i due amici ad aggrapparsi a qualcosa. – Apri un portale presto! – urlò Noctis, ma l'amico non riusciva a praticare nessuna magia.
– Non va! Usa una pergamena! I due utilizzarono una pergamena di ritorno a Sanctum, ritrovandosi circondati da Daeva confusi quanto loro. Era l'inizio di qualcosa di più grande, e tutti l'avevano capito. Tutti stavano fissando verso il cielo, dove quell'esplosione aveva provocato un leggero squarcio che si allargava via via sempre di più. Intorno a Noctis le voci si accavallano, con le teorie più disparate, anche se la colpa ricadeva sugli Asmodiani. Ma non era così, lui lo sentiva, c'era qualcosa, qualcosa in quel potere che era diverso. Improvvisamente tutto iniziò a divenire più scuro, ovattato. Il ragazzo si guardò intorno, notando i corpi dei Daeva che iniziavano a cadere al suolo, perdendo conoscenza. Quelli che sembravano resistere di più erano le classi fisiche, anche se sembravano più stanchi del previsto. Prima che potesse proferir alcuna parola, Noctis si rese conto di star cadendo all'indietro, con gli occhi fissi su quello squarcio che stava prosciugando l'etere.
Dopo, soltanto l'oscurità.

L'esplosione si riuscì a percepire anche dal Katalam, luogo dove il signore dell'Empireo Kaisinel risiedeva in quel momento. Alcune delle autorità più vicine a quest'ultimo corsero dal Lord, che stava fissando preoccupato lo squarcio che aveva provocato quell'esplosione. – Lord Kaisinel... – disse un Daeva, visibilmente teso da quello che era appena successo..
– Convoca tutti i capi legione... è tempo che sappiano la verità.
– Ma signore...
– Non c'è tempo per ribattere – disse Kaisinel in tono austero – dobbiamo dirgli la verità. Se non agiamo subito... Nergal distruggerà l'intero mondo, e con esso tutti noi.
Il Daeva annuì, ma la stanchezza iniziava a farsi strada anche dentro di lui, ma riuscì comunque a teletrasportarsi a Sanctum tramite un particolare portale che risiedeva dentro la torre della luce ricostruita. Kaisinel spiegò le sue ali e si librò in volo, per poi esplodere in un'ondata di farfalle, dirigendosi verso ovest, verso la base Asmodiana. Le torri lo inquadrarono, ma non riuscivano a caricare il colpo. Kaisinel di materializzò sulla piazza, venendo ben presto circondato da Asmodiani, anch'essi visibilmente senza forse. – Giù le armi. – disse Marchutan, che era apparso dal nulla pochi secondi dopo, lasciando confusi i tanti Asmodiani che non riuscivano a capire il perchè di quell'ordine. – Allora è vero. – disse il Lord Asmodiano – Nergal è riuscito a fuggire dalla prigione abissale. Speravo che questo giorno non sarebbe mai giunto.
– Ho convocato una riunione a Sanctum, non è tempo per farci la guerra questo. Non per adesso almeno.
– Lo so, non vorrei ammetterlo ma è così. Ma sai anche che non sarà una tregua facile. Kaisinel annuì, rivolgendo nuovamente lo sguardo verso lo squarcio.
– Chi pensi attaccherà per primo? – domandò Kaisinel. – Potrebbe rivoltarsi subito contro Beritra, e successivamente Ereshkigal. Ma potrebbe partire anche da noi. Non possiamo saperlo. Tutto ciò che so, è che più aspettiamo, più la nostra forza sparirà, portandoci inesorabilmente alla morte. –rispose Marchutan. Quando pronunciò la parole morte, alcuni Asmodiani si ritrovarono al suolo privi di conoscenza, come un beffardo scherzo del destino. Kaisinel fissò gli Asmodiani senza lasciar trasparire la minima emozione, poi si concentrò su Marchutan. Dopo quello scambio di parole e di sguardi, Kaisinel scomparve, ritrovandosi nella piazza di Sanctum, ritrovandosi circondato da corpi privi di conoscenza e altri che facevano fatica a reggersi in piedi. Si guardò intorno, notando il Daeva del Katalam, che non appena lo vide corse dal signore dell'Empireo.
– Ci vediamo in biblioteca fra 1 ora. Dovrebbero riprendersi in circa 40 minuti, fa in modo che ci siano tutti i capi.
– Ricevuto, mio signore. Detto questo, Lord Kaisinel scomparve nuovamente, lasciando dietro di se una scia di Elisiani.
Per la prima volta nella storia di Atreia, il mondo era prossimo all'estinzione.
   
 
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