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Autore: FrancyLarry    05/02/2015    4 recensioni
Louis William Tomlinson è un ragazzo un po fuori dalle righe.
In seguito ad una bravata si ritrova a dover partecipare al Camp Band scolastico che si svolere nel periodo estivo, per evitare la bocciatura dell'ultimo anno.
Il ragazzo si reca al Camp di mala voglia e con nessuna intenzione di collaborare e lavorare con i ragazzi della banda. Rimane però affascinato da capitano della banda, un ragazzo solare dagli occhi verdi di nome Harry. Nei due mesi di permanenza nel camp Louis non potrà fare almeno di stringere rapporti di amicizia con alcuni ragazzi che fanno parte dalla banda della sua scuola. Harry inoltre aiuterà Louis riportare in vita una sua vecchia passione, la musica...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Vorrei fare prima un piccola premessa ringraziando un amica per avermi aiutato nella correzione del capitolo. Non avevo mai scritto una fanfiction quindi ringrazio di cuore Elisa, per l'aiuto e la disponibilità. Detto ciò buona lettura :-)  

Louis
Luce. Una luce improvvisa entra nella mia camera, schiudo gli occhi quel che basta per intravedere il mio patrigno con le tende tra le mani intento a far entrare i raggi del sole nella mia stanza per svegliarmi. 
Direi che tutta questa luce mi sta provocando un gran mal di testa e forse - ma solo forse - ieri sera ho alzato troppo il gomito.
Beh, c'è da dire che nessun buon padre o patrigno sveglierebbe in questo modo il proprio figlio o quello che considera tale, dopo una sbronza. 
Fingo di non essermi accorto della sua presenza e stringo gli occhi provando a dormire ancora, ma ho nelle tempie un martello. Mi occorre decisamente un aspirina. 
Lui se ne  sta lì fermo ad osservarmi e riesco a percepire il suo sguardo puntato dritto su di me. 
La testa mi sta scoppiando, non riesco a trattenermi oltre. Ho bisogno di alzarmi. 
Metto i piedi giù dal letto e alzo lo sguardo verso l'uomo che se ne sta ancora lì, fermo a guardarmi.
"Finalmente ci siamo alzati...sono qui già da 5 minuti Louis" mi dice a braccia conserte.
"Dove sei stato ieri sera? A che ora sei tornato Louis? Perché ti comporti in questo mondo? Sei un bravo ragazzo Lou e lo sai, però a volte.." non conclude la sua frase ma non occorre. So già cosa vuole dire, ma in questo momento non riesco a rispondergli.
Mi fa davvero male la testa e un senso di nausea si sta lentamente impossessando del mio corpo. Porto la mano allo stomaco e mi alzo lentamente. Tutto ciò che riesco a fare è correre verso il bagno.  
Miracolosamente riesco ad arrivare alla tazza prima di cacciare fuori dalla bocca tutto l'alcool che ieri sera ho mandato giù.
Lui mi segue, guardandomi vomitare anche l'anima con la tipica espressione da genitore dispiaciuto e disperato. 
"Forza Louis ti preparo un aspirina. Poi ti devi andare a preparare perché tra un ora dobbiamo partire per il Band Camp. Ho pensato io alla tua valigia ieri sera, mentre eri via." mi dice prima di uscire dalla stanza. 

Sono ancora in ginocchio, sul pavimento freddo del bagno ad osservare la tazza con al suo interno tutto ciò che non è riuscito a trattenere il mio stomaco. 
Il Band Camp lo avevo dimenticato, dannazione. Quello squallido posto pieno di sfigati nerd a cui importa solamente vincere quella ridicola gara tra bande che si svolge puntualmente ogni anno nel periodo estivo. Ho sempre odiato questo genere di attività. Non ho mai partecipato alle attività extrascolastiche ne tanto meno ad una così sciocca come questo camp per le bande. Mi sono sempre chiesto quale decerebrato si chiude intenzionalmente in un camp per partecipare ad una stupida gara. Com'è possibile che qualcuno possa preferire lavorare l'intera estate invece che divertirsi, di andare al mare, alle feste, a ballare e bere fino allo sfinimento. Eh si, quel posto deve decisamente essere pieno di sfigati. Beh ma d'altronde lo sapevo dato che conosco vagamente la band della scuola ed è davvero piena di sfigati. 

I miei pensieri si interrompono quando mia madre entra in bagno con in mano un bicchiere. 
"Alzati da lì Louis, prendi questa dannata aspirina e vai a vestirti immediatamente!" mi dice e dal suo tono di voce percepisco che, ancora una volta, è arrabbiata e forse delusa da me. 
Mi alzo prendendo il bicchiere e mando giù l'aspirina.
"Grazie mamma" le dico. Lei mi guarda scuotendo il capo.
"Guarda come ti sei ridotto...fatti una doccia e sbrigati!" la guardo e senza pensarci troppo sbotto un "Oh andiamo mamma, smettila di giudicarmi. Ecco perché speravo che tornasse Dan a portarmi l'aspirina!".
Mi guarda con la bocca leggermente aperta, probabilmente devo averla presa in contropiede. "Dan è troppo buono con te e tu non lo meriti! Non ho intenzione di renderti la vita facile Louis. Ti farò tornare com'eri prima portandoti sulla strada giusta e questa punizione del Camp spero possa aiutarti a capire!" afferma. La guardo e scoppio a ridere.
"Andiamo mamma cosa dovrei capire in quel posto pieno di sfigati? L'unica cosa che capirò è come ci si annoia a morte!" le rispondo continuando a ridere con la testa ancora dolorante.
"C'è ben poco da ridere Louis! Prima di tutto in quel posto pieno di sfigati" virgoletta con le mani sulle ultime parole "sei costretto ad andarci perché, ancora una volta, ti sei comportato da perfetto idiota! E poi non crederti migliore di quei ragazzi, perché dubito tu lo sia!". Apro bocca per risponderle ma lei si volta dandomi le spalle dirigendosi verso la porta.
"Sbrigati a prepararti o ci andrai in pigiama e puzzolente al Band Camp! Tutte le tue cose sono già in macchina quindi indossa ciò che trovi ancora nell'armadio." Constata uscendo dal bagno e poi definitivamente dalla mia stanza.

Mi dirigo verso l'armadio trovandolo quasi vuoto. Dan ha fatto un ottimo lavoro con la valigia, a giudicare da tutto quello che manca dal mio armadio. 
Prendo un paio di pantaloni, una t-Shirt, dei boxer e delle calze per poi dirigermi nuovamente verso il bagno. Passando davanti allo specchio noto che mia madre aveva davvero ragione. Sono un completo disastro. 
Due enormi occhiaie mi scavano gli occhi, i capelli scompigliati e non ho decisamente un buon colorito. Mi occorre una bella doccia tonificante. 
Prendo il telefono tra le mani per cercare la mia playlist da mettere sotto la doccia mentre l'aspirina iniziava a farmi effetto. 
Trovo però un messaggio di Zayn.
- Hey Bro buongiorno. Dove sei finito ieri sera? Ti ho visto andare via con quel tipo, non sei più tornato indietro. Ci vediamo stasera?- leggo sul display del mio iphone.
Solo ora riesco a rammentarmi la serata di ieri. Inizio a ricordarmi di aver mollato Zayn per correre dietro a quel bel ragazzo. Com'è che si chiamava? Tom? Tim?
Decido di rispondere a Zayn prima di entrare nella doccia.
- Hey scusa per essere sparito ieri sera ma quel ragazzo era un gran bel tipo e ovviamente non potevo lasciarmelo sfuggire. Stasera non ci sono Bro mi dispiace, ma ti ricordo che per colpa di quella cazzata fatta a scuola devo partire per il band camp estivo. - premo invio e lascio finalmente scorrere la playlist prima di entrare sotto la doccia. 

Sono pronto. Mi guardo allo specchio e finalmente riesco a riconoscermi.  Capelli in ordine e ben vestito anche se, quelle due occhiaie non hanno ancora abbandonato il mio viso. Probabilmente è perché non ho dormito abbastanza, penso.
Qualcuno bussa alla mia porta e "Avanti" dico abbandonando il bagno per vedere chi è. 
Mi trovo davanti le gemelle, due adorabili ed insopportabili bambine che mi sorridono a trentadue denti.
"Mi mancherai Lou" dice Daisy.
"No niente affatto, mancherai più a me fratellone" interviene Phoebe.
Le guardo e sorrido ad entrambe chinandomi ed allargando le braccia per abbracciarle. Loro accolgono il mio invito e si lanciano dritte verso di me.
"Mi mancherete anche voi piccole odiose pesti" affermo stringendole ancora in quell'abbraccio affettuoso.
"Perché devi andare lì Lou se non vuoi?" mi chiede Daisy guardandomi dritto negli occhi. 
"Perché è un coglione che crede di essere migliore degli altri. Ha fatto una cosa molto cattiva ad alcuni compagni di scuola per questo passerà l’estate in quel posto." alzo lo sguardo e vedo Lottie con la schiena poggiata ai margini della porta della mia stanza. 
"Ma grazie Lot per avermi messo in cattiva luce davanti a delle bambine." rispondo guardandola male. 
"Io ho semplicemente detto la verità fratellone" constata acida. Continuo a guardarla, questa volta regalandole una smorfia. So che vorrebbe ridere, ma si trattiene dal farlo.
"Mamma ti sta aspettando in macchina Louis. Dovresti scendere prima che si incavoli ancora di più!" afferma. 
"Sì, prendo le ultime cose e arrivo" le rispondo.
"Andiamo bambine. Aspettiamo questo deficiente per salutarlo in salotto." dice prendendo le gemelle per mano e insieme lasciano la mia stanza. 

Prendo l'mp3, il caricabatterie del telefono e i due pacchetti di sigarette che mi sono rimasti nel cassetto mettendoli nello zaino con il portatile già al suo interno e lascio la mia stanza.

In salotto ad aspettarmi trovo Dan, Lottie, le gemelle e Fizzy che, quando mi vede, mi salta letteralmente tra le braccia.
"Oh Lou non sarà bella l'estate senza di te" mi dice stringendomi fino a farmi quasi male. Mi stacco dalla sua presa e le sorrido "Neanche per me sarà bello non rompervi le scatole ragazze" dico guardando prima lei e poi Lottie che, ancora mi guarda acida.
Abbraccio ancora le bambine e prima di andare via seguito da Dan, mi volto verso Lottie.
"Dai Charlotte davvero non vuoi salutarmi?" le dico facendole una smorfia e allargando le braccia sperando in un suo abbraccio, "Non chiamarmi in quel modo Lou." mi grida quasi in faccia prima di accogliere il mio invito ed abbracciarmi.
"Scusa Lottie, scusa per tutto." le sussurro all'orecchio. Lei si stacca da me senza dire nulla ma, finalmente, mi sorride.
Dan mi tiene aperta la porta e prima di lasciarmi andare mi abbraccia, non ha bisogno di parole perché la sua espressione sembra dire "Mi raccomando non fare guai". Scendo le scale e raggiungo mia madre in macchina, posando prima nei sediolini del retro della macchina la borsa con il computer. 

Il viaggio con mamma è silenzioso. Lei si limita a guidare lanciandomi occhiate di tanto in tanto. Durante il tragitto, il telefono mi vibra in tasca. Lo tiro fuori e trovo la riposta di Zayn al mio messaggio precedente.
- Cazzo vero il camp! Mi dispiace per te Tommo, ti verremo a trovare. –
Gli rispondo all'istante con un - Non dire cazzate Malik, non lo farai. Nessuno di voi lo farà, ma vi capisco, quel posto farà decisamente schifo! - premo invio e poi guardo fuori da finestrino.
La risposta di Zayn non tarda ad arrivare.
- Dai che magari non è tanto male. Tienimi informato Bro. Buona fortuna. - guardo il display del mio telefono e non ho nessuna intenzione di rispondere ancora.
Quando noto il cartello che indica che siamo in Cheshire penso al fatto che non manca molto per arrivare al Camp. Cerco di preparami psicologicamente a tutto quello che mi aspetterà, ma l’unica cosa a cui riesco a pensare è che sarà l’estate peggiore della mia vita.

Giungiamo all'ingresso del Camp ed io scendo dalla macchina guardando l'enorme insegna "Benvenuti al Band Camp" e già mi viene da ridere. Questo sì che è un posto per perfetti sfigati.
Mia madre si dirige verso il bagagliaio e tira fuori la mia valigia, mentre io recupero lo zaino e poi mi dirigo verso di lei. 
"Per favore Louis, comportati bene! Non farmi arrivare lamentele e per una volta, cerca di fare l'adulto signorino" mi dice prima di stringermi in un abbraccio con gli occhi lucidi.
"Oh mamma, mi dispiace per tutto quello che ti ho fatto passare in questi anni" penso, ma non le dico nulla. Mi limito soltanto a rivolgerle un sorriso.
"Mi raccomando Boo, per favore" mi ripete ancora.
"Tranquilla mamma, cercherò di fare il bravo" le faccio un occhiolino sorridendole.
"Non ci credo molto, ma lo spero. Ci vediamo tra due mesi Boo Bear" afferma sorridendo. "Mamma smettila di chiamarmi in quel modo. Sono un uomo ormai!" le rispondo per metà infastidito e per metà divertito.
"Lo so ed è quello il problema Louis, mi raccomando eh..." mi dice ancora una volta, prima di salire in macchina e lasciare il Cheshire per tornare a casa. 

Solo in quel momento realizzo che mi trovo davvero al camp per band estivo. Non avrei mai pensato che, prima o poi, avrei dovuto davvero mettere piede in un posto come questo, eppure sono qui.
"Siamo in ballo? Beh balliamo!" penso prima di entrare all'interno dell’ edificio. Una volta entrato sento parlare un uomo, probabilmente dal salone, che sta già procedendo alla presentazione delle band. Mi dirigo verso il posto da cui proviene la voce amplificata dal microfono.
Giungo  dunque in una specie di arena dove sono posizionate le squadre in ordine di istituto. Ogni istituto ha il suo colore. 
"Eccoci qui anche quest'anno al Band Camp ragazzi. Dunque procediamo con il presentare gli istituti in gara. Alla mia destra abbiamo i ragazzi del “Memory School” ". Tutti i ragazzi dell'istituto con una divisa verde si alzano in piedi cantando a squarciagola quello che, probabilmente deve essere il loro inno.
"Proseguiamo con qui al centro i ragazzi del “Dream School”." continua l’uomo, che probabilmente è l’organizzatore del Camp e anche questa volta i ragazzi dell'istituto chiamato in causa, con le divise arancioni, si alzano in piedi cantando quello che dev’essere il loro inno.
"Ed infine alla mia sinistra i ragazzi della "Soul School"." ed eccoli lì, gli sfigati che fanno parte della band della mia scuola. Anche loro con indosso delle ridicole divise blu si alzano in piedi cantando il loro odioso inno. 
Terminate le presentazioni delle band l’uomo col microfono riprende a parlare.
"Come sapete siamo qui per l'annuale gara tra band e come avviene tutti gli anni, un allievo all’ultimo anno vincerà una borsa di studio per il prestigioso conservatorio londinese “Royal Academy of Music” ".
Un urlo si diffonde nell'arena ed ogni istituto inizia ud esultare gridando il proprio nome.
Mi viene da sorridere perché mi sembra di essere allo stadio.
"Chissà, forse questo posto non è poi così male" mi ritrovo a pensare, ma mi ritrovo subito a eclissare quella considerazione appena fatta.
L'idea di far parte della band della mia scuola inizia a farsi strada nella mia mente. Li osservo, guardo le loro ridicole divise blu  con tanto di berretto e penso che probabilmente vorranno che, anch’io indossi quel ridicolo completino.
"Oh se lo possono anche sognare, perché io non lo farò!" penso tra me e me. Quest'idea inizia a darmi davvero sui nervi. Ho bisogno di allontanarmi da questa massa di sfigati.

Lascio l'arena e grazie alle indicazioni presenti mi dirigo verso i dormitori in cerca della mia stanza. Ben presto mi rendo conto che, qui non c'è nessuno che possa aiutarmi. Mi aggiro tra le stanze e penso a quale potrà mai essere la mia. Provo ad aprire qualche porta, ma sfortunatamente sono tutte rigorosamente chiuse a chiave.
"Hey tu chi sei? Cosa stai facendo?" mi volto ed un ragazzo biondo mi fissa attentamente. Lo osservo e dalla divisa che indossa mi rendo conto che fa parte della band della mia scuola, eppure non avevo mai visto quel ragazzo prima d’ora.
Mi avvicino a lui e "Oh scusa bel biondino, ma non so neanche perché sono qui. Vorrei solo avere la mia stanza!". Lui mi guarda e mi sembra preoccupato.
"Come ti chiami?" mi chiede poi. 
"Oh giusto, mi stavo dimenticando. Io sono Louis, Louis Tomlinson." gli dico porgendogli la mano, ma lui non la afferra. Mi guarda spalancando gli occhi e senza dire una parola.
Decido allora di parlare ancora io.
"Cosa c'è? Hai visto un fantasma bel biondino?" lui continua a fissarmi senza fiatare.
"Hey, terra chiama biondo" ma nulla, sembra come incantato.
"Ehm...Senti biondo, noto dal tuo ridicolo completino blu che fai parte della mia scuola quindi, forse, puoi dirmi qual è la mia stanza no?" gli chiedo sperando che questa volta si decida a parlare. Lui mi fissa e poi finalmente parla "Penso proprio che la tua stanza sia la mia. Harry mi ha detto che avrei diviso la stanza con un nuovo arrivato e che era qui di mala voglia, ma non avrei mai pensato che fossi tu!" mi dice con lo sguardo assente.
Lo guardo e mi domando come faccia a sapere chi sono se io non l'ho mai visto prima, ma ignoro la cosa perché in questo momento l’unica cosa che mi importa è trovare la mia camera.
"Devo dividere la stanza con te? Speravo di essere solo!" gli dico.Poi lo osservo meglio da capo a piedi.
"Mmm almeno non sei tanto male" gli dico e vedo il suo viso diventare completamente rosso.
"Ehm io non sono...non farti strane idee" sputa fuori con un fil di voce tenendo gli occhi bassi. 
Scoppio a ridere all'istante e "Che ne dici di darmi le chiavi della mia stanza?" gli chiedo.
"Non è la tua stanza Louis, è la nostra stanza! Io ho solo le mie chiavi, posso farti entrare e sistemare le tue cose, ma per le tue chiavi devi chiedere ad Harry" mi dice.
"Perfetto allora fammi vedere dov’è questa dannata stanza e anche dove si trova questo Harry che già, mi sta sui coglioni" gli rispondo. 
Senza dire una parola mi fa cenno di seguirlo aprendo la porta di una delle tante stanze presenti in quel corridoio. 

Entro nella stanza guardandomi attorno. Le pareti sono rigorosamente bianche, ci sono due letti, due scrivanie, della biancheria pulita ed un enorme finestra.
"Ehm non è tanto male!" dico ad alta voce.
"No, non lo è!" mi risponde il ragazzo biondo alle mie spalle. Guardo il letto accanto alla finestra. Troppa luce, penso.
"Questo è il mio letto!" dico poi indicando quello più lontano dalla luce. 
"Perfetto, perché quello è il mio" constata il biondino. 
Lascio la mia valigia ai piedi di quello che, sarà il mio letto per due lunghissimi mesi e aggrotto le sopracciglia a quel pensiero. 
"Allora, dove posso trovare questo Harry che mi darà le chiavi così che, io possa fare quel che mi pare?" gli dico avvicinandomi a lui.
"Qui nessuno può fare quello che vuole. Devi assolutamente parlare con Harry, lui ti chiarirà la situazione. Penso sia nella sua stanza ora." Afferma. Lo osservo nuovamente e noto che i suoi occhi sono di un azzurro intenso quasi quanto i miei.
"Bene, qual è la sua stanza?" gli chiedo poi guardandolo negli occhi.
Lui, ancora una volta, non sostiene il mio sguardo e con la testa china mi risponde "La sua stanza è la 104 sulla destra". Lo guardo un ultima volta e giro i tacchi dirigendomi verso la porta. 
"Aspetta" mi blocca il mio compagno di stanza.
"Dimmi biondo." gli dico voltando di poco la testa.
"Ecco, questo è il punto. Tu ti sei presentato, ma non conosci il mio nome e dato che odio essere chiamato "biondo" mi presento. Io sono Niall anche se in realtà, noi ci conosciamo già." constata farfugliando le ultime parole.
Mi giro del tutto e gli vado nuovamente incontro, ancora una volta lo guardo nuovamente da capo a piedi.
"Ehm no, non penso di conoscerti biondo" confesso in fine. 
"Questo è perché tu non consideri mai a scuola, nessuno lo fa’, ma io e te frequentiamo diversi corsi insieme" mi dice lui quasi infastidito, mentre con una mano si tortura l'orecchio.
"Ehm sarà, ma io non mi ricordo. In ogni caso piacere di conoscerti biondo!" gli dico infine e sul suo volto appare un espressione di sconfitta.
"Ti ho detto che mi chiamo Niall!" mi dice lasciando finalmente in pace il suo orecchio e portandosi la mano tra i capelli in segno di disperazione. 
"Okay non ti scaldare Niall anche se per me rimani “il biondo” !" affermo e poi mi volto dirigendomi velocemente verso la porta lasciandolo lì, senza dargli il tempo di replicare.

Mi trovo nuovamente nel corridoio. Alzo la testa e osservo il numero sulla porta dalla quale sono appena uscito.
La mia è la numero 82, quindi a rigor di logica la stanza di questo Harry sarà alla fine del corridoio. Mi incammino continuando a leggere. "100", "101", "102" , "103" e "104".“Eccola” penso tra me e me. 

Busso alla porta, ma nel farlo mi rendo conto che la porta è aperta. Entro e inizio a guardarmi intorno. C'è un solo letto ad una piazza e mezza.
“Chi diavolo è questo Harry? Perché lui può avere una stanza tutta per se?” mi domando internamente. Inizio, incoscientemente ad arrabbiarmi e già odio questo ragazzo.
Mi guardo intorno ma nella stanza non c'è nessuno. Vedo la luce di quello che penso sia il bagno accesa, mi avvicino e apro lentamente la porta, ma anche qui non c'è nessuno. 
Noto che è tutto in perfettamente ordine. Scarpe allineate, la valigia risiede già sull'armadio e c'è una giacca sulla sedia della scrivania ed anche quella sembra essere stata poggiata lì con molta cura. Osservo nuovamente la stanza perdendomi in ogni particolare. Noto la presenza di una foto sul comodino, faccio per avvicinarmi ma qualcuno alle mie spalle, mi interrompe.
"Cosa ci fai qui?" domanda la voce a me ancora sconosciuta. Rimango paralizzato non comprendendone il motivo ma qualcosa mi impedisce di voltarmi.
"Allora?" richiede. Nel parlare il ragazzo ha un qualcosa di sexy, la sua voce è leggermente roca e bassa.
Preso dalla curiosità mi volto e vedo ragazzo, alto, bello. Dannatamente bello. Inizio a fissarlo notando le sue lunghissime gambe ed il suo ampio torace, poi mi soffermo sul suo viso. E’ davvero molto bello. Due enormi occhi verdi risplendono sulla pelle chiara e dei ricci, deliziosamente lunghi, gli ricoprono la fonte. Le sue labbra sono rosee ed ha il labbro inferiore più carnoso di quello superiore. 
"Allora Tomlinson, cosa ci fai nella mia stanza?" chiede lui con quella voce che, per qualche ragione, mi risulta essere fottutamente sexy. 
"Come fai a sapere chi sono, bei capelli?" gli domando. Mi guarda sorridendomi sarcasticamente e due fossette gli spuntano agli angoli della bocca.
"Io so chi sei Louis e so anche perché sei qui al Camp. Quello che non so è perché in questo momento ti trovi nella mia stanza. Perché sei qui? Chi ti ha dato il permesso di entrare?" pronuncia  ed ora la sua voce non può che risultarmi antipatica.
Mi avvicino a lui posizionandomi a pochissimi centimetri dal suo corpo.
"Io non ho bisogno del permesso per fare nulla. Ho solo bisogno delle chiavi della mia stanza ed il biondo mi ha detto che tu potevi darmele!" affermo guardandolo dritto negli occhi.
"Niall? Lui ti ha detto che potevi venire qui? Ti ha detto solo questo?" domanda lui come incuriosito.
"E cos'altro mi doveva dire riccio? Ah beh, ora che ci penso ha detto qualcosa sul fatto che tu dovevi spiegarmi la situazione, ma quello l'ho ignorato!" constato in tono acido.
Lui mi fissa alzando un sopracciglio."Niall non ti ha detto che sono il capitano della banda?" chiede ancora con il sopracciglio alzato.
"No, non ne ha fatto parola e non vedo come possa importarmi!" affermo ancor più acido di prima. 
Si avvicina ulteriormente a me chinandosi leggermente –data l’evidente differenza d’altezza - per guardarmi negli occhi.
"Oh Louis deve interessarti, perché tu devi stare ai miei ordini!".
Scoppio a ridere portandomi le mani alla pancia mentre lui mi guarda indispettito.
"Io dovrei.." ma non riesco a parlare, sto ridendo troppo.
Lui continua a fissarmi senza dire una parola. 
Mi calmo e poi gli dico un "Senti riccio ora dammi le chiavi della mia stanza e smettila di sparare cazzate per favore!" in tono deciso. 
Mi guarda, si volta verso la scrivania e da un cassetto estrae un mazzo di chiavi. Allungo istintivamente la mano per afferrarle ma lui si dirige verso l'armadio. Estrae dal suo interno una divisa e si avvicina a me.
"Ecco le tue dannate chiavi e questa è la divisa che devi indossare. Vedi se ti sta bene. Visto che non hai scritto nulla nel modulo limitandoti a firmare senza scrivere nulla, ho tirato ad indovinare. Provala e se ti va ti farò arrivare i cambi!" mi dice lui in tono secco e deciso. 

“Modulo?” penso non capendo a cosa si riferisce.
Oh certo, ora ricordo. Quello stupido pezzo di carta che il preside mi consegnò, dopo avermi riferito che avrei dovuto passare due mesi in questo schifo di posto per evitare la bocciatura dopo la mia bravata. In effetti non avevo scritto nulla su quel modulo pieno di sciocchezze, perché oltre ai miei dati mi veniva chiesto il perché volevo partecipare al Band Camp e dato che non c’era un motivo, se non per evitare la bocciatura mi ero semplicemente limitato a firmare. 
Prendo le chiavi dalle sue mani lasciandogli la divisa e faccio per voltarmi verso la porta, ma lui prende velocemente a camminare in  direzione della porta parandosi davanti ad essa allungando la mano dove ancora tiene la gruccia con la divisa.
"Questa devi provarla e indossarla!" afferma puntando i suoi occhi verdi nei miei in modo deciso. 
Sbuffo e allungo la mano per afferrare la divisa e nel farlo sfioro di poco la sua. Noto da quel lieve contatto che la sua pelle è perfettamente liscia e ben curata. Distolgo lo sguardo dal suo e mi avvicino poggiandogli una mano sulla spalla.
"Ora levati bei capelli, voglio andare nella mia stanza!" gli dico dandogli un leggero strattone.
Non dice nulla lasciandomi passare, ma prima che possa chiudermi la porta alle spalle si avvicina pericolosamente al mio orecchio e mi sussurra un "E' stato un piacere Tomlinson. Scommetto che il tuo bel culo riempirà bene la nostra divisa".
Rimango fermo, impietrito. Questa proprio non me l'aspettavo. 
Decido però di fare il suo stesso gioco e mentre mi volto di poco le sue labbra - che prima si trovavano accanto al mio orecchio - ora sono a pochi centimetri dalle mie.
"Beh grazie del complimento sul culo riccio ma io non indosserò mai quella divisa!" constato soffiando letteralmente ogni parola contro le sue labbra e puntando gli occhi nei suoi. 
Un sorriso di sfida aleggia sul suo volto e mettendo ben in mostra quelle due adorabili fossette sussurra un "Vedremo Tomlinson vedremo." conclude ancora nella medesima posizione. Labbra contro labbra, occhi negli occhi.
Aggotto le sopracciglia e arriccio le labbra scuotendo la testa divertito. Decido di non continuare ulteriormente la conversazione e finalmente, mi volto per andare via chiudendomi la porta alle spalle. 

"Questo Harry è interessante" mi dice una vocina in testa. La zittisco, forse per avvalorare quel pensiero e mi dirigo una volta per tutte nella mia stanza con in mano le chiavi e quella ridicola divisa. 



Spazio a me.
Vorrei velocemente spiegarmi come mi è venuta l'idea.
Qualche sera fa con degli amici stavo guardando un film con questa tematica e mi è venuto istintivo pensare ad Harry e Louis in quelle vesti. 
Avevo pensato di scrivere una OS ma poi mi sono lasciata prendere la mano e ne è uscita fuori una fanfiction.
Dunque, vi ho presentato Louis, Zayn (indirettamente per ora) Niall e Harry, non mancherà Liam e avevo intenzione di inserire anche Sheeran :-)
Per qual che riguarda i caratteri dei personaggi credo vi sia già chiaro che sono entrambi due ossi duri. Non voglio anticiparvi nulla vi dico solo che se Louis non sembra un angelo non è detto che Harry lo sia ;-) ...
Vi lascio augurandovi una buona giornata. Cercherò di aggiornare il prima possibile :-* 
   
 
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