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Autore: Aru_chan98    05/02/2015    0 recensioni
"Se non è uno scherzo, allora perchè sei venuto qui?" chiese ancora l'inglese(...) "Per rispondere alla tua lettera".
Era una giornata come tante per Inghilterra, finché la sua giornata venne completamente sconvolta dalla risposta ad una lettera. Seguito di "Just a tiny letter for him"
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: America/Alfred F. Jones, Inghilterra/Arthur Kirkland
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Inghilterra stava leggendo un libro, godendosi quella piccola pausa dalle scartoffie che ogni giorno doveva compilare o consegnare. Si interruppe sentendo qualcuno bussare piano alla porta. Si alzò, posò il libro sulla poltrona su cui era seduto e andò ad aprire la porta. Sul portico non trovò nessuno e cominciò a chiedersi se non avesse sentito male. Stava per rientrare in casa quando si rese conto che sull’uscio c’era un piccolo foglio di carta. Lo raccolse e guardò in giro, nella speranza di trovare il mittente, ma senza fortuna. Mentre tornava alla sua poltrona, diede uno sguardo al foglietto: c’era scritta solo una piccola frase, “Just wait and you’ll see”. Avrebbe potuto essere uno scherzo, ma quelle parole avevano un ché di serio e così Inghilterra si chiese cosa avrebbero potuto significare. Nel pomeriggio decise di curare le rose nel suo giardino e per assicurarsi che il temporale del giorno precedente non le avesse danneggiate. “England” si sentì chiamare all’improvviso, e riconobbe subito quella voce: era America. L’inglese si bloccò sul posto, mentre il suo cuore accelerava il passo per tensione: quando aveva detto che era passato più di un secolo dalla loro ultima conversazione da soli non scherzava. Si girò con un’espressione sorpresa ma triste allo stesso tempo. Dall’altra parte del giardino, America lo guardava con un’espressione decisa e una serietà negli occhi che non gli appartenevano. Attraversò il giardino e raggiunse Inghilterra, che non aveva distolto lo sguardo neanche per un secondo, continuando a chiedersi che cosa fosse venuto a fare lì l’ex colonia. All’ultimo abbassò lo sguardo e si stupì molto quando America gli porse una lettera. Allora alzò gli occhi, alla ricerca di risposte alle domande che aveva negli occhi celesti di America. Titubante prese la lettera, temendo che fosse quella che gli aveva recapitato più di un mese prima, e che l’americano fosse venuto a rendergliela, ma invece il destinatario era proprio lui. Gli lanciò uno sguardo veloce mentre apriva la busta, ma non riuscì a leggerne il contenuto: il foglio era completamente bianco. “È uno scherzo?” chiese Inghilterra, che cominciava ad innervosirsi sentendosi preso in giro, ma il più giovane scosse la testa. “Se non lo è allora perché sei venuto qui?” chiese ancora l’inglese, che a quel punto cominciava a non capire perché l’altro fosse venuto da lui per consegnargli una lettera vuota. “Per rispondere alla tua lettera” rispose con sincerità la nazione, lasciando interdetto Inghilterra. “Ma la lettera è bianca, non c’è nessuna risposta” cercò di fargli notare l’inglese, ma ottenne solo un “Lo so” dall’ex colonia. Il più grande stava per parlare ancora, ma America non gli diede il tempo di aprir bocca che lo abbracciò. “Ma-ma-ma che stai facendo, idiot?! Let me go!” disse Inghilterra, colto completamente alla sprovvista da quel gesto. “È ovvio che voglio ricominciare!” disse con fermezza America, e l’inglese si zittì di colpo, smettendo di divincolarsi, sorpreso da quelle parole. “God, England, non immagini da quanto aspettassi quelle parole. È vero che sono stato il primo ad andarsene ed è anche vero che la colpa è anche mia, ma volevo ricominciare anch’io. Nemmeno io ho mai dimenticato e credimi, fin dalla mia indipendenza molto spesso continuano a tornarmi in mente i bei momenti passati insieme. Gran parte della mia vita e dei miei ricordi ruotano intorno a te, non avrei mai potuto dimenticarti. Ma anche dopo quella guerra, non importa quanto volessi rimettere le cose apposto, non ne avevo il coraggio. Avevo paura di quello che mi avresti detto, che mi avresti rinnegato, perché so quanto ti ho ferito quel giorno e so che tuttora ti ferisce. Mi autodefinisco “hero” anche se poi provo paura che tu possa odiarmi. Temevo di leggere solo odio nei tuoi occhi, per questo ai meeting cercavo di guardarti il meno possibile, ferendomi ogni volta che litigavamo e andando avanti cercando di convincermi che quella era la mia punizione per essere uscito dalla tua vita tanto bruscamente. Ho pure provato a dimenticarti, eppure, ogni volta che i meeting si tenevano nel tuo paese, non potevo fare a meno di cercarti tra la gente, sperando di intravederti. Il motivo per cui sono rimasto in silenzio è perché non sapevo cosa dire. Come avrei potuto affrontarti, cosa avrei dovuto fare o dire? Ormai era tutto rovinato e pensavo che non avrei più rivisto il sorriso che da bambino amavo tanto. Sei stato il fratello migliore che si potesse desiderare e ancora oggi ti voglio bene, per questo sono qui, per dirti tutto quello che in questi 232 anni non sono mai riuscito a dirti”. Inghilterra non sapeva che cosa dire, soprattutto perché, dopo tutti i litigi che aveva affrontato, i silenzi e le ferite, quella sincerità lo lasciava totalmente senza parole. Senza accorgersene cominciò a piangere e strinse a sé America, ricambiando quell’abbraccio. Quest’ultimo comprese le emozioni della nazione più grande e finalmente sorrise, sollevato da quel grande peso che teneva sul cuore da più di due secoli. “Thank you America. Thank you for having crossed the Atlantic just for me” riuscì a dire Inghilterra tra i singhiozzi, felice di aver finalmente risolto le cose.


Piccolo Angolo dell'Autrice:
Finalmente America ha trovato il coraggio di rispondere con piena sincerità al nostro amato Iggy (Finalmente XD). Devo dire che all'inizio non pensavo di dare un seguito alla storia precedente o di farlo con altre parole (doveva pure avere un titolo completamente diverso), quindi mi sembra giusto ringraziare il mio migliore amico per avermi dato l'ispirazione per aver potuto scrivere questo seguito (sopratutto perchè anche a me non andava giù non sapere se America avrebbe o no risposto ad England ahahahaah) (Inoltre, il testo del messaggio è un gioco di parole: "you'll see" si può tradurre sia come "vedrai" che "capirai") 
          
   
 
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