Errante, fra i boschi, trovai le vostre membra. Mi pareste un angelo caduto dall alto, dormiente, con la bocca di rose. Quando apriste gli occhi vidi il mare e l oceano e il cielo e l universo. Quel blu così profondo, che quasi mi parve di potervi cadere dentro, perdermi per sempre. Quando provaste a pronunciare le vostre prime parole, sentii nel petto come un vuoto, vidi le vostre labbra muoversi come per pronunciar parola, ma di nuovo cadeste in quel sonno implacabile. Armatomi di coraggio avvicinai le mie labbra alle vostre. Un fascio di luce si fece strada tra i rami di un tiglio e vi illuminò il viso. Le vostre guance color rubino risaltavano sulla vostra pelle cerea. Il tutto contornato da quella chioma color limone. Quando anche quel sospiro di sole distolse la sua attenzione su di noi, lentamente, le vostre palpebre si alzarono. Un ruscello da li a poco scrosciava e uno stormo di uccelli volava libero. Il vostro sguardo corse dentro i miei occhi indifesi e arrivò sino al mio cuore. Tutto tacque.