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Autore: RadioPotter    06/02/2015    0 recensioni
Kiralya ci regala un commovente viaggio all'interno dei ricordi di Alice Paciock. Una costante? La neve.
Genere: Angst, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Frank Paciock, Neville Paciock
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Durante l'infanzia di Harry, Dopo la II guerra magica/Pace
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La neve a luglioKiralya

Quando la neve fredda si posa sulle nostre mani intrecciate un pensiero felice si va formandosi sulle mie labbra dischiuse. Tu, quasi captandolo, ti volti verso di me. È sempre stato così, ogni emozione fluisce tra di noi come energia liquida quando siamo in contatto.

La magia è una delle più difficili. Gli agenti atmosferici non si lasciano ingannare con facilità, ma tu sei sempre così bravo.

Il cuore mi si gonfia di gioia. Guardo i tuoi capelli scuri e tra di me spero che il bambino che sta crescendo dentro di me li erediti. Proprio in quel momento perfetto lui decide di farsi sentire.

«Il piccolo apprezza tesoro. Direi che è anche molto fiero della splendida magia che il suo papà ha creato per lui e la sua mamma!»

Ridacchi e piegandoti metti una grande mano sul mio pancione.

«Ehilà piccoletto! Ti piace la neve? Visto che magia?? Te la insegnerò! Quindi muoviti a venire fuori, qui tutti vogliono conoscerti.»

Mi porgi sorridendo una mano e ti aiuto a tirarti su, rientriamo in casa perché sono molto stanca. 
Appena varcata la soglia tutta la nostra allegria viene come risucchiata. Siamo chiusi qui da diversi mesi, Silente di tanto in tanto ci fa arrivare qualche notizia dell’Ordine.

Non è come essere li sul campo, ma ormai al parto manca veramente poco e Silente non vuole che rischiamo inutilmente. Io lo so che ti senti frustrato rinchiuso, ti manca l’azione.

Noto nuove piccole rughe intorno ai tuoi occhi. Occhi che sorridono quasi più, eppure sei sempre stato pronto a ridere.

Piano ed in silenzio mi accompagni sul divano.

«Tesoro, siediti! Non devi affaticarti.» Sempre premuroso nei miei confronti.

Ti riservo uno dei miei sorrisi ironici, quelli che ti piacciono tanto.

Infatti subito ti avvicini e mi dai un bel bacio sul naso, sghignazzando.

Non riesco quasi a contenere nel mio cuore tutto l’amore che provo per te e per il piccolo.
Ripenso al momento magico appena passato in giardino e mi rendo conto che anche in questi tempi bui tu sei tutto quello che mi serve per stare bene.



2 settimane dopo


Il piccolo fagottino, che è il nostro piccolo maghetto, è tra le mie braccia e non riesco proprio a staccare gli occhi da lui.

Sta dormendo e ogni tanto emette piccoli sbuffi muovendo le manine davanti al viso paffuto, tu gli accarezzi piano un piedino.

Questo momento è perfetto. Uno di quei momenti per cui ti viene da pensare che tutto alla fine andrà bene.

E io ci credo, ci credo veramente. Tutto andrà bene.



19 anni dopo


Fiocco di neve, luce, neve, capelli neri e viso paffuto; cercano di scappare da me, li vedo fluttuare così vicini ma allo stesso tempo così lontano da me. Non riesco proprio ad afferrarli.
Ti sento sempre accanto me, ma manca qualcosa. La neve, il fiocco di neve, mio dolce fiocco paffuto.
Oh, adesso avrei voglia proprio di una gomma. Prendo il pacchetto. All’improvviso sento una scossa di dolore lancinante. Tremo e tu mi stringi la mano. Ricordi di dolore. Cerco di rimetterli lontani in un cassetto.

Sei sempre accanto a me. 

La porta si apre, ed ecco il mio fiocco di neve. Sono contenta, un dolce calore mi pervade.
Lui si avvicina e mi fa una carezza, si siede accanto a me sul letto e ci saluta: «Ciao mamma, papà. Come state?»

Ora che lui è qui io sto bene e voglio farglielo capire, ma non mi ricordo come si fa. Allora gli regalo una cosa preziosa. 

Lui la prende e mi fa un sorrisone dolce.

«Grazie mamma, questa carta mi mancava sai? La metterò insieme alle altre in camera mia.»

Non capisco, ma dal suo tono sembra che io abbia fatto la cosa giusta, quasi mi metto a fare le fusa.
Dolore. I tremori stavolta si spengono più lentamente.

La mia neve riluce al sole e io sono felice, devo ripetermelo molte volte per calmarmi.

Lui rimane tutta la giornata con noi. È una giornata bellissima, no, una camera buia e umida, la donna dai capelli scuri si avvicina a me… No! Nel cassetto!

La neve cade a Luglio.

Ad un certo punto mi rendo conto che sto fissando i grandi occhi del mio raggio di sole, e sento in quel momento che potrei acchiappare un fiocco che mi vortica attorno. Allungo la mia coscienza per raggiungerlo, ma è lontano più di quel pensavo. Però la luce è più bella e mi sforzo.

Riesco ad entrare in contatto con il mio fiocco ma in realtà è una tormenta e io cerco di girare con loro.

Mi sembra di essere rimasta ore nel vortice ma alla fine lo trovo. Trovo il mio fiocco!

Neville. 

Neville è il mio fiocco di neve in Luglio.

Questo momento è perfetto. Uno di quei momenti per cui ti viene da pensare che tutto alla fine andrà bene.

E io ci credo, ci credo veramente. Tutto andrà bene.

Note: 
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