E, niente, ti bacio.
Ti attiro a me, le nostre mani una nell'altra, le dita intrecciate, e le mie labbra collidono sulle tue, una meteora illuminata che mi riscalda il cuore e mi fa vedere le stelle.
Dio solo sa quante volte l'ho sognato, questo momento, sempre che questo fantomatico Dio esista.
Ti ho sognata, ed erano sogni meravigliosi, la tua mano calda, come le coperte che mi avvolgevano in quelle notti d'inverno, quando il freddo ti gela l'anima.
Ti ho sognata mentre sorridevi, mentre i tuoi occhi s'illuminavano, occhi di un colore assurdo, esagerato, bellissimo.
Ti ho sognata mentre piangevi, e c'ero io a consolarti, a carezzarti i capelli, ad asciugarti le lacrime che ti scendevano lungo il viso.
Ti ho sognata tutta, il tuo viso, il tuo corpo, i tuoi abiti troppo larghi, i tuoi "Cazzo, che freddo!", quando eri fuori da scuola con solo un misero maglione addosso, il tuo smalto rosso fuoco, un po' sbeccato, le tue mani, le tue parole, tutta.
E mi sembra di star ancora sognando, mentre ti abbraccio, mentre le mie labbra sono modellate sulle tue, la sigaretta tra le mie dita che si consuma a vuoto.
Mi sembra un sogno, e infatti mi sveglio.
La suoneria del cellulare mi dà il suo apatico buongiorno, e io mi alzo, con in bocca un sapore amaro che sa di lei.



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Corner
Oneshot leggermente autobiografica, dedicata a lei, anche se non lo sa.
Kisses,

- Giulia.