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Autore: Altair13Sirio    06/02/2015    1 recensioni
Kate è una tredicenne ribelle e solitaria. Ha pochi amici e non va d'accordo con i suoi genitori. Una notte torna a casa dopo una festa, e durante il suo ritorno a casa succedono cose strane... E' una ragazzina coraggiosa, affronta il pericolo a testa alta, ma ha paura... Una grande paura che la opprime nei momenti peggiori.
Kate è seguita da qualcuno, o qualcosa, e sente la sua presenza e la sua influenza farsi sempre più insistenti, e non ha nessuno con cui confidarsi, nessuno a cui appoggiarsi...
Lei è piccola. E' solo una piccola ragazzina che vorrebbe essere grande, e non può nulla contro i pericoli del mondo, ma ci sarà qualcuno, o qualcosa, a proteggerla, alla quale si affezionerà particolarmente, amandolo e desiderandolo, confidandosi con egli, diventando "sua"... Il suo angelo custode.
Genere: Fluff, Horror, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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- Questa storia fa parte della serie 'Monster'
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La ragazzina si era persa. No: sapeva dove andava. La sua presunzione l’aveva portata a prendere quella strada, ad inoltrarsi nel bosco… Aveva portato con sé una torcia elettrica; sapeva già da prima che avrebbe fatto tardi… Era vestita leggera, una gonna corta nera e una camicia stretta nera a maniche corte, con una cravatta rossa per completare la stranezza del suo abbigliamento. La gonna sembrava strappata e la camicia era molto leggera, così che si intravedesse una magliettina, rossa come la cravatta, che copriva la pelle pallida. I capelli neri lunghi ondeggiavano a ogni passo. Aveva delle scarpe con tacco alto, che probabilmente non avrebbe dovuto usare per camminare in quella foresta; le usava per coprire la sua statura. Era molto bassa, nonostante la sua età, per questo sembrava ancora una bambina.
Sembrava piccola e innocente, ma lui sapeva che con un piccolo incentivo sarebbe stata capace di bruciare il mondo. Lui la stava osservando da quando era entrata nella foresta. Scelta ardita, ma rischiosa; una condanna a morte, a suo parere.
Aveva trovato la prima e la seconda pagina senza problemi. Si mostrava sicura di sé, non lasciava trasparire la paura. Ma lui percepiva tutti i suoi sentimenti, i suoi stati d’animo, e sentiva una certa inquietudine e confusione. Aveva assunto delle bevande alcoliche, alla festa da cui stava tornando, ma non così tanto da farla andare in tilt, altrimenti non avrebbe perso tempo con le pagine. Cominciò a farsi notare dopo la terza pagina, quando la ragazza, per la paura, cominciò a parlare da sola.
Si mimetizzava con gli alberi, appariva e spariva rapidamente, per lasciarle solo il dubbio, se ciò che aveva visto era reale o no… Pensò di finirla lì, ma quando la vide raccogliere la quarta pagina, quando lesse la frase che riportava, sentì il suo respiro affannarsi, i suoi battiti cardiaci aumentare; aveva paura! Era quello che aveva cercato, quindi poteva continuare fino a far salire la tensione al culmine…
La ragazza aveva raccolto altre due pagine. Stava arrivando. Si era mostrato sempre più frequentemente, rapido come un lampo, ma incessante e sempre più vicino. La ragazza si guardava intorno spaventata, respirando a fatica e girando lo sguardo velocemente, nel dubbio che le stesse sfuggendo qualcosa. Vide così la settima pagina, voltandosi. Era caduta dal ramo di un albero. La guardò rapidamente, forse nemmeno lesse cosa c’era scritto sopra, e poi si voltò di nuovo. Un lampo la accecò per un istante. Era l’immagine di qualcosa molto grande e vicino.
Sussultò. Rimase immobile a fissare il buio e cercò di ristabilire la respirazione. Il suo sguardo cambiò e la ragazza si voltò, più risoluta e decisa ad uscire da lì, a tornare a casa.
La vide camminare a passo svelto, senza guardarsi intorno, come se non guardare aiutasse in qualche modo… Voleva uscire al più presto da lì, ma voleva anche dimostrare a qualunque cosa fosse in quella foresta che lei non era spaventata, che era più forte… Forse era tardi per assumere un atteggiamento simile, ma a quel punto volle vedere fino a dove si sarebbe spinta, e continuò a seguirla fino ai margini del bosco.
Per la ragazza fu un sollievo vedere che i raggi della Luna non venivano più filtrati dai rami degli alberi. Si sentì euforica, e accelerò il passo, per uscire da lì al più presto possibile. Si fermò proprio sul confine, dove gli alberi finivano improvvisamente e il prato verde continuava per una ventina di metri; poi cominciava l’asfalto.
Un suono proveniente da terra l’aveva fatta sussultare; un suono di carta stropicciata. Abbassò lo sguardo lentamente e vide l’ottava pagina. La paura la assalì per un attimo, si ritrovò a tremare e in quel momento avrebbe tanto desiderato di indossare qualcosa di più… Si chinò lentamente e raccolse l’ultima pagina.
 
NON GUARDARE O TI PRENDERA’
 
Per un attimo la ragazza rimase immobile, incerta sul da farsi. Perché si sarebbe dovuta voltare per guardare, qualunque cosa ci fosse lì ad aspettarla… Aveva paura di voltasi, voleva solo andare a casa. In quel momento avrebbe tanto voluto stringersi a suo padre, lasciarsi accarezzare la testa da sua madre… Ma non era possibile…
Si voltò lentamente, dopo aver preso un lungo respiro, mantenendo uno sguardo risoluto. Nell’ombra del bosco non c’era niente. Non sapeva perché non usò la torcia, forse perché non voleva vedere quello che si poteva nascondere nel buio. C’erano solo alberi e rami. Si chiese se quelle pagine non le avesse lasciate qualcuno che aveva intenzione di farle uno scherzo.
Scosse la testa sospirando e si voltò, andando verso la città e portando con sé le pagine.
Non era scappata… Si era voltata e lo aveva affrontato, in un certo senso… Lo aveva guardato, nonostante il messaggio le dicesse di non farlo… Era stata coraggiosa… Era una ragazzina coraggiosa…
La guardò mentre si avviava verso la città illuminata al chiaro di Luna. Era una ragazzina speciale…
L’avrebbe tenuta d’occhio.
   
 
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