Premetto che questa è la prima fanfiction che pubblico su questo sito perciò vi chiedo di recensire e di commentare pure, anche negativamente. Grazie mille a tutte quelle povere anime che stanno per leggere questo sputo di fanfiction. Mi dileguo *salta dalla finestra con un carpiato triplo*

Continuò a correre a perdifiato: quella bestia non sapeva proprio controllarsi! Era così divertente! La sua intelligenza superiore gli dava un vantaggio che compensava ampiamente la brutale forza di Shizu.
Un metro alla sua destra si schiantò un distributore di bibite: -Ah, Sizu-chan, oltre che ad avere un'intelligenza protozoica hai anche una mira penosa!- fece seguire una risata prepotente alla provocazione. Svoltò dietro un palazzo e Shizuo gli fu subito appresso. -Izayaaaaa, bastardo!- -Il tuo lessico di limita agli insulti e al mio nome? Sono lusingato.- Un palo delle luce scagliato a mo' di giavellotto gli sfiorò la spalla. Era mezz'ora che si inseguivano e Izaya decise che era ora di farla finita, non che fosse stanco però forse era meglio tornare ai suoi affari. Maledisse mentalmente gli impegni che gli impedivano di continuare il suo giochino, non che gli piacesse passare del tempo con Shizu-chan, trovava solo che fosse interessante vedere il protozoo che faceva di tutto per acchiapparlo quando era assolutamente impossibile. Ad ogni modo doveva porre fine all'inseguimento quindi svoltò in un vicoletto che ad occhio inesperto sarebbe sembrato un vicolo cieco ma che lui sapeva avere un buco nella rete metallica in fondo. Raggiunse in fretta la suddetta rete e si chinò per raggiungere il suddetto buco quando si bloccò. Era chiuso. IN OTTO ANNI CHE USAVA QUEL PASSAGGIO NESSUNO L'AVEVA MAI CHIUSO E ADESSO CHE ERA DI VITALE IMPORTANZA OVVIAMENTE ERA CHIUSO! Si trattenne dal calciare con rabbia la rete solo perché sarebbe stato un comportamento degno di Shizuo.
Ecco, appunto, Shizuo. Izaya cominciò a pensare a come fuggire... Avrebbe scavalcato la rete, si sarebbe arrampicato e via! Fece per cominciare la scalata quando una mano lo prese per la spalla e lo sbatté a terra. -Come al solito, Sizu-chan, non riesci proprio ad essere delicato.- Fece un sospiro come se si rammaricasse. -Taci, pulce, sai perfettamente che non ho problemi a sbatterti a terra!- -Sbattermi, Sizu-chan?- chiese inclinando la testa e stiracchiandosi languidamente contro l'asfalto. Shizuo arrossì e distolse lo sguardo: -Ti ho detto di chiudere la bocca!- -Perché?- -Perché so esattamente cosa dirai e...- Izaya lo interruppe: -E non vuoi sentirti dire che sei un mostro, che la tua famiglia si vergogna di te e che...- non riuscì a completare la frase poiché Shizuo lo aveva preso per il bavero e sollevato da terra di un metro buono. -Pulce, chiudi quella cazzo di bocca, io non...- capisco perché fai così, perché mi offendi -ti sopporto.- - Però siamo sempre qua.- Izaya fece un sorrisino stupido che fece scattare qualcosa nel cervello mostruoso di Shizuo.
Sollevò del tutto Izaya e lo inchiodò al muro, premurandosi di fargli male; aveva un'aria furiosa negli occhi e Izaya si tastò la tasca in cerca del suo fidato coltellino, quando lo trovò lo estrasse facendo scattare la lama. -Lasciami Shizu-chan.- -No.- Izaya accostò la lama al collo del rivale -Lasciami, adesso!- -Non ti lascerò mai!- si interruppe, accorgendosi di ciò che aveva detto -Non quando sono in condizione di ucciderti- rettificò. Izaya scattò e aprì un sottile taglio lungo la clavicola di Shizuo, che in risposta gli diede un pugno in faccia. Era la prima volta che colpiva così la pulce, la testa di Izaya scattò indietro mente un rivolo di sangue gli colava dal labbro.
Il biondo trovò che quel sangue, seppur dello stesso colore degli occhi del rivale, stonasse terribilmente su quel volto angelico che apparteneva ad un demone.
Mentre Izaya, ancora stordito, cercava di ricollegare la mente di solito così affilata, Shizuo si sporse e posò le labbra sulle sue, prodigandosi di leccare via il sangue dalla bocca della pulce. Incredibilmente Izaya non si ritrasse, ma si aggrappò alle spalle dell’altro e approfondì il contatto.
Poi, di colpo, si staccò, si divincolò dalla stretta dell'altro ragazzo e fece per andarsene. All’ultimo momento si girò appena: -Sizu-chan?- -Che vuoi, pulce?- - ti odio- le labbra di Shizuo si stirarono appena in un sorriso -Anche io-.
Girò le spalle al suo nemico, che mai l’aveva liberato così facilmente, e se ne andò.