CAPITOLO 1

Quando mi sveglio sono ancora le quattro e mezzo del mattino,quell'odiosa sveglia ancora non ha suonato dovrebbero mancare ancora due ore, ma io propio non riesco a dormire, e come potrei, fra meno di cinque ore la mia vita cambierà per sempre, e solo per uno stupido sbaglio per il quale nessuno vuole credermi.Così rigirandomi e rigirandomi nel letto senza nessun segno di sonnolenza decido di alzarmi. Mi siedo vicino alla mia finestra cercando di memorizzare ogni singolo dettaglio di quella strada a cui mi affaccio e a cui dovrò dire addio. Come quasi tutta questa settimana anche oggi sta piovendo, sento ogni singola goccia appoggiarsi alla finestra e piano piano la vedo scorrere sempre sempre più giu. Mi è sempre piaciuta la pioggia mi faceva sentire cosi bene guardarla scorrere lentamente, mi faceva immaginare che come quelle goccie anche i miei problemi un giorno,anche se lentamente, se ne sarrebbero andati. Oggi però quella pioggia non stava funzionando,avevo sperato troppo che tutto sarebbe cambiato ma al primo sintomo di felicità c'è sempre qualcosa pronto a distruggere qualsiasi cosa. Mia madre sta ancora dormendo,credo che dopo che me ne andrò cambierà anche la sua di vita, io sono l'unica persona che le rimane. Vivo sola con lei da quando avevo più o meno 10 anni , mio padre un giorno  era uscito di casa senza più tornarci, il tipico stronzo che molla la propria moglie e la propria figlia solo per una puttana di segretaria qualche anno più giovane,l'ho odiato per quello che ci aveva fatto, ci aveva mollato ed era scappato come solo un vero codardo può fare, ma alla fine ho sempre avuto mia madre su cui contare e noi due ce la siamo sempre cavata anche senza di lui. Dopo un po decido di spostarmi dalla finestra per iniziarmi a vestire cosi avrò più tempo per quegli orribbili e smielati addii. Indosso una semplice maglietta  nera, dei jeans azzurri, e le mie amatissime converse nere ormai un pò rovinate. Mi posiziono vicino allo specchio e inizio a fissare il mio riflesso, ho sempre odiato ogni semplice parte del mio corpo i miei stupidi capelli neri, i miei occhi azzurri pieni di odio, un naso troppo lungo e tutto in un corpo troppo grasso al contrario di tutti quei perfetti ragazzi che si vedono in televisione,sono sempre stata insicura del mio corpo e di me stessa ma solo lui, Trevor,era riuscito a farmi capire che ero molto di più ma ora che ormai è morto sono ritornata all'autocommiserazione del mio odiossimo essere. Il mio nome è Lucinda Price e oggi sto per compiere  un nuovo capitolo della mia storia