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Autore: Rosso_Pendragon    07/02/2015    3 recensioni
Dopo la mia piccola Arwen ritorno con la versione del "il ritorno del re" da parte di Merlino
Dateci pure un occhiata ^^
ogni parere è ben accetto :)
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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A tutti coloro che hanno avuto il coraggio di leggere la storia a cui questa è collegata. Grazie davvero ^^
 
Distanze 

Stava lentamente pulendo l’armatura del re, rispecchiandosi ogni tanto, guardando i suoi lineamenti distorti. Arthur era tornato. Era a Camelot. Era come tornare a respirare. Chiuse gli occhi per un lungo momento, respirando di nuovo dopo settimane. Molto probabilmente in quel momento era con Gwen, infondo non la vedeva da molto, lui poteva aspettare. A lui erano bastate le urla gioiose al mercato, le giovani fanciulle che correvano a vedere il loro giovane re tornare a casa, anche lui si era messo a correre, come una ragazzina in effetti, sorrise rammaricato da se stesso. Ma aveva così tanta voglia di vederlo, quando era arrivato di fronte all’entrata del castello era rimasto immobile a osservarlo. Era ricoperto di sangue e sporcizia ma per lui non era mai stato più bello. I capelli color grano impregnati di polvere e terra, la barba corta e ispida cresciuta durante le lunghe giornate a uccidere uomini, l’armatura sporca e incrostata che in quel momento Merlino stava lucidando, non consapevole affatto dei suoi movimenti, troppo impegnato a perdersi in quel ricordo, a lasciarsi sfuggire un sorriso forse un po’ troppo felice. Sapeva perfettamente che odore aveva, come gli si piegava la bocca definendo tutte piccole sfaccettature del suo volto e delle sue emozioni, come piegava il capo quando rifletteva, poteva leggere perfettamente quel corpo da guerriero, e dopo anni che si conoscevano ne era ancora affascinato. Era rimasto in disparte, senza farsi notare, guardandolo mentre alzava la testa, mentre scendeva da cavallo, mentre scrutava la folla. Era stupido pensare che lo cercasse? Quegli occhi chiari avevano guardato tutti, senza vedere nessuno e Merlino rimpiangeva di non essergli corso incontro, di non aver avuto anche per pochi istanti quegli occhi su di se. Aveva visto la stanchezza in quegli occhi, il bisogno di ricordarsi cos’è vivere. Quando il re era corso su per le scale, stanco ma ancora agile, forte, lui aveva sentito come se finalmente fosse di nuovo integro. Aveva avuto voglia di corrergli dietro, di fermarlo, di abbracciarlo, di regalargli quel sorriso che si stava portando dietro dal momento in cui era partito. Gli era mancato così tanto. Il loro punzecchiarsi, quelle battutine, svegliarlo, portargli la cena, vestirlo, gli era mancato persino andare a caccia! Sbuffo interrompendo quegli strani pensieri, tornando a dedicarsi al suo lavoro. Già… l’armatura. Gliela aveva consegnata Gwen. Sbuffo ancora in modo più sonoro stavolta, gliela aveva tolta lei molto probabilmente, gli aveva anche fatto preparare un bagno ne era quasi sicuro. Ma non di certo da lui. Una smorfia si rifletté sulla superficie lucida dell’armatura, prima che le sue labbra diventassero una linea sottile.
Dietro di se stava qualcuno i cui lineamenti riflessi nell’armatura gli erano così familiari da sembrargli i propri.  Non sapeva da quanto Artù fosse lì ma l’osservava, non sapeva dire cosa vedesse lui, ma se il riflesso non lo ingannava lui vedeva due occhi felici che lo scrutavano. I capelli puliti brillavano, come anche lui stesso. Come se in Artù ci fosse qualcosa che poteva illuminare il buio. Un groppo gli chiuse la gola, tantoché fu costretto ad abbassare il capo a non guardare ciò che aveva tanto desiderato vedere.
“Sono mancato solo per poche settimane e hai già dimenticato come svolgere il tuo lavoro?” alle sue spalle lo sentiva, Artù sorrideva, un sorriso vivo, giocoso, un sorriso riservato a lui.
Si voltò lentamente e alzò il capo “ Se voi fosse tornato prima Sire magari non mi sarei dimenticato tutto” si guardarono seri per alcuni istanti, prima che Merlino rinunciasse a quella stupida impresa e gli regalasse in sorriso che si era meritato, quel sorriso nascosto, coltivato con cura, prima che gli regalasse quelle parole che il re aspettava da settimane “Ben tornato Artù”. Il biondo lo guardo negli occhi prima di farsi avanti e abbracciarlo, le braccia forti lo strinsero a se in un gesto che faceva davvero in occasioni speciali. Si sentì al sicuro, protetto, non voleva affatto lasciare che quell'abbraccio si sciogliesse, respirò il suo odore, sapeva di sapone, di cuoio, Artù lo strinse più forte come a voler cancellare qualcosa, la guerra forse. Oppure voleva semplicemente sentire il calore di una persona che sentiva amica. Che amava?
Artù per lui era anche più di un amico, ma represse l’istinto di dirgli qualsiasi sciocchezza.  Forse se l’era solo immaginato, ma gli sembrò che Artù gli avesse risposto contro la sua spalla mentre anche lui assaporava il suo odore, mentre tutto intorno a loro le armi e gli strumenti da lavoro tintinnavano nella brezza leggera che entrava dalla porta lasciata aperta.
“È  bello essere a casa”
Forse gli era sfuggita una lacrima, ma nessuno l’aveva vista, si era velocemente nascosta contro il tessuto della maglia di Artù mentre il giovane mago spingeva la testa verso il collo del re, nascondendo tutto alla vista, come se il biondo fosse una coperta con cui coprirsi e sparire. E rimasero li, abbracciati, dondolandosi al ritmo del vento, senza alcuna fretta di dividersi, senza alcuna preoccupazione. Felici di essere tra le braccia l’uno dell’altro. “Magari domani potremmo andare a caccia. Che ne pensi Merlino? “
Sorrideva contro la sua guancia il giovane re e il moro si lasciò sfuggire una piccola risata contro la gola dell’altro, facendogli il solletico, riscaldandogli il cuore.
“Tutto ciò che volete testa di fagiolo”
Il re e il mago rimangono abbracciati, la vita scorre nelle loro vene, la morte lontana, le promesse fatte sono momentaneamente dimenticate. Perché nessuno tranne la regina ha capito quanto Merlino sia mancato davvero ad Artù.  

Angolo dell'autrice
l'ho appena finita e non credo di averla riletta come si deve... sorry ^^" questa storia è collegata a questa 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2993954&i=1 ma se non la leggete non mi offendo, è solo per una migliore comprensione e per farvi soffrire un pò xD Il rapporto tra questi due è davvero lasciato molto alla vostra immaginazione... siate liberi di pensare ciò che volete u.u io non metterò in dubbio nulla ;) 

Ringraziamenti 
Alla mia beta che domani mi ucciderà sapendo che non le ho chiesto un parere (Ti adoro! :*), a Eresseie93 sperando che questa storia la renda più dolce (una abbraccio malvagiosamente malvagia ragazza xD), a VperVendetta con tutto il mio affetto :* e anche a elyxyz perchè anche il continuo mi sembrava giusto dartelo in dono ^^
Un abbraccio anche a chi legge in silenzio e chi in silenzio ama profondamente questi cari giovanotti :3

Alla prossima 
R

 
  
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