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Autore: Hypnotic Poison    07/02/2015    7 recensioni
Minto amava essere al centro dell'attenzione, quello era certo. Amava essere adulata, ed amava poter mostrate a tutti la sua grande passione. Non aveva perso l'occasione, quindi, di mettersi in mostra davanti ai suoi amici non appena le si era presentata l'opportunità – specialmente per un balletto come quello.
Aveva dunque regalato loro dei biglietti per assistere alla prima del suo spettacolo di danza, con incluso ingresso anticipato anche per partecipare alle prove. [...] “Perché sono tutti senza maglietta?”
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Center Stage












Minto amava essere al centro dell'attenzione, quello era certo. Amava essere adulata, ed amava poter mostrate a tutti la sua grande passione. Non aveva perso l'occasione, quindi, di mettersi in mostra davanti ai suoi amici non appena le si era presentata l'opportunità – specialmente per un balletto come quello.
Aveva dunque regalato loro dei biglietti per assistere alla prima del suo spettacolo di danza, con incluso ingresso anticipato anche per partecipare alle prove; era quello infatti il motivo per cui quel pomeriggio quattro Mew Mew “in pensione”, tre alieni, e un americano stavano entrando lentamente in teatro, chiacchierando sotto voce per non disturbare gli altri pochi spettatori presenti e le ballerine già impegnate nelle prove.
E' un posto davvero elegante,” commentò sotto voce Retasu, ammirando l'alto soffitto allegramente decorato, mentre salivano gli scalini per occupare i loro posti.
Zakuro annuì, tenendo indosso gli occhiali da sole scuri anche se la luce era poca: “Stasera sarà ancora più elegante, è la prima, dopotutto.”
Vuoi dire che mi dovrò vestire in quel modo assurdo?” borbottò Kisshu, infilandosi per primo in una fila di rigidi sedili ricoperti di velluto rosso.
Non incominciare,” lo ammonì suo fratello maggiore, seguendolo e portandosi dietro Retasu.
Ryo sorrise appena nel sentire la tenera pressione delle dita di Ichigo tra le sue mentre l'aiutava a camminare nel poco spazio tra le varie file – geni di gatto ancora attivi okay, ma era comunque una pasticciona. Era da poco che poteva godersi quel contatto, e faticava ancora nel credere che fosse vero. “Quanto dobbiamo rimanere qui?” domandò.
Zakuro fece spallucce: “Le prove andranno avanti probabilmente per un'altra oretta, abbiamo fatto un po' tardi. Lo spettacolo sarà alle nove, avremo tutto il tempo di prepararci.”
Onee-chan, posso venire con te mentre ti prepari? Anche Purin vuole la parrucchiera e la truccatrice.” domandò la biondina.
La modella rise: “Vedremo.”
Minto li notò poco dopo che si furono tutti accomodati, e li salutò con un piccolo gesto della mano (non era mai stata una a cui piaceva mostrare quanto in realtà fosse contenta che fossero tutti lì), riconcentrandosi subito dopo su ciò di cui stavano discutendo le sue colleghe e i coreografi.
Kisshu osservò con un accenno di sorriso soddisfatto le varie ballerine che saltellavano per il palco senza uno schema preciso, riscaldandosi e ripetendo un accenno di passi; le trovava quasi buffe, con quegli strani completini spaiati – Minto, per esempio, aveva indosso un body nero coperto da un largo maglioncino bordeaux, le gambe lasciate perlopiù scoperte tranne che per spesse calze rosa e degli scaldamuscoli neri attorno ai polpacci. E probabilmente lo avrebbe ucciso se lui avesse osato dar voce ai suoi pensieri, ma era decisamente... adorabile.
L'entrata in scena dei ballerini uomini, però, bloccò il suo idillio, e lui si corrucciò.
Perché sono tutti senza maglietta?”
Purin ghignò: “Non lo so, ma non mi lamento.”
Ehi!” borbottò Taruto.
Be', insomma, guardali!” insistette la biondina, dando una gomitata a Retasu, che era diventata rossa “Quello là a sinistra di tartarughe ne ha due!”
Purin!” fu il mormorio della Mew verde, che però non poteva esimersi dal sorridere nonostante avvertisse perfettamente lo sguardo di Pai su di lei. “Sono ballerini, è normale che siano così... uhm... atletici.”
Immagino che faccia anche caldo, su quel palco,” tentò Ichigo.
Io avrei decisamente caldo.”
All'ultimo commento sghignazzato di Purin, a cui Taruto rispose schiaffeggiandosi il volto con una mano, Kisshu affondò un po' di più nella poltrona, incrociando le braccia al petto e sbuffando.
Bah. Io non ho niente da invidiare a quelli lì.”
In realtà sei un po' mingherlino, eh.”
Lui scoccò un'occhiataccia a Ichigo, che se la rideva sotto i baffi. “Micetta, se mi avessi dato la possibilità di farmi vedere senza maglietta -”
Stop right there.”
Ma se andavi sempre in giro con la pancia di fuori!”
Ragazzi!” il sibilo di Zakuro li fece tacere tutti “Se non la smettete, vi butto fuori io prima che lo faccia il direttore di scena.”
Tutti si acquietarono, sistemandosi meglio nei sedili e concentrandosi sul palco, ben consci della necessità di eseguire gli ordini della modella.
Quando di nuovo scese il silenzio, Ryo si sporse per sussurrare all'orecchio di Ichigo: “Quindi siamo qui perché Kisshu si ingelosisca e decida finalmente di darsi una mossa?”
Noooo,” la rossa sorrise “Siamo qui perché Minto ci ha regalato dei biglietti che altrimenti sarebbero stati molto difficili da ottenere, e perché per lei questo spettacolo è molto importante.”
E perché sapeva benissimo che alle prove questo sarebbe successo.”
Lei gli lanciò un'occhiatina divertita: “Non è che sei un po' invidioso pure tu?”
Oh, please!”
Ichigo ridacchiò della sua aria scocciata, appoggiando la testa sulla sua spalla e stringendogli di nuovo la mano.
Dall'altro lato della fila, una conversazione simile si stava svolgendo tra Pai e Retasu.
Mio fratello sarà pure un cretino, ma la tua amica è sadica.” disse l'alieno.
Lei schioccò un'occhiata al fratello in questione, che stava osservando con una certa faccia scusa Minto venire sollevata con grazia da uno degli altri ballerini.
Potresti dirgli qualcosa.”
Che cosa?!”
Non lo so,” Retasu si strinse nelle spalle “Dargli qualche consiglio. Ti lamenti sempre che ti disturba.”
Pai fissò la sua ragazza con un sopracciglio alzato. Era molto più semplice brontolare di Kisshu, che prenderlo effettivamente di parte e far in modo che qualche cosa entrasse in quella sua testona dura. Era una bella sfida, in effetti, tra lui e Minto, su chi fosse più testardo quando si impuntavano su una cosa – e più lui fingeva al mondo che non ci fosse interesse, più s'incupiva ogniqualvolta che la mora usciva dal suo campo visivo.
Sbuffò, sfregandosi una tempia. Non aveva certo voglia di farsi venire l'emicrania per colpa di quell'imbecille. Anzi, sotto sotto, era quasi compiaciuto dalle tecniche crudeli che la ballerina adottava nei confronti dell'alieno.
Le prove proseguirono senza ulteriori intoppi, malumore di Kisshu e Taruto a parte, per l'ora successiva, tra comandi esclamati in secco francese, risate, e prese provate e riprovate fino alla perfezione; finché la coreografa, una donna dall'aspetto elegante con un caschetto grigio dal taglio perfettamente simmetrico, non si rivolse con un bel sorriso studiato al pubblico, ringraziandolo per la partecipazione, e congedando invece la compagnia per le poche ore che mancavano allo spettacolo.
Quando la maggior parte dei ballerini si fu ritirato dietro le quinte, Minto chiamò gli altri sul palco, accogliendoli sulle scalette laterali.
Onee-chan, sei così brava!” Purin quasi le saltò addosso, festosa come sempre.
Lo so,” rise la mora, scostandosi una ciocca di capelli sfuggita allo chignon disordinato dalla fronte velata di sudore “Vi siete divertiti?”
E' stato molto interessante,” Retasu annuì convinta “Non avevo mai assistito a delle prove, prima.”
Be', il meglio lo abbiamo tenuto per stasera,” rispose Minto “Quando le prove sono aperte, cerchiamo sempre di non esagerare.”
Minto-chaaan,” una ragazza della compagnia dai mossi capelli neri che faticavano a stare chiusi nello chignon laterale si avvicinò a loro, occhieggiando in modo abbastanza evidente gli uomini presenti “Perché non ci presenti i tuoi amici?”
Ichigo e Retasu si mossero impercettibilmente verso i loro compagni, la rossa in particolare con sguardo omicida. La Mew blu, invece, dovette trattenersi dall'alzare gli occhi al cielo.
Mizumi, loro sono i miei amici di una vita. Ragazzi, lei è Mizumi.”
Molto piacere,” tese subito la mano verso Kisshu con un sorriso affettato, e lui si prodigò in un veloce baciamano.
Enchanté, mademoiselle.
A Zakuro non sfuggì l'irrigidimento nella postura di Minto, che voltò le spalle alla collega e si mise invece a parlare animatamente con lei; ma, per il bene dell'amica, fece finta di nulla e ricambiò la sua voglia di chiacchierare mentre gli altri si intrattenevano con l'altra ballerina.
Ehi, Minto-chan, però adesso devi presentarci anche tutti quei fustacchioni in calzamaglia!”
Ichigo e Retasu si lasciarono andare a delle risatine alla richiesta di Purin; Pai, invece, decise di poggiare una mano sulla spalla di Taruto, vista l'espressione furiosa del fratello minore, e di dargli qualche colpetto sia rassicurante che di precauzione.
La mora sorrise, cogliendo l'occasione al volo. “Ovvio!”
No, Minto, non c'è bisogno...” cercò di protestare debolmente Shirogane, la mano avvinghiata a quella della sua ragazza, ma l'amica era già sparita dietro le quinte alla ricerca dei colleghi.
Ritornò dopo pochi istanti, scortata da, ovviamente, due dei ballerini più in forma che l'americano avesse mai visto – compreso quello che Purin aveva definito “dalla doppia tartaruga.”
Ragazze, questi sono Shunsuke e Ren, che è il nostro primo ballerino,” spiegò loro, con un sorriso splendente.
Furono le ragazze, questa volta, a farsi avanti senza esitazioni, e fu il turno dei loro compagni di ombrarsi.
Posso?” domandò impertinente Purin, il dito indice già puntato in avanti verso gli addominali di Ren.
Retasu le afferrò il polso all'ultimo secondo, arrossita per lei, piegando la testa in segno di scuse mentre Ichigo e Minto sogghignavano.
Quest'ultima avvertì la presenza di Kisshu accanto a lei, le braccia incrociate e la solita aria strafottente in volto. “E' così difficile sollevare voi altre, quindi, dal dover aver bisogno di tutti quei muscoli?”
Lei lo guardò con un sopracciglio alzato. “Servono tecnica, precisione, ed eleganza. Non so se le conosci.”
Kisshu ghignò, sbuffando. “Ah! Potrei tirarti su anche io senza problemi, colombella.”
Minto spostò il peso da una gamba all'altra, leggermente a disagio. “Be', non tutte sono come me.”
Mantenne lo sguardo fisso in avanti mentre lo avvertiva guardarla con la coda dell'occhio. “Decisamente no, cornacchietta.”
La mora si schiarì la gola. “Bene, ehm, ragazzi, Mizumi, noi dovremmo andare, che ne dite?”
Di già?” si lamentò Purin, e questa volta nessuno riuscì a trattenere Taruto dall'afferrarla per un braccio e portarsela accanto.
Zakuro sorrise e le mise una mano sulla spalla, comprendendo la faccia di Minto. “Ci vediamo stasera alla prima, allora.”
Ciao, fustacchioni!”
Purin, smettila!
Ma Reta-chan!”

***

Alle nove meno qualche minuto, tutti molto – incredibilmente – puntuali e molto eleganti, il gruppetto si ritrovò nel foyer del teatro, già pieno di persone dall'aria altrettanto sofisticata.
Com'è che si chiama questo aggeggio?”
Cravatta, Kisshu. È una cravatta.” rispose Zakuro, sorridendo cordialmente alle persone che la riconoscevano e la guardavano ammirate.
Sembra più un cappio,” borbottò lui, passandosi un dito nel colletto della camicia per allentarlo “I vostri abiti sono così scomodi.”
Smettila di lamentarti, una volta tanto,” lo ammonì il fratello maggiore, stretto anche lui in un completo scuro che gli aveva prestato Keiichiro.
Kisshu gli fece il verso, ben attento a non farsi vedere, ma suscitando una risatina di Retasu, appesa al braccio del compagno e avvolta da un elegante abito color avorio. “Stai benissimo, Ikisatashi-kun.”
Già, anche Minto-chan sarà contenta,” sghignazzò Purin, che indossava un corto abito giallo con la gonna a palloncino.
Ichigo sorrise, ma sospirò: “Cerchiamo di comportarci bene, d'accordo? È la prima, e questo spettacolo è molto importante per lei. Domani è anche il suo compleanno.”
Le hai fatto un regalo, vero, Kisshu?”
L'alieno alzò un dito minaccioso verso il tono canzonatorio di Taruto. “Ringrazia che ho lasciato i sai a casa.”
Un leggero scampanellio ed una voce all'altoparlante annunciarono che era tempo di prendere i posti, perché lo spettacolo sarebbe iniziato di lì a poco.
S'incamminarono insieme alla folla chiacchierante dentro alla sala vera e propria, occupando gli stessi posti del pomeriggio – che solo ora, a sala piena, si rivelavano essere tra i migliori che il teatro poteva offrire.
Con un forte attacco dell'orchestra, il sipario si aprì dopo pochi istanti, mentre le luci si abbassavano per poter illuminare al meglio il palco.
Non fu difficile, per Kisshu, individuarla tra la fila di ballerine, nonostante indossassero tutte la stessa pettinatura e un tutù lungo fino al ginocchio molto simile – quello di Minto era di un tenue rosa cipria, che le donava molto a contrasto con i capelli scuri. Forse lui l'avrebbe riconosciuta un po' ovunque, ma era innegabile notare come fosse a suo agio e naturale impegnata in mosse che di naturale avevano ben poco; riusciva anche a cogliere quanta più carica ed energia ci stesse mettendo rispetto alle prove, come dietro al sorriso perfetto ci fosse tutta la concentrazione di cui era capace.
Non riuscì a staccarle gli occhi di dosso per tutta la durata dello spettacolo, subendosi le occhiatine divertite di Ichigo, ma poco gli importava. Non capitava spesso che lui potesse osservarla così senza rischiare di subire menomazioni fisiche.
Be', e poi era qualcosa di totalmente nuovo, a cui lui non era abituato. Non c'era questo genere di cose sul suo pianeta, la danza era molto diversa, e non aveva avuto modo di vedere uno spettacolo simile negli ultimi mesi passati sulla Terra. Sì, qualche volta aveva beccato Minto che si lanciava in qualche passo di danza mentre risistemava il locale, canticchiando sottovoce, ma non poteva paragonarsi a quello che lei era in grado di fare sul palco. L'insieme in sé di come tutte le ballerine riuscissero a muoversi in perfetta sincronia era per lui sorprendente, e poteva cogliere la stessa sorpresa e meraviglia anche sui visi dei suoi amici.
Quasi non gli sembrò nemmeno di passare più di un'ora e mezza fermo nello stesso posto; era come se tutti fossero stati incollati ai sedili – e solo lo scroscio di applausi finale li risvegliò.
E' stato bellissimo, non credete?” esclamò entusiasta Retasu, battendo forte le mani.
Taruto soppresse uno sbadiglio, grattandosi la nuca: “Sì, però ora andiamo a casa? Sono stanco.”
Dai, Taru-Taru, resisti! Dobbiamo portare i fiori a Minto!”
Non chiamarmi Taru-Taru.”
D'accordo, Taru-Taru.”
Kisshu sorrise scuotendo la testa per i battibecchi di quei due (Ichigo li trovava adorabili, lui semplicemente idioti); con un occhio, mantenne la propria attenzione sugli ultimi saluti delle ballerine – ed in particolare su una, il cui rossore sulle guance proprio non poteva sfuggirgli – mentre con l'altro, si concentrò sul non pestare l'accenno di strascico del lungo vestito nero di Zakuro mentre lasciavano il proprio posto.
Con la modella in testa, che aveva già compiuto la strada un paio di volte in precedenti spettacoli dell'amica, si diressero verso il retro del teatro, in direzione dei camerini; e fu sempre il sorriso della modella, unito a quello di Shirogane, per malgrado di Ichigo, che permise loro di districarsi tra la folla che si era già radunata senza troppi problemi, e raggiungere Minto non appena mise anche lei piede giù dal palco.
La contentezza di vederli tutti lì, unita all'indubbia nozione che lo spettacolo fosse stato un successo, le si poteva leggere in volto anche con i suoi tentativi di mantenere la solita aria superiore.
Allora?” domandò sorridendo “Avanti, inondatemi di complimenti.”
Ichigo sbuffò, ma si fece comunque in avanti per abbracciarla: “Sei bravissima quanto antipatica.”
Complimenti, Ichigo, non ho detto di prendere spunto da Kisshu.”
L'alieno in questione ghignò, infilandosi le mani in tasca. “Allora me ne sto zitto, cornacchietta.”
Lei gli fece una brevissima linguaccia: “Ecco, bravo.”
Purin si lanciò in avanti, stringendo un bouquet di rose blu che spinse nelle braccia della ballerina: “Sono per te, Minto onee-chan! Li ha scelti Shirogane onii-san per te!”
Minto guardò l'americano con un sopracciglio alzato, e lui fece spallucce.
Be'... per stavolta ve lo dico. Sono felice che siate venuti e che vi siate divertiti.”
Nessuno ha detto niente sull'essersi divertiti.”
Kisshu.”
Lui scrollò le spalle al richiamo della rossa, ma il suo tono leggero e scherzoso non era passato inosservato da Minto, che si limitò a fargli una smorfia.
Almeno questa volta i ballerini erano vestiti,” mormorò Ryo, facendoli ridere.
La folla intorno a loro cominciò ad aumentare, e Zakuro intervenne notando che Taruto stava nascondendo l'ennesimo sbadiglio. “Meglio andarsene da qui, o non usciremo più.”
Minto annuì: “Io vado a cambiarmi, sono esausta, ci vediamo dopo.”
S'intrufolò nel camerino saltellando un po' sui talloni – le punte la stavano uccidendo, nonostante gli anni e gli anni di pratica. Finalmente poteva concedersi un attimo di respiro, tranquillizzarsi, e finalmente togliersi tutte quelle forcine e quella specie di tiara dai capelli che le stavano bucando il cranio.
Aveva sempre trovato la prima la parte più difficile, quella in cui si sentiva più nervosa; poi, quando il primo spettacolo andava bene, le sembrava che tutto fosse un po' più in discesa. Le esibizioni successive sarebbero state altrettanto emozionanti, ma senza tutti quei nervi che la prendevano a dieci minuti dall'entrata sul palcoscenico. All'adrenalina, però, non avrebbe mai rinunciato; era quella che la faceva andare avanti nel suo sogno.
Si svestì più in fretta che poté, condividendo le chiacchiere dei suoi amici e colleghi che quanto lei erano ansiosi di uscire; era davvero sfinita, voleva solo tornarsene a casa e buttarsi nel letto.
Il giorno dopo, dopotutto, aveva il suo compleanno per cui prepararsi.
Tra gli spasimanti di Zakuro e quelli del resto della compagnia, però, che ancora sostavano in attesa di autografi e saluti, le fu molto difficile riuscire a districarsi dalla calca davanti ai camerini. Fortunatamente, una mano gentile ma ferma si chiuse attorno al suo polso, e Kisshu, attirandola a sé, le avvolse le spalle con un braccio e l'aiutò ad uscire da lì, in pratica sollevandola di qualche millimetro.
Te l'ho detto che sei leggera come una piuma e che riesco a tirarti su senza problemi,” scherzò quando, una volta condotta fuori dal teatro, le riappoggiò i piedi a terra.
Non è da tutti piegare il metallo con le mani,” replicò lei. (*) “Gli altri sono riusciti ad uscire?”
Ho visto Taruto che teletrasportava via Zakuro e Purin. Meglio non chiedersi dove siano finiti gli altri quattro.”
Minto rise: “Non fa niente, tanto li vedremo domani. Ci vieni alla festa al Caffè?”
Be', visto che ci vivo, mi sembrerebbe difficile non esserci.”
L'ombra di tentennante delusione che le avvolse il viso non passò inosservata all'alieno, che però sorrise. “Devo rimettermi questo affare per il tuo compleanno?”
La mora alzò gli occhi al cielo: “Ti costa proprio tanto essere elegante?”
Ma soffoca!”
Ti soffocherei io.”
Oh, colombella, come sei audace.”
Minto arrossì a quel tono e gli lanciò un'occhiataccia che lo fece ridacchiare.
Ti porto a casa, d'accordo?”
Sì, grazie.”
Kisshu la prese sottobraccio, controllando che non ci fosse nessuno attorno a loro, e si teletrasportarono giusto dentro la camera della ragazza, atterrando eleganti, chi più chi meno, sul morbido tappeto.
Ecco fatto, tortorella. Il servizio taxi Ikisatashi è ancora una volta efficiente ed efficace.”
Lei alzò gli occhi al cielo, soffocando un sorriso. “Non hai mai preso un taxi in vita tua, Kisshu.”
Invece sì. Al compleanno di Keiichiro, quando eravamo tutti troppo ubriachi per poter funzionare.”
Te ne stai vantando?”
La scoperta dell'alcol umano è la cosa più bella che potesse capitarmi.”
Minto scosse la testa, ridendo: “Credo che me ne andrò a dormire.”
No, aspetta!” Kisshu alzò un dito e controllò l'orologio che portava al polso “E' passata mezzanotte. Stai diventando vecchia, passerotto, ormai sono diciannove.”
Simpatico.”
Lui rise: “Buon compleanno, Minto.”
La mora sentì le guance scaldarsi un po'; non era abituata, in fondo, che lui la chiamasse con il suo nome proprio, invece che con irritanti nomignoli che riconducevano al suo DNA. “Grazie, Kisshu.”
Miky comparve in quel momento in camera, abbaiando contro l'alieno e rovinando il suo momentino di gloria. Minto rise, agguantando il cagnolino prima che si avventasse contro lo stinco del ragazzo e ordinandogli di rimanere seduto nella sua cuccia. “C'è qualcos'altro?”
Lui si grattò un orecchio. “Be', sì, in realtà volevo darti il tuo regalo senza la vasta audience di domani.”
Oh. D'accordo.” lei si avvicinò nuovamente a lui, stringendo forte il bouquet che teneva in mano per intimare al suo cuore di smetterla di galoppare.
Kisshu fece un respiro, sorridendole. “Io non so far apparire i fiori come Taruto,” spiegò “Sono più bravo con i chimeri.”
Minto inarcò un sopracciglio: “Vuoi regalarmi un para-para?”
Lui sospirò scocciato: “Fammi finire, per favore?”
Prese un piccolo contenitore trasparente dalla tasca interna della giacca, in cui si agitava un minuscolo esserino a forma di medusa rosa, grande quanto una ciliegia. “Io e Pai stiamo lavorando ad un nuovo tipo di chimero, che possa essere in grado di supportare più a lungo l'energia vitale di un essere vivente, invece che estrargliela come se fosse un parassita. In questo modo, possiamo contribuire a quello che l'Aqua Mew ha già fatto per il nostro pianeta, facendo in modo che certe piante riescano a resistere meglio a quelle situazioni ancora un po' impervie.”
Poi si avvicinò al bouquet di rose blu che le avevano regalato le altre, unendoci il chimero; subito divenne splendente, ancora più blu, con molte più rose, dai cui steli si allungarono delle radici. Kisshu dovette sostenerlo insieme a lei, tanto era diventato più grande.
E' un cespuglio perenne, se ti andrebbe di piantarlo.” le spiegò.
Minto sorrise, osservando il vago bagliore che si levava dai fiori. “E' bellissimo, Kisshu. Grazie.”
Lui annuì. “Ora vado, prima che la tua bestiaccia mi azzanni.”
E' probabile che Miky si ricordi ancora di quando l'hai trasformato in una vera bestiaccia e voglia vendetta.”
L'alieno rise. “Dovrò farmi perdonare.”
Minto trattenne il respiro mentre Kisshu le toglieva il cespuglio dalle braccia e la prendeva con cautela per la vita, per poi abbassarsi e catturare le sue labbra in un lungo bacio.
Lei si lasciò scappare un sospiro quando schiuse la bocca, alzandosi in punta di piedi e poggiando le mani sul bavero della giacca così da tirarlo a sé.
Kisshu sorrise, strofinando la punta del naso contro quello di lei. “Perdonato, colombella?”
Minto fece finta di pensarci su mentre intrecciava le braccia dietro il collo di lui e si avvicinava nuovamente: “Mh. Ancora no.”










Sono le due di notte, gli altri due moschettieri mi compulsano, non mi piace questa fic, ma ve la pubblico lo stesso perché è dal 5 di gennaio che ho incominciato a scriverla insieme ad un'altra, e quindi dovevo finirla. (*) Se non sbaglio c'è in un episodio - penso che l'abbia fatto notare anche JunJun - che, tra parentesi, spero troverà questa terribile ed assolutamente OOC Kishinto per lei-sa-cosa.
Niente, beccatevela, non mi martoriate, vi prego - almeno io mentre la scrivevo, ho riso (poi sì alla fine volevo piangere per cosa è venuto fuori, ma c'est la vie). Io vado a nanna :3
Fatemi sapere così il mio mini-ego si ripiglia. W le KIshinto :D
Un bacione a tutti 
<3



   
 
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