Titolo: La bambina che giocava con l'inverno. | Prompt: #31. Infanzia.
Note: partecipa alla challenge La sfida dei 200 promptindetta da msp17.
L'alba del tempo
La
bambina che giocava con l'inverno
Come
in una giornata autunnale grigia e senza sole, il cielo ricordava un
antico mantello grigio, che solcava indisturbato le mura di
quell'inverno pungente. Ma Rein amava l'inverno, era accogliente e
rasserenante, come le fiabe che sua madre le raccontava prima di
addormentarsi nel torpore delle coperte. C'era un particolare, odiato
e disprezzato dalla gente che la circondava, che era possibile
ammirare solo in un determinato periodo dell'anno. Quel dettaglio
effimero che quasi nessuno sapeva cogliere erano piccoli, quanto
grandi, pezzetti di cielo bianco che cadevano sulla terra per dare
luce al mondo. Solo Rein vedeva la neve sotto quell'aspetto e non
aveva ancora trovato nessuno capace di comprenderla. In conseguenza
alle poche volte in cui la neve concedeva a Rein
l'opportunità di
vederla e adorarla, la bambina coglieva i pochi giorni all'anno in
cui poteva camminare nel bianco soffice che essa portava. A volte
mentre i piccoli piedi affondavano nella neve, formando un solco,
Rein inciampava e cadeva, avvolta da una strana sensazione, piacevole
e calda, mentre il freddo lo sentiva appena quasi come una carezza.
Rein si avvicinò d'istinto al cancello di metallo che li divideva e quando cercò di afferrare la mano del bambino, stretta alle sbarre nere, lui si ritrasse un poco, indietreggiando di qualche passo. Il respiro di Shade si fece più inquieto e timoroso, mentre formava delle piccole bolle informi d'aria davanti a sé. Con una camminata più cauta la bambina raggiunse il cancello, allungò una mano oltre le sbarre e la protese verso quell'animo freddo quanto gentile.
«Giochiamo insieme?» Un sorriso caldo riscaldò il giovane cuore di Shade che sporse, quasi inconsapevolmente, la mano verso quella della fanciulla come segno d'assenso. E quando Rein fece aprire il cancello, tra lei e quel bambino non si disperse nell'aria alcuna parola; esse sarebbero risultate superflue, i gesti di Shade erano così limpidi che quando lui l'abbracciò capì il grazie muto che volle lasciarle. La bimba rimase inerte fra quelle braccia, tanto che per un attimo la scena parve immortale come una fotografia, e fu come essere avvolta dalla neve, il freddo lo sentiva appena, quasi come una carezza.
[Angolo
Autrice]. Ieri mattina mi sono svegliata e ho
ricevuto una
delle più belle sorprese che il tempo potesse regalarmi.
Forse
leggendo questa Flash avete capito di cosa sto parlando. Ma se
così
non fosse allora vi dirò che sto parlando della neve. La mia
amatissima neve. Cosa ci volete fare mi piace tanto e l'ho amata fin
da quando ero bambina. Dovevo, quindi, scrivere qualcosa
sull'infanzia di Rein, anche se forse il prompt più
azzeccato
sarebbe stato neve, ma siccome non c'era ho usato infanzia.
E niente questa Flash non rappresenta il mio amore per l'inverno, la
mia stagione preferita e che forse non è poi così
male e sono
convinta che nel mondo ci sarà qualcuno che lo ama almeno
quanto me!
Bene, direi che sono giunta alla conclusione di queste note e colgo l'occasione per dirvi che questa è la terzultima storia. Ancora non ci credo: solo altre due Flash e questa Raccolta sarà finita!!! Oddio, non ci credo – l'ho già detto, lo so, lo so. Va be', sarà meglio non pensarci ora, per cui vi saluto e vi ringrazio per essere passati di qua.
Ayumu.