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Autore: Out_Ofocus    07/02/2015    26 recensioni
Lo si vede sempre succedere nei film, due migliori amici, che piano piano si innamorano l’uno dell’altro. Ma quante volte accade nella vita reale? La maggior parte delle volte, uno non ricambia ciò che prova l’altro, e l’amicizia lentamente ne risente. E’ una cosa che succede più spesso di quante volte lo si veda effettivamente succedere nei libri o nei film.
Tante volte invece si ha la persona giusta proprio davanti agli occhi, ma siamo troppo ciechi per rendercene conto, fino a quando un bel giorno qualcosa cambia e ci ritroviamo a pensare: “Sei qua, ti ho cercato ovunque e tu sei sempre stato qua.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colonna Sonora:  The Summer Set - About A Girl

“Dall’amicizia il nostro rapporto è diventato amore, naturalmente,
come la perfetta evoluzione di un destino a cui si arriva, di un sentiero costruito coi nostri passi,
che un giorno guardando all’indietro, vedremo lastricato di bellissimi indimenticabili ricordi.”

- Anton Vanligt

 
Capitolo Uno

- Puoi accompagnare tuo fratello a scuola? – la madre la guardò, bevendo un sorso di caffè dalla tazza che teneva in mano. Ellie era appena entrata in cucina, era ancora mezza addormentata e come ogni mattina era di poche parole. Ellie era tutto tranne che una persona mattiniera. Si era messa le prime cose che aveva trovato nell’armadio, il che consisteva in un paio di normalissimi jeans e una maglietta a maniche corte con una stampa e i suoi immancabili stivaletti rialzati. Nonostante fosse inizio novembre e a Sydney fosse già caldo, Ellie non riusciva a separarsi da quelle scarpe.
- Ho possibilità di scelta? – chiese la ragazza guardando di rimando la madre, mordendo un biscotto.
- No, effettivamente no. – la donna sorrise guardando la figlia.
- Beh, Parker muovi il culo allora, non voglio fare tardi. – guardò il fratello, seduto al bancone della cucina, intento a fare colazione e anche lui come lei sembrava tutto tranne che sveglio.
- Ellie, per favore, si più gentile con tuo fratello. – la rimproverò la madre, scuotendo leggermente la testa.
- Fratellino, gentilmente porteresti le tuo chiappe in macchina? – sorrise guardando la madre, sentendo il fratello ridere. Afferrò la borsa dal piano della cucina e si avviò verso la porta d’ingresso. – A stasera! – urlò alla madre.
- Buona giornata. – la madre li guardò uscire, per poi prepararsi a sua volta ad affrontare una giornata di lavoro.
La famiglia Tompson era una tipica famiglia che viveva nella periferia di Sydney. Composta da madre, impiegata di banca, padre, professore di fisica in uno dei licei della città, e tre figli. Joe, il maggiore, ventitré anni, frequentava l’università, facoltà di lettere e sognava di diventare insegnante, come il padre. Ellie, la mezzana e unica femmina, aveva diciotto anni e frequentava l’ultimo anno di liceo. E infine Parker, il minore, quindici anni anche lui liceale.
Vivevano in un quartiere residenziale nella periferia di Sydney. Quartiere tranquillo e relativamente nuovo. Tutti conoscevano tutti e nessuno sapeva bene cosa volesse dire la parola privacy.
Ellie Annabelle Tompson era una normale adolescente, sbalzi di umore, poca voglia di studiare, tanta voglia di divertirsi e un cassetto pieno di sogni. Frequentava l’ultimo anno di liceo alla Carmen High School, scuola a dieci minuti di macchina precisi da casa. E nonostante mancasse poco più di un mese alla fine della scuola non aveva nessuna idea di cosa fare una volta finito, non aveva molta voglia di fare l’università e men che meno di lavorare. Era una studentessa nella media, studiava quel poco che le bastava per mantenere i voti sopra la sufficienza e la maggior parte delle volte prestava poca attenzione in classe. Aveva fatto parte della squadra di pallavolo della scuola fino a due mesi prima, quando durante una partita aveva subito un infortunio al ginocchio e aveva dovuto abbandonare. Da allora, avendo più tempo libero, aveva iniziato a lavorare come babysitter per una collega del padre, lavorando tre o quattro pomeriggi a settimana.
- Hai gli allentamenti oggi? – chiese guardando il fratello, seduto accanto a lei, continuava a cambiare stazione radio in cerca di una canzone decente da ascoltare.
- Si, fino alle cinque, penso mi dia un passaggio a casa la madre di Connor, o al massimo torno con il bus. – Parker faceva parte della squadra di atletica della scuola, ed era uno dei migliori. – Tu lavori oggi? –
- No, oggi no, ma non penso di andare diretta a casa dopo lezione. – sorrise svoltando nel parcheggio della scuola. Mancava ancora dieci minuti alla campanella d’inizio lezioni, e il parcheggio non era ancora del tutto pieno. Ellie parcheggiò come sempre vicino all’uscita in modo da non rimanere imbottigliata nel traffico a fine lezione, quando tutti gli studenti si riversavano nel parcheggio per tornare a casa.
- Ci si vede a casa. – Parker scese dalla macchina, che Ellie ancora non aveva spento il motore.
- Ciao. – lo salutò mentre sbatteva la portiera.
 
Calum parcheggiò la macchina nel primo posto libero che trovò nel piazzale della scuola, cioè vicino ai cassonetti della spazzatura, era in ritardo, come sempre del resto, ma poteva ancora riuscire ad entrare prima che la campanella suonasse. Recuperò lo zaino, appoggiato sul sedile del passeggiero, e si precipitò, correndo, verso l’ingresso e per i corridoio affollati della scuola.
- Complimenti Hood, sei in orario anche oggi … più o meno. – rise Ellie sentendo la campanella suonare. Calum era appoggiato al suo armadietto, accanto a quello della ragazza, cercando di riprendere fiato.
- Ci conosciamo da dodici anni ancora mi chiami per cognome. – la guardò, aprendo l’armadietto e recuperando velocemente il libro di chimica, odiava averla alla prima ora ma quando era andato in segreteria per cambiare l’orario, o almeno per provarci, gli avevano detto che ormai tutti gli altri corsi erano pieni e che non era possibile fare cambiamenti.
- Mi piace come suona. – si strinse nelle spalle sorridendo. – Scappo, non voglio fare tardi a inglese, il signor Smit non ama i ritardatari. – si sistemò la borsa a tracolla e si avviò lungo il corridoio.
- Ci vediamo a Matematica. – urlò Calum, chiudendo l’armadietto e avviandosi verso la sua classe, vedendola salutarlo con un cenno della mano.
Calum e Ellie erano amici da una vita ormai, si erano conosciuti all’asilo e da allora erano stati praticamente inseparabili, la loro era una di quelle tipiche amicizie indistruttibili in cui la gente non crede se non le vede. Erano cresciuti insieme e le loro madri li avevano sempre incoraggiati nella loro amicizia. Da bambini, quando ancora si innocenti, i loro genitori non si erano fatti grandi problemi, con l’arrivo dell’adolescenza avevano fatto a entrambi il discorso più imbarazzante della loro vita. Convinti che prima o poi avrebbero fatto qualcosa di non molto innocente insieme. Ma nessuno dei due aveva mai pensato all’altro in quel modo. Erano come fratelli ormai, condividevano tutto, Calum era il primo a cui Ellie raccontava le cose e Ellie era l’unica a cui Calum chiedesse consiglio per qualsiasi cosa.
Calum l’aveva consolata per la prima cotta andata male, per la prima rottura e c’era stato quando tre anni prima sua nonna, alla quale Ellie era molto legata, era morta. Ellie lo aveva aiutato la prima volta che aveva dovuto chiedere ad una ragazza a uscire, lo aveva aiutato in più di un occasione a liberarsi di una ragazza che non aveva capito che Calum non voleva una cosa seria ma solo una botta e via, per quanto lo odiasse quando si comportava così. Parlavano praticamente di tutto e a scuola ormai la gente li considerava una persona sola la maggior parte delle volte.
 
Ellie entrò in mensa, diretta come sempre al solito tavolo nel piccolo giardino appena fuori dalla caffetteria. In cinque anni in quella scuola aveva ormai imparato a portarsi il pranzo da casa, niente di quello che servivano a mensa era commestibile, nonostante lo spacciassero per cibo.
Individuò i ragazzi seduti al tavolo rotondo in fondo al cortile, erano quasi tutti già lì.
- Eccola. – Michael le sorrise quando si mise a sedere accanto a lui.
- Parker aveva preso il mio pranzo, mi è toccato aspettarlo all’armadietto per farmi dare il mio. – disse appoggiando una busta di carta sul tavolo.
- Non muori mica se per una volta mangi quello di tuo fratello. – sorrise Ashton, addentando il suo panino.
- Beh, si contando che quello di mio fratello è sempre un panino al prosciutto e che io non mangio carne. –
- Prima o poi riusciremo a farti tornare normale. – rise Calum, bevendo un sorso della sua coca cola.
- Essere vegetariane non è essere anormale. – obbiettò lei.
- Ho i miei dubbi su questo. – Michael la guardò, scoppiando a ridere.
- Mi chiedo come faccio a sopportarvi. – disse scuotendo leggermente la testa.
- Perché ci vuoi bene. – Ashton la guardò sorridendo.
- Almeno ingoia quel che hai in bocca, Irwin. – rise lei, leggermente disgustata. – Luke? –
- Si è dimenticato il pranzo a casa oggi, quindi era in fila … - Calum indicò con un cenno della testa la caffetteria.
Ellie rimase in silenzio, impegnata a mangiare la sua insalata, ascoltando i ragazzi parlare del più e del meno. Era completamente immersa nel suo mondo e fu presa alla sprovvista quando sentì qualcuno sedersi accanto a lei.
- Ciao piccola. – Kyle le scoccò un bacio su una guancia sorridendo.
- Dio mi hai fatto prendere un colpo. – lo guardò per poi unire velocemente le sue labbra con quelle di lui.
- Sono passato per un saluto veloce, ho il test di letteratura. –
- La fila più lunga della storia, per del cibo che non può nemmeno essere definito tale. – Luke si mise a sedere accanto a Michael sbuffando.
- Oh visto che siete tutti qua, stasera andiamo alla festa di compleanno di Kim? – chiese Michael.
- E’ stasera? – Ashton sembrava improvvisamente interessato.
- Io ci sto. – disse Calum pulendosi le briciole dai jeans.
- Se qualcuno mi da un passaggio ci sono. – Luke sorrise, sapendo che Ashton sarebbe passato a prenderlo e che lo avrebbe riportato a casa senza problemi.
- Andiamo? – chiese Ellie guardando Kyle.
- Io non ci sono piccola stasera, è il compleanno di mia cugina. –
- Oh si vero … - se ne era dimenticata e improvvisamente si ritrovò senza sapere cosa fare, non aveva voglia di passare il venerdì sera in casa, ma non voleva litigare con Kyle decidendo di andare.
- Ma tu vai, non ti preoccupare. –
- Sicuro? – chiese guardandolo, sentendosi gli occhi di Calum addosso. Sapeva che all’amico non piaceva Kyle, non erano mai andati d’accordo e la cosa la distruggeva, stava insieme a Kyle da nove mesi e il fatto che le due persone più importati per lei non andassero d’accordo la rattristava.
- Certo, sei con i ragazzi, ti proteggeranno loro. – sorrise scoccandole un bacio veloce. – Scappo, ci vediamo all’uscita ok? –
- A dopo. – lo guardò alzarsi, e sparire tra la folla.
- Vieni a dormire da me poi? – chiese Calum non appena Kyle si fu allontanato abbastanza da non sentire. Ellie si limitò a sorridere e annuire. 






 
*My Space* 

Ciao bella gente! 
Come state?
Eccomi qua con una nuova FF, come vi avevo promesso nell'altra, che ripeto mi spiace tanto aver sospeso. 
Allora che dire è il primo capitolo, quindi ovviamente non succede niente di eclatante, ma spero che per ora vi piaccia e vi incuriosisca.
E' un capitolo introduttivo, come normale che sia per essere il primo capitolo.  
Ho già nove capitoli pronti, più qualcuno pronto ma da trascrivere ancora. 
Come sempre, mi farebbe davvero piacere sapere che ne pensate quindi se lasciate una recensione mi farebbe davvero ma davvero piacere. 
Sapete che sono aperta a critiche e consigli quindi non siate timidi. 
Beh che dire alla prossima. 

Come sempre, a inizio capitolo trovate quella che è indicata come "colonna Sonora" che sono le canzoni che mi ispirano mentre scrivo. Quella nel primo capitolo è quella che ispira e da il titolo all'intera storia. 
Poi come sempre a seguire vi lascio come mi sono immaginata i vari personaggi e gli outfits della protagonista. 


Ellie (Photo), Calum  (Photo), Ashton (Photo), Luke (Photo), Micheal (Photo),  
Parker (Photo), Kyle (Photo)
Ellie's outfits (Outfits )
 

Peace&Love El.

Vi lascio anche tutti i link a cui potete trovarmi:

   


 
   
 
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