Era una sera come le altre, con una cena come le altre a l'ora abituale. Ero in salotto a guardare la televisione e il mio patrigno Paul era in cucina a aiutare mia madre. Paul era un buon patrigno, non era come Gabe il P
uzzone di mia conoscenza. Il solo "ma" era che non conosceva il mio segreto. Lo nasconderò finchè potrò, l'avrei soltanto messo in pericolo. A pensare che non sapevo che se l'avrei detto tra meno di un'ora. Dopo un pò ho spengo la TV e sono andato in camera mia. Apro la porta e mi ritrovo faccia a faccia con la mia vecchia amica Chimera. Presi la penna dalla mia tasca, tolsi il cappuccio e Vortice si allungò. Saltai di lato prima di venire incenerito da una colonna di fuoco.-Percy tutto bene? Sento mia madre gridare dalla cucina.
-Si tutto bene sono soltanto attaccato dalla mia vecchia amica Chimera! Risposi sarcastico.
SentÌ un piatto cadere a terra e dei passi veloci nel corridorio.
-Mamma vattene via prima che ti sputi fuoco sopra! La avvertì.
Mi ero distratto e la Chimera ne aveva approffitato per lasciarmi un bel graffio sul braccio con i suoi artigli.
-Cosa succede? Chiese Paul avvicinandosi sempe di più.
-Non entrare! Gli gridai.
Troppo tardi. Paul fissava la Chimera a occhi spalancati. La Chimera portò la sua attenzione su Paul e io ne approffittai per infilzargli la mia spada nella schiena. La Chimera urlò di dolore e si disintegrò. Paul fissava ancora il punto dove la Chimera si era disintegrata e che adesso c'era un cumolo di sabbia. Mi avvicinai e gli passai una mano davanti gli occhi.
-Cosa cavolo era quella cosa! Disse guardandomi.
-Ok, ti spiego tutto. Gli dissi.
Nel fra tempo mia madre ci aveva raggiunti, guardò la mia ferita e impallidì.
-Stò bene mamma! dissi diriggendomi verso la cucina.
Aprì il rubinetto e toccai l'acqua. La ferita smise di sanguinare e sparì sui occhi stupiti di Paul.
-Paul, cominciai io, hai presente i miti greci?
-Naturalmente, disse isterico, ma non capisco cosa centri!
-Sai che certe volte gli dei avevano dei figli con i mortali che si chiamano semidei o mezzosangue?
-Naturalmente! Mi rispose ancora ma più confuso.
-Allora sappi che gli dei greci esistono, cominciai, come anche i miti sono veri e che io sono un mezzosangue, figlio di Poseidone, dissi tutto di un fiato, e que il mostro che hai visto era una Chimera.
e naturalmente rispose con la risposta più logica del mondo.
-È assurdo! Gridò.
-Paul, era mia madre, lo sò che difficile crederci ma devi crederci.
-E come ne sono sicuro? Rispose lui.
-Vuoi una dimostrazione? Gli chiesi.
-Volentieri. Mi rispose.
Mi concentrai su l'acqua che scorreva ancora fuori dal rubinetto e l'acqua mi rispose. cominciai a fare forme con l'acqua che Paul fissava a bocca aperta.
-Come è possibile? Mi chiese sempre guardando l'acqua.
-Visto che sono figlio di Poseidone, gli spiegai, posso controllare l'acqua, posso respirare sott'acqua e posso restare asciutto se voglio.
-Paul credici. Gli disse mia madre.
-Ok, vi credo. Rispose.
Io e mia madre lasciammo andare l'aria che avevamo trattenuto tutto quel tempo.
-Allora, disse mia madre sorridendo, ci sediamo a tavola?
E alla fine passammo una bella serata.
Angolo della scrittrice:
Ciao a tutti isemidei che hanno letto la mia ff!
Ok, lo ammetto non credo che sia un gran che la mia prima ff. E perdonatemi (perfavore) per i miei errori di ortografia e di grammatica e che non vivo più in italia da 3 anni e mezzo! Quindi le critique sono accettate. Spero che vi è piaciuta! *Con saluto militare*, ciao!
Daugther_Of_Gea