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Autore: Evil_Sah    08/02/2015    5 recensioni
-Un bacio. Uno schiaffo. Un abbraccio. L'inizio di un nuovo amore.
SWANQUEEN
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Emma accompagnò Regina a casa, fino alla porta segnata da un brillate 108.

“Beh…infondo è stata una bella serata!” Ammise la mora giocando con le chiavi.

La bionda le sorrise timidamente, poi nascose le mani nelle tasche dei suoi Jeans in modo imbarazzato.
Rimasero qualche secondo in silenzio, poi Emma parlò.

“E scommetto che ti sarebbe piaciuta ancora di più se la tua macchina non si fosse rotta…” disse la Swan facendo una piccola smorfia, come se fosse triste.

Appena la mora vide il viso dello sceriffo si affrettò a negare.

“NO” quasi urlò.

Quando si rese conto del tono piuttosto stridulo che aveva usato, si mise una ciocca di capelli scuri dietro l’orecchio.

“No…voglio dire, la macchina ha fatto il suo tempo. E poi, se non si fosse rotta, non mi avresti accompagnata!”  Continuò imbarazzata.

Emma impiegò qualche secondo per realizzare ciò che aveva appena sentito. Quando lo fece sollevò lo sguardo dalla punta dei sui piedi per puntare gli occhi in quelli della mora, la quale si limitò a farle un sorriso, arricciando le labbra e alzando leggermente il sopracciglio, poi si girò ed infilò le chiavi nella serratura.

“Regina, ma cosa…?” chiese Emma confusa.                                          

Il sindaco si girò e la scrutò dalla testa ai piedi, con un sorriso che la bionda avrebbe quasi definito compiaciuto o malizioso.
Quando vide Regina mordersi le labbra, quello sicuramente in modo malizioso, il cervello dello sceriffo andò in tilt e smise di ragionare.

“Ci vediamo domani, Swan!”

Poco prima che Regina potesse chiudere totalmente la porta Emma la bloccò con un piede.
Quando il sindaco si voltò per capire ciò che stesse succedendo vide la ragazza che la fissava con uno sguardo strano, ma non ebbe il tempo di rifletterci che le labbra rosee e sottili della Swan si posarono sulle sue, carnose e scarlatte.
I suoi occhi si spalancarono e la sua fronte si corrugò.
Quando si rese conto di ciò che stava accadendo si abbandonò a quel dolce ed (in)aspettato contatto.
Si staccarono solo dopo qualche secondo per riprendere aria, non si separarono del tutto, rimasero l’una poggiata contro la fronte dell’altra.
Regina rimase con gli occhi chiusi.
Emma scrutava attentamente il viso della donna che aveva appena baciato.
Tirarono entrambe un sospiro di sollievo, come se un’enorme peso si fosse appena sollevato dal loro petto.

“Io…scusa!” disse Emma quasi spaventata dalla reazione che la mora davanti a lei avrebbe potuto avere.

Regina fece una risatina amara e si allontanò dalla bionda.

“Buonanotte, Swan!” disse duramente.

Quando sentì quel tono Emma si sentì morire, erano mesi che Regina non le parlava in quel modo.

“Regina, io-“

Ma la donna non le lasciò il tempo di terminare la frase.

“Emma vattene!”

Il viso del sindaco sembrò oscurarsi e dalla voce sembrava essere sul punto di piangere.

“Regina! Ti prego! Scusa…” continuò posandole la mano sul braccio.

Lei si giro di scatto e con un movimento veloce le diede un schiaffo sul viso. L’impatto fu così forte che Emma si trovò i biondi capelli a coprirle il volto e il viso girato di lato.
Posò una mano sulla guancia, le bruciava e gli occhi iniziavano a diventare lucidi.

“Per cosa Emma?! Mh? Per essere arrivata qui tre anni fa ed avermi rovinato la vita?! Per esserti presa le uniche cose belle che avevo? Henry, Graham, poi Robin? Per aver preso il mio cuore ed averlo ridotto in mille pezzi un milione di volte?!” quasi urlava, aveva il viso rigato dalle lacrime e il petto si muoveva in modo irregolare. Poi sembrò calmarsi.

“Per avermi fatta innamorare?” disse poi in tono più basso, come per non farsi sentire, gli occhi fissi in un punto non definito.

Anche Emma aveva iniziato a sentire le lacrime sul viso.

“Buonanotte…” Regina si girò lentamente ed entrò in casa.

Chiusa la porta alle sue spalle ci scivolò contro ed iniziò a piangere.
Emma l’aveva baciata e subito dopo si era scusata.
Si era scusata!
Per aver fatto una cosa che Regina aspettava da mesi, se non anni.
Per averla fatta sentire viva dopo anni e anni di sofferenze.
Per averla fatta sentire amata dopo anni e anni di odio e rancore.
Per averla fatta sentire libera dopo anni e anni di prigionia nelle celle buie del male.
Si sentiva impazzire.
Non sapeva come comportarsi.
Da quel momento non avrebbe più saputo come comportarsi con lei.  
Avrebbe dovuto dire addio a tutti i bei momenti e agli scherzi che lei ed Emma avevano iniziato a condividere.
Avrebbe dovuto rinunciare alle cene con Henry e i Charming perché ci sarebbe stata anche Emma.
Avrebbe dovuto rinunciare ai pomeriggi che lei ed Emma passavano insieme firmando carte e documenti, era un lavoro noioso, ma in due lo era meno.

Quando Regina chiuse la porta Emma si sedette sulle scalinate che portavano al portico della grande villa.
Mise la testa tra le mani ed iniziò a piangere.
Aveva baciato Regina e subito dopo si era scusata.
Si era scusata!
Invece di dirle ciò che provava.
Invece di dirle che avrebbe voluto conoscerla meglio di quanto non facesse già.
Invece di dirle che avrebbe voluto baciarla così da anni.
Invece di dirle che avrebbe voluto baciarla mille volte ancora.
Si sentiva impazzire.
Non sapeva come comportarsi.
Da quel momento non avrebbe più saputo come comportarsi con lei.
Avrebbe dovuto dire addio alle lunghe passeggiate che faceva con lei ed Henry.
Avrebbe dovuto dire addio alle serate passate tutti insieme, come una famiglia.
Avrebbe dovuto rinunciare a fare un salto nell’ufficio di Regina, di tanto in tanto.

…O forse no…

Si alzò.
Si sistemò i vestiti.
Si asciugò le lacrime.

Accumulò tutto il coraggio che aveva in corpo e bussò alla porta.

Una volta.
Due volte.
Tre.

Non aveva voglia di aprire, aveva perso tutto. Di nuovo.

…O forse no…

Si alzò.
Si sistemò il vestito.
Si asciugò le lacrime.

Accumulò tutto il coraggio che aveva in corpo e aprì la porta.

I loro sguardi si incrociarono.
Non si dissero nulla.
Rimasero semplicemente ad osservare l’una gli occhi dell’altra.

Regina si perse negli occhi chiari e luminosi di Emma.
Emma si perse negli occhi scuri e magnetici di Regina.

La donna dai capelli scuri non si trattenne e si buttò di nuovo tra le braccia della bionda.
Un abbraccio.
Un semplice abbraccio.
Tanto semplice quanto atteso.
Rimasero l’una stretta all’altra per quelle che sarebbero potute sembrare ore.  


Beeeeene... Non ho molto da dire. 
Per scrivere questa on-shot ho impiegato praticamente una settimana (a dire il vero solo per l'ultima parte, il resto in pochi minuti era gia pronto e.e)  Durante le noiose ore  di lezioni il mio cervello si mette a lavorare sulle storie e spesso ne escono obrobri simili. 
Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensare in una recensione ;) 

 
         Sarah        
   
 
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