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Autore: ViolettaBC88    08/02/2015    3 recensioni
Questa è la prima raccolta di storie che pubblico, spero vi piacerà. Come ho appena detto è una raccolta, ciò significa che le storie saranno a sé stanti, anche se ci saranno personaggi e situazioni ricorrenti. Le protagoniste siamo Jessica, Alissa e io, tre ragazze che coroniamo il nostro sogno più grande: raggiungere Mario e i suoi amici nel Regno dei Funghi! E ne combineremo di tutti i colori...
Un'ultimo avviso: Jessica, Alissa e io ci alterneremo a raccontare le storie e trovete di volta in volta il nome della narratrice scritto tra parentesi accanto al titolo. Basta, ho già detto fin troppo... buona lettura!!!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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COME TUTTO È COMINCIATO (Jessica)
 
Erano quasi le dieci. La stanza era illuminata da una lampada da tavolo che permetteva di distinguere la scrivania, un armadio e un letto. Ero seduta alla scrivania, intenta a scrivere nel mio diario.
- Sono le dieci! Jessica, vai a dormire!- si sentì urlare.
- Va bene.- risposi.
Però continuai a scrivere, intanto che borbottavo:- Uffa, mai che lo dica quando ho già finito...-
Dopo aver finito, andai nel mio letto e mi coricai sotto le coperte. Ad un tratto, però, mi sembrò di trovarmi in un ambiente illuminato.
- Sarà solo mia mamma che è venuta a controllare e ha acceso la luce.- pensai, girandomi e cercando di tirarmi la coperta fin sopra il naso. Ma ben presto mi accorsi che qualcosa non andava. Dov'era finita la coperta? Tastai un po' in giro per cercarla e solo dopo un bel pezzo mi decisi ad aprire gli occhi.
Ciò che vidi mi lasciò senza parole: non mi trovavo più nella mia camera, ero avvolta in un bianco assoluto. Ero anche vestita e avevo le mie solite trecce. Non mi ci volle molto per capire che stavo sognando. Mi alzai in piedi e iniziai a gironzolare, senza un motivo ben preciso. Ad un tratto si sentì:- Jessica...-
- Chi mi chiama?- chiesi io, voltandomi di scatto.
- Jessica...- si sentì di nuovo.
- Fatti vedere!- gridai.
- Jessica... Sono qui...-
Mi guardai un po' in giro e finalmente vidi chi mi stava chiamando: Mario. Il mio adorato Mario, quello dei videogiochi.
- Non ci credo...- dissi, stupita.
- Invece dovresti crederci. Vieni con me, voglio mostrarti una cosa.-
Lo seguii e ad un tratto mi accorsi che non eravamo più avvolti nel bianco, ma ci trovavamo in una pista per kart. L'Ottotornante, per la precisione.
- Che ci facciamo qui? Cosa mi volevi mostrare?- chiesi.
- So quanto grande sia la tua ammirazione per me e i miei amici, quindi ho deciso di farti un regalo... Jessica, ti andrebbe di unirti a noi?- chiese Mario
- C... Cosa?!? Sul serio?!?- feci.
Mario annuì e ne fui felicissima, ma dopo un po' mi venne in mente:- Aspetta, ma questo è solo un sogno!-
- Tu CREDI che questo sia solo un sogno...-
- Cosa vuoi dire?-
- Quando ti sveglierai, in camera tua troverai un tubo che potrai usare per venire da noi. E non è tutto...-
- Cos'altro c'è?-
- Anche tua cugina Alissa ha subito lo stesso trattamento!-
- Sul serio?!? Evviva!!!-
- Beh, questo è quanto. Ah, e ricorda che nel Regno dei Funghi il tempo scorre in un modo diverso, quindi non preoccuparti, puoi venire da noi anche per lunghi periodi senza che i tuoi se ne accorgano.-
È davvero meraviglioso! Grazie infinite!-
Poco dopo averlo detto, mi svegliai. Ricordavo il sogno alla perfezione e notai immediatamente uno sgabello rotondo che prima non c'era. Mi alzai e tolsi il cuscino che c'era sopra: lo sgabello era il tubo. Feci per entrare, ma mi trattenni e andai dai miei genitori: anche se potevo andare nel Regno dei Funghi in quasi totale libertà, mi sembrava giusto spiegare loro la situazione: amavano anche loro Mario, quindi ero sicura che avrebbero capito perfettamente. Li trovai in cucina che preparavano la colazione.
- Mamma, papà, posso parlarvi un momento?- chiesi timidamente.
- Ma certo, tesoro. Cosa c'è?- domandò mia mamma.
- Ecco... magari non ci crederete, ma stanotte ho sognato che Mario mi invitava a unirmi a lui e ai suoi amici e quando mi sono svegliata ho trovato in camera uno sgabello che prima non c'era! Ci ho anche guardato dentro e so per certo che non è un comune sgabello! Deve essere una specie di portale per raggiungerlo!-
- Jessica...- mi interruppe papà - capisco e condivido la passione per Mario e gli altri, ma adesso non ti pare di esagerare? Mario e i suoi amici sono solo i personaggi di una serie di videogiochi, non esistono. Devi aver sognato anche quella cosa dello sgabello.-
- Ah, è così? Non mi credi? Allora venite in camera mia!- esclamai, infastidita dalla loro diffidenza. Trascinai papà per un braccio fino in camera mia e la mamma mi seguì da sola. Raggiunsi lo sgabello e tolsi il cuscino, scoprendo il buco all'interno, infinito, che portava nel Regno dei Funghi.
- Allora? Mi credete adesso?- domandai, certa di avercela fatta.
I miei guardavano lo sgabello... anzi, il portale, sbigottiti. Si avvicinarono per vedere meglio.
- Ma sei sicura che porti proprio nel Regno dei Funghi?- mi chiese la mamma.
- Non ci sono ancora entrata, ma me l'ha detto Mario in sogno e mi fido!- risposi.
Si consultarono un attimo tra di loro, poi papà mi chiese:- Mi prometti che starai attentissima a non cacciarti nei guai?-
- Assolutamente sì!-
- Allora per me va bene.- rispose lui.
Io esultai, poi mi girai verso la mamma, in attesa del suo verdetto. Lei sorrise e mi disse:- Deve essere come un sogno che si avvera per te... va bene anche per me, ma mi raccomando, comportati bene e non essere spericolata!-
Esultai nuovamente, ma dopo un attimo chiesi:- Se siete così preoccupati per quello che potrebbe succedermi, perché non venite anche voi?-
I miei si avvicinarono ancora di più al portale, ma mia mamma disse:- Non riesco ad avvicinarmi... c'è come una barriera che mi respinge.-
Quando fu il turno di papà l'esito fu lo stesso, quindi ipotizzai:- Forse posso usarlo solo io perché Mario l'ha pensato come un regalo per me... mi dispiace.-
- Non importa, tesoro. Non abbiamo detto che non puoi andare senza di noi.- rispose la mamma.
- Quindi posso andare? Sul serio?- chiesi, incredula.
- Sì. E divertiti, mi raccomando!- risposero i miei genitori.
Allora andai in cucina e feci colazione alla velocità della luce, poi mi vestii con la stessa rapidità e saltai nel portale: ero troppo curiosa per aspettare oltre!
 
FINE... O L'INIZIO DI TUTTO?
   
 
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