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Autore: Hypnotic Poison    09/02/2015    5 recensioni
Forse era il modo in cui quel giorno il Sole le faceva brillare i capelli corvini, accentuandone i riflessi bluastri, ricordo della sua trasformazione. Forse era vederla così diversa dal solito, rilassata, felice, piegata a metà per il ridere e per il fiato che scappava quando correva a scatti avanti e indietro con le sue amiche. La trovò ancora più bella del solito, e ce n'erano state parecchie di situazioni, in quei due mesi, in cui aveva dovuto trattenersi dallo spalancare la bocca involontariamente.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kisshu Ikisatashi/Ghish, Mint Aizawa/Mina, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Like fire








I feel her, I see her
The sun caught in raven hair
Is blazing in me out of all control
Like fire
Hellfire
This fire in my skin
This burning desire






Non era decisamente da lui rimuginare troppo sulle cose, né ragionare per giorni prima di prendere una decisione. Era sempre stato un tipo impulsivo – fin troppo – e che aveva sempre seguito il suo istinto anche quando forse avrebbe dovuto ascoltare un po' di più il cervello.
Ma le cose erano cambiate, e Kisshu si trovava a riflettere su quanto in effetti lo fossero davvero.
Erano passati otto anni da quando erano ritornati a casa dopo la loro missione sulla Terra; gli ultimi due, Kisshu li aveva passati lontano da suo fratello maggiore.
Sorprendendo un po' tutti, o forse nemmeno tanto, Pai aveva richiesto una licenza speciale dopo tutto quel tempo, ufficialmente per poter svolgere complicati studi scientifici che Kisshu non si era mai preso la briga di capire. Sapeva, dopotutto, che non erano esattamente le piante il motivo per cui suo fratello avesse deciso di ritornare sulla Terra.
Quello che dei tre era sempre sembrato il più razionale tra tutti, alla fine aveva compiuto la scelta che appariva la più illogica. Ma Kisshu, che lo conosceva bene in fondo, sapeva anche quanto in realtà fosse stata ponderata.
Doveva anche ammettere che il suo fratellone gli era mancato, e le visite annuali che aveva fatto sul suo pianeta natio, portando con sé pagine e pagine di esperimenti e risultati, non erano state abbastanza. Non che gliel'avrebbe mai detto, ovviamente.
Sapeva solo che la richiesta di fargli da testimone nel suo imminente matrimonio con una certa ragazza dai capelli verdi stava a significare, nel loro astruso e brusco modo di comunicare, più o meno la stessa cosa.
Saputa la notizia, anche lui e Taruto erano quindi scesa sul Pianeta Azzurro, così da poter partecipare alla cerimonia. Erano lì ormai da due mesi, passati a spiegare, organizzare, programmare, provarsi abiti, imparare tradizioni nuove, e riconciliare vecchie amicizie.
Non si era stupito più di tanto, alla fine, nel sapere che le cinque ex-combattenti Mew Mew, le sue ex-nemiche, erano ancora più amiche che mai. Non era certo semplice lasciarsi andare dopo averne passate così tante insieme, e loro avevano decisamente un legame speciale.
Erano cresciute tutte, così come erano cresciuti loro, erano diventate giovani donne pronte ad affrontare il mondo con quel cipiglio che le aveva sempre contraddistinte. Vederle gli aveva fatto un certo effetto, di quello era sicuro. Era stato, però, un effetto diverso da quello che si era aspettato.
Doveva ammettere che aveva avuto un po' di timore nel rincontrare Ichigo. La sbandata, se così si poteva chiamare, che si era preso per lei gli era passata nel corso degli anni, soprattutto visto che non aveva mai davvero messo in conto la possibilità di rivederla; ma tutto ciò che aveva sentito era stato talmente vivido e forte da spaventarlo.
Sì, il suo cuore aveva sfarfallato un po' quando, poco dopo essere sbarcato dall'astronave, l'aveva vista. Ma era stato solo il ricordo di lei a provocarglielo, e l'aveva capito quando, durante un tentennante abbraccio sotto l'occhio attento di Shirogane e di Pai, non aveva sentito per lei che un enorme affetto e una punta di familiarità. Anzi, ora poteva davvero dire che nei due mesi passati insieme erano diventati amici per davvero.
E, piuttosto, era stata qualcun'altra a catturargli inaspettatamente l'attenzione.
Le risate allegre che gli giunsero alle orecchie sospesero per un attimo i suoi pensieri. Si erano incontrati tutti al vecchio Caffè Mew Mew, che era stato ingrandito e fungeva ora anche da ristorante, ufficialmente per testare il menù del ricevimento di nozze, che Retasu aveva voluto si tenesse lì.
La giornata, però, era troppo calda e troppo bella per poter rimanere al chiuso, e così si erano spostati tutti all'esterno, e le ragazze più Taruto e Keiichiro si erano ritrovati a giocare a ruba-bandiera.
Lo sguardo di Kisshu vagò, come faceva ormai spesso, su Minto.
Forse era il modo in cui quel giorno il Sole le faceva brillare i capelli corvini, accentuandone i riflessi bluastri, ricordo della sua trasformazione. Forse era vederla così diversa dal solito, rilassata, felice, piegata a metà per il ridere e per il fiato che scappava quando correva a scatti avanti e indietro con le sue amiche. La trovò ancora più bella del solito, e ce n'erano state parecchie di situazioni, in quei due mesi, in cui aveva dovuto trattenersi dallo spalancare la bocca involontariamente.
Lei lo catturava, forse senza rendersene conto. Ed erano simili, per certi aspetti, seppur così totalmente agli antipodi sulla maggior parte di essi. Ma si capivano, pensò; o almeno, gli era sembrato che fossero particolarmente in sintonia in tutti quei momenti che avevano condiviso. Si scambiavano degli sguardi d'intesa molto spesso, quando gli altri dicevano o facevano qualcosa di particolare. Certo, lei era rimasta la solita cornacchietta snob e supponente, ma i suoi angoli più acuti si erano smussati, crescendo; e la sua lingua tagliente di frequente combaciava con la di lui tendenza alle battutine sarcastiche.
Ehi, voi! Smettetela di fare gli asocialoni e venite a giocare!” Purin cominciò a chiamarli saltellando sul posto ed agitando le braccia.
Shirogane, seduto sull'erba accanto a lui, alzò gli occhi al cielo: “Oh, for God's sake... Purin, non ho più l'età per certe cose.”
Ma se l'onii-san è qua con noi!”
Sì, infatti, Ryo!”
Kei, non ti schierare contro di me!”
Forza, venite!”
Al richiamo di Retasu, Pai si alzò con uno sbuffo, lasciando cadere il libro dall'aria complicata che stava leggendo.
Kisshu ghignò: “Guarda guarda come rispondi agli ordini.”
Alza quel tuo culone, Kisshu!”
Lui lanciò un'occhiataccia a Purin, mentre suo fratello maggiore sghignazzava: “Scimmietta, adesso vengo lì e vi distruggo.”
I tre si unirono al resto della combriccola, con molta poca voglia di mettersi a correre per quei giochi infantili.
Facciamo maschi contro femmine,” esclamò agguerrita più che mai Purin. “Ma vietato usare i poteri!”
Vuoi proprio farmi sgobbare, eh? Voi siete una di più!”
Oh, andiamo, Kisshu,” rise Minto con aria supponente “Un po' di moto non ti farebbe male, stai subendo anche tu l'effetto Kei.”
Lui gonfiò il petto, punto sul vivo. “Vi pentirete di esservi messe contro di me, donne.”
Si spostò sul lato sinistro di Keiichiro, che reggeva un fazzoletto come bandiera, così da raggiungere Taruto e Pai, mentre le ragazze andavano dal lato opposto.
Guarda che se ne sono accorti tutti,” Ichigo gli appoggiò leggera una mano sul braccio, attirando così la sua attenzione mentre gli passava accanto sussurrando.
Di cosa?” domandò lui in tono curioso.
Lei rise, camminando all'indietro così da potergli mostrare quel sorriso furbetto: “Del modo in cui la guardi.”
Kisshu arrossì appena, sperando che la ragazza in questione non avesse sentito e controllando con un'occhiatina; ma Minto era impegnata a scambiarsi qualche parola con Zakuro, del tutto ignara del commento della sua amica.
Siete pronti? Numero.... tre!”
Il gioco ricominciò al grido di Keiichiro, e forse Shirogane aveva ragione: non avevano più il fisico.
Kisshu si ritrovò a boccheggiare dopo qualche giro – visto che lui doveva coprire due numeri al posto di uno, ovviamente – e fu grato quando Taruto si lanciò su Purin, placcandola a terra e facendole il solletico per impedirle di riportare la bandierina per l'ennesima volta verso la sua squadra.
Non vale!” strillò la biondina tra le lacrime, contorcendosi sull'erba “Siete degli ingannatori!”
Purin, non mangiamo tutti pane e leone a colazione come te,” rise Ryo, piegato in due per riprendere fiato.
Lei riuscì a sgusciare via dalla presa di Taruto, e si nascose dietro una ridente Zakuro.
Non l'avrete vinta,” borbottò “Adesso vi faremo vedere!”
E tirò fuori una palla da chissà dove.
Ci fu un gemito generale da parte dei ragazzi, Keiichiro compreso, ma Purin non volle sentire storie. “E' quello che vi meritate per aver barato.”
E poi sarei io lo schiavista?” borbottò sconcertato Ryo.
Su, su, dovete essere in forma per il matrimonio!” trillò Ichigo “Reta-chan e Pai-san vogliono dei testimoni aitanti, non è vero!”
Retasu sorrise: “Non mettere in mezzo me, Ichigo-chan.”
Infatti, Retasu non è crudele come voi.”
Pappamolli,” sussurrò Minto, mentre Purin continuava a ridacchiare, palleggiando instancabile con un ginocchio.
Kisshu fece loro una linguaccia, da vero uomo maturo: “Per una volta, mi trovo d'accordo con il biondo.”
Go figure.
Ichigo si lanciò al collo di Shirogane per schioccargli un bacio sulle labbra, anche per fargli smettere di lamentarsi, e Minto rise di loro con un'espressione scherzosamente schifata, il nasino a punta arricciato; poi incrociò lo sguardo di Kisshu per qualche istante e gli sorrise prima di riabbassarlo, le guance appena tinte di rosa.
Fu, nuovamente, Purin ad interrompere quel momento, calciando la palla per aria con un grido ed intimando a tutti di mettersi a giocare.
Ma non so nemmeno che gioco sia!” si lamentò Taruto.
Tu colpisci la palla e basta!”
Che diamine...”
Si ritrovarono praticamente tutti a rincorrersi dietro al pallone, spintonandosi e beccando più volte le caviglie e gli stinchi altrui della sfera. Tutti, ovviamente, tranne Shirogane, che decise di far mostra delle sua abilità di calciatore.
Se stai cercando di renderti di nuovo antipatico, biondino, sappi che ci stai riuscendo.” borbottò Kisshu, massaggiandosi il piede destro su cui era atterrata una mortificata Retasu.
Ci penso io!”
Purin, no-!”
La biondina si lanciò in scivolata sui piedi dell'americano, ma girata sulla pancia in modo da afferrare il pallone con le mani, mandandolo a gambe all'aria con un urletto; poi lei si rialzò, la palla stretta sotto il braccio, schivando malamente Keiichiro con uno spintone e gettandosi a terra con un salto tra due alberi, gridando: “Metaaaaaaaaaaaa!”
Ichigo si lasciò cadere a terra per le lacrime, tenendosi la pancia, ignorando completamente i borbottii di Ryo che si rotolava sulla schiena con le mani su uno stinco. Taruto stava protestando animatamente con la sua ragazza per la scorrettezza commessa, ma Purin continuava a correre per il parco, sventolando le braccia in aria e urlando festosa. Mentre tutti gli altri ridevano sommessamente, approfittando di quei due minuti di pausa, Kisshu si ritrovò Minto accanto, affannata e ridente; era come se migliaia di piccole scariche elettriche passassero tra di loro, incitandolo ad avvicinarsi di più, a sentire la sua pelle contro la propria.
Cosa c'è?” gli chiese, guardandolo dal basso, quando lo vide osservarla con quella strana espressione.
Lui fece spallucce, poi le diede un buffetto con l'indice sul braccio: “Ce l'hai tu.”
Minto aprì la bocca con aria divertita e incredula: “Non hai osato...!”
Oh, sì. Ah-” le afferrò il polso già a mezz'aria “Non vale passarla a chi te l'ha passata!”
Lei si allontanò fissandolo con sfida, poi toccò velocemente la spalla di Ichigo: “Ce l'hai tu!”
La rossa ci mise un attimo a capire, ma la ballerina stava già correndo via ridendo: “Minto, sei scorretta!”
Ichigo, I swear to God, mi sono fatto male...!”
Ce l'ha Shirogane!”
For fuck's sake...
Continuarono a rincorrersi e giocare come bambini, Pai e Zakuro compresi, a lungo; fu solo lo scendere della sera e il fatto che ormai fossero tutti stremati, sudati e senza fiato, a convincerli a finalmente accasciarsi sull'erba e riposarsi.
Ma la tregua, ovviamente, non poteva durare troppo a lungo.
Shirogane-kun, accendiamo un falò, per favore!” esclamò trillante Purin, raccogliendo il consenso delle amiche.
Sì, dai, dai, Ryo, per favore!” implorò Ichigo, congiungendo le mani davanti al naso e saltellando convinta in fronte al proprio ragazzo.
Quest'ultimo, che aveva continuato a scuotere la testa, ma che non poteva resistere al sentire la rossa usare il suo nome di battesimo, alzò gli occhi al cielo con un accenno di sorriso: “Vi prego, non appiccate fuoco all'intero parco.”
Keiichiro ridacchiò: “Vi aiuto io, venite: ho della legna rimasta nel capanno del Caffè.”
Lui, Purin, Pai e Retasu si allontanarono allegri, lasciando gli altri a crogiolarsi sull'erba e a fissare le prime timide stelle che stavano spuntando in cielo.
I quattro tornarono poco dopo; Kei e Pai stavano reggendo tra le braccia una specie di largo piatto concavo di acciaio con tre piedini, che avevano già usato qualche volta in precedenza come braciere. Le due ragazze, invece, stavano trasportando la legna.
Lo sistemarono un po' più vicino all'entrata sul retro del Caffè del luogo in cui avevano passato il pomeriggio, e in pochi minuti, un fuocherello scoppiettante stava illuminando la loro serata.
E' romantico, non credete?” domandò con un sospiro Ichigo, passando le braccia attorno ad uno di Shirogane ed appoggiando la tempia alla sua spalla.
Purin rise: “Oppure potrebbe essere paurooooso,” ghignò, muovendo le dita in direzione della rossa, che la spinse via con uno sbuffo.
Kisshu osservò Minto, seduta in fronte alla rossa, sorridere; vide la luce rossastra danzarle nei capelli tanto quanto il Sole di poche ore prima, giocando con i riflessi ed illuminandole di un tono caldo il bel viso. Era rimasto un po' in disparte mentre gli altri si erano accomodati intorno al falò, e solo ora decise dove sistemarsi.
Le si sedette accanto, deciso nella sua intenzione di fare in modo che i loro fianchi fossero a contatto e le loro braccia si toccassero. E lei, per una volta, non si mosse.
Avete sempre così energia?” scherzò.
Minto sorrise: “Non so nemmeno io da dove l'abbiamo tirata fuori. Be', tranne Purin, lei lo sai com'è.”
Kisshu alzò lo sguardo: “E' un po' strano, in realtà, quanto siate rimaste simili, nonostante tutto. Non pensavo.”
Non è che ci conoscessimo molto, prima.”
Sì, ma in otto anni... è bello vedere come siate rimaste amiche.”
Lei gli diede un colpetto con la spalla: “Sei diventato sentimentale in otto anni, Ikisatashi?”
L'hai detto tu che non ci conoscevamo prima, chi te lo dice che non lo fossi già?”
Minto si lasciò scappare una risata: “Diciamo che prima tendevi di più all'ossessione.”
Ero giovane ed ingenuo.”
Lei continuò a ridere, alzando un sopracciglio: “Eri un maniaco vero e proprio!”
Kisshu fece una smorfia ironica: “Si chiama buongustaio.”
Il colpo alla spalla fu più duro, questa volta, e lui ridacchiò.
Okay, lo ammetto,” mormorò, lanciandosi un'occhiata intorno “Quando ci siamo conosciuti, non ero il massimo della gentilezza. Ma sono cresciuto anche io, in questi anni, sai.”
Me lo auguro,” ribatté lei, fissando invece il fuoco “E un po' l'ho notato, in questi mesi. Ma rimani sempre tu.”
Bello, affascinante, incredibilmente irresistibile?”
Modesto, soprattutto.”
L'hai detto, passerottino bello.”
La devi piantare con quei nomignoli.”
Nah, è troppo divertente farti arrabbiare.”
Minto gli lanciò un'occhiataccia velenosa, scrollandoselo di dosso. Kisshu riacquistò con un ghigno i due centimetri perduti, gli occhi fissi sulle mani di lei strette in grembo.
Ho imparato, soprattutto,” mormorò, osando tracciare con un dito dei ghirigori sul dorso fresco di lei “Che a volte, prima di agire, bisogna porre le domande giuste.”
La mora fissò la mano di lui, schiarendosi appena la gola: “Mi sembra un'ottima osservazione.”
Allora, signorina Minto, la posso baciare?”
Il riflesso del fuoco sul suo viso non fu abbastanza per nascondere il rosso che le imporporò le guance.
Le ragazze di buona famiglia non baciano in pubblico.” esclamò scherzosa lei, storcendo ancora il naso in una smorfia divertita.
Kisshu ghignò, voltandosi verso il resto del gruppo: “Oy!” gridò, in modo poco delicato “Sono quasi in prima base, non è che potreste alzare il cu-”
La mano di Minto si abbatté come un fulmine sulla sua bocca.
Ma sei deficiente!?” gridò in un sussurro, completamente paonazza, evitando accuratamente di guardare alla sua sinistra.
Lui rise, facendo un cenno con il capo e liberandosi le labbra: “Però ha funzionato. Le domande giuste, ricordi?”
Minto si arrischiò appena a guardare con la coda dell'occhio alla sua sinistra; effettivamente, come per magia, tutti gli altri si erano volatilizzati.
Corrugò la fronte: “Cos'è, l'avevi organizzato?”
Kisshu scosse la testa, ghignando. “No, ma non era molto difficile capirlo, non trovi?”
Direi di no.”
L'alieno le si avvicinò di più, sfiorandole il naso con il proprio: “Quindi, colombella, non siamo più in pubblico, tecnicamente. Qual è la tua risposta?”
Lei ribatté catturandogli le labbra con un bacio che finalmente lo mise a tacere.























Perché solo la sottoscritta riesce a prendere una canzone della Disney cantata da uno dei cattivi più cattivi, schifosamente maschilista e ossessiva, e rigirarla a sto modo (sto diventando romantica, qualcuno mi fermi). In mia difesa, l'idea mi è venuta una mattina alle sette mentre mi truccavo per andare in uni. E alle sette del mattino nessuno è sano di mente. XD Quindi FACCIAMO FINTA che nel parco del Caffè si possano fare i falò. :3

Ah, e la canzone ovviamente è Hellfire da Il Gobbo di Notre Dame, cantata da quel santone di Frollo.

So che le premesse sono molto simili a tutta la serie che è partita da “Al sapore di caffè” di Danya, ma regà, non ci sono molti modi per cui degli alieni possano tornare sulla Terra xD E poi mi piace farli sposare. Ahahah

Otto anni perché sono partita dal presupposto del manga, dove le ragazze hanno 13 anni, e quindi ora ne hanno 21. :)

Anche questa è stata finita a notte fonda, precisamente a mezzanotte e trequarti, ma Ria mi compulsa, e dopotutto la fic è stata iniziata il 3 dicembre, mi sa che era ora xD

Spero vi sia piaciuta, forse mi ha convinto un po' di più di Center Stage... che dite?

Bacioni a tutti, a presto!!

   
 
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