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Autore: 5secsofsummer    09/02/2015    0 recensioni
La sua opprimente famiglia era l'unico motivo per cui Harry si trovava per il terzo anno consecutivo nei corridoi di quell'università piena di figli di papà che tanto odiava, ma tutto cambia quando viene a conoscenza del fatto che Kirsten è tornata per frequentare le lezioni.
Lui è un ragazzo razionale, sicuro di sé, intelligente e profondo ma in presenza di lei si trasforma completamente, diventando come un insicuro, sensibile e innocente ragazzino di quattordici anni alle prese con la sua prima cotta.
Lei è una ragazza tormentata, triste e ribelle. Ce l'ha con il mondo e non sopporta la superficialità. È troppo pericolosa e i problemi che si porta dietro per quel che una volta era il suo stile di vita sono troppi per Harry ma lui non riesce a farne a meno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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// C A P I T O L O  U N O // Harry

Se c’era qualcuno che Harry odiava più della gente ricca, viziata e snob che popolava la sua scuola erano di certo quei ragazzini del primo anno che durante i primi giorni di rientro all’istituto si aggiravano confusi per i vecchi e spaziosi corridoi del college, come dei cuccioli portati via troppo presto dalla madre. Spesso erano carichi di zaini, zainetti, cartelline e borse varie, neanche se fossero stati mandati in spedizione dal servizio miliare. Li osservava mentre correvano disperati alla ricerca dell’aula magna per paura di fare tardi, come se il discorso della direttrice fosse di vitale importanza, “che sfigati, portafogli pieni e cervelli vuoti” pensò Harry andando nella direzione opposta a tutti e uscendo da una delle grandi entrate principali. Superò la calca di gente e si diresse verso il cortile quasi deserto, si sedette all’ombra di un albero, il solito albero e si accese in fretta una sigaretta.

“Ogni anno più idioti!” quasi urlò il moro, che sbuffando si avvicinò all’albero, si accese una sigaretta anche lui e si sedette accanto ad Harry, che si girò a guardarlo e si limitò ad annuire. “Sono passati quattro anni e continuo a non sapere per quale ragione la mia famiglia mi obbliga a stare in questo posto dimenticato dal mondo, ma tu Harry, ripetimi perché questo posto ti piace così tanto.” Harry sbuffò fuori il fumo dalla bocca e fece per rispondere, ma qualcuno li interruppe.

“Harry! Zayn!” un biondo con un’espressione indecifrabile sul volto si avvicinò a passo svelto verso di loro “Non crederete mai chi è tornato a scuola.” A quelle parole Harry si alzò di scatto e si girò verso la scalinata di ingresso, assottigliò gli occhi e cercò un viso familiare tra tutta la calca di studenti intenti ad entrare nella struttura.

“Niall dimmi dov’è.” Harry gettò con gesto deciso la sigaretta sul prato e con un piede la spense, per poi avviarsi verso il grande edificio, seguito dai due. Cercava disperatamente tra tutte le ragazze, sentiva il forte bisogno di rivederla, di sapere con certezza che lei era tornata e che non era uno dei suoi tanti sogni ad occhi aperti. Qualcuno dalla voce femminile lo chiamò dietro di sé, fece per girasi ma la ragazza gli prese il polso e lo strattonò, anticipandolo. Amanda era lì davanti a lui, con un sorriso sul volto che le partiva da un orecchio all’altro “Harry!” ripeté la ragazza, lui la guardò e accennò un sorriso deluso, mentre Niall e Zayn dietro di lei lo guardarono dispiaciuti “Sono passati tre mesi dall’ultima volta che ci siamo visti, mi mancavi così tanto” il riccio le sorrise ancora, non sapendo cosa rispondere o come uscire da quella situazione scomoda, parlare con la sua ex ragazza non era proprio una delle sue priorità al momento. Fortunatamente delle amiche di Amanda la chiamarono e lei si allontanò, salutando con un bacio sulla guancia il riccio, che con un sospiro di sollievo riprese a respirare.

La folla era ormai sfoltita e gran parte della gente era entrata dentro, le probabilità che Harry aveva di trovare Kirsten lì fuori erano ormai nulle, così decise di entrare con i ragazzi e cercarla in aula magna, dove sarebbe presto cominciato il discorso di benvenuto.

*****

“Harry sei ancora cotto di lei?” chiese il biondo mentre sistemava le ultime cose nell’armadio. Il riccio chiuse gli occhi e si lanciò a peso morto sul letto, sospirando rumorosamente.

“Credevo che dopo così tanto tempo mi sarebbe passata, invece sono ancora qui a cercarla tra la folla, ad aspettare che mi noti, a sentire il cuore in gola ogni volta che qualcuno parla di lei, quando mai una ragazza mi ha fatto sentire così? Mai Niall, mai” prese il cuscino sulla quale era appoggiato e si coprì il viso, lanciando un urlo che uscì ovattato a causa del cuscino.

“E non avete neanche mai parlato, mi chiedo cosa avresti fatto se te la fossi scopata” Harry tirò con forza il cuscino in faccia a Zayn e Niall soffocò una risata, ricevendo di conseguenza lo stesso trattamento.

“Mentre voi bimbi vi divertite a giocare io vado a fare qualcosa di utile, come prendere l’orario delle lezioni, ad esempio” disse Harry alzandosi e uscendo dalla loro stanza.

Percorse tutto il corridoio del terzo piano e scese le grandi scale, arrivando al piano terra. L’ingresso dei dormitori era pieno di ragazzini indaffarati a trasportare le loro valigie e di genitori emozionati per i loro figli, si ricordò di tre anni prima, quando entrò in questo college per la primissima volta e chiese ai suoi genitori di aiutarlo a posare le valigie nella sua nuova camera ma l’uomo si rifiutò categoricamente perché troppo impegnato a scappare a lavoro, o meglio dire dalla sua amante. L’anno dopo fu così felice nell’apprendere quella che per lui era una grandiosa notizia, suo padre aveva chiesto il divorzio. Peccato che la madre poco dopo conobbe un uomo decisamente troppo vecchio per lei, arrogante e avido, il contrario di Anne.

Sentì il sangue ribollirgli nelle vene, così allontanò quel pensiero dalla propria mente prima che fosse troppo tardi, fece un respiro profondo, infilò le mani nelle tasche posteriori dei pantaloni aderenti e camminò per dieci minuti buoni lungo il viale del campus, dirigendosi verso l’edificio principale. Oltrepassò la porta di ingresso, attraversò metà del corridoio del primo piano ed entrò nella segreteria, diede il suo nome alla donnona dietro al bancone e sedette su una delle poltroncine foderate con una costosa stoffa blu, aspettando il suo turno. Prese il cellulare dalla tasca e controllò qualche messaggio.

“Da quando ho finito gli studi mi annoio, quindi domani festa a casa mia, ho invitato tutto il campus. Prova a mancare e non saremo più amici. Louis”

Accennò una risata accompagnato da un gesto del capo, alzò lo sguardo dallo schermo e sussultò non appena si accorse della ragazza che era seduta davanti a se e che lo stava guardando inespressiva. Occhi malinconici del colore del ghiaccio contornati da un trucco pesante, naso alla francese, labbra morbide tinte di un rosso vinaccia e leggermente schiuse che lasciavano intravedere i denti bianchissimi, lunghi capelli castano scuro, seno piccolino, gambe lunghissime, e corpo esile, coperto da una maglietta bianca a mezze maniche di un tessuto leggero e dei jeans neri con degli strappi sulle ginocchia.

“I 1975” riuscì a dire Harry, la ragazza corrugò la fronte e lo guardò confusa, per poi rispondere con voce calma “Come scusa?” La donna dietro al bancone chiamò il cognome del ragazzo e lui si alzò, andando nella segreteria.

Quando uscì con in mano il foglietto di carta sulla quale era scritto l’orario delle lezioni la ragazza era ancora lì seduta ad aspettare il proprio turno, così lui si ripeté tra sé e sé “il primo pensiero è sempre quello giusto” e si avvicinò a lei, che alzò il capo e lo guardò.

“Ricordi i 1975, ecco cosa mi ricordi, una loro canzone” disse tutto d’un fiato, si girò prima che Kirsten potesse accorgersi del rossore avvampare sulle guance del ragazzo e camminò a passo svelto fuori dalla stanza, urtò accidentalmente su qualcuno, alzò lo sguardo che fino a quel momento teneva puntato sui piedi e notò Liam Payne, il capitano della squadra di football, un ragazzo a modo ma a Harry non erano mai piaciuti i tipi popolari, non in quella scuola piena di fighetti e figli di papà, perlomeno.

“Scusami” si limitò a dire Harry, mentre si allontanava dalla stanza.

“Non preoccuparti, amico.” rispose Liam entrando nella segreteria, per poi sorridere alla ragazza, la quale non ricambiò.

// Ehi gente!

Tempo fa non avevo nulla da fare, così ho cercato qualche nuova fanfiction da leggere ma in tutte quelle che ho trovato Harry è sempre il classico ragazzo bello e impossibile, popolare e con quell'animo da duro che lo rende un po' inquietante mentre la ragazza è sempre la santarellina di turno e sfigata, così ho pensato di iniziare qualcosa di diverso io e ecco qui cosa ne è uscito fuori, spero che questo capitolo vi renda almeno un po' curiosi.
Questo capitolo è un po' corto,  me ne rendo conto, ma dal terzo in poi saranno più lunghi.
A tre recenzioni pubblicherò il secondo, ciao gente! //

   
 
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