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Autore: fanalisa    09/02/2015    1 recensioni
Lauren Jauregui vive con la sua migliore amica Ally a New York in attesa di trovare l'amore.
L'aveva già trovato, almeno cosi' pensava, ma le era stato portato via da suo fratello.
Non sapeva però che quella era stata un'enorme fortuna che le avrebbe fatto trovare qualcuno in grado di amarla davvero, in grado di non lasciarla mai sola, come in realtà si sentiva.
Camren.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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prologo.
 
 
Lauren Jauregui era sola.
 
In una piovosa giornata di novembre, ritrovandosi più volte imprecare per la pioggia incessante e fastidiosa, Lauren si era ritrovata sola con i suoi pensieri. 
Le succedeva spesso quando pioveva, era come se la pioggia avesse questo effetto su di lei. Non aveva mai capito il perché. Spesso se lo chiedeva, ma non vi trovava risposta.. un po’ come quando si chiedeva perché nessuno era li’ con lei. 
Non stava dicendo di non avere amici, di quelli ne aveva, anche se solo una poteva essere considerata tale. Ally. Era sempre stata al suo fianco, fin da quando erano bambine. La loro amicizia era indistruttibile, avrebbe fatto qualsiasi cosa per la sua migliore amica ed era sicura del contrario. 
Era sola perché non aveva più una famiglia, dal momento in cui l’avevano buttata fuori di casa quando aveva fatto coming out. 
Non avrebbe mai dimenticato quel giorno.
 
 
“Mamma, papà.. posso parlarvi?”
Dopo aver pronunciato quella frase sapeva di non poter più tornare indietro. Avrebbe potuto farlo, ma non voleva.. non più. Doveva farlo per lei stessa, prima di tutto, ma soprattutto per lei e Alexa. 
Non si sentiva realmente pronta, ma la ragazza l’aveva minacciata di lasciarla se non avesse fatto coming out poiché non voleva più vivere la loro storia di nascosto. Alla fine, era sicura che i suoi genitori avrebbero capito e l’avrebbero accettata, dopo uno stato di confusione iniziale. Almeno era quello che sperava, ma non sarebbe stato così’.
 
“Certo che puoi tesoro, eccoci qui.”, i suoi genitori si sedettero sul divano di fronte a lei.
Aveva immaginato più volte quel giorno, quel momento, a tal punto che era senza parole. Non sapeva da dove iniziare, ma lo fece.
“A me piacciono le ragazze.”, disse.
Diretta, decisa, convinta.
Dopo quella frase, però, ci fu solo silenzio. Nessuno parlava. I suoi genitori si guardavano sconvolti, non potevano credere a quello che avevano appena sentito.
“Come amiche?”, rispose sua madre sapendo in realtà che non era quello che intendeva.
Cosi facendo le aveva reso il compito ancora più difficile.
“No, mamma, non solo. Avete capito cosa intendo.”
“Certo, tesoro. Io e tua madre abbiamo capito tutto.”, rispose suo padre alzando lo sguardo.
“Sapevo che avreste capito.. vi voglio bene-“
Ma mentre si stava alzando per abbracciarli, suo padre la fermò.
Con uno sguardo da brividi, le disse tre semplici parole.
“Fuori di qui.”
 
 
Il ricordo di quel giorno, le urla, i pianti, Ally che cercava come meglio poteva di consolarla, era impresso nella sua mente.
Era passato un anno, o poco più, e da quel giorno non aveva mai avuto contatti con i suoi genitori.
Una chiamata, un messaggio, un telegramma.
Nulla di nulla.
Aveva preso un appartamento con Ally a New York, dove stavano frequentando l’università. Credeva di dover rinunciare a tutto, ma poi sua nonna decise di sostenerla e di realizzare i suoi sogni.
Non l’avrebbe mai ringraziata abbastanza. Lavorava anche come cameriera in un piccolo locale vicino il loro appartamento, per sostenere meglio le spese e per togliersi qualche sfizio.
Alexa non era li’ con loro, come avevano programmato, perché si erano lasciate qualche mese prima.
Aveva sempre pensato che sarebbero andate insieme nella Grande Mela e avrebbero vissuto la loro storia a trecentosessanta gradi, ma si sbagliava. Peccato averlo capito solo quando l’aveva trovata a letto con suo fratello.
Inutile dire che aveva interrotto i contatti con entrambi, ritenendo quello che le avevano fatto qualcosa di imperdonabile.
Non si era pentita però di aver fatto coming out per lei, d’altronde quel momento prima o poi sarebbe dovuto arrivare ed era meglio averlo affrontato prima che poi.
 
“Lauren, dove sei stata?”, chiese Ally a dir poco incavolata con le mani sui fianchi.
Brutto segno, non l’avrebbe passata liscia.
“Al, stavo lavorando. Quando ho finito, stavo tornando qui; poi è venuta questa bufera e ho dovuto fermarmi per qualche minuto o mi sarei fatta la doccia in anticipo.”, rispose la Jauregui con un sorriso.
“Mi fai preoccupare quando fai così, Lo. Chiamami la prossima volta, visto che hai sempre il telefono in mano!”, rise la bionda abbracciandola.
“Va bene, capo!”
 
***
 
“Pronto?”
“Ciao sorellina.”
Si gelò sul posto. Chris.
“Chris? Sei tu?”
“Certo! Non riconosci più la mia voce?”
“Non voglio sentirti. Ciao.”
Stava per chiudere la chiamata, quando senti’ un ‘ti prego’ sussurrato da suo fratello.
“Cosa vuoi?”, chiese il più acidamente possibile.
“Io volevo invitarti..”
Il suo tono di voce si abbassò a tal punto che faceva fatica a sentirlo.
“.. al fidanzamento mio e di Alexa.”
Guardò Ally, che aveva sentito tutto poiché aveva il vivavoce, con gli occhi spalancati.
Come poteva chiederle una cosa simile? Era abbastanza sicura di aver dimenticato Alexa, ma ciò non vuol dire che si sarebbe presentata al loro fidanzamento.
Quella ferita era ancora aperta.
Fu quando vide Ally mimare un “devi andarci!” che rimase sorpresa.
“Chris, ti chiamo tra poco.”
Cosi’ dicendo, chiuse la chiamata.
“Al ma sei impazzita?”
“No, Lo. Ascoltami. Hai detto di voler andare avanti, giusto?”
“Si.”, rispose convinta intrecciando la mano con quella della bionda.
“Bene, non c’è occasione migliore per poterlo fare! Ti presenti al loro fidanzamento, dai loro il tuo appoggio, rivedi i tuoi genitori e torni alla vita di sempre.”
Ally non aveva tutti i torti. Doveva dimostrare loro che era andata avanti, che stava bene.
“Chris?”
“Lauren? Allora ci sei?”
“Certo.”
“Ti aspetto domani.”
“Cosa? Domani? Non potevi dirmelo prima?”
“Avevo paura della tua reazione..”
“In ogni caso, ci sarò.”
Chiuse la chiamata e corse a preparare le sue cose, poi prese il primo aereo per Miami disponibile e salutò Ally.
Stava per tornare dove tutto era iniziato, o meglio, dove tutto era finito.
 
***
 
Arrivata a Miami, andò a salutare i suoi nonni e sistemò le sue cose. Sarebbe stata da loro, non avendo un altro posto dove andare.
Non poteva certo presentarsi dai suoi genitori e dire “sono tornata!”, l’avrebbero come minimo buttata fuori.
Una seconda volta.
Chissà come sarebbe stato rivederli..
 
Aveva bisogno di distrarsi, cosi’ salutò la nonna e decise di uscire.
Andò in una discoteca, ballare era il miglior modo per liberare la mente.
Ballò, si diverti’, ma soprattutto si scolò un bel po’ di bottiglie di birra e roba varia. Non sapeva neanche cosa aveva bevuto.
“Ally?”
“Lauren cos’è tutto questo casino? Dove sei?”
“Sono a ballare!”, disse euforica e li’ l’amica capi’ che non avrebbe dovuto lasciarla partire da sola.
“Lauren stai attenta, torna a casa e non bere.”
“Certo, certo.. ciao amore!”
Lauren chiuse la chiamata con l’intenzione di tornare a ballare, quando avverti’ un profondo senso di nausea.
La testa iniziò a farle male in un modo fin troppo familiare.
Corse in bagno e cadde a terra.
Non aveva più forze.
Voleva alzarsi, ma faceva male. Tutto. 
 
“Sssh, non è nulla. Solo musica. Troppo alta, ma musica.” 
Senti’ questa voce arrivarle alle orecchie, ma non riuscì’ a riconoscerla.
Forse perché non la conosceva.
All’improvviso, si accorse di due braccia che la tenevano stretta. Si sentiva bene.
“Come ti senti? Penso tu sia svenuta.”
“Bene, credo.”, sussurrò senza voce.
Gli occhi le si chiudevano, non riusciva ad aprirli.
Stanchezza, mal di testa, alcol. Mix letale.
Riusci’ ad aprirli e vide due occhi marroni.
Chi diceva che gli occhi marroni erano brutti? Poteva giurare di aver visto galassie li’ dentro.
“Stai tranquilla. Ci sono qui io. Non ti lascio sola.”
Sorrise, e chiuse gli occhi. Si lascio’ cullare da quella sconosciuta dagli occhi marroni che l’avevano stregata.
 
 
Da quel momento, Lauren Jauregui non sarebbe stata più sola.
 
 
 
 
 
 
 
  
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